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Meloni prende di mira FI, Tosi aiuta la sinistra

Scintille tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il primo ad attaccare è l’ex sindaco di Verona, il neo forzista Flavio Tosi che paragona su Repubblica Giorgia Meloni a Marine Le Pen: “Ha tanti voti, ma è destinata a perdere”.
    Durissima la replica dell’ex ministro della Gioventù: “Un esponente di Forza Italia oggi in un’intervista dice che il centrodestra dovrebbe liberarsi di FdI, vorrei sapere se questa è la linea di Forza Italia”, afferma arrivando al convegno di Ecr, il partito europeo di cui è presidente. Quindi va oltre: “Tosi – aggiunge – sembra essere fiero di aver fatto vincere la sinistra, e mi sembra che lo voglia fare anche a livello nazionale”.
    Da Arcore sulle prime nessun commento. “Non rispondiamo in alcun modo, non alimentiamo polemiche di nessun genere. Andiamo avanti – è la replica del partito azzurro – a lavorare sereni cercando un clima migliore”. Poi però un big del partito si toglie un sassolino dalla scarpa: “Giorgia ha risposto non ha un leader ma a uno che fa il consigliere comunale a Verona che può dire quello che vuole in virtù del suo ruolo. Avete mai sentito Berlusconi e Salvini rispondere a un consigliere comunale di Verona?”.
    Tensioni che arrivano alla Camera, dove il partito azzurro apre allo Ius Scholae, fortemente osteggiato da FdI.
    Insomma, le tante scorie accumulate prima e dopo i ballottaggi si fanno ancora sentire in una coalizione che fatica persino a trovare un momento di confronto. Da giorni i pontieri sono al lavoro per organizzare un vertice dei leader, ma al momento, al di là delle dichiarazioni di maniera, questa riunione non è stata convocata. Antonio Tajani ammette che c’è l’ipotesi di farlo ad Arcore”, ma che non crede che sarà questa settimana. Ma dai capannelli di Montecitorio i dissapori sono tali che alcuni esponenti di Fratelli d’Italia mettono anche in dubbio che la riunione si tenga ad Arcore. Insomma, dentro il partito di Giorgia Meloni c’è chi, eufemisticamente, suggerisce al resto della coalizione di dare un segnale di svolta, convocando il vertice invece che nella residenza privata del Cavaliere in una qualsiasi sede di uno dei partiti della coalizione.
    Ovviamente non si tratterebbe solo di una novità di carattere logistico: il retropensiero della richiesta di FdI sarebbe quello di contestare in radice il ruolo di Berlusconi come federatore dell’intera coalizione, ruolo che Forza Italia rivendica strenuamente. Non a caso, alla domanda diretta se Berlusconi abbia ancora questa funzione, Meloni risponde in modo un po’ evasivo ma lanciando sottotraccia un messaggio chiaro: “Noi vorremmo essere tutti federatori del centrodestra.
    A me interessa la sostanza, mi interessa lavorare per l’unità della coalizione”. Sul tema del vertice sì, vertice no, la Lega evita polemiche, soprattutto con il partito azzurro: non vediamo la location – commentano in tanti – come un problema. A noi interessa che si riprenda il lavoro per l’unità della coalizione. 


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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