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IL PUNTO/Qui Pechino, Xi sostiene i negoziati Mosca-Kiev

 La Cina dà il suo sostegno ai negoziati tra Russia e Ucraina “per la soluzione dei problemi” esistenti tra i due Paesi, nel pieno dell’attacco delle truppe di Mosca dirette verso Kiev: la telefonata tra il presidente Xi Jinping e l’omologo russo Vladimir Putin diventa una breaking news sui media ufficiali cinesi, a rimarcare la prima mossa ufficiale del leader comunista dallo scoppio della crisi.
    Xi, nel colloquio, ha ribadito che “la posizione fondamentale della Cina è di rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi e degli scopi e dei principi della Carta dell’Onu”. Pechino, ha aggiunto Xi nel resoconto del network statale Cctv, “è disposta a collaborare con la comunità internazionale per sostenere un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile e per salvaguardare il sistema internazionale con l’Onu al centro”, tracciando i contorni di quel nuovo ordine mondiale che vorrebbe promuovere con il “caro amico” Putin.
    Xi, prima di tutto segretario generale del Partito comunista, ha aggiunto che “è necessario abbandonare la mentalità della Guerra Fredda, attribuire importanza e rispettare le legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti i Paesi e formare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile attraverso i negoziati”.
    Di rimando, sempre nella versione dei colloqui fornita da parte cinese, lo zar ha ricambiato assicurando che la Russia “è disposta a condurre negoziati ad alto livello con l’Ucraina”, riaddebitando le responsabilità della crisi a Usa e Nato “che hanno a lungo ignorato le ragionevoli preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza, ripetutamente rinnegato i loro impegni e continuato a far avanzare il dispiegamento militare verso est”.
    Poche ore prima, in un segnale a favore di Mosca, la Cina aveva chiarito di opporsi “a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia” perché, aveva osservato in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, “gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011”, che sono risultati strumenti “non fondamentali ed inefficaci per risolvere i problemi”.


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