Il 15 febbraio la Corte Costituzionale si pronuncerà su tutti gli 8 referendum. Non solo sui 6 per la giustizia e quello sull’ eutanasia, ma anche il quesito per la cannabis, arrivato oggi alla Consulta dalla Cassazione che ha dato il suo via libera dopo la verifica delle firme raccolte dal Comitato promotore.
La pronuncia del mese prossimo della Consulta verte sull’ammissibilità degli otto quesiti. I sei sulla giustizia sono stati promossi dai Radicali e dalla Lega e da 9 Consigli regionali governati dal centro-destra ( Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto). Riguardano l’elezione dei consiglieri togati del Csm, la responsabilità civile e le valutazioni sulla professionalità dei magistrati, la separazione delle carriere tra giudici e pm, la carcerazione preventiva e la legge Severino. Oltre un milione e 200mila le firme depositate in Cassazione nell’ottobre scorso da Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni e dagli altri volontari del Comitato promotore del referendum che vuole introdurre l’eutanasia legale. Per la prima volta 400mila sottoscrizioni sono state raccolte on line. Firme digitali , stavolta oltre 600mila, hanno sostenuto anche il quesito sulla cannabis, che vuole depenalizzare la coltivazione e l’uso personale, promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Societa’ della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.
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