“Il centrodestra si presenta unito perché è nella natura delle cose che lo faccia. Quello che è innaturale è quello accade a livello nazionale, non sui territori dove, come vedete, indipendentemente dal dialogo a livello centrale, le coalizioni si formano, vanno avanti insieme e sanno fare bene, come Rodolfo Ziberna in questi 5 anni”. Parole concilianti, pronunciate da Giorgia Meloni, poco prima del comizio per sostenere il sindaco uscente, su un palco stile vecchi tempi, con tutto il centrodestra: con lei- e il capogruppo al Senato, Luca Ciriani – Maurizio Lupi e Antonio Tajani; Matteo Salvini aveva fatto tappa in città sabato. Il ritrovato feeling con la Lega, sancito ieri dall’abbraccio a Verona tra Meloni e Salvini, è stato ribadito da Massimiliano Fedriga, chiamato a rappresentante il Carroccio. A proposito di Regionali e di Politiche, che si terranno nel 2023, Meloni è stata chiara. “Le Politiche dovranno essere entro marzo, se qualcuno pensa di portare una legislatura, che sta devastando l’Italia, avanti di tre mesi, per far prima 300 nomine, chiamerò in causa il Presidente”, che “escludo si presti a una cosa del genere”. Parole che sembrano escludere la concomitanza alle urne e che rimandano alla prossima primavera la decisione sulla scelta dei governatori, anche se è difficile ipotizzare che FdI scalzi Fedriga, che si ricandiderà. I risultati di Gorizia e di Monfalcone saranno un buon termometro delle forze, ma Meloni esclude battaglie interne alla coalizione: “Il mio obiettivo è andare al governo della nazione, non sono disponibile a governare con Pd, M5S, Renzi, Calenda, ci voglio andare col centrodestra”, la “mia battaglia è sempre contro la sinistra, i 5S, i miei avversari, spero il centrodestra cresca tutto”. Prima, però, a Gorizia ci sarà da avere la meglio sui sei avversari di Ziberna: Laura Fasiolo (Noi mi noaltris Go!, Slovenska Skupnost, Laura Fasiolo per Gorizia, Gorizia è tua, Pd), gli outsider Franco Zotti (Zotti contro tutti), Pierpaolo Martina (Martina sindaco), Serenella Ferrari (Gente per Gorizia), Antonio Devetag(Devetag sindaco, Azione),Mario De Marco (De Marco per Gorizia) Il centrosinistra – con tanto di M5S – è persuaso di poter fare meglio ancora che a Trieste, quando lo scorso autunno andò a un passo dal colpaccio. Per chi vince in palio ci sono le forbici per tagliare il nastro della Capitale europea della Cultura, nel 2025, assieme a Nova Gorica.
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