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Dalle porte girevoli alle nomine, ecco cosa cambia

La riforma del Csm è legge. Ecco le novità.

SI TORNA A 30 COMPONENTI
I consiglieri togati salgono da 16 a 20 e saranno ripartiti tra 2 magistrati di legittimità, 5 pm e 13 giudici. I laici diventano 10: oggi sono 8.

CAMBIA IL SISTEMA ELETTORALE
Il sistema elettorale sarà misto: binominale maggioritario, con una quota proporzionale (per eleggere 5 dei 13 giudici di merito). Non sono previste liste, ma candidature individuali, senza firme di sostegno. In ogni collegio binominale dovranno esserci un minimo di 6 candidati , di cui almeno la metà del genere meno rappresentato: in mancanza ci sarà un sorteggio.

BASTA CON LE NOMINE A PACCHETTO
Per impedire accordi spartitori tra le correnti della magistratura, si impone al Csm di procedere in base all’ordine cronologico delle scoperture. In nome dalla trasparenza saranno obbligatorie le audizioni dei candidati e la pubblicazione online degli atti e dei curriculum. Non potranno far parte della Commissione che si occupa delle nomine i componenti della Sezione disciplinare: esclusa la loro presenza anche dalle Commissioni che decidono sui trasferimenti d’ufficio ordinari e per incompatibilità.

STOP ALLE PORTE GIREVOLI POLITICA-GIUSTIZIA
Tutti i magistrati che hanno ricoperto incarichi elettivi non potranno più tornare a indossare la toga: saranno collocati fuori ruolo presso il ministero di appartenenza o le sezioni consultive del Consiglio di Stato, le sezioni di controllo della Corte dei Conti e il Massimario della Cassazione. Chi non è stato eletto non potrà per 3 anni lavorare nella regione dove si è candidato, nè fare il capo di un ufficio giudiziario, il pm, il gip e il gup. E non sarà più possibile continuare a fare il magistrato mentre si ricoprono incarichi elettivi e governativi: obbligatoria l’aspettativa , senza assegni in caso di incarichi locali.

STRETTA SUI PASSAGGI GIUDICE-PM
Sarà possibile un solo cambio di funzione da giudice a pm e viceversa nel penale entro i 10 anni dall’assegnazione della prima sede.

GIRO DI VITE SUI MAGISTRATI FUORI RUOLO
I magistrati potranno andare fuori ruolo solo dopo 10 anni di effettivo lavoro sul campo e al massimo per 7 anni (10 per chi è distaccato presso organi costituzionali e di governo). Si abbasserà il numero massimo dei fuori ruolo, oggi pari a 200, ma non è stato quantificato il taglio.

PAGELLE, FASCICOLO MAGISTRATO E VOTO AVVOCATI
Arriva un giudizio ad hoc, graduato in discreto, buono, ottimo, sulla capacità di ogni magistrato di organizzare il proprio lavoro. E si introduce il voto degli avvocati nei consigli giudiziari sulla professionalità dei magistrati, ma con alcuni paletti: sarà unitario e possibile solo in presenza, a monte, di un deliberato del Consiglio dell’Ordine. Il fascicolo personale del magistrato sarà aggiornato ogni anno(non più ogni 4) con provvedimenti a campione e statistiche sull’attività svolta: la novità è che si darà conto anche degli esiti, per avere una fotografia a tutto campo del lavoro, non per un giudizio sui singoli provvedimenti.


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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