(ANSA) – TORINO, 26 LUG – Gli attivisti di Extincion
Rebellion non ci stanno. Non si aspettavano la sequenza di
denunce e fogli di via arrivati a decine di loro dalla Questura
di Torino per il blitz con cui due giovani ieri mattina si sono
arrampicate sul Palazzo della Regione a Torino, per appendere
sul balcone uno striscione contro la crisi climatica. “La
disobbedienza civile non violenta è uno degli strumenti
fondamentali per ottenere dei cambiamenti sociali e politici.
Noi vogliamo applicare ciò che funziona. Quindi andremo avanti”.
Lo hanno detto in una conferenza stampa al Climate Social Camp,
il campeggio al parco della Colletta, che da ieri e per un
totale di cinque giorni accompagna il secondo meeting europeo di
Fridays for Future. Extinction Rebellion, che a Torino conta su
un centinaio tra attivisti e simpatizzanti, è infatti tra i
movimenti che ha aderito al Camp.
“Quello che non è giusto – spiegano Delfina e Vic, le due
attiviste che sono salite sul palazzo con una scala – è quando,
come è avvenuto ieri, chi non si prende gli stessi nostri rischi
viene denunciato per gli stessi reati”. In sostanza non si
aspettavano le misure della Questura di Torino per chi non ha
partecipato all’azione, “ma si è limitato a stare sotto. in
piazza Castello, a ballare e ad applaudire. Noi le denunce le
prendiamo tutte e va bene così e rivendichiamo le nostre azioni
pacifiche – dicono -. Siamo salite e sapevamo potenzialmente
quali reati stavamo compiendo. Per cui entro quel limite non ci
aspettavamo della tolleranza, perché stavamo infrangendo la
legge. Ci sconvolge che altri sono ora costretti ad andar via da
Torino, dove studiano e lavorano senza aver commesso il nostro
reato”, affermano. (ANSA).
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