Da una parte il centrodestra tradizionale, con Lega, Forza Italia e Udc ma orfano dei meloniani, che corrono in autonomia, e di Noi con l’Italia albergata altrove, che punta le sue carte su un candidato sindaco ex Pd e “civico” Valerio Donato, docente universitario. E, dall’altra, il “campo largo” profetizzato da Enrico Letta, a trazione Pd e 5S, presente con proprie liste e simboli, e che a queste latitudini si ripropone, affidandosi ad un altro accademico, Nicola Fiorita. E’ stata la polemica, tanto rivolta all’interno delle coalizioni, quanto diretta agli avversari di schieramento, a tenere banco nelle ultime settimane a Catanzaro, dove si recheranno al voto 73.294 elettori distribuiti in 92 seggi, e dove la campagna elettorale è giunta al rush finale.
E tutto questo ancora prima che venissero ufficializzati i nomi degli aspiranti sindaci e dei componenti delle liste: lacerazioni profonde che hanno scosso all’interno partiti e coalizioni in campo.
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