Definisce “una scelta di irresponsabilità”, quella fatta da Forza Italia che ha portato alla caduta del Governo Draghi, sostiene di essersi battuta per quattro anni “all’interno del partito per difendere la sua collocazione europeista, occidentale e liberale, dall’abbraccio del sovranismo” e “una parte considerevole di Forza Italia la pensava allo stesso modo”, ma “siamo stati sconfitti, più volte, l’ultima in modo bruciante”. Così la ministra per il Sud, Mara Carfagna, in una intervista a La Repubblica spiega le ragioni che l’hanno spinta a lasciare FI. Parlando della sconfitta interna ribadisce: “Neppure consultati sulla crisi del governo di salvezza nazionale che noi stessi avevamo voluto” e aggiunge: “Ora mi chiedo: ha un senso proseguire una battaglia interna? O bisogna prendere atto di una scelta di irresponsabilità e instabilità, fatta isolando chi era contrario, e decidere cosa fare di conseguenza?”. Secondo Carfagna “lo strappo del 20 luglio scorso è così determinante, segna con forza un “prima” e un “dopo”, uno spartiacque – sottolinea – . La mancata fiducia a Draghi indica la rinuncia a ogni autonomia della componente liberale dalla destra sovranista. Fino al 19 luglio FI non avrebbe avuto alcun dubbio sulla linea in caso di problemi del governo: favorire la conclusione ordinata della legislatura, mettere in sicurezza famiglie e imprese, sostenere il premier più rispettato d’Europa per poi poterne rivendicare i successi in campagna elettorale. Dal 20 luglio il Rubicone è stato varcato” e aggiunge di essere “rimasta sulla sponda dove sono sempre stata. Di fronte a un bivio tra sottomettermi a una visione che non è la mia e rispettare quella in cui ho sempre creduto, non ho avuto alcun dubbio. In questo momento la priorità è mettere in sicurezza il Paese, non esporlo a salti nel buio”.
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