L’appello dei contendenti del ballottaggio a Palazzo Rosso, per Alessandria, è innanzitutto contro l’astensionismo (affluenza 46,73% al primo turno). Il sindaco uscente, il leghista Gianfranco Cuttica di Revigliasco (centrodestra più 3 Civiche), al 40,23%, gioca la partita definitiva contro Giorgio Abonante (42,04%), già consigliere dem di opposizione (Pd, M5s, Europa Verde, 3 Civiche).
Un duello dal vecchio sapore di tradizionale bipolarismo, chiamato però al dialogo, se non al meno gradito apparentamento, con Giovanni Barosini (Azione con Calenda e 3 Civiche), terzo dopo lo spoglio del 13 giugno, con un 14,64% che fa gola.
Presentatosi come l’unica alternativa superare oltre un ventennio di centrosinistra-centrodestra, è stato assessore della giunta Cuttica fino a febbraio scorso. In precedenza anche presidente del consiglio provinciale con Rita Rossa (2009-2014), poi sindaca nel quinquennio della dichiarazione del dissesto (2012-2017) con in giunta proprio Abonante al Bilancio, la più votata (del Pd e in città) al primo turno.
“Il risultato delle elezioni è stato oltre ogni mia aspettativa” confida Barosini. Dunque si conoscono tutti, da tempo si frequentano e, al di là del potere in mano agli elettori, potrebbero avere un peso le trattative regionali e romane. E, ricorda Cuttica: “Giovanni ha fatto anche la scuola di recitazione”. Tra gli altri candidati sindaco, Vincenzo Costantino (Italexit con Paragone, 2,61%) lascia libera scelta ai ‘suoi’ elettori, incontrati sia Cuttica che Abonante. Angelo Mandelli (Il Popolo della Famiglia) resta poco spendibile (0,47%).
I big intanto stanno tornando. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la chiusura della campagna elettorale il 10 giugno ad Alessandria, il 17 è intervenuto alla storica Festa di Fubine. E il 20 ad Alessandria si è messo in campo il segretario Pd, Enrico Letta, per Abonante.
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