Per la prima volta nella storia della Repubblica alla parata del 2 giugno parteciperanno anche le professioni sociosanitarie, con in testa il ministero della Salute. Un modo per celebrare la rinascita del paese con la manifestazione che torna ai Fori imperiali dopo due anni di stop per il Covid. Ma c’è un’altra emergenza in corso, la guerra in Ucraina, e lo slogan scelto per la parata è “Insieme a Difesa della pace”. Sfileranno in oltre cinquemila, tra personale militare e civile, ma anche 170 cavalli e 22 elicotteri e mezzi pesanti. Non mancherà il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori.
Alla festa della Repubblica si uniscono dunque i rappresentanti di oltre 1,5 milioni di professionisti della sanità – medici, medici veterinari, infermieri, farmacisti, ostetriche, tecnici sanitari, professioni della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi, psicologi, assistenti sociali – un centinaio in tutto, che sfileranno davanti alle massime autorità nazionali a testimonianza del loro impegno nel combattere il Covid. Un’altra forza, spiega la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) che rappresenta “la tutela della salute, della qualità della vita, e la difesa della nostra nazione da nemici subdoli come i virus, ma anche da patologie che provocano ogni anno oltre 600mila decessi”. La pandemia “è costata la vita a oltre 166mila persone, a fronte di più di 16 milioni e mezzo di guariti: è solo grazie all’impegno, alla professionalità e all’abnegazione dei professionisti della salute se il Servizio sanitario nazionale ha retto”, ricorda Fnomceo. “Presi alla sprovvista dalla pandemia – aggiunge – non si sono mai tirati indietro: dall’inizio del 2020 a oggi hanno salvato milioni di vite e aiutato milioni di persone”. “Abbiamo saputo affrontare tutti i livelli di bisogni, rischi e assistenza, in tutti i momenti, in tutti i contesti – dicono i rappresentanti delle oltre 30 professioni sociosanitarie – su questo dovremo continuare a lavorare per migliorare tali livelli e renderli sempre più concreti e attuali e sempre più nell’ottica proattiva della prevenzione”. E’ una “decisione che non può non vederci d’accordo, dal momento che fu proprio il Nursind il 3 marzo del 2020, e quindi in piena pandemia, a lanciare questa proposta in una lettera inviata al presidente Mattarella”, sottolinea il sindacato delle professioni infermieristiche. “Un onore per la Professione che sottolinea il ruolo svolto nella vita della nazione per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini”, spiega la Federazione degli Ordini dei Farmacisti.
“Siamo orgogliosi che il Presidente Matterella abbia voluto, per la prima volta nella storia della Repubblica, che un’ampia delegazione dei rappresentanti delle professioni socio-sanitarie partecipasse alla parata del 2 giugno. Desideriamo esprimere un sentito ringraziamento al Presidente della Repubblica e al Ministro della Difesa. Questa presenza valorizza, una volta ancora, l’impegno profuso nella lotta al Covid e il ruolo fondamentale che i professionisti sanitari svolgono nella vita della nazione, rappresentando i pilastri portanti del sistema sanitario, a tutela della salute di tutti gli italiani”. Lo dichiara Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Itali ani (FOFI), alla vigilia delle celebrazioni per il 76° anniversario della proclamazione della Repubblica.
La giornata del 2 giugno inizierà con l’alzabandiera solenne presso l’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica che, successivamente, passerà in rassegna i Reparti lungo viale delle Terme di Caracalla. Alle 10 partirà la sfilata, che sarà aperta da una rappresentativa di sindaci con la fascia tricolore; l’altra novità di quest’anno è il passaggio di un elicottero del 118, proprio a simboleggiare tutti coloro che sono stati impegnati in prima linea contro la pandemia. Dalle tribune, sempre affollate, assisteranno le più alte cariche istituzionali, a cominciare dal presidente Sergio Mattarella e dal premier Mario Draghi, all’esordio ai Fori. Osservatori particolarmente attenti proveranno ad indovinare se tra i veicoli e le armi che passeranno in rassegna ce ne sia qualcuno della famosa lista ‘top secret’ del materiale inviato a sostegno della resistenza di Kiev che sta combattendo contro l’invasione russa.
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