Bruxelles – L’Ucraina intraprende passi sempre più decisi per avvicinarsi all’Unione Europea, formali e sostanziali. Con la decisione presa dalla Verchovna Rada (il Parlamento nazionale), l’Ucraina è diventata il 36esimo Paese a ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere. Ne ha dato notizia il profilo ufficiale dell’Assemblea su Twitter: “È una decisione storica!”
Historical decision! #IstanbulConvention ratified!
The Verkhovna Rada of #Ukraine ratified The @coe Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence (Reg. № 0157). pic.twitter.com/52BAtMqjbD— Verkhovna Rada of Ukraine – Ukrainian Parliament (@ua_parliament) June 20, 2022
Quella ratificata oggi (lunedì 20 giugno) dall’Ucraina è la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, trattato internazionale aperto alla firma dei membri del Consiglio a Istanbul l’11 maggio del 2011. Proprio la Turchia – primo Paese a ratificarla – è stata l’unica che ha revocato la propria partecipazione alla Convenzione (con un decreto firmato dal presidente, Recep Tayyip Erdoğan, nel 2021), mentre dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, sono sei quelli che l’hanno sottoscritta ma non ratificata: Bulgaria, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Con 259 deputati a favore, 8 contrari, 47 astenuti e 28 schede bianche, la Verchovna Rada ha sancito che, a 11 anni dalla firma, per l’Ucraina è invece arrivato il momento di far entrare in vigore la Convenzione di Istanbul sul proprio territorio nazionale.
“È un evento storico che ci porterà ancora più velocemente nell’Unione Europea, ringrazio i colleghi per essere rimasti fedeli ai valori europei, perché i diritti umani sono fondamentali”, ha commentato su Twitter il vicepresidente dell’Assemblea nazionale, Oleksandr Korniyenko. Parole confermate dall’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, che, felicitandosi per la ratifica della Convenzione di Istanbul, ha riconosciuto il “continuo rafforzamento in Ucraina dei diritti umani, dell’uguaglianza di genere e della lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica, nonostante le continue aggressioni della Russia”. Uno sforzo che rappresenta “un altro passo fondamentale” per il percorso del Paese verso l’Unione. Venerdì scorso (17 giugno) la Commissione ha adottato il proprio parere formale in merito alla richiesta di adesione di Kiev all’UE, raccomandando al Consiglio di garantire lo status di Paese candidato.
“Poiché le donne e le ragazze sono particolarmente vulnerabili durante il conflitto, accolgo con grande favore l’approvazione da parte del Parlamento ucraino della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica”, ha dichiarato la segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, in una nota. Congratulandosi con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e con i membri della Verchovna Rada per “aver dimostrato, ancora una volta, leadership e coraggio, e per aver dato seguito alle nostre precedenti discussioni su questo tema”, la segretaria generale Pejčinović Burić ha sottolineato che quello intrapreso da Kiev è “un enorme passo avanti nella protezione delle donne e delle ragazze da ogni forma di violenza, sia in Ucraina sia all’estero”.
My statement @coe on Ukrainian Parliament’s approval of the Istanbul Convention @CoE_endVAW / Ma déclaration @coe_fr sur l’approbation par le Parlement ukrainien de la Convention d’Istanbul @CoE_endVAW @UKRinCoE https://t.co/P6FqztqGSr
— Marija Pejčinović Burić (@MarijaPBuric) June 20, 2022