In ragione della sentenza espressa dalla commissione contenziosa del Senato per il ripristino del trattamento pensionistico a Roberto Formigoni, che si deve ritenere valida “erga omnes”, anche per Ottaviano Del Turco resta valido il vitalizio. E’ questo in sostanza, a quanto si apprende, la presa d’atto del consiglio di presidenza di palazzo Madama. La sentenza della Contenziosa ha di fatto annullato la delibera Grasso-Boldrini sullo stop al trattamento previdenziale per i parlamentari condannati. La presidenza del Senato ha l’obbligo di rendere esecutiva la sentenza della Contenziosa entro 24. Lo stato di fatto ha mandato su tutte le furie il Movimento 5 stelle che, a quanto riferisce la pentastellata Paola Taverna, ha deciso di presentare un ricorso proprio sulla restituzione del vitalizio a Formigoni. Ma la strada per questo ricorso sembrerebbe piuttosto tortuosa perché, secondo fonti parlamentari , la commissione Contenziosa, in ragione delle condizioni economiche di Formigoni aveva emesso un’ordinanza che stanziava un “assegno alimentare”. Nelle motivazioni c’era espresso riferimento alla “natura previdenziale” del vitalizio. L’ordinanza non è mai stata impugnata dal Segretario Generale del Senato che è l’unico organo deputato alle impugnazioni “in piena autonomia”.
“Aspettiamo indicazioni (sull’esito del vitalizio, ndr). Per ora non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale. Ma trovo odioso continuare a chiamarlo vitalizio: quella di mio padre è una pensione a tutti gli effetti dopo aver pagato i contributi per 20 anni di attività politica”. A dirlo è Guido Del Turco, figlio dell’ex senatore Ottaviano che dovrebbe mantenere l’assegno per effetto della validità ‘erga omnes’ della sentenza emessa dalla commissione Contenziosa del Senato, che ha ripristinato il trattamento pensionistico all’ex governatore lombardo Roberto Formigoni. Interpellato al telefono, Guido Del Turco ricorda che “c’è una sentenza della Cassazione e la pronuncia di cinque costituzionalisti che equiparano il trattamento pensionistico ai vitalizi degli ex parlamentari. Quindi continuare a usare la parola vitalizio e farne una battaglia è solo una bandiera da agitare. Basterebbe leggere le carte anziché invocare legalità”. Sul padre aggiunge che attualmente “le sue condizioni di salute sono quelle di un uomo affetto da Alzheimer e Parkinson, al massimo riesce a fare quattro passi”.
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