L’Italia sta cercando di rivitalizzare l’accordo di Malta sui migranti e per questo “sono in corso colloqui con la Francia e la Germania. Il premier Draghi poi afferma che l’Italia è “per il rispetto dei diritti umani”, che “nessuno sarà lasciato solo in acque italiane” e che saranno “rimpatriati i migranti che non hanno titolo a rimanere”. E avverte che il Governo è impegnato in “accordi bilaterali” e su “forme di partenariato europeo con i principali Paesi di origine e transito dei flussi”.
Intanto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha incontrato l’inviato speciale della Nazioni unite per la Libia, Jàn Kubis e gli ha confermato l’intenso e continuo impegno del Governo italiano per “consolidare la cornice di sicurezza in Libia” anche al fine di “rafforzare le capacità di gestione delle frontiere terrestri e marittime da parte delle autorità libiche”. Il ministro ha anche sottolineato la necessità che “l’Unione europea sia maggiormente coinvolta nella gestione del fenomeno migratorio che ha radici al di fuori della Libia e la vede come Paese di transito”.
“Il maggior coinvolgimento dell’Unione europea a fianco della Libia – ha concluso la titolare del Viminale – passa anche attraverso la preziosa attività delle agenzie delle Nazioni unite, con l’Unhcr e l’Oim in prima fila, alle quali è riconosciuta autorevolezza, competenza ed esperienza”.
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