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Il Pd rilancia la 'coalizione larga'. Calenda: 'Unità da M5s a Azione? Non mi convince'

All’indomani dei ballottaggi che hanno visto il centrosinistra vittorioso a Roma e Torino, Enrico Letta rilancia sulla ‘coalizione larga’ che coinvoga un arco di forze che va da Azione a M5s. Mettere insieme Iv e Calenda con il M5s? – dice il segretario Dem a Radio Uno – “Siamo per le sfide impossibili, il nostro mantra è questo qua. Tom Cruise”.  “Prendiamo il caso di Roma – dice ancora il segretario del Pd – Gualtieri ha raddoppiato i voti rispetto al primo turno, e vuol dire che ha preso tanti voti di persone che al primo turno hanno votato per Calenda e per Raggi. Alla fine il meccanismo del doppio turno ha funzionato, come quello di una coalizione larga, a cui lavoro da tempo. Siamo all’inizio ma ci lavoreremo”.

Freddo Carlo Calenda: “La lettura di queste ore del Pd ‘si vince mettendo tutto insieme da Conte a Calenda’ non mi convince affatto. Il dato delle elezioni è la scomparsa politica del M5S e la sconfitta della destra sovranista. Occorre rompere le alleanze con le forze anti sistema”. Lo twitta Carlo Calenda, leader di Azione. “Compito delle forze liberali è trovare una sintesi. Per farlo occorre essere netti sul rapporto tra politica e business/lobby, sul rinnovamento della classe dirigente. Non si può stare con Miccichè e Cuffaro in Sicilia e con Fico a Napoli” o “non è la versione italiana di Renew ma la versione Toscana dell’Udeur.” Coraggio”.


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