Futuro della struttura Commissariale, smart working, disposizioni sulla scuola e procedure burocratiche. Con l’Italia che si avvia alla zona bianca totale, il Governo è ora alle prese con il nodo principale: l’eventuale proroga dello Stato di Emergenza, in scadenza il prossimo 31 luglio.
LO STATO DI EMERGENZA, CHE COS’E’ E COSA COMPORTA – SCHEDA
Il tema divide le forze politiche anche all’interno dell’Esecutivo, con la Lega che spinge per non rinnovare il provvedimento.
Matteo Salvini intantofa sapere che chiederà al premier di valutare lo stop alla mascherina all’aperto: “Ne parlerò con Draghi – sottolinea a Radio Anch’io – sarà una nostra proposta sicuramente. Se tutta Europa sta andando in questa direzione, anche in realtà messe meno bene di noi, dobbiamo considerare anche noi questa opportunità“. “Entro fine luglio – ha detto Salvini sempre a Radio Anch’io in un altro passaggio – contiamo che Figliuolo abbia assolto al suo compito in maniera egregia grazie alla collaborazione di tutte le Regioni, nessuna esclusa e il Cts, se la situazione è sotto controllo, può rimanere in standby. Ma non è necessario che per tutto il resto della nostra esistenza ci sia il Comitato tecnico scientifico. Ripeto, guardiamo alla realtà che ci dice che i sacrifici degli italiani sono stati premiati anche se occorre ancora avere prudenza e buon senso“.
E’ in dirittura d’arrivo, invece, il green pass in Italia: in queste ore potrebbe essere firmato un Dpcm che lo introduce e ne fissa le regole nel nostro Paese, in vista di quello europeo che entrerà in vigore dal primo luglio. E se alcune Regioni hanno proposto anche l’inserimento di un’autocertificazione per la partecipazione a eventi, cerimonie, feste, il ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini chiarisce in vista della Conferenza con i governatori: “servirà comunque il documento di un vaccino o un tampone effettuato, perché l’autocertificazione fatta in casa non può andar bene”.
All’orizzonte della discussione politica, però, la questione più complicata resta il prolungamento della speciale procedura per far fronte alla pandemia: da Palazzo Chigi sarebbero arrivati segnali che propendono per la proroga, in quanto allo Stato di Emergenza sono legati la tenuta di tutta la struttura di missione del Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, il Comitato Tecnico Scientifico, ma anche provvedimenti che riguardano lo smart working, la dad e alcune disposizioni lavorative nel caso di classi scolastiche in quarantena. Considerata la mutata situazione epidemiologica, la proroga non avrebbe comunque lo stesso significato di quelle precedenti: si tratterebbe soprattutto di una modalità per continuare a velocizzare alcune procedure. Anche se tecnicamente il rinnovo è possibile fino al 31 gennaio 2022, una delle ipotesi sarebbe quella di far terminare il provvedimento il 31 dicembre: una data che avrebbe anche il valore simbolico di lasciare la pandemia alle spalle con la fine dell’anno.
“Non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato”, sottolinea però il leader del Carroccio, Matteo Salvini, al forum ANSA. E Fratelli D’Italia, con Giorgia Meloni, rincara la dose: “se confermata, sarebbe un’ipotesi folle”.
Il Pd, invece, è del parere opposto: “è da ipocriti pensare di cancellarlo proprio in questa fase – afferma Francesco Boccia, deputato dem e responsabile Enti locali della segreteria nazionale – . Serve per le procedure amministrative delle Regioni e dello stesso Commissario all’emergenza”. Il ministro Gelmini – di Forza Italia – resta invece cauta ma avverte: “la valutazione sulla proroga dello Stato di Emergenza la farà il Governo con il supporto dei tecnici e del Cts: non si deve abusare della proroga perché sono poteri speciali utilizzati solo dove strettamente necessario, ma la variante Delta non deve essere sottovalutata. Errore che il Governo non farà”.
Resta in linea con Palazzo Chigi il ministro della Salute, Roberto Speranza, per il quale la fine della procedura speciale sarebbe un bel segnale, ma va comunque valutata anche alla luce delle esigenze di carattere burocratico. E sulla quasi totalità del Paese che sia avvia a lasciare l’area gialla spiega: “ho insistito affinché fosse un percorso graduale, ma con tutta probabilità da venerdì avremo il 99% del Paese in zona bianca, quindi siamo oggettivamente in una fase diversa. Ma serve ancora grandissima attenzione e lavoro costante da tutti i punti di vista per essere attrezzati e organizzati in una fase che è ancora di battaglia aperta”.
Il trend sul calo dei contagi continua la sua discesa: sono 1.400 i nuovi positivi al Covid e 52 le vittime in un giorno mentre il tasso di positività è stabile allo 0,7%. Si ritorna ai numeri dello scorso ottobre anche per le cifre sugli ingressi giornalieri in terapia intensiva, solo nove in 24 ore e sono 101.855 le persone attualmente positive al virus in Italia.
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