“Che prima o poi si vada al voto, e io mi sto preparando per essere all’altezza del Paese, lo dice la democrazia ma io non tiro per la giacchetta né Draghi né Mattarella. Mi sembra una mancanza di rispetto nei loro confronti e degli italiani“. Così il leader della Lega, Matteo Salvini commentando le dichiarazioni del ministro leghista Giancarlo Giorgetti sull’ipotesi che Mario Draghi diventi il prossimo presidente della Repubblica. L’ha detto a ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai 1. E ha aggiunto: “A febbraio ne riparleremo, in questo momento il mio obiettivo è stoppare la voglia di tasse di Letta e Conte”.
“A differenza di altri, io non tiro per la giacchetta né Draghi né Mattarella. Mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti di Draghi, di Mattarella e soprattutto degli italiani che pagano gli stipendi ai politici. Siamo a fine settembre, le elezioni del presidente della Repubblica saranno a febbraio. Quindi io settembre, ottobre, novembre, dicembre e gennaio li impegno su scuola, taglio delle tasse e offrire speranza agli italiani. A febbraio ne riparleremo”, ha aggiunto Salvini.
”Draghi al Quirinale? Che Mario Draghi finisca al Quirinale mi sembra una soluzione logica. Il quando è tutto da vedere. Non dipende certo dal sottoscritto”. ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia a Non Stop News, su RTL 102.5, intervistato da Enrico Galletti e Giusi Legrenzi.
“Draghi sarebbe un grandissimo presidente della Repubblica, è un grandissimo presidente del Consiglio e sarebbe un grandissimo presidente delle istituzioni europee. Può far tutto, al momento opportuno in Parlamento si vedrà, ora non è il momento opportuno” di parlarne, ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a “Oggi è un altro giorno”, su Rai 1.
“Il web rimarrà importante anche in futuro per chiamare gli iscritti a partecipare a singoli passaggi anche significativi per il Paese. Ma francamente in queste condizioni non credo sia la strada maestra”, ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte rispondendo, ai microfoni di Dimartedì, a chi gli chiede se la rete sarà interpellata sul candidato del Movimento per il Colle. “Dobbiamo trovare la persona più idonea, alla luce delle varie variabili. Una personalità che possa interpretare al meglio lo spirito di unità del Paese, possa essere rappresentativo di quante più forze politiche possibile è senz’altro auspicabile”, sottolinea.
“Il Pnrr è quel contratto che dà percezione di stabilità” e “tutti vogliono giocare al gioco del Pnrr ” quindi “se il gioco durerà il tempo previsto di 5-6 anni ci potrà essere il cambiamento vero in Italia, ma abbiamo bisogno di sette anni con il presidente della Repubblica nella figura di Mario Draghi”, ha detto il ministro della P.a. Renato Brunetta al Festival delle Città, promosso da Ali – Autonomie Locali Italiane.
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