Bruxelles – L’azione esterna dell’UE dà i suoi frutti. Con la mediazione del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la Georgia trova la quadra per uscire dall’impasse politica in cui era piombata dopo le elezioni dello scorso novembre, che i partiti di opposizione non hanno voluto riconoscere i risultati. Alle accuse di brogli si sono poi unite contestazioni circa la politicizzazione della giustizia.
L’accordo prevede l’impegno per una riforma della magistratura da parte del partito di governo Sogno georgiano (SG), accompagnata da amnistie e indulto per arresti compiuti in particolare in occasione delle proteste anti-governative. Prevista una clausola per il riesame del processo contro Nika Melia, leader del partito d’opposizione Movimento nazionale unito (MNU), arrestato con l’accusa di sedizione.
MNU torna a sedere in Parlamento assieme agli altri partiti non di maggioranza, con l’istituzione che può riprendere a funzionare normalmente. Ancora, l’accordo siglato tra i rappresentanti dei partiti di governo e opposizione prevede
La presidente della repubblica caucasica,