Con la pandemia da coronavirus cresce a New York il numero delle donne che preferiscono partorire in casa o in centri per le nascite per evitare i rischi di contagio in ospedale. Con il vantaggio di poter avere il marito vicino durante e dopo il travaglio. Nella Grande Mela si registra un vero e proprio boom e alcune ostetriche sono più richieste di una parrucchiera in tempi normali. Alcune sono prenotate sino a settembre. Per agevolare questo fenomeno si è mosso anche il governatore Andrew Cuomo, che ha annunciato l’intenzione di autorizzare velocemente ‘birthing center’ autonomi come alternative sicure agli ospedali, in particolare per le gravidanze a basso rischio.
“Quando ho saputo che l’ostetrica mi avrebbe preso sotto le sue cure, mi sono sentita come se fossi stata accettata nel college dei miei sogni”, ha confidato al New York Times Meghan Perez, 35 anni, una parrucchiera di Long Island alla sua 26 settimana di gravidanza. “Una notte, quando le cose stavano peggiorando e il nostro ospedale era sovraccarico di malati di coronavirus, mio marito mi ha detto ‘facciamolo nascere a casa’”, ha raccontato. In circa meta’ degli 50 Stati americani partorire in casa e’ illegale perche’ considerato troppo pericoloso. Altri Stati, come New York, richiedono alcuni requisiti, ad esempio che l’ostetrica possegga un accordo scritto di collaborazione con un un medico o con un ospedale. Nell’Empire State ci sono 1.150 ostetriche, ma solo una piccola parte è specializzata in nascite a domicilio. Per questo sono diventate gettonatissime.
Trinisha Williams, direttrice dell’ostetricia al Brooklyn Birthing Center, uno dei tre principali centri per le nascite a New York, ha rivelato che la struttura riceveva circa 15 richieste a settimana prima della pandemia, mentre la scorsa settimana sono salite a 200. “Siamo inondati”, ha spiegato, annunciando l’apertura di un secondo centro a Manhattan.
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