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Cdm e nuovo vertice, alta tensione sulla prescrizione

 Dalla giustizia al caso Gregoretti, dallo spacchettamento in due del ministero dell’Istruzione alla legge elettorale, dalle concessioni autostradali fino al megavertice anche con i partiti dell’opposizione sulla crisi in Iraq e in Libia. L’agenda del premier Giuseppe Conte si riapre sugli appuntamenti rimasti in sospeso con la fine dell’anno con in più il nuovo fronte aperto sullo scacchiere internazionale con la crisi Iran-Iraq e quella libica. Fronte sul quale Conte apre ad un confronto a tutto campo anche con l’opposizione.

Ma se il fronte interno continua a fibrillare sulla questione della prescrizione, lo scontro con l’opposizione rischia di deflagrare proprio a ridosso del voto per le Regionali con il pronunciamento del Senato sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini. Il premier deve anche chiudere con urgenza la questione dello spacchettamento della Ricerca dal ministero dell’Istruzione: dopo aver annunciato con largo anticipo il nome dei due nuovi ministri, è uno dei provvedimenti più attesi al cdm per consentire poi al Quirinale di procedere con le nomine: la maggioranza sembra però avere dei dubbi sui possibili costi aggiuntivi.

    Mentre gli alleati di governo si spaccano sulla legge elettorale, anche la corda tesa sul tema della prescrizione rischia di spezzarsi. Il guardasigilli Alfonso Bonafede ha portato per le lunghe la trattativa sulla riforma del processo penale fino ad arrivare all’avvio dello stop alla prescrizione: ora gli alleati sono sul piede di guerra e vogliono da Bonafede una proposta chiara al vertice convocato subito dopo il consiglio dei ministri. Conte proverà a mediare e il Pd guarda con fiducia ad una sintesi: ma se Bonafede non dovesse aprire il dialogo non potrebbe che interrompersi. Alla Camera è in discussione in Commissione la proposta di legge Costa sull’abolizione della prescrizione e martedì si vota.


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