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    Al via l’Assemblea dell’Onu fra clima, energia e guerra. Guterres: “In arrivo inverno di malcontento”

    Torino – Dopo due anni segnati dalla pandemia da Covid-19, i leader del mondo tornano a incontrarsi in presenza all’Assemblea Generale dell’Onu a New York. Ad accoglierli con il discorso inaugurale non è il presidente del Paese ospitante, Joe Biden, di ritorno dai funerali della Regina Elisabetta II (il suo discorso è previsto per domani). Ci pensa il segretario generale dell’Onu, António Guterres, a fare gli onori di casa. Ma, di certo, non prefigurando uno scenario roseo per presente e futuro. Anzi. “Un inverno di malcontento è all’orizzonte”, è l’ouverture. E, man mano che va avanti, le cose non migliorano.
    Guterres tocca tutti i punti caldi per il mondo intero. Guerra, energia, clima. Il segretario Onu descrive un mondo “paralizzato” dalle divisioni nonostante le crisi in atto, dalla guerra in Ucraina al riscaldamento globale. “La crisi del potere d’acquisto sta imperversando, la fiducia si sta sgretolando, la disuguaglianza sta esplodendo, il nostro pianeta sta bruciando”, eppure “siamo bloccati da una colossale disfunzione globale”, ragiona, spiegando che “queste crisi minacciano il futuro stesso dell’umanità e il destino del pianeta”. Quello del segretario generale dell’Onu è un invito a non farsi illusioni, perché “siamo in un mare in tempesta, si prospetta un inverno di malcontento globale”.
    Una sottolineatura, ovviamente, anche sulla crisi energetica, con l’invito ai Paesi ricchi a tassare gli extra-profitti delle compagnie energetiche e a “reindirizzarli” in parte ai Paesi che subiscono maggiori “perdite e danni” a causa degli impatti devastanti del cambiamento climatico e alle popolazioni che soffrono per l’inflazione. A due mesi dalla conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop27 in Egitto, “l’azione per il clima è passata in secondo piano” rispetto ad altre crisi, denuncia Guterres, chiedendo di porre fine alla “nostra guerra suicida alla natura”.
    L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è citata fra i pericoli che stanno minacciando il mondo. La guerra sarà al centro di questa settimana diplomatica di alto livello, includendo l’intervento, previsto mercoledì, del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oltre a una riunione del Consiglio di sicurezza giovedì a livello di ministri degli Esteri. Martedì saliranno sul podio il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Anche il presidente iraniano, Ebrahim Raissi, è a New York per la sua prima Assemblea Generale, e la questione nucleare potrebbe essere ancora una volta al centro delle discussioni. Ma ci sono assenti di rilievo: primi fra tutti, il presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese, Xi Jinping.

    Il segretario generale delle Nazioni Unite ha aperto l’Assise a a New York con un discorso duro: “Siamo bloccati da una colossale disfunzione globale, queste crisi minacciano il futuro stesso dell’umanità e il destino del pianeta”

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    L’Ucraina riceverà “con urgenza” altri 5 miliardi di euro come assistenza macro-finanziaria dall’Unione Europea

    Bruxelles – Meno di due settimane dalla proposta della Commissione Ue per chiudere il processo formale di approvazione della nuova tranche di assistenza macro-finanziaria all’Ucraina. Con il via libera di oggi (martedì 20 settembre) da parte del Consiglio dell’Ue – quello dei co-legislatori del Parlamento Europeo era arrivato durante la sessione plenaria della scorsa settimana – le istituzioni comunitarie hanno dimostrato ancora una volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina una capacità di risposta celere alle necessità di Kiev. Dopo il primo miliardo già erogato a inizio agosto, i Ventisette hanno adottato la decisione di fornire “con urgenza” altri 5 miliardi di euro all’Ucraina, all’interno di un pacchetto di assistenza macro-finanziaria complessivo da 9 miliardi.
    Si sbloccano così due terzi di quello che al Consiglio Europeo di fine maggio era stato definito un “impegno mostre” da parte dell’Unione. A questo punto dovrebbe essere seguita “rapidamente” l’adozione della terza tranche, che metta a disposizione i rimanenti 3 miliardi di euro “una volta definita la struttura di tale assistenza”, si legge nella decisione del Consiglio Affari Generali riunitosi oggi a Bruxelles. Come aveva ricordato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, al momento della presentazione della proposta lo scorso 7 settembre, l’intero pacchetto di assistenza macro-finanziaria si pone l’obiettivo di “aiutare l’Ucraina a far fronte alle immediate necessità finanziarie causate dalla brutale invasione russa“, anche considerato il fatto che “Kiev ha bisogno di 5 miliardi di euro al mese solo per garantire i servizi di base, come salari e pensioni”.
    Oltre all’enorme sforzo di assistenza quasi ultimato, l’Ue ha già stanziato un pacchetto da 1,2 miliardi a pochi giorni dall’inizio della guerra del Cremlino in Ucraina, proprio considerato il rischio di invasione russa. Dopo il 24 febbraio, invece, sono arrivati anche aiuti umanitari (pari a 335 milioni), per aiutare i civili ucraini colpiti dalla guerra, e finanziamenti militari (2,5 miliardi) attraverso l’European Peace Facility, lo strumento fuori bilancio per la prevenzione dei conflitti, la costruzione della pace e il rafforzamento della sicurezza internazionale, attraverso il finanziamento di azioni operative nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (Pesc) che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa. Complessivamente, si parla di 10 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione all’Ucraina per affrontare la guerra e le sue conseguenze sulla popolazione.

    Via libero definitivo dal Consiglio dell’Ue alla proposta della Commissione, che sblocca due terzi dei 9 miliardi promessi a Kiev (di cui uno è già stato approvato a inizio agosto). I passaggi formali da parte dei Ventisette e degli eurodeputati sono stati completati in meno di due settimane

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    Il nome di Ursula von der Leyen è stato inciso nella ‘Walk of the Brave’ di Kiev: “Simbolo del legame tra Ue e Ucraina”

    Bruxelles – La terza è quella della consacrazione. Se la prima volta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a Kiev era servita per esprimere vicinanza al popolo e alle istituzioni dell’Ucraina e per indicare la strada del Paese verso l’adesione all’Unione, e la seconda per portare un segnale concreto di sostegno prima del vertice cruciale dei leader Ue sulla questione, la visita di oggi (giovedì 15 settembre) ha sancito l’ingresso della numero uno dell’esecutivo comunitario nella ‘Walk of the Brave’, la strada con i nomi dei valorosi che hanno combattuto al fianco di Kiev contro la Russia.
    “Sono onorata di essere tornata qui a Kiev, ma soprattuto di vedere quanto la città sia cambiata in meglio, la vita è tornata”, ha esordito von der Leyen nel suo intervento alla stampa con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. “Voglio ringraziarvi dal profondo del cuore per l’onorificenza che ho ricevuto oggi”, ha continuato, facendo riferimento non solo al nome inciso sulla strada ‘dei coraggiosi’, ma anche alla medaglia di prima classe dell’Ordine di Jaroslav il Saggio (uno dei più alti riconoscimenti a chi si è distinto per i servizi allo Stato e al popolo ucraino) consegnatale oggi dallo stesso leader di Kiev: “La prendo a nome dei milioni di europei che sostengono l’Ucraina, credo che sia un bellissimo simbolo del legame tra l’Ucraina e l’Unione Europea“.
    A proposito del legame tra Kiev e Bruxelles, la presidente von der Leyen ha ricordato la presenza di ieri della first lady ucraina, Olena Zelenska, a Strasburgo durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione alla plenaria del Parlamento Ue: “La standing ovation con cui è stata accolta è stata commovente ed era palpabile il calore e l’amicizia” nell’emiciclo. E, come anticipato proprio nell’intervento a Strasburgo, la numero uno dell’esecutivo Ue ha reso noto che con Kiev si è discusso di come “lavorare in modo da avere una profonda integrazione dell’economia ucraina nel Mercato Unico“, a partire dall’abolizione delle tariffe roaming reciproche per gli utenti ucraini e comunitari. Anche il presidente Zelensky ha sostenuto che per il Paese è “prioritario” entrare nel Mercato Unico, dove circolano liberamente beni, servizi e capitali, così come accedere alla zona ‘free roaming’.

    Dear Volodymyr @ZelenskyyUA, thank you so much for the award of the First Class of the Order of Yaroslav the Wise.
    This is a great honour.  I accept it in the name of all EU citizens. And as a symbol of our strong bond. pic.twitter.com/6W8JPLTao3
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 15, 2022

    Per quanto riguarda il capitolo sull’adesione all’Unione, “il processo è ben avviato, è impressionante vedere la velocità, la determinazione, la precisione con cui state procedendo“, ha confermato von der Leyen. Finto stupore tradito da una battuta ben studiata: “Non devo dire che accelereremo il processo, perché lo state già facendo voi e questo è molto positivo”. Parallelamente, è l’aspetto economico quello che si vuole invece far procedere in modo spedito. Dopo il lavoro fatto sulle corsie di solidarietà per il grano, sulla sospensione dei dazi sulle esportazioni ucraine e sul collegamento di Kiev alla rete elettrica europea – “che ricorderete avevamo già in piano entro il 2024 prima della guerra, e invece ci siamo riusciti in due settimane e da allora l’Ucraina sta fornendo elettricità all’Unione Europea” – si dovrà “proseguire con l’eliminazione delle barriere non tariffarie, su cui lavoreranno i nostri esperti”. L’obiettivo finale è l’accesso dell’Ucraina nel Mercato Unico e nell’Unione Europea, particolarmente ambizioso mentre il Paese ancora affronta una guerra lacerante. Ma le promesse di von der Leyen a Kiev godono – ancora di più da oggi – di enorme credito in Ucraina.

    Nel corso della sua terza visita nella capitale la leader dell’esecutivo comunitario ha ricevuto dal presidente Zelensky anche l’onorificenza dell’Ordine di Jaroslav il Saggio. Al centro delle discussioni l’integrazione del Paese nel Mercato Unico, a partire dalla zona ‘free roaming’

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    Von der Leyen torna a Kiev dopo il discorso sullo Stato dell’Unione: “Illustrerò a Zelensky benefici del Mercato Unico”

    Bruxelles – Il ritorno in Ucraina dopo cinque mesi. L’8 aprile la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, indicava la strada del Paese verso l’adesione all’Unione, oggi (mercoledì 14 settembre) la numero uno dell’esecutivo comunitario aprirà le porte di Kiev al Mercato Unico. “Questa è una delle più grandi storie di successo dell’Europa, ora è giunto il momento di farne una storia di successo anche per i nostri amici ucraini”, ha annunciato von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2022.
    Di fronte alla plenaria del Parlamento Europeo e parlando occhi negli occhi all’ospite d’onore, la first lady ucraina Olena Zelenska (arrivata ieri sera a Strasburgo per l’occasione), la presidente von der Leyen ha dato la notizia che si recherà a Kiev per “discutere in dettaglio con il presidente, Volodymyr Zelensky” del progetto, che prevederà la collaborazione tra la Commissione e l’Ucraina per “garantire un accesso senza soluzione di continuità al Mercato Unico e viceversa”. La base di tutto il lavoro sarà costituito dalla prosecuzione del lavoro fatto sulle corsie di solidarietà per il grano, sulla sospensione dei dazi sulle esportazioni ucraine e sul collegamento di Kiev alla rete elettrica europea “previsto inizialmente per il 2024, ma ci siamo riusciti in due settimane, e oggi l’Ucraina esporta elettricità verso di noi”. Ecco perché von der Leyen vuole “espandere in modo significativo questo commercio reciprocamente vantaggioso” e “mobilitare tutta la potenza del nostro Mercato Unico per contribuire ad accelerare la crescita e a creare opportunità”:  il punto di approdo non può essere altro che “far entrare l’Ucraina nella nostra area di libero scambio europea“, anche a fronte di un piccolo aumento dei costi per gli operatori di mercato dell’Unione.
    Da sinistra: la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, la first lady ucraina, Olena Zelenska, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen (14 settembre 2022)
    Prima di recarsi a Kiev, von der Leyen ha voluto omaggiare “il coraggio dell’Ucraina, che ha il volto delle donne e degli uomini che si ergono contro l’aggressore russo“. Un esempio è arrivato proprio dalla moglie del presidente ucraino che “a poche settimane dall’inizio dell’invasione ha guidato silenziosamente una folla di genitori di bimbi uccisi dai russi, per appendere agli alberi piccole bandierine, uno per ciascun morto”. Il merito di Zelenska e del presidente Zelensky è stato quello di “essere rimasti e aver difeso Kiev, dando coraggio all’intera nazione“. Ecco perché per tutte le istituzioni comunitarie “è un onore avere la first lady qui con noi”, ha sottolineato la numero uno della Commissione, che proprio da lei ha saputo che “ogni giorno i genitori mettono nella cartella dei propri figli un pacchetto di emergenza con acqua, cibo, necessario medico e cambio intimo, senza sapere se li rivedranno all’uscita di scuola nel pomeriggio”. Di qui l’impegno dell’Unione a “ricostruire le 70 scuole distrutte dalle bombe russe” con uno stanziamento di “100 milioni di euro per far ripartire dai bambini il futuro del Paese”.
    Mai nella storia dello Stato dell’Unione (dal 2007) un presidente della Commissione ha rivolto il suo discorso alla plenaria dell’Eurocamera mentre una guerra andava in scena sul suolo europeo. “Quella mattina del 24 febbraio ci siamo svegliati scossi dal volto del male senza pietà e dalla brutalità della guerra”, ha ricordato la presidente von der Leyen. Da allora, “un continente intero si è levato in un moto di solidarietà”, dimostrando di essere “all’altezza della sfida”, ha sottolineato il successo la numero uno dell’esecutivo Ue: “Se 15 anni fa abbiamo impiegato anni per rispondere alla crisi finanziaria e due anni fa poche settimane con la pandemia, quest’anno non appena le truppe russe hanno attraversato frontiera ucraina, la nostra risposta è stata decisa e immediata”. I messaggi sono chiari e precisi: “Abbiamo riportato in superficie la forza dell’Unione“, “si sfidano autocrazia e democrazia”, “con la nostra solidarietà Putin fallirà e l’Ucraina e l’Europa vinceranno”.
    Non manca anche un mea culpa da parte della presidente von der Leyen – simile a quello fatto ieri in plenaria dalla premier finlandese, Sanna Marin – sull’atteggiamento dell’Unione nei confronti della Russia di Putin nel recente passato: “Dovevamo ascoltare chi lo conosceva, come Anna Politkovskaja e i giornalisti che hanno pagato la loro esposizione con la vita, o la Georgia, la Moldova, l’opposizione bielorussa, la Polonia e i Baltici, che da anni ci segnalavano che Putin non si sarebbe fermato”. Allo stesso tempo, il riscatto è misurabile nelle sanzioni “più pesanti mai viste” contro la Russia: “Abbiamo tagliato tre quarti del settore finanziario a livello internazionale, quasi mille aziende hanno abbandonato il Paese, la produzione delle auto è calata del 75 per cento rispetto al 2021, la flotta aerea è a terra perché non ha pezzi di ricambio e l’industria è a brandelli”. La colpa di tutto ciò è del Cremlino, che “ha messo l’economia russa sulla strada della distruzione totale”, ha ricordato von der Leyen, ribadendo senza mezzi termini che “le sanzioni rimarranno, dobbiamo essere risoluti, perché non è questo il momento di toglierle”.

    Nel suo intervento annuale alla sessione plenaria del Parlamento Ue, la presidente della Commissione ha annunciato che “faremo entrare l’Ucraina nella nostra area di libero scambio”. La promessa davanti alla first lady, Olena Zelenska: “Sarete parte di una storia di successo”

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    La first lady ucraina Olena Zelenska è a Strasburgo ospite di von der Leyen. Parteciperà al discorso sullo Stato dell’Unione

    Bruxelles – La seconda volta di un coniuge Zelensky alla sessione plenaria del Parlamento Europeo, la prima fisicamente di persona. La first lady ucraina, Olena Zelenska, è arrivata a Strasburgo, dove gli eurodeputati sono riuniti in sessione plenaria, e domani (mercoledì 14 settembre) parteciperà come “ospite d’onore” al discorso sullo Stato dell’Unione che sarà pronunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
    A darne notizia è stata la stessa numero uno dell’esecutivo comunitario in un tweet, confermando le indiscrezioni arrivate nel pomeriggio di Strasburgo: “Sono lieta di dare il benvenuto alla first lady ucraina Olena Zelenska”. Il messaggio della presidente von der Leyen è sempre di sostegno assoluto a Kiev – “L’Europa sarà al vostro fianco in ogni momento” – a partire dal “coraggio del popolo ucraino che ha commosso e ispirato il mondo intero”. Ecco perché l’Unione e l’Ucraina resteranno “forti insieme” di fronte all’aggressione armata russa.
    Non era mai successo prima che il presidente o la first lady dell’Ucraina prendessero parte di persona a una sessione di un’Assemblea parlamentare fuori dai confini del Paese. A una settimana dall’inizio dell’invasione russa era stato lo stesso leader ucraino, Volodymyr Zelensky, a prendere parola davanti all’emiciclo di Bruxelles (durante una sessione plenaria straordinaria), esortando per la prima volta gli eurodeputati a “sostenere la nostra adesione all’Unione”. Una prospettiva che sembrava allora quasi utopistica, ma che ha portato le istituzioni comunitarie a dare una risposta accelerata sulle prime fasi dell’allargamento e un sostegno praticamente incondizionato a Kiev dal punto di vista finanziario, umanitario e militare.
    Dopo tre mesi era stato il presidente della Verchovna Rada (il Parlamento ucraino), Ruslan Stefančuk, a recarsi invece di persona all’emiciclo dell’Eurocamera a Strasburgo, per “cogliere il senso di sostegno per tutta l’Ucraina” dell’Unione. Ora tocca a Olena Zelenska. Al momento non si sa ancora se pronuncerà un discorso davanti all’emiciclo, ma gli occhi – anche quando von der Leyen aprirà il suo intervento con il tema dell’Ucraina – saranno tutti su di lei.

    I am delighted to welcome First Lady Olena @ZelenskaUA, my guest of honour for tomorrow’s State of the Union address.
    The courage of Ukrainian people has touched and inspired the world. 
    Europe will stand with you every step of the way.
    We will #StandStrongTogether#SOTEU pic.twitter.com/Ig6lHqefK2
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 13, 2022

    Lo ha annunciato la stessa presidente della Commissione, che domani delineerà davanti all’emiciclo dell’Eurocamera lo stato di salute dell’Ue: “Sono lieta di darle il benvenuto come ospite d’onore, il coraggio del popolo ucraino ha commosso e ispirato il mondo intero”

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    L’Ue pronta a dare il via libera alla seconda tranche di sostegno macro-finanziario all’Ucraina da 5 miliardi di euro

    Bruxelles – Sbloccare due terzi dei fondi previsti dal pacchetto di prestiti di assistenza macro-finanziaria Ue all’Ucraina da 9 miliardi di euro annunciato dalla Commissione e approvato dal Consiglio a maggio. È sotto questa spinta che l’esecutivo comunitario ha presentato oggi (mercoledì 7 settembre) la proposta per dare il via libera alla seconda tranche da 5 miliardi di euro, dopo la prima da un miliardo già erogata a inizio agosto (mentre i restanti 3 arriveranno “al più presto”, precisano da Berlaymont).
    “Il sostegno dell’Ue all’Ucraina è incrollabile”, ha assicurato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ricordando che il pacchetto di assistenza macro-finanziaria si pone l’obiettivo di “aiutare l’Ucraina a far fronte alle immediate necessità finanziarie causate dalla brutale invasione russa”. Nel momento dell’intesa con gli Stati membri al vertice dei leader Ue di fine maggio era stata proprio la numero uno dell’esecutivo comunitario a ricordare che “Kiev ha bisogno di 5 miliardi di euro al mese solo per garantire i servizi di base, come salari e pensioni” e Bruxelles deve tenere in considerazione questi bisogni quando promette supporto “incondizionato” al partner sotto attacco. Il pacchetto da 1,2 miliardi approvato a febbraio non è più sufficiente ed è per questo che le istituzioni europee hanno ritenuto necessario ampliarlo con un secondo filone da 9 miliardi totali – di cui 6 saranno presto sul piatto, non appena Parlamento Europeo e Consiglio dell’Ue approveranno la proposta arrivata oggi – sotto forma di “prestiti a lungo termine a condizioni favorevoli, da erogare in un numero ridotto di rate”, spiega la Commissione.
    Con il (quasi) via libera alla seconda tranche di fondi Ue di assistenza macro-finanziaria, sale a 10 miliardi di euro il supporto che Bruxelles ha fornito all’Ucraina in aiuti finanziari, umanitari e militari. Oltre ai 5+1 miliardi del secondo pacchetto e all’1,2 del primo, vanno considerati anche i 335 milioni dell’assistenza umanitaria per aiutare i civili ucraini colpiti dalla guerra e i 2,5 miliardi come finanziamenti militari attraverso l’European Peace Facility, lo strumento fuori bilancio per la prevenzione dei conflitti, la costruzione della pace e il rafforzamento della sicurezza internazionale, attraverso il finanziamento di azioni operative nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (Pesc) che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa.

    The situation in Ukraine requires our full support.
    Today the @EU_Commission proposes an additional €5 billion in macro-financial assistance for the country.
    This is on top of the €10 billion the EU already provided in financial, humanitarian and military aid. pic.twitter.com/B60lueYl0Q
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 7, 2022

    La Commissione ha presentato la proposta per sbloccare due terzi dei 9 miliardi promessi a Kiev (uno è già stato approvato). A questi fondi si aggiungono altri 4 miliardi tra i finanziamenti militari dell’European Peace Facility, il supporto umanitario e il piano approvato a febbraio

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    Dal digitale alle dogane, siglati a Bruxelles quattro accordi per rafforzare la cooperazione con l’Ucraina

    Bruxelles –  Da un nuovo sostegno al bilancio ucraino da 500 milioni di euro all’associazione di Kiev al programma Europa digitale, passando per la partecipazione dell’Ucraina ai programmi doganali e fiscali dell’UE. L’ottavo Consiglio di associazione UE-Ucraina che si è svolto oggi (5 settembre) a Bruxelles per discutere l’agenda bilaterale UE-Ucraina è stato sancito dalla sigla tra la Commissione europea e l’Ucraina di quattro nuovi accordi settoriali per rafforzarne ulteriormente la cooperazione, nel contesto della guerra di Russia.
    Bruxelles ha approvato un nuovo programma di sostegno al bilancio ucraino da 500 milioni di euro, come parte degli impegni annunciati dalla Presidente von der Leyen nella campagna “Stand up for Ukraine” che si è tenuta in aprile, che saranno mirati a garantire alloggi e istruzione agli sfollati interni e ai rimpatriati ma anche a sostenere il settore agricolo dell’Ucraina “granaio del mondo”. Via libera, inoltre, a un accordo per associare l’Ucraina al programma Europa digitale, per cui le imprese, le organizzazioni e le amministrazioni pubbliche ucraine potranno accedere ai bandi del programma europeo che per il periodo 2021-2027 prevede un budget complessivo di 7,5 miliardi di euro. In una nota Bruxelles chiarisce che Kiev potrà richiedere finanziamenti e sostegno per progetti in aree come supercalcolo, intelligenza artificiale, competenze digitali avanzate e garantire un ampio uso delle tecnologie digitali nell’economia e nella società, anche attraverso i centri di innovazione digitale dell’Ue.
    “L’Ucraina ha mostrato una notevole resilienza e abilità tecnologica nell’affrontare l’invasione russa, anche nello spazio digitale. Con questo accordo, l’UE e l’Ucraina beneficeranno del reciproco know-how ed amplieranno le nostre capacità digitali”, ha chiarito la vicepresidente esecutiva per un’Europa digitale, Margrethe Vestager. Con gli accordi di oggi la Commissione spiana infine la strada alla partecipazione dell’Ucraina ai programmi doganali (“Dogana”) e fiscali (“Fiscalis”) dell’UE, con cui Kiev potrà partecipare alle attività di entrambi i programmi con gli Stati membri dell’UE e altri paesi partecipanti. Per Bruxelles “un importante impulso alla cooperazione tra l’UE e l’Ucraina in materia doganale e fiscale”.
    “L’Unione europea continuerà a sostenere Kiev: politicamente, finanziariamente e militarmente. Tutto il tempo necessario e quanto necessario”, ha detto l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, nell’accogliere a Bruxelles il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. “Il primo obiettivo è aiutare l’Ucraina a porre fine alla guerra. L’obiettivo a lungo termine è aiutare l’Ucraina a conquistare la pace”. Questa mattina il premier di Kiev è stato accolto dalla presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, con cui si è discusso anche della ricostruzione del Paese e della situazione economica.
    https://twitter.com/EP_President/status/1566719839581995008?s=20&t=_CCUN_6xvRblx51q7LZ21g

    A margine dell’ottavo Consiglio di associazione UE-Ucraina che si è svolto oggi a Bruxelles per discutere l’agenda bilaterale UE-Ucraina

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    I Ventisette hanno dato il via libera alla missione di addestramento dell’esercito ucraino coordinata dall’Ue

    Bruxelles – L’intesa politica c’è e per il momento è sufficiente. “Tutti i Paesi membri hanno appoggiato la proposta di definire i parametri per una missione di addestramento dell’esercito ucraino coordinata dall’Unione Europea”, ha annunciato oggi (martedì 30 agosto) l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, al termine del Consiglio Difesa informale a Praga. Non si tratta di una decisione ufficiale, perché i vertici informali non hanno questo potere, ma il via libera al lavoro preparatorio sui “parametri legali e operativi” e sul “concetto di gestione della crisi” in Ucraina va direttamente in questa direzione.
    “Dobbiamo essere veloci e ambiziosi, dimostrando flessibilità a sostegno delle richieste a diversi livelli e con le tempistiche di cui hanno bisogno le forze ucraine”, ha sottolineato l’alto rappresentante Borrell, ricordando che durante tutta l’estate “c’è stato un continuo flusso di supporto militare a Kiev, che non si è mai fermato”. Tuttavia, “dobbiamo anche rigenerare le forze ucraine, addestrando i soldati e le capacità militari” di un esercito che “combatterà a lungo”. È qui che si inserisce la proposta già ventilata una settimana fa di una missione d’addestramento dell’esercito ucraino da parte dell’Ue: “Ci sono molte iniziative da parte degli Stati membri”, ha ricordato Borrell, “ma dobbiamo assicurare coerenza a questi sforzi di fronte agli sforzi enormi sostenuti“.
    L’obiettivo non è sostituire completamente quanto già stanno facendo i Ventisette (“Se la Francia fornisce un tipo particolare di armi, penserà anche all’addestramento apposito”, ha precisato Borrell), ma di considerare “tutti gli aspetti dell’addestramento per far funzionare un corpo complesso come un esercito”. A partire dalle richieste di Kiev sul breve, medio e lungo periodo, Bruxelles potrà coordinare una missione “mettendo insieme le migliori competenze degli Stati membri”. Per esempio, “l’addestramento di alto livello, l’organizzazione logistica e di assistenza medica, la protezione da armi chimiche, nucleari e biologiche”, è quanto si sa al momento sul futuro supporto Ue, che scatterà al momento del via libera formale dei 27 ministri. “Non è qualcosa che si fa dal giorno alla notte”, ha avvertito l’alto rappresentante, ma se l’Unione Europea vuole fare un salto di livello nell’addestramento dell’esercito ucraino, dovrà “sfruttare le risorse migliori degli Stati membri e metterle insieme, identificando i parametri che delimiteranno questa azione comune”.

    I ministri della Difesa hanno espresso la volontà politica di appoggiare la proposta dell’alto rappresentante Borrell di “definire i parametri legali e operativi” di un’iniziativa europea a sostengo di Kiev, che metta in contatto “le migliori competenze di ogni Stato membro”