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    La first lady ucraina Olena Zelenska è a Strasburgo ospite di von der Leyen. Parteciperà al discorso sullo Stato dell’Unione

    Bruxelles – La seconda volta di un coniuge Zelensky alla sessione plenaria del Parlamento Europeo, la prima fisicamente di persona. La first lady ucraina, Olena Zelenska, è arrivata a Strasburgo, dove gli eurodeputati sono riuniti in sessione plenaria, e domani (mercoledì 14 settembre) parteciperà come “ospite d’onore” al discorso sullo Stato dell’Unione che sarà pronunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
    A darne notizia è stata la stessa numero uno dell’esecutivo comunitario in un tweet, confermando le indiscrezioni arrivate nel pomeriggio di Strasburgo: “Sono lieta di dare il benvenuto alla first lady ucraina Olena Zelenska”. Il messaggio della presidente von der Leyen è sempre di sostegno assoluto a Kiev – “L’Europa sarà al vostro fianco in ogni momento” – a partire dal “coraggio del popolo ucraino che ha commosso e ispirato il mondo intero”. Ecco perché l’Unione e l’Ucraina resteranno “forti insieme” di fronte all’aggressione armata russa.
    Non era mai successo prima che il presidente o la first lady dell’Ucraina prendessero parte di persona a una sessione di un’Assemblea parlamentare fuori dai confini del Paese. A una settimana dall’inizio dell’invasione russa era stato lo stesso leader ucraino, Volodymyr Zelensky, a prendere parola davanti all’emiciclo di Bruxelles (durante una sessione plenaria straordinaria), esortando per la prima volta gli eurodeputati a “sostenere la nostra adesione all’Unione”. Una prospettiva che sembrava allora quasi utopistica, ma che ha portato le istituzioni comunitarie a dare una risposta accelerata sulle prime fasi dell’allargamento e un sostegno praticamente incondizionato a Kiev dal punto di vista finanziario, umanitario e militare.
    Dopo tre mesi era stato il presidente della Verchovna Rada (il Parlamento ucraino), Ruslan Stefančuk, a recarsi invece di persona all’emiciclo dell’Eurocamera a Strasburgo, per “cogliere il senso di sostegno per tutta l’Ucraina” dell’Unione. Ora tocca a Olena Zelenska. Al momento non si sa ancora se pronuncerà un discorso davanti all’emiciclo, ma gli occhi – anche quando von der Leyen aprirà il suo intervento con il tema dell’Ucraina – saranno tutti su di lei.

    I am delighted to welcome First Lady Olena @ZelenskaUA, my guest of honour for tomorrow’s State of the Union address.
    The courage of Ukrainian people has touched and inspired the world. 
    Europe will stand with you every step of the way.
    We will #StandStrongTogether#SOTEU pic.twitter.com/Ig6lHqefK2
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 13, 2022

    Lo ha annunciato la stessa presidente della Commissione, che domani delineerà davanti all’emiciclo dell’Eurocamera lo stato di salute dell’Ue: “Sono lieta di darle il benvenuto come ospite d’onore, il coraggio del popolo ucraino ha commosso e ispirato il mondo intero”

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    L’Ue pronta a dare il via libera alla seconda tranche di sostegno macro-finanziario all’Ucraina da 5 miliardi di euro

    Bruxelles – Sbloccare due terzi dei fondi previsti dal pacchetto di prestiti di assistenza macro-finanziaria Ue all’Ucraina da 9 miliardi di euro annunciato dalla Commissione e approvato dal Consiglio a maggio. È sotto questa spinta che l’esecutivo comunitario ha presentato oggi (mercoledì 7 settembre) la proposta per dare il via libera alla seconda tranche da 5 miliardi di euro, dopo la prima da un miliardo già erogata a inizio agosto (mentre i restanti 3 arriveranno “al più presto”, precisano da Berlaymont).
    “Il sostegno dell’Ue all’Ucraina è incrollabile”, ha assicurato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ricordando che il pacchetto di assistenza macro-finanziaria si pone l’obiettivo di “aiutare l’Ucraina a far fronte alle immediate necessità finanziarie causate dalla brutale invasione russa”. Nel momento dell’intesa con gli Stati membri al vertice dei leader Ue di fine maggio era stata proprio la numero uno dell’esecutivo comunitario a ricordare che “Kiev ha bisogno di 5 miliardi di euro al mese solo per garantire i servizi di base, come salari e pensioni” e Bruxelles deve tenere in considerazione questi bisogni quando promette supporto “incondizionato” al partner sotto attacco. Il pacchetto da 1,2 miliardi approvato a febbraio non è più sufficiente ed è per questo che le istituzioni europee hanno ritenuto necessario ampliarlo con un secondo filone da 9 miliardi totali – di cui 6 saranno presto sul piatto, non appena Parlamento Europeo e Consiglio dell’Ue approveranno la proposta arrivata oggi – sotto forma di “prestiti a lungo termine a condizioni favorevoli, da erogare in un numero ridotto di rate”, spiega la Commissione.
    Con il (quasi) via libera alla seconda tranche di fondi Ue di assistenza macro-finanziaria, sale a 10 miliardi di euro il supporto che Bruxelles ha fornito all’Ucraina in aiuti finanziari, umanitari e militari. Oltre ai 5+1 miliardi del secondo pacchetto e all’1,2 del primo, vanno considerati anche i 335 milioni dell’assistenza umanitaria per aiutare i civili ucraini colpiti dalla guerra e i 2,5 miliardi come finanziamenti militari attraverso l’European Peace Facility, lo strumento fuori bilancio per la prevenzione dei conflitti, la costruzione della pace e il rafforzamento della sicurezza internazionale, attraverso il finanziamento di azioni operative nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (Pesc) che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa.

    The situation in Ukraine requires our full support.
    Today the @EU_Commission proposes an additional €5 billion in macro-financial assistance for the country.
    This is on top of the €10 billion the EU already provided in financial, humanitarian and military aid. pic.twitter.com/B60lueYl0Q
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 7, 2022

    La Commissione ha presentato la proposta per sbloccare due terzi dei 9 miliardi promessi a Kiev (uno è già stato approvato). A questi fondi si aggiungono altri 4 miliardi tra i finanziamenti militari dell’European Peace Facility, il supporto umanitario e il piano approvato a febbraio

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    Dal digitale alle dogane, siglati a Bruxelles quattro accordi per rafforzare la cooperazione con l’Ucraina

    Bruxelles –  Da un nuovo sostegno al bilancio ucraino da 500 milioni di euro all’associazione di Kiev al programma Europa digitale, passando per la partecipazione dell’Ucraina ai programmi doganali e fiscali dell’UE. L’ottavo Consiglio di associazione UE-Ucraina che si è svolto oggi (5 settembre) a Bruxelles per discutere l’agenda bilaterale UE-Ucraina è stato sancito dalla sigla tra la Commissione europea e l’Ucraina di quattro nuovi accordi settoriali per rafforzarne ulteriormente la cooperazione, nel contesto della guerra di Russia.
    Bruxelles ha approvato un nuovo programma di sostegno al bilancio ucraino da 500 milioni di euro, come parte degli impegni annunciati dalla Presidente von der Leyen nella campagna “Stand up for Ukraine” che si è tenuta in aprile, che saranno mirati a garantire alloggi e istruzione agli sfollati interni e ai rimpatriati ma anche a sostenere il settore agricolo dell’Ucraina “granaio del mondo”. Via libera, inoltre, a un accordo per associare l’Ucraina al programma Europa digitale, per cui le imprese, le organizzazioni e le amministrazioni pubbliche ucraine potranno accedere ai bandi del programma europeo che per il periodo 2021-2027 prevede un budget complessivo di 7,5 miliardi di euro. In una nota Bruxelles chiarisce che Kiev potrà richiedere finanziamenti e sostegno per progetti in aree come supercalcolo, intelligenza artificiale, competenze digitali avanzate e garantire un ampio uso delle tecnologie digitali nell’economia e nella società, anche attraverso i centri di innovazione digitale dell’Ue.
    “L’Ucraina ha mostrato una notevole resilienza e abilità tecnologica nell’affrontare l’invasione russa, anche nello spazio digitale. Con questo accordo, l’UE e l’Ucraina beneficeranno del reciproco know-how ed amplieranno le nostre capacità digitali”, ha chiarito la vicepresidente esecutiva per un’Europa digitale, Margrethe Vestager. Con gli accordi di oggi la Commissione spiana infine la strada alla partecipazione dell’Ucraina ai programmi doganali (“Dogana”) e fiscali (“Fiscalis”) dell’UE, con cui Kiev potrà partecipare alle attività di entrambi i programmi con gli Stati membri dell’UE e altri paesi partecipanti. Per Bruxelles “un importante impulso alla cooperazione tra l’UE e l’Ucraina in materia doganale e fiscale”.
    “L’Unione europea continuerà a sostenere Kiev: politicamente, finanziariamente e militarmente. Tutto il tempo necessario e quanto necessario”, ha detto l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, nell’accogliere a Bruxelles il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. “Il primo obiettivo è aiutare l’Ucraina a porre fine alla guerra. L’obiettivo a lungo termine è aiutare l’Ucraina a conquistare la pace”. Questa mattina il premier di Kiev è stato accolto dalla presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, con cui si è discusso anche della ricostruzione del Paese e della situazione economica.
    https://twitter.com/EP_President/status/1566719839581995008?s=20&t=_CCUN_6xvRblx51q7LZ21g

    A margine dell’ottavo Consiglio di associazione UE-Ucraina che si è svolto oggi a Bruxelles per discutere l’agenda bilaterale UE-Ucraina

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    I Ventisette hanno dato il via libera alla missione di addestramento dell’esercito ucraino coordinata dall’Ue

    Bruxelles – L’intesa politica c’è e per il momento è sufficiente. “Tutti i Paesi membri hanno appoggiato la proposta di definire i parametri per una missione di addestramento dell’esercito ucraino coordinata dall’Unione Europea”, ha annunciato oggi (martedì 30 agosto) l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, al termine del Consiglio Difesa informale a Praga. Non si tratta di una decisione ufficiale, perché i vertici informali non hanno questo potere, ma il via libera al lavoro preparatorio sui “parametri legali e operativi” e sul “concetto di gestione della crisi” in Ucraina va direttamente in questa direzione.
    “Dobbiamo essere veloci e ambiziosi, dimostrando flessibilità a sostegno delle richieste a diversi livelli e con le tempistiche di cui hanno bisogno le forze ucraine”, ha sottolineato l’alto rappresentante Borrell, ricordando che durante tutta l’estate “c’è stato un continuo flusso di supporto militare a Kiev, che non si è mai fermato”. Tuttavia, “dobbiamo anche rigenerare le forze ucraine, addestrando i soldati e le capacità militari” di un esercito che “combatterà a lungo”. È qui che si inserisce la proposta già ventilata una settimana fa di una missione d’addestramento dell’esercito ucraino da parte dell’Ue: “Ci sono molte iniziative da parte degli Stati membri”, ha ricordato Borrell, “ma dobbiamo assicurare coerenza a questi sforzi di fronte agli sforzi enormi sostenuti“.
    L’obiettivo non è sostituire completamente quanto già stanno facendo i Ventisette (“Se la Francia fornisce un tipo particolare di armi, penserà anche all’addestramento apposito”, ha precisato Borrell), ma di considerare “tutti gli aspetti dell’addestramento per far funzionare un corpo complesso come un esercito”. A partire dalle richieste di Kiev sul breve, medio e lungo periodo, Bruxelles potrà coordinare una missione “mettendo insieme le migliori competenze degli Stati membri”. Per esempio, “l’addestramento di alto livello, l’organizzazione logistica e di assistenza medica, la protezione da armi chimiche, nucleari e biologiche”, è quanto si sa al momento sul futuro supporto Ue, che scatterà al momento del via libera formale dei 27 ministri. “Non è qualcosa che si fa dal giorno alla notte”, ha avvertito l’alto rappresentante, ma se l’Unione Europea vuole fare un salto di livello nell’addestramento dell’esercito ucraino, dovrà “sfruttare le risorse migliori degli Stati membri e metterle insieme, identificando i parametri che delimiteranno questa azione comune”.

    I ministri della Difesa hanno espresso la volontà politica di appoggiare la proposta dell’alto rappresentante Borrell di “definire i parametri legali e operativi” di un’iniziativa europea a sostengo di Kiev, che metta in contatto “le migliori competenze di ogni Stato membro”

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    Ucraina, per il Papa la guerra “iniziata da Mosca” è “moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega”

    Città del Vaticano – La guerra in Ucraina è stata “iniziata dalla Federazione Russa” e Papa Francesco la condanna come “moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega”. La Santa Sede mette un punto alle continue interpretazioni delle parole del Pontefice e alle strumentalizzazioni che portano a gesti diplomatici plateali.
    Lo scorso mercoledì, al termine dell’udienza generale, Francesco ha lanciato un appello per scongiurare un disastro nucleare intorno alla centrale di Zaporizhzhia. In quell’occasione, ha parlato della morte di Darya Dugina, figlia del filosofo russo nazionalista Alexandr, definendola una delle “vittime innocenti” che hanno pagato le spese del conflitto. Dopo l’intervento, Kiev richiamato il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, giudicando “poco gradita” quella frase del Papa.
    “L’Ucraina è profondamente delusa dalle parole del Pontefice, che confrontano ingiustamente l’aggressore e la vittima”, aveva spiegato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, motivando la decisione. “La scelta di menzionare nel contesto della guerra la morte di un cittadino russo sul territorio della Russia, con la quale l’Ucraina non ha nulla a che fare, provoca incomprensioni”. Kuleba aveva poi lamentato che “dall’inizio dell’invasione, il pontefice non ha mai prestato particolare attenzione alle vittime specifiche della guerra, tra cui 376 bambini ucraini morti per mano degli occupanti russi”.
    “Le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”, scandisce oggi il Vaticano. E ricorda che sono numerosi gli interventi di Jorge Mario Bergoglio e dei suoi collaboratori, avanzati dallo scoppio della guerra: “Hanno come finalità per lo più quella di invitare i Pastori ed i fedeli alla preghiera, e tutte le persone di buona volontà alla solidarietà e agli sforzi per ricostruire la pace”, precisa. Non c’è quindi nessun “significato politico” da attribuire.

    Il Pontefice interviene dopo il richiamo del Nunzio in Ucraina da parte di Kiev, seguito al ricordo della morte di Darya Dugina al termine dell’udienza di mercoledì 24 agosto. “Le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”, scandisce il Vaticano

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    Ucraina, il Papa: Si scongiuri il disastro nucleare a Zaporizhzhia

    Roma – Intorno alla centrale di Zaporizhzha si continua a combattere. Lo spettro della catastrofe nucleare aleggia sull’Europa e scuote anche Papa Francesco: “Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il rischio di un disastro”, è l’appello al termine dell’udienza generale. Il Pontefice ricorda i prigionieri, “soprattutto quelli che si trovano in condizioni fragili” e chiede alle autorità responsabili di “adoperarsi per la loro liberazione”.
    Cita l’attentato a Darya Dugina, morta nell’esplosione della propria auto il 20 agosto scorso mentre faceva ritorno a Mosca: “Penso alla povera ragazza volata in aria per una bomba sotto il sedile. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti”. Riflette sulla “crudeltà”, sui civili che stanno pagando “la pazzia, la pazzia, la pazzia di tutte le parti”, ripete. “Perché la guerra è una pazzia e nessuno che è in guerra può dire ‘No, io non sono pazzo’”, avverte.
    In attesa di una ispezione dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (che sarà “imminente”, assicura il direttore generale Rafael Mariano Grossi), nel Consiglio di Sicurezza di ieri Mosca e Kiev si sono nuovamente accusate a vicenda di aver messo in pericolo la centrale. “Le forze armate ucraine continuano a bombardare il territorio quasi ogni giorno, creando un rischio reale di incidente radioattivo con conseguenze catastrofiche per l’intero continente europeo”, denuncia l’ambasciatore russo Vasily Nebenzia. E invita l’Occidente a “smettere di coprire il loro protetto ucraino”: “Abbiamo l’impressione che i nostri colleghi stiano vivendo in una realtà parallela in cui l’esercito russo sta bombardando il sito che sta proteggendo”, dichiara. “Nessuno può immaginare che l’Ucraina prenda di mira una centrale nucleare e crei un enorme rischio di disastro nucleare sul proprio territorio”, la risposta dell’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsya, che bolla i comportamenti russi come “provocazioni e azioni terroristiche”.
    Dal palco del Meeting di Rimini, il presidente del Consiglio Mario Draghi cita Papa Francesco: “Non posso che associarmi alle parole del Santo Padre perché si eviti un disastro nucleare”. “Speravo fino a ieri che la decisione di permettere l’accesso della centrale nucleare di Zaporizhzhia a ispettori dell’Onu fosse un segno” di dialogo tra le parti, confessa. “Purtroppo stanotte missili russi hanno bombardato la zona intorno alla centrale. In ogni caso – assicura -, in questa ricerca della pace è essenziale che le promesse siano sincere, che siano seguite da azioni concrete e che, soprattutto, sia l’Ucraina a decidere quali termini di pace siano accettabili“.
    Nella ricorrenza della Festa Nazionale ucraina, Sergio Mattarella scrive a Volodomyr Zelensky per esprimere la sua solidarietà: “Desidero rinnovare, in quest’ora così drammatica, a lei e a tutti i suoi concittadini l’espressione più convinta di vicinanza e sostegno della Repubblica Italiana”, si legge nel messaggio. Il Capo dello Stato classifica l’aggressione russa come “brutale e ingiustificata”. “L’Italia sostiene fermamente l’integrità territoriale, la sovranità, l’indipendenza e la libertà del suo Paese – garantisce – e ribadisce il suo impegno ad assistere il popolo ucraino anche sotto il profilo umanitario e della ricostruzione”. Il cessate il fuoco è necessario e dev’essere immediato. Solo così, insiste Mattarella, si potrà avviare “un processo negoziale in vista di una soluzione pacifica, giusta, equa e sostenibile per l’Ucraina”.

    Continuano i bombardamenti intorno alla centrale. Alle parole del Pontefice si associa l’appello del premier italiano Mario Draghi. Mattarella scrive a Zelensky. Attesa la visita di ispezione dell’Aiea

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    L’Ue celebra il Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina e della “lotta per difendere i valori e principi europei”

    Bruxelles – Una bandiera di 30 metri giallo-blu, per unire Kiev all’Unione Europea nel Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina. A presenziare alla cerimonia alla Grand-Place di Bruxelles, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, vestita con la camicia blu e la giacca gialla – i colori nazionali ucraini – che già aveva indossato in occasione dell’annuncio sul parere favorevole per la concessione dello status di Paese candidato all’adesione Ue. In occasione del 24 agosto, festività nazionale ucraina che commemora la dichiarazione di indipendenza dall’Unione Sovietica del 1991, le istituzioni comunitarie hanno fatto sentire la propria vicinanza a Kiev, impegnata in una nuova lotta per la sovranità contro la Russia – questa volta non sovietica, ma del regime di Putin.
    La sede della Commissione Europea a Bruxelles illuminata con i colori della bandiera dell’Ucraina
    “State combattendo per difendere la vostra sovranità e per proteggere la vostra libertà di fronte a un’aggressione, noi non potremo mai eguagliare i sacrifici che fate ogni giorno, ma possiamo e saremo al vostro fianco“, è stato il messaggio inviato dalla stessa presidente von der Leyen al popolo ucraino prima della sua partecipazione alla manifestazione. L’Ue ha dimostrato questo impegno “fin dall’inizio” attraverso sostegno economico, militare e umanitario: “Sosteniamo i vostri coraggiosi soldati in prima linea, i vostri funzionari e la società civile sul fronte interno”, ma anche attraverso l’accoglienza delle famiglie “che hanno cercato rifugio” nell’Unione e degli “oltre 3 milioni di bambini ucraini” nelle scuole europee. La promessa – che ricalca quella fatta a maggio al Parlamento Ue e all’impegno in sede G7 della Germania di Olaf Scholz annunciato ieri (martedì 23 agosto) al summit della Piattaforma per la Crimea – è di “ricostruire le vostre città, mattone dopo mattone, e ripiantare i vostri campi, seme per seme“, all’interno di una prospettiva che vede Ucraina e Unione Europea “insieme”.
    Tutte le istituzioni comunitarie si sono illuminate di giallo e blu per il Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina e un messaggio di sostegno è arrivato da ciascun presidente. “State combattendo per difendere la vostra patria e il futuro del vostro Paese, ma anche per difendere i nostri valori e i principi europei“, ha dichiarato il numero uno del Consiglio Ue, Charles Michel. È per questo motivo che “il vostro futuro è il nostro futuro comune” e l’Unione è pronta a “sostenervi il più possibile per proteggere la vostra indipendenza, la vostra sovranità e la vostra integrità territoriale”. La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ha sottolineato che “il significato del Giorno dell’Indipendenza di quest’anno è più che mai convincente”, perché i cittadini dell’Ucraina “combattono per le loro vite, le loro famiglie, il loro Paese, i loro valori, le loro scelte e la loro libertà. Per la loro indipendenza”. Con l’hashtag #StandWithUkraine, lanciato dall’Eurocamera e dalla Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino), la presidente Metsola ha assicurato che “il nostro sostegno non si fermerà qui” e andrà avanti “per tutto il tempo necessario”, come le ha fatto eco Michel.

    The significance of this year’s 🇺🇦 Independence Day is more compelling than ever before.
    Strong & brave Ukrainians fighting for their lives, families, country, values, choices & freedom.
    For their independence.
    🇪🇺 will always #StandWithUkraine. Our support will not stop here. pic.twitter.com/QLy2H44s1H
    — Roberta Metsola (@EP_President) August 24, 2022

    In occasione del 24 agosto le istituzioni comunitarie hanno inviato un messaggio di supporto alla difesa di Kiev dall’invasione russa. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, presente alla cerimonia alla Grand-Place di Bruxelles con una bandiera giallo-blu di 30 metri

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    Bruxelles pensa a una missione di addestramento per l’esercito di Kiev

    Bruxelles – Non più solo materiale militare. A Bruxelles prende forma l’idea di fornire aiuto di tipo organizzativo e addestramento alle forze armate ucraine contro l’invasione della Russia. L’Unione europea vuole organizzare una vera missione di “addestramento e assistenza” all’esercito ucraino, ne discuteranno lunedì prossimo a Praga i ministri della difesa dei Paesi membri Ue riuniti in un Consiglio informale e “spero che la proposta venga approvata”. A riferirlo oggi (22 agosto) l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, parlando in una conferenza stampa a margine dell’annuale seminario ‘Quo Vadis Europa?’, che si tiene in questi giorni a Santander, in Spagna.

    📹 Follow LIVE the press conference of HR/VP @JosepBorrellF and @uimp rector @carlosandradas.
    🇪🇺🌐 They will introduce the course ‘#QuoVadisEuropa: the birth of geopolitical Europe’ that is taking place this week in #Santander.https://t.co/5dLy5CYJiC
    — European External Action Service – EEAS 🇪🇺 (@eu_eeas) August 22, 2022

    Quella avviata dalla Russia lo scorso 24 febbraio ai danni dell’Ucraina “non è una guerra piccola, già dieci milioni di ucraini sono stati costretti a lasciare la propria casa”, ha osservato Borrell, precisando che la missione – al netto di un via libera da parte dei ministri – non sarà organizzata in Ucraina, ma nei Paesi vicini. Il capo della diplomazia europea ha poi definito “ragionevole” l’idea di fornire sostegno all’addestramento militare di Kiev. “Gli Stati Uniti, il Canada, l’Europa, con i suoi stati membri, stanno fornendo materiale militare all’Ucraina e il relativo addestramento necessario per usarlo”, ha detto Borrell. Ha ricordato che l’Unione Europea già organizza 17 missioni di addestramento militare sparse per il mondo. “Lo abbiamo fatto in Mali, in Niger, nel Ciad e stiamo iniziando ora in Mozambico. E’ ragionevole che una guerra che sta durando richieda non solo uno sforzo per la fornitura dei materiali (militari) ma anche per l’addestramento e l’aiuto all’organizzazione”, ha aggiunto.
    La questione sarà politicamente affrontata la prossima settimana all’informale di Praga, ma non si è fatta attendere molto la risposta del Cremlino alla proposta anticipata oggi dall’alto rappresentante Ue.”Bisogna dire le cose come stanno: l’Unione europea allestirà dei campi per addestrare terroristi e i militanti del regime di Kiev”, ha accusato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, come riferito dall’agenzia di stampa russa Tass. “Anche cento anni fa gli europei non capirono subito cosa fosse il fascismo. Poi hanno capito ma era troppo tardi”, ha aggiunto.

    Da organizzare nei Paesi vicini all’Ucraina. Per l’alto rappresentante UE “è ragionevole” pensare di fornire sostegno sul piano organizzativo, non solo militare per una guerra che continua a protrarsi. Il tema sarà sul tavolo del Consiglio informale della difesa che si terrà a Praga la prossima settimana e la Commissione Ue spera nel via libera alla proposta