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    Ue firma accordi di cooperazione per la sicurezza con Albania e Macedonia

    Bruxelles – L’Unione europea firmato due nuovi partenariati per la sicurezza e la difesa con l’Albania e con la Macedonia del Nord. Il progetto di collaborazione è in entrambi casi destinato a rafforzare le capacità nazionali e a migliorare la cooperazione regionale per la sicurezza informatica, la gestione delle crisi, la lotta contro le minacce ibride e il terrorismo, nonché la formazione dei funzionari.Il partenariato prevede la partecipazione alle riunioni organizzate dall’Ue nel campo della sicurezza e della difesa e lo sviluppo di una cooperazione rafforzata per sostenere l’Ucraina nella guerra contro l’aggressione russa. Le parti si impegnano inoltre a contribuire congiuntamente al rafforzamento della stabilità regionale nei Balcani occidentali.Questi accordi fanno parte dell’allineamento dell’Albania e della Macedonia alla Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, conditio sine qua non per l’adesione.

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    Usa 2024: Sandro Gozi alla Convention dei democratici a Chicago

    Bruxelles – Il segretario generale del Partito democratico europeo e membro della presidenza di Renew Europe, Sandro Gozi, parteciperà alla Convention nazionale del Partito democratico statunitense che prende il via oggi a Chicago.Il viaggio negli Usa del segretario del Pde fa seguito alle precedenti tappe di Washington e New York nel corso della passata legislatura europea e rientra nell’ottica del rafforzamento delle relazioni e della cooperazione tra i democratici europei e quelli Usa.“Le elezioni americane avranno un impatto enorme anche in Europa. Da anni, come Democratici europei, siamo impegnati a rafforzare i nostri legami con i Democratici americani. Con la nostra partecipazione a Chicago, vogliamo testimoniare il nostro sostegno a Kamala Harris e alla sua battaglia per i diritti civili, per la classe media e contro l’estremismo di Trump”, afferma Gozi.

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    Voice of Europe, perquisite casa e ufficio di un funzionario del Parlamento Ue

    Bruxelles – L’ombra della Russia e il sospetto di interferenze nel Parlamento europeo scuotono la capitale dell’Unione europea. La procura federale del Belgio ha condotto perquisizioni a casa di un funzionario dell’europarlamento a Schaarbek, uno dei comuni di Bruxelles capitale, e nell’ufficio dell’istituzione comunitaria. L’inchiesta è legata alla vicenda ‘Voice of Europe’, testata oscurata e sanzionata per la diffusione di propaganda russa.Secondo il quotidiano tedesco Der Spiegel, le perquisizioni avrebbero riguardato un dipendente dell’eurodeputato olandese populista di destra Marcel de Graaff al Parlamento europeo a Bruxelles. Si tratterebbe dell’ufficio del collaboratore di de Graaff Guillaume Pradoura, che ha in passato lavorato anche per l’eurodeputato dell’AfD Maximilian Krah.Secondo le informazioni diffuse dagli inquirenti belgi, nel più ampio quadro di indagini su membri del Parlamento europeo vvicinati e pagati per promuovere la propaganda russa tramite il Voice of Europe, “vi sono indicazioni che il dipendente del Parlamento europeo interessato abbia svolto un ruolo significativo in tutto ciò“. Perquisizioni sono state condotte, in parallelo, anche negli uffici del Parlamento europeo a Strasburgo.

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    Il Consiglio Ue rinnova di un altro anno le sanzioni contro la Siria

    Bruxelles – Avanti per un altro anno con le sanzioni contro il governo siriano di Bashar al-Assad e i suoi sostenitori. “Vista la gravità del deterioramento della situazione” nel Paese, il Consiglio dell’Ue ha deciso di rinnovare ed estendere fino all’1 giugno 2025 le misure restrittive introdotte per la prima volta a maggio 2011.  I Ventisette si dicono “profondamente preoccupati” per l’assenza di progressi. “Dopo più di 13 anni – recita la nota di accompagnamento alla decisione – il conflitto rimane fonte di sofferenza e instabilità per il popolo siriano e per la regione”. In questo contesto, il Consiglio ritiene che “il regime siriano continua a perseguire una politica di repressione e violazione dei diritti umani”. Risulta quindi “opportuno e necessario mantenere le misure restrittive in vigore“.

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    Esponenti italiani del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta a Kiev per esprimere solidarietà

    Roma – Otto esponenti italiani del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, partecipato da 35 associazioni tra le quali Azione Cattolica, Movimento Scout Adulti, MoVi, Vita, Base e Sale della Terra, insieme all’associazione EUcraina odv, saranno martedì 28 maggio a Kiev, per una dimostrazione di solidarietà con la causa ucraina.Dal 28 al 30 maggio la delegazione incontrerà parlamentari, giornalisti, dirigenti religiosi e della società civile a livello centrale e periferico, per testimoniare la vicinanza della società civile europea, far crescere nella campagna elettorale in corso la consapevolezza dello stretto legame tra futuro ucraino e dell’Ue, consolidare i partenariati con la società civile e le confessioni religiose in Ucraina in vista di “Non possiamo tacere!”, la grande manifestazione europea di solidarietà dell’11 luglio a Kiev, in piazza Santa Sofia.Domani la delegazione sarà nella città liberata di Chernihiv, per incontrare sindaci della zona e testimoni dell’occupazione russa. Martedì saranno su Ukrainform per una diretta televisiva con ex prigionieri di guerra ucraini, che dialogheranno con candidati italiani alle elezioni europee. Mercoledì la delegazione sarà ricevuta dall’ambasciatore italiano Pier Francesco Zazo, e avrà un incontro al Congresso delle Autonomie Territoriali sui Corpi Civili Europei di Pace.Della delegazione fanno parte, tra gli altri, Angelo Moretti, presidente di Sale della Terra e portavoce Mean, opinionista per Avvenire e Vita; Marianella Sclavi portavoce Mean ed esperta internazionale di risoluzione dei conflitti; Tommaso Cappelli, rappresentante di Azione Cattolica Italiana; Tetyana Shyshnyak, cantante lirica e mediatrice culturale per Mean, oltre a Giovanni Kessler, fondatore di EUcraina, già direttore dell’ufficio europeo antifrode e magistrato.

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    L’Ue estende il sostegno commerciale all’Ucraina per un altro anno

    Bruxelles – La sospensione dei dazi all’importazione e delle quote sulle esportazioni ucraine verso l’Unione Europea sarà prorogata per un altro anno, a seguito dell’adozione odierna da parte del Consiglio e del voto del 23 aprile del Parlamento europeo.Le misure tengono conto anche delle preoccupazioni delle parti interessate dell’Ue e contengono un meccanismo di salvaguardia rafforzato. Esso consente di adottare rapidamente misure correttive in caso di gravi perturbazioni del mercato dell’Ue o dei mercati di uno o più Stati membri. Inoltre, alle uova, al pollame, allo zucchero, all’avena, al mais, alle semole e al miele si applica un freno di emergenza che scatterà automaticamente se i volumi delle importazioni raggiungeranno la media annuale delle importazioni registrate tra il 1° luglio 2021 e il 31 dicembre 2023.

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    L’Ue sanziona sei entità responsabili della guerra civile in Sudan

    Bruxelles – Il Consiglio dell’Ue ha adottato oggi (22 gennaio) misure restrittive nei confronti di sei entità “responsabili del sostegno ad attività che minano la stabilità e la transizione politica del Sudan“. Nel Paese più orientale del Sahel è in corso – dal 15 aprile 2023 – una guerra civile tra le forze armate sudanesi (Saf) e le forze di supporto rapido (Rsf).La decisione fa seguito all’istituzione, il 9 ottobre scorso, di un regime europeo di sanzioni dedicato alla crisi sudanese. Tra le entità inserite nel nuovo elenco figurano due società coinvolte nella produzione di armi e veicoli per l’esercito regolare, la Defence Industries System e la SMT Engineering, oltre alla Zadna International Company for Investment Limited, controllata da dalla Saf. Parallelamente, le misure restrittive toccheranno anche tre società coinvolte nell’approvvigionamento di attrezzature militari per la Rsf, la Al Junaid Multi Activity Co Ltd, la Tradive General Trading e la GSK Advance Company Ltd.Le società elencate sono soggette al congelamento dei beni sul territorio comunitario. Nei Paesi Ue sarà inoltre vietata la fornitura di fondi o risorse economiche , direttamente o indirettamente, a loro o a loro vantaggio . L’Ue “resta profondamente preoccupata per la situazione umanitaria in Sudan e riafferma il suo fermo sostegno e la sua solidarietà al popolo sudanese”, si legge in una nota pubblicata dal Consiglio dell’Ue.

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    Brexit, il leader laburista Starmer vuole allargare l’accordo con l’Ue

    Bruxelles – Se Downing Street dovesse tornare in mano ai labour, potrebbe aprirsi un nuovo capitolo della saga post Brexit. In un’intervista concessa al Financial Times, il leader laburista Keir Starmer ha definito l’accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione tra l’Ue e il Regno Unito, siglato faticosamente il 30 dicembre 2020 dall’allora primo ministro Boris Johnson, “un accordo troppo snello” e da rinegoziare.
    Un impegno preso in vista delle elezioni di fine 2024, visto che i sondaggi lo danno super-favorito, con circa 20 punti di vantaggio rispetto all’attuale premier Rishi Sunak e al suo partito conservatore. Il leader moderato ha assicurato che all’orizzonte non c’è alcun ritorno nel blocco Ue, né nel mercato unico europeo. Ma “possiamo trovare un accordo commerciale migliore perché l’intesa firmata da Boris Johnson è deleteria e limitante”, ha dichiarato, promettendo che “sarà una delle priorità una volta al governo“. L’ostacolo maggiore per Starmer potrebbe essere proprio Bruxelles, a cui si vuole riavvicinare: l’accordo dovrebbe essere aggiornato nel 2025 ed è difficile immaginare che l’Ue accetterà facilmente di rimettersi al tavolo dei negoziati con Londra.

    In un’intervista al Financial Times ha dichiarato che, se venisse eletto premier, sarebbe “una delle priorità” trovare un accordo commerciale migliore con Bruxelles