L’UE vuole integrare l’Ucraina nel sistema di comunicazione satellitare europeo
Bruxelles – L’Ucraina parte del sistema di comunicazione satellitare UE. Alla fine la Commissione europea viene in soccorso di Kiev, con la proposta di avviare negoziati con il Paese candidato all’adesione all’Unione europea per permetterne la partecipazione a GOVSATCOM, la rete di comunicazione satellitare sicura europea costituita dalle risorse satellitari esistenti degli Stati membri e degli operatori privati UE, parte del più ampio programma spaziale dell’Unione europea. La decisione presa dalla Commissione europea si inserisce in un contesto aggravato dall’inaffidabilità statunitense. A luglio di questa estate Elon Musk aveva annunciato la disconnessione dell’Ucraina da Starlink, la rete di comunicazione satellitare di proprietà di SpaceX, di proprietà del multimiliardario statunitense. Una decisione che aveva di fatto impedito alle forze armate ucraine di poter tracciare i droni russi, e di fronte alla quale l’UE si era resa disponibile a sostituirsi a Starlink attraverso il programma di osservazione satellitare Copernicus e proprio la rete GOVSATCOM.Oggi la Commissione europea traduce in pratica impegni comunque già assunti in primavera, quando UE e Ucraina hanno firmato un accordo per permettere l’ingresso di Kiev all’interno di Copernicus, programma di base civile ma che si intende convertire in militare. In sostanza quel processo di integrazione economica, industriale, strategica e di difesa dell’Ucraina nell’UE prima di quella politica prosegue. “Questo è un passo decisivo verso un’Europa più forte e unita“, sottolinea il commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, convinto che “la partecipazione dell’Ucraina rafforzerà le capacità spaziali sicure dell’Europa in un momento critico”. Al netto dell’entusiasmo però servirà pazienza. E tempo. Il negoziato è tutto da fare. Ai sensi del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la Commissione, dopo averne proposto l’avvio, dovrà ottenere il via libera del Consiglio, con gli Stati membri chiamati poi ad approvare il testo legislativo sviluppato con i negoziati. LEGGI TUTTO
