Europarlamento: Fermiamo la deriva autoritaria in Georgia
Bruxelles – Il Parlamento europeo condanna le modalità di svolgimento delle scorse elezioni del 2024 in Georgia. I deputati hanno approvato oggi (9 luglio), con una larga maggioranza, un testo che afferma come queste elezioni, “hanno segnato una chiara svolta verso un governo autoritario nel Paese candidato all’Ue”. La relazione afferma che, queste elezioni “irregolari” hanno spianato la strada al partito Sogno Georgiano al potere per “prendere il controllo illecitamente delle istituzioni statali e rimuovere le garanzie democratiche, portare avanti una legislazione repressiva e opprimere gli oppositori politici, i giornalisti e i manifestanti pacifici”.Il Parlamento chiede che si torni su di un percorso democratico e all’integrazione euro-atlantica dando una decisa virata dalle potiche del governo attuale che mette anche in discussione il percorso di adesione del Paese all’Ue. E come già dichiarato nel 2024, gli eurodeputati rinnovano il loro appello affinché si svolgano nuove elezioni parlamentari in Georgia sotto il monitoraggio internazionale e nazionale indipendente. Ed aggiunge, che finché le nuove elezioni non saranno annunciate, il Parlamento continuerà a non riconoscere il regime a Parlamento e Presidente a partito unico ora al potere, e invita l’Ue e gli Stati membri a imporre sanzioni personali bilaterali e coordinate contro i principali dirigenti del partito Sogno Georgiano e i responsabili del declino democratico del Paese. Inoltre chiede una revisione immediata della politica Ue con la Georgia e dell’accordo economico bilaterale.La relatrice del rapporto, Rasa Juknevičienė (PPE, Lituania) in un’accorato commento sostiene che “purtroppo, non abbiamo potuto valutare alcun progresso da parte della Georgia perché, da leader ispiratore tra i Paesi dell’Europa dell’Est, a Tbilisi è arrivata una brutale dittatura. Dall’adozione di questa relazione in commissione (nell’ottobre 2024), la situazione è peggiorata: quasi tutti i leader dell’opposizione sono stati arrestati e sono in carcere. I media indipendenti sono sull’orlo del collasso. Le più grandi organizzazioni della società civile subiscono minacce e gravi restrizioni legali”. La relatrice ammonisce poi che “la Georgia è un esempio di come un Paese possa essere catturato dagli interessi russi dall’interno senza che venga sparato un colpo. Ma il popolo georgiano non si arrende, continua a protestare ogni giorno, da oltre 200 giorni, nonostante la violenta repressione. L’Ue e i suoi Stati membri devono intervenire prima che sia troppo tardi. Lo dobbiamo ai coraggiosi georgiani che lottano per un futuro libero e pro-europeo”. LEGGI TUTTO