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    Da ricreazione a mascherine, Azzolina risponde

    “Tornare a scuola è prioritario: le scuole saranno pronte ad accogliervi. A voi chiedo di fidarvi e di seguire poche e semplici regole”. A dirlo è a ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che risponde ad una serie di domande che le vengono poste su fb dagli studenti.
    QUANDO SI TORNA A SCUOLA Il calendario scolastico è deciso dalle regioni da anni. Io credo che in generale prima si inizia e meglio è le scuole interessate dal voto sono meno della metà. Le scuole hanno organizzato tutto per il rientro in alcuni casi ci sono ingressi scaglionati. Informatevi sul sito del vostro istituto per sapere con certezza gli orari, dice la ministra ai ragazzi.
    MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA La temperatura va misurata ogni giorno a casa. E’ un piccolo gesto di responsabilità Con la febbre sopra i 37 e mezzo si deve rimanere a casa e chiamare il medico.
    USO DELLE MASCHERINE Il comitato tecnico scientifico raccomanda l’uso di quelle chirurgiche, sono più sicure. Noi ne forniremo 11 milioni al giorno per studenti e personale scolastico. La mascherina va indossata all’ingresso, in uscita e nelle situazioni di movimento; quanto siete seduti se c’è un metro di distanza si può abbassarla, dice la titolare del ministero dell’Istruzione rispondendo agli studenti.
    SE UNO STUDENTE O UN PROF E’ POSITIVO, TUTTA LA CLASSE VA IN QUARANTENA? La decisione la prende la Asl. Piu studenti useranno la app immuni più sarà facile circoscrivere i contatti per eventuali quarantene. Anche per i docenti si procederà con l’attività di tracciamento e la asl deciderà la strategia più adatta.
    SI PUO’ FARE RICREAZIONE A SCUOLA? L’intervallo si farà, bisogna rispettare le regole previste: indossare le mascherine ed evitare assembramenti.
    SI FARA’ EDUCAZIONE FISICA? Si farà rispettando il distanziamento di 2 metri e senza usare la mascherina. Ove possibile le attività di educazione fisica verranno svolte all’aperto.   

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    Mattarella accende la lampada di Loreto

    Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha acceso quella che da 22 anni è la lampada della preghiera per l’Italia, preghiera che in occasione dell’anno giubilare si estende al mondo, nella Basilica della Santa Casa di Loreto. L’accensione è avvenuta davanti a circa 250 persone che hanno potuto fare ingresso in santuario, mentre in piazza della Madonna sono entrati in 600, tutti rigorosamente distanziati in rispetto delle norme anti Covid.
    L’arcivescovo e delegato pontificio di Loreto Fabio Dal Cin ha invocato “la benedizione sull’Italia e tutti i cinque continenti, nella consapevolezza di essere una sola grande famiglia”. Tra i presenti, oltre alle autorità civili, anche rappresentanti dell’aeronautica civile e militare. Dal Cin ha accolto presidente Mattarella “con deferenza e affetto”. La preghiera della lampada coinvolge ” i responsabili dei popoli, amministratori, politici, governanti, perché siano i primi servitori della pace vera che ha come fondamenta la giustizia sociale, la dignità e i diritti della persona e la salvaguardia del creato”.   

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    Esponente Fdi riattacca manifesto Pd

    (ANSA) – BOLZANO, 08 SET – L’esponente di Fratelli d’Italia Marco Galateo e il segretario del Pd altoatesino Alessandro Huber sono i protagonisti di un siparietto durante la campagna elettorale in vista delle elezioni comunali il 20 e 21 settembre a Bolzano. Galateo è stato infatti immortalato mentre riattaccava un manifesto del Pd che si stava staccando. “Lo ritengo un bel gesto di un avversario politico”, ha commentato Huber, aggiungendo però ironico “alla fine anche lui ha capito da che parte stare per il bene di Bolzano”. Non è mancata la replica di Galateo che ha risposto: “Diamo il buon esempio anche a quelli del Pd. In politica ci vuole un po’ di Galateo”.    (ANSA).   

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    De Micheli: 'Profonda riforma sul comparto aereo'

    “Sul fronte aereo si svilupperà una profonda riforma che riguarderà più settori del comparto”. Lo ha detto il ministro dei trasporti, Paola De Micheli, nel corso di “Italia 2021 – Competenze per riavviare il futuro”, l’appuntamento promosso da PwC Italia sulla mobilità. “C’è l’arrivo della NewCo Alitalia – ha aggiunto – ma c’è anche la riforma che riguarda il regolamento di Enac, il cui processo dovrei riuscire a completare proprio domani. Poi c’è il nuovo piano degli aeroporti”.
    “Ci sono una serie di aeroporti minori- ha aggiunto De Micheli – che hanno la necessità di avere un forte stimolo sugli investimenti”. “Dovevamo fare il piano nella primavera di quest’anno – ha concluso – ma il Covid ci ha ritardato il percorso. Apriremo le consultazioni con le associazioni di categoria e con gli operatori aeroportuali all’inizio di ottobre”.
    “Sul fronte della tutela dei lavoratori noi abbiamo rafforzato non solo il sistema della cassa integrazione ma anche il fondo volo che serve all’integrazione salariale per chi è in cig – ha aggiunto la ministra – . Abbiamo integrato il fondo  in modo tale da avere un orizzonte temporale di copertura sia per la crisi Alitalia che Air Italy e sufficiente per recuperare tutto il personale. Quindi c’è un pacchetto che riguarda Alitalia ma non solo”.
    Il piano industriale per il personale di Alitalia – ha sottolineato – e l’iniezione del personale attualmente in cassa integrazione seguirà un “timing che guarderà all’incremento del numero dei voli, l’applicazione del piano industriale sulla tipologia delle tratte e l’andamento del mercato”

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    Legge elettorale: centrodestra chiede non votare testo base oggi

    Il centrodestra chiede di non votare oggi alle 13 l’adozione del Germanicum come testo base della riforma elettorale, ma di proseguire la discussione generale. E’ quanto emerso nella seduta della mattina nella quale, negli intendimenti della maggioranza si sarebbero dovute esaurire le dichiarazioni di voto dei gruppi così da votare alle 13 l’adozione del testo base.
    Nella seduta è intervenuto Felice D’Ettore (Fi) che ha affermato che il testo base non poteva essere votato perché non è allegato il facsimile della scheda elettorale, tesi contestata da uno dei relatori Emanuele Fiano: “Se la presidenza ha assegnato alla Commissione questo testo vuol dire che era procedibile”. Poi ci sono state una serie di botta e risposta tra i deputati del centrodestra con il presidente Giuseppe Brescia chiedendo che proseguisse la discussione generale, mentre Brescia ha spiegato che questa fase si è già conclusa e che si era alle dichiarazioni di voto.
    “Deve essere chiaro – ha detto all’Ansa Igor Iezzi, capogruppo della Lega – che è intervenuto un solo deputato delle opposizioni, cioè D’Ettore, mentre per gli altri si può parlare di schermaglie con la presidenza, ma non di interventi veri e propri. Ora alle 13 spero che ci permettano di parlare. Comunque non si capisce l’urgenza di votare oggi il testo, che non va in Aula certo domani; può essere votato anche domani o giovedì, tanto non muore nessuno, se non Zingaretti, in senso metaforico”.   

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    Mattarella, pandemia allarga divario sociale-digitale

    “La pandemia ha allargato in molti contesti il divario sociale e digitale, rimarcando le difficoltà dei più vulnerabili. Il tema del divario non riguarda soltanto la scuola, né soltanto i giovani. L’alfabetizzazione è una sfida che impegna le diverse comunità nei confronti di tutte le generazioni. Non c’è pienezza nella libertà e nell’esercizio dei diritti senza la capacità di leggere, di scrivere, di fare calcoli”. Lo afferma in una dichiarazione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale dell’Alfabetizzazione.
    “La crisi che stiamo vivendo – sostiene il Capo dello Stato – impone di dedicare attenzione al divario di conoscenze e di opportunità, che rischia di accentuarsi proprio a causa dell’impatto della pandemia globale sui sistemi di istruzione e sulle dinamiche socio-economiche. La chiusura delle scuole e, nei Paesi dove è stato possibile, l’utilizzo delle tecnologie informatiche per la didattica a distanza, hanno inciso sull’apprendimento e sui programmi di formazione. Pur fra grandi difficoltà, e con il concorso degli insegnanti, i periodi di forzata permanenza a casa sono stati per tanti studenti ragione di accelerazione dell’utilizzo degli strumenti digitali”. Si aggiunge, evidenzia Mattarella, “oggi l’accesso alla comunicazione digitale che, laddove è impraticabile, accentua ulteriormente gli squilibri legati alle competenze, alle condizioni economiche e territoriali”. Per Mattarella, “l’alfabetizzazione consente alle persone di partecipare pienamente alla vita sociale attraverso l’esercizio concreto del diritto all’istruzione e offre la possibilità di migliorare i mezzi di sussistenza”. Oggi, sottolinea, “nel mondo ci sono ancora almeno settecentosettantatre milioni di adulti che non hanno competenze di alfabetizzazione di base, rischiando così l’esclusione dalla sfera pubblica e di relazione, nonché l’emarginazione culturale ed economica”.
    Per il presidente della Repubblica, “l’alfabetizzazione è un motore di giustizia e di sviluppo. La Giornata internazionale, istituita dall’Unesco, è incentrata, quest’anno, sull’insegnamento e l’apprendimento nella crisi COVID-19, con particolare attenzione al ruolo degli educatori e al cambiamento delle pedagogie in una prospettiva di apprendimento permanente”.
    La Giornata internazionale 2020 “può rappresentare, dunque, un’occasione per riflettere sull’utilizzo di metodologie didattiche innovative e per sostenere educatori e studenti nei processi di apprendimento”. Investire “sull’alfabetizzazione, migliorare l’apprendimento, impedire l’analfabetismo di ritorno significa offrire, a giovani e adulti, strumenti per creare società sostenibili, stabili e inclusive, condizioni idonee a scongiurare conflitti, diseguaglianze ed esclusioni sociali, migrazioni per necessità”.   

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    Conte: 'Azzolina? La Lega doveva sfiduciare i suoi ministri'

    “Se un partito ritiene di formalizzare una sfiducia nei confronti di un ministro dell’Istruzione che credo non abbia preso neanche un giorno di pausa, allora la Lega farebbe bene a chiedersi quando è stata negli anni scorsi al governo se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Beirut, difendendo l’operato del ministro dell’Istruzione e dicendosi “fiducioso che si possa garantire a tutti gli studenti un’attività scolastica in presenza in piena sicurezza”.  
    Il premier è arrivato ieri nella capitale libanese. La mia presenza qui – ha detto – “è la testimonianza della vicinanza dell’Italia a un popolo amico, a una nazione al centro dei nostri pensieri, soprattutto dopo una strage che ha devastato tante famiglie, la città, questa nazione. Una grande sofferenza”. 
    “Siamo stati i primi a intervenire – ha evidenziato –  e abbiamo messo in campo anche un intervento stabile, strutturato. Domani passeremo a visitare l’ospedale che abbiamo attrezzato, l’ospedale che mettiamo a disposizione della città per rafforzare il sistema sanitario. Abbiamo un genio militare, e la visita è occasione per incontrare tutte le autorità politiche sulla situazione attuale e sulle prospettive” del Paese.
    Il premier ha parlato anche delle vicende italiane. Sull’anno scolastico ha sottolineato:”Io sono fiducioso. Devo dire la verità, quest’anno c’è una particolare attenzione e tutti pretendiamo che funzioni tutto perbene…non sempre è stato così negli anni passati, anche quasi mai. Ma è giusto che ci sia l’attenzione da parte di tutti. Abbiamo lavorato tantissimo perché si possa garantire a tutti gli studenti un’attività scolastica in presenza in piena sicurezza”.
    E sulla mozione di sfiducia della Lega alla Azzolina: “Se un partito ritiene che in un momento del genere – dopo tutti gli sforzi e gli investimenti che sono stati fatti – di formalizzare una sfiducia nei confronti di un ministro dell’Istruzione che credo non abbia preso neanche un giorno di pausa, allora la Lega farebbe a chiedersi quando è stata negli anni scorsi al governo se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri”.
    In una intervista a un quotidiano libanese sul Covid ha detto: “Non nego che sono stati giorni molto difficili, tragici. Però rivendico con orgoglio di aver potuto contare, anche negli istanti più drammatici, sul senso di responsabilità dei miei concittadini. Se oggi l’Italia è vista come un punto di riferimento nella lotta internazionale a questo virus, è soprattutto merito loro. Ma la mia gratitudine va anche ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari. A chi era e continua ad essere in prima linea: un amalgama di professionalità, dedizione e determinazione che oggi – voglio ricordarlo – ritroviamo nell’ospedale da campo allestito qui a Beirut e che fino a qualche mese fa operava in una delle zone d’Italia più colpite dal contagio”.
       

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    Pd dice sì a referendum. Zingaretti: 'Avanti con le riforme'

    La Direzione del Pd approva la proposta del segretario Nicola Zingaretti di votare sì al referendum del 20 settembre, passaggio tutt’altro che indolore in casa Dem dove, pur con toni pacati, le posizioni pro e contro il taglio dei parlamentari sono rimaste immutate. Un sì, in ogni caso, che rafforza i vincoli dell’alleanza con M5s, nella speranza che ora siano i pentastellati a compiere passi verso le direzioni auspicate dagli alleati Dem, a partire dalle modifiche ai decreti Salvini, l’utilizzo delle risorse del Mes e il cammino delle riforme. Queste battono il passo con il centrodestra pronto alle barricate, come dimostrano gli 800 emendamenti presentati al ddl Fornaro, una delle riforme costituzionali volute dalla maggioranza per correggere il taglio dei parlamentari. “Mentre propongo il SI – ha detto Zingaretti nella sua relazione – dico che dobbiamo respingere le motivazioni banali che il taglio del numero dei parlamentari farebbe risparmiare soldi allo Stato. I risparmi sarebbero minimi e non costituiscono il motivo principale del nostro si’. Il motivo principale sta nel fatto che a questo atto possono seguire altre riforme”. Insomma la vittoria del No suonerebbe come il “de profundis” a ogni futuro tentativo di modificare la Costituzione, come l’adozione del bicameralismo differenziato che anzi il Pd deve rilanciare con una raccolta di firme, ha detto Zingaretti accogliendo una proposta di Luciano Violante.