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    Premio Ischia, Giovanna Botteri 'giornalista dell'anno'

     “Raccontare e vivere la pandemia è stata un’esperienza terribile, ho dovuto parlare al mio paese con due mesi di anticipo di quello che sarebbe poi successo anche in Italia: i contagi, i morti, il lockdown, lo spettacolo spettrale di Pechino, una città da 24 milioni di abitanti che all’imbrunire si svuotava per il coprifuoco” . Cosi Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, che ha ottenuto il riconoscimento di ‘giornalista dell’anno’ del Premio Ischia 2020. Lo ha deciso la giuria del Premio, presieduta da Giulio Anselmi, presidente dell’agenzia ANSA.    Botteri riceverà il premio nel corso della cerimonia conclusiva della 41/a edizione del Premio, che si terrà stasera a Villa Arbusto, a Lacco Ameno: riconoscimenti anche per Gianni Minà, per il fotoreporter Andrea Frazzetta, per il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, per Giulio Gambino direttore di Tpi e per il direttore de L’Eco di Bergamo, Alberto Ceresoli.    La serata sarà presentata da Roberta Ammendola, con gli interventi musicali di Michele Zarrillo e Mario Biondi.    La 41/a edizione del Premio Ischia è organizzata con il contributo della Regione Campania ed il patrocinio dell’Istituto di Credito Sportivo, dell’ Automobile Club d’Italia) di Gruppo Unipol, ACEA Spa, Terna spa, Menarini Group spa, Data Stampa, ASPI.    

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    Fondi Lega: Salvini, non c'è motivo per essere preoccupato

    Il passaggio di parte degli 800mila euro, incassati dalla vendita gonfiata dell’immobile per la Lombardia Film Commission, dalla Italia alla Svizzera e, in particolare, su una fiduciaria panamense basata nel Paese elvetico. E’ uno dei punti che le indagini della Procura e della Gdf di Milano, che due giorni fa hanno portato ai domiciliari tre commercialisti vicini alla Lega, vogliono chiarire in relazione alla “destinazione finale” di parte della provvista (quasi 300mila euro pare) creata con la presunta operazione immobiliare illecita. E’ stata avviata da giorni dai magistrati una rogatoria in Svizzera per seguire i flussi del denaro

    “Non sono preoccupato per la semplice ragione che non ci sono i motivi per esserlo”. Ha risposto così Matteo Salvini ai giornalisti che ad Ariano Irpino (Avellino) gli chiedevano di commentare l’inchiesta giudiziaria nella quale sono stati coinvolti dalla Procura di Milano alcuni commercialisti ritenuti vicini alla Lega.
    Identico il commento di Salvini alla posizione a favore del No al referendum assunta da Giancarlo Giorgetti (“Votare Sì è un favore al governo”): “Preoccupato? Non scherziamo” ha detto il leader della Lega prima di lasciare Ariano Irpino per raggiungere Matera.
    Indagine, Salvini a cena con Manzoni a Roma
    Una cena a fine maggio scorso a Roma tra Matteo Salvini, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, il senatore Stefano Borghesi e Andrea Manzoni, revisore contabile alla Camera per la Lega e arrestato due giorni fa nell’inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission.
    Il particolare, come scrivono oggi ‘la Repubblica’ e ‘il Fatto Quotidiano’, emerge da un’informativa della Gdf agli atti delle indagini. In quel periodo Manzoni e Alberto Di Rubba, direttore amministrativo per il Carroccio al Senato e anche lui arrestato, erano preoccupati per il licenziamento di Marco Ghilardi, all’epoca direttore della filiale di Seriate (Bergamo) della banca Ubi, per alcune operazioni sospette sui conti accesi dai due commercialisti nell’istituto di credito.
    Come era emerso, tra l’altro, stando ad una testimonianza dello stesso Ghilardi, i due gli avevano chiesto di aprire “conti” intestati alle “associazioni regionali” del Carroccio, ossia articolazioni territoriali del partito. Operazione che non andò in porto. In uno degli interrogatori resi, come riporta ‘il Corriere della Sera’, Luca Sostegni, presunto prestanome dei professionisti e che sta collaborando coi pm dopo essere finito in carcere a luglio, ha raccontato che Michele Scillieri, altro commercialista di fiducia della Lega arrestato, gli avrebbe detto “sorridendo” che i soldi dell’affare sull’immobile per la LFC sarebbero serviti per le elezioni del marzo 2018. Sul punto, però, gli investigatori al momento non hanno trovato riscontri nelle indagini che, comunque, seguono da tempo anche la pista dei ‘fondi neri’ e si intrecciano con quelle genovesi sul riciclaggio dei 49 milioni di euro della Lega di cui si son perse le tracce.

    La precisazione dle Pm, cena non registrata da investigatori –  
    “In relazione ad alcuni articoli apparsi sui quotidiani odierni, riguardanti un incontro cui avrebbero preso parte anche Parlamentari, la Procura della Repubblica di Milano precisa che, nel corso di quell’incontro, non era attivo alcun captatore informatico”. Lo precisa il procuratore Francesco Greco con una nota
    Giorgetti, fiducia nei commercialisti
    “Conoscendoli io ho fiducia in loro e quindi ho fiducia nella giustizia”. Lo ha detto il vice segretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, oggi a Cividale del Friuli (Udine), in merito all’inchiesta giudiziaria della Procura di Milano in cui sono coinvolti alcuni commercialisti ritenuti vicini alla Lega.   

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    Card. Bassetti, gioia per apertura scuola

    (ANSA) – PERUGIA, 12 SET – “La riapertura delle scuole è motivo di speranza e gioia”: a dirlo all’ANSA è stato il presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Perugia, card. Gualtiero Bassetti, parlando dell’imminente avvio del nuovo anno scolastico ai tempi del Covid. “Ma attenti – ha sottolineato – perché questa riapertura dipenderà dal senso di responsabilità che professori e studenti sapranno usare”.    Il presidente della Cei ha evidenziato, inoltre, come la riapertura incida “sulla vita delle famiglie, in particolare quelle con bimbi piccoli”, ed ha sottolineato l’importanza di “tornare in classe, perché le tecnologie, seppur utili, non possono sostituire negli studenti il rapporto personale con l’insegnante e con gli altri ragazzi”.    “I giovani – ha aggiunto il cardinale Bassetti – hanno bisogno di essere formati e non solo informati. E ai giovani dico di non buttare via questo tempo in cui siete stati a casa lontani dalle scuole, ma valorizzate il fatto di ritornare insieme”. “La scuola – ha concluso Bassetti – è una fucina di civiltà e amore”. (ANSA).   

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    Il presidente della Consob Paolo Savona è positivo al Covid

    Il presidente della Consob, Paolo Savona, è risultato positivo al Covid-19. Savona, 84 anni il prossimo 6 ottobre, è asintomatico, è al momento in quarantena e sta lavorando da casa.
    In via precauzionale, fanno sapere dall’Autorità, sono state chiuse le sedi Consob di Roma e Milano per portare avanti le operazioni di sanificazione. Resteranno chiuse da lunedì 14 fino a venerdì 18.” Il provvedimento – si legge in una nota dell’Autorità- è stato adottato dal direttore generale in quanto datore di lavoro come misura precauzionale dopo il caso di positività al covid del presidente. “Durante la chiusura saranno eseguite le operazioni di sanificazione in conformità alle vigenti norme sanitarie. Il caso riguarda il La piena operatività dell’Istituto è assicurata grazie alle attività in remoto”.

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    Salvini a Torre del Greco, fischi e lanci di pomodori

    A Torre del Greco, in provincia di Napoli, il leader della Lega Matteo Salvini ha dovuto terminare in tutta fretta il suo intervento. Appena cinque minuti. Contro di lui fischi, slogan ed anche qualche lancio di pomodori. Nella cittadina del corallo avrebbe dovuto visitare le aree mercatali di largo Santissimo e passeggiare in via Salvator Noto, ma le tensioni – con un corteo composto da almeno un centinaio di manifestanti – hanno consigliato ai responsabili del servizio d’ordine di puntare direttamente al gazebo dove però l’intervento di Salvini è stato interrotto e coperto dalle urla dei contestatori. “‘Eccoli gli amichetti di De Luca – ha risposto dal palco Salvini a un gruppo di giovani manifestanti – non hanno una mazza da fare dalla mattina alla sera: reddito di cittadinanza e nulla più. Eccoli lì. Noi preferiamo la Campania del lavoro, del mare, dell’artigianato, del corallo, della bellezza e della tradizione. Chi lancia pomodori, insulta e minaccia non protesta, è un incivile”. “Tornerò ad incontrare le persone per bene, che sono la maggioranza delle persone pacifiche, silenziose e laboriose di questa città” ha aggiunto. Salvini ha trascorso in Campania l’intera giornata, impegnato in un lungo tour elettorale a sostegno di Stefano Caldoro, candidato governatore del centrodestra: in una delle tappe, a Vietri sul Mare, c’è stato l’incontro con Antonio Tajani e Giorgia Meloni, a loro volta impegnati in diverse località. Voto regionale in primo piano, nella giornata che vede riaccendersi nella Lega il dibattito sul referendum. Giancarlo Giorgetti ha annunciato che voterà “convintamente no”. “Un semplice taglio dei parlamentari in assenza di altre riforme è improponibile. Il sistema maggioritario, visto che si parla tanto di Europa, ha sempre funzionato benissimo. Tagliare del 40% i parlamentari darebbe un potere senza limite alle segreterie di partito, limitando di parecchio la volontà popolare. E’ una deriva da evitare con forza”, ha detto l’ex sottosegretario. Il leader della Lega ha fatto tappa a Pompei, visitando gli scavi, poi a Gragnano incontrando una azienda produttrice della pasta nota in tutto il mondo: “Valorizzare le eccellenze, la Campania è la regione della bellezza, dell’arte, della tradizione”. Altro appuntamento a Giugliano, nel sito di Taverna del Re dove sono stoccate da anni tonnellate di ecoballe di rifiuti: “E’ intollerabile che la Campania sia prigioniera delle ecoballe e delle balle di De Luca”.

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    Mattarella firma il decreto Semplificazioni ma con una lettera di rilievi

     Il presidente Sergio Mattarella ha firmato il dl Semplificazioni, ma ha accompagnato la firma con una lettera ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio nella quale sottolinea come “diverse disposizioni” non risultano riconducibili alle finalità originarie e invita il Governo “a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle finalità dei provvedimenti d’urgenza”. Infine, rappresenta “al Parlamento l’esigenza di operare in modo che l’attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale”.  
    “Ho proceduto alla promulgazione soprattutto in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale”, sottolinea Mattarella nella lettera a Roberto Fico e Elisabetta Casellati, con la quale spiega la ragione dei suoi rilievi al dl Semplificazioni e il motivo che lo ha portato comunque a firmare il provvedimento. 
    “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di conversione del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale” ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
    Qui di seguito il testo: “Mi è stata sottoposta, in data odierna, per la promulgazione la legge di conversione del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale. l provvedimento, originariamente composto da 65 articoli, per un totale di 305 commi, all’esito dell’esame parlamentare risulta composto da 109 articoli, per complessivi 472 commi.    Come specificato nel preambolo, il decreto-legge intende corrispondere alla duplice esigenza di agevolare gli investimenti e la realizzazione delle infrastrutture attraverso una serie di semplificazioni procedurali, nonché di introdurre una serie di misure di semplificazione in materia di amministrazione digitale, responsabilità del personale delle amministrazioni, attività imprenditoriale, ambiente ed economia verde, al fine di fronteggiare le ricadute economiche conseguenti all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il testo a me presentato, con le modifiche apportate in sede parlamentare, contiene tuttavia diverse disposizioni, tra cui segnatamente quelle contenute all’articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento. La legge n. 400 del 1988, legge ordinaria di natura ordinamentale volta anche all’attuazione dell’articolo 77 della Costituzione, annovera tra i requisiti dei decreti legge l’omogeneità di contenuto. La Corte Costituzionale ha in più occasioni richiamato al rispetto di tale requisito. Da ultimo, nella sentenza n. 247 del 2019, la Corte ha osservato che “La legge di conversione è fonte funzionalizzata alla stabilizzazione di un provvedimento avente forza di legge ed è caratterizzata da un procedimento di approvazione peculiare e semplificato rispetto a quello ordinario. Essa non può quindi aprirsi a qualsiasi contenuto, come del resto prescrive, in particolare, l’art. 96-bis del regolamento della Camera dei deputati. A pena di essere utilizzate per scopi estranei a quelli che giustificano l’atto con forza di legge, le disposizioni introdotte in sede di conversione devono potersi collegare al contenuto già disciplinato dal decreto-legge, ovvero, in caso di provvedimenti governativi a contenuto plurimo, «alla ratio dominante del provvedimento originario considerato nel suo complesso» (sentenza n. 32 del 2014)”. Nel caso in esame, attraverso un solo emendamento approvato dalla Commissione di merito al Senato in prima lettura, si è intervenuti in modo rilevante su una disciplina, la circolazione stradale, che, tra l’altro, ha immediati riflessi sulla vita quotidiana delle persone.    L’emendamento è stato quindi trasfuso nel più ampio emendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del provvedimento, testo sul quale il Governo, sia al Senato che alla Camera, ha posto la questione di fiducia. Ho proceduto alla promulgazione soprattutto in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale. Invito tuttavia il Governo a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle finalità dei provvedimenti d’urgenza. Rappresento altresì al Parlamento l’esigenza di operare in modo che l’attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale”. 
    “Nel preambolo, il decreto-legge intende corrispondere alla duplice esigenza di agevolare gli investimenti e la realizzazione delle infrastrutture attraverso una serie di semplificazioni procedurali. Il testo a me presentato, con le modifiche apportate in sede parlamentare, contiene tuttavia diverse disposizioni, tra cui segnatamente quelle contenute all’articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento”, scrive il presidente della Repubblica.   

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    Salvini a Torre del Greco, fischi e lancio di pomodori

    È durato circa 5 minuti e mezzo l’intervento di Matteo Salvini a Torre del Greco nell’ambito del suo tour elettorale in vista delle Regionali del 20 e 21 settembre. Fischi, slogan, contestazioni e perfino lancio di pomodori hanno accolto le sue parole sul palco allestito nella zona tra via Roma e corso Vittorio Emanuele chiusa al traffico.
    Del resto il leader della Lega, dopo essere stato a Pompei, doveva anche visitare le aree mercatali di largo Santissimo e passeggiare in via Salvator Noto, ma le condizioni ambientali – è stato organizzato anche un corteo composto da almeno un centinaio di manifestanti partito da piazza Santa Croce – hanno consigliato ai responsabili del servizio d’ordine di puntare direttamente al gazebo dove erano presenti già gli attivisti locali.
    ”Signora, volete sapere perché abbiamo già vinto?”. Salvini dedica una parte del suo breve e contestato intervento politico a Torre del Greco (Napoli) ad una donna che continua a urlare in un’area posta a ridosso di una fontana pubblica. ”Lo sa perché – chiede ancora alla signora – se ci fossero qui Renzi, De Luca e De Magistris, non stareste ad urlare e a fare casino. Sareste a casa, sareste al negozio, sareste a studiare, sempre che la Azzolina permetta la riapertura delle scuole. Noi faremo di tutto per mandare a casa la Azzolina. E se ci date una mano mandiamo a casa anche quel chiacchierone di De Luca” ha proseguito Salvini mentre la piazza continuava a fischiare e ad urlare all’indirizzo del leader leghista: ”Eccoli gli amichetti di De Luca – ha indicato dal palco un gruppo di giovani manifestanti – non hanno una mazza da fare dalla mattina alla sera: reddito di cittadinanza e nulla più. Eccoli lì. Noi preferiamo la Campania del lavoro, del mare, dell’artigianato, del corallo, della bellezza e della tradizione. Questo coro – mentre si levava una nuova contestazione – dedicatelo a De Luca che vi ha rubato il voto per 50 anni”.
       

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    Vaticano, il cardinal Tagle positivo al Coronavirus

    Primo caso di positività al Coronavirus per un capo dicastero della Curia vaticana. Il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente di Caritas Internationalis, “è effettivamente risultato positivo al Covid-19 – spiega all’ANSA il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni – tramite tampone faringeo effettuato ieri al suo arrivo a Manila.
    “Sua Eminenza non presenta sintomi e resterà in isolamento fiduciario nelle Filippine, dove si trova”. Nel frattempo “si sta procedendo con le verifiche necessarie tra quanti sono entrati in contatto con Sua Eminenza nei giorni scorsi. Il 7 settembre il Cardinale Tagle si era già sottoposto a tampone a Roma, con esito negativo”.