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    Recovery, Di Maio: treno non ripassa, lavoriamo insieme

     “Quelle messe a disposizione dall’Europa sono risorse ingenti. Il Recovery Fund vale più del Piano Marshall. Dobbiamo fare presto, ma anche bene. È un treno che non ripasserà più. Un’occasione unica per modernizzare il nostro Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’audizione alla Camera sul Recovery Fund. “Vogliamo cogliere questa opportunità – ha sottolineato – lavorando tutti insieme, con il Parlamento, maggioranza e opposizione, e con le forze sociali”.  Da parte del governo c’è il “massimo impegno” per usare al meglio il recovery fund, “posso assicurarvi che è quello che stiamo facendo da mesi”: lo ha detto il ministro degli Esteri. “Stiamo entrando nella fase di razionalizzazione delle proposte” su come impiegarlo, ha aggiunto Di Maio, sottolineando la necessità di “concentrare in modo strategico” le risorse “e affrontare i nodi strutturali che hanno frenato la crescita”.   

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    La mappa post-voto, al centrodestra più capoluoghi

    La mappa dell’Italia post-voto, in attesa comunque dei ballottaggi, vede il centrodestra in vantaggio sul centrosinistra nella conta dei capoluoghi, dove il Movimento 5 Stelle piazza otto sindaci (Virginia Raggi a Roma, Chiara Appendino a Torino, Roberto Gravina a Campobasso, Paola Massidda a Carbonia e Roberto Gambino a Caltanissetta).
    Centrodestra e centrosinistra si distribuiscono equamente le amministrazioni dei capoluoghi di regione, mentre in quelli di provincia il centrodestra ha un vantaggio di una decina di sindaci
    CAPOLUOGHI DI REGIONE
    – Centrodestra (8): L’Aquila (Pierluigi Biondi), Potenza (Mario Guarente), Catanzaro (Sergio Abramo), Trieste (Roberto Dipiazza), Genova (Marco Bucci), Cagliari (Paolo Truzzu), Perugia (Andrea Romizi), Venezia (Luigi Brugnaro)
    – Centrosinistra (8): Bologna (Virginio Merola), Milano (Giuseppe Sala), Ancona (Valeria Mancinelli), Bari (Antonio Decaro), Palermo (Leoluca Orlando), Firenze (Dario Nardella), Trento (Franco Ianeselli), Aosta (Fulvio Centoz)
    CAPOLUOGHI DI PROVINCIA –
    Centrodestra (51): ABRUZZO: L’Aquila (Pierluigi Biondi), Pescara (Carlo Masci) BASILICATA: Potenza (Mario Guarente) CALABRIA: Catanzaro (Sergio Abramo), Cosenza (Mario Occhiuto), Vibo Valentia (Maria Limardo) CAMPANIA: Benevento (Clemente Mastella) EMILIA-ROMAGNA: Ferrara (Alan Fabbri), Forlì (Gian Luca Zattini), Piacenza (Patrizia Barbieri) FRIULI-VENEZIA GIULIA: Gorizia (Rodolfo Ziberna), Pordenone (Alessandro Ciriani), Trieste (Roberto Dipiazza), Udine (Pietro Fontanini) LAZIO: Frosinone (Nicola Ottaviani), Rieti (Antonio Cicchetti), Viterbo (Giovanni Maria Arena) LIGURIA: Genova (Marco Bucci), Imperia (Claudio Scajola), La Spezia (Pierluigi Peracchini), Savona (Ilaria Caprioglio) LOMBARDIA: Como (Mario Landriscina), Lodi (Sara Casanova), Monza (Dario Allevi), Pavia (Mario Fabrizio Fracassi), Sondrio (Marco Scaramellini) MARCHE: Ascoli Piceno (Marco Fioravanti), Urbino (Maurizio Gambini), Macerata (Sandro Parcaroli) PIEMONTE: Alessandria (Gianfranco Cuttica Di Revigliasco), Asti (Maurizio Rasero), Biella (Claudio Corradino), Novara (Alessandro Canelli), Vercelli (Andrea Corsaro) PUGLIA: Foggia (Franco Landella) SARDEGNA: Cagliari (Paolo Truzzu), Oristano (Andrea Lutzu) SICILIA: Catania (Salvatore Domenico Antonio Pogliese), Enna (Maurizio Antonello Dipietro, si vota il 4-5 ottobre), Ragusa (Giuseppe Cassì) TOSCANA: Grosseto (Antonfrancesco Vivarelli Colonna), Massa (Francesco Persiani), Pisa (Michele Conti), Pistoia (Alessandro Tomasi), Siena (Luigi De Mossi) UMBRIA: Perugia (Andrea Romizi), Terni (Leonardo Latini) VENETO: Treviso (Mario Conte), Venezia (Luigi Brugnaro), Verona (Federico Sboarina), Vicenza (Francesco Rucco).
    – Centrosinistra (36): ABRUZZO: Teramo (Gianguido D’Alberto) CAMPANIA: Avellino (Gianluca Festa), Caserta (Carlo Marino), Salerno (Vincenzo Napoli) EMILIA-ROMAGNA: Bologna (Virginio Merola), Modena (Gian Carlo Muzzarelli), Ravenna (Michele De Pascale), Reggio-Emilia (Luca Vecchi), Rimini (Andrea Gnassi) LOMBARDIA: Bergamo (Giorgio Gori), Brescia (Emilio Del Bono), Cremona (Gianluca Galimberti), Mantova (Mattia Palazzi), Milano (Giuseppe Sala), Varese (Davide Galimberti) MARCHE: Ancona (Valeria Mancinelli), Pesaro (Matteo Ricci) PIEMONTE: Cuneo (Federico Borgna), Verbania (Silvia Marchionini) PUGLIA: Bari (Antonio Decaro), Trani (Amedeo Bottaro), Brindisi (Riccardo Rossi), Lecce (Carlo Maria Salvemini), Taranto (Rinaldo Melucci) SICILIA: AGRIGENTO (Calogero Firetto), Palermo (Leoluca Orlando), Siracusa (Francesco Italia) TOSCANA: Firenze (Dario Nardella), Livorno (Luca Salvetti), Lucca (Alessandro Tambellini), Prato (Matteo Biffoni) TRENTINO ALTO ADIGE: BOLZANO (Renzo Caramaschi), Trento (Franco Ianeselli) VENETO: Padova (Sergio Giordani), Rovigo (Edoardo Gaffeo).   

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    Elezioni: Conte: 'Niente rimpasto'. Zingaretti, ora fase nuova e rilancio dell'agenda di governo

    Sì alle modifiche dei decreti sicurezza, “ni” al Mes, no al rimpasto. Nel day after del voto su Regionali e referendum a parlare è Giuseppe Conte. E il premier appare subito consapevole del fatto che il voto è una medaglia a due facce: da un lato lo rafforza, dal’altro gli affida la non facile mission di districarsi tra il pressing del Pd e un M5S ai limiti dell’implosione. “Non ero in bilico ieri, non sono inamovibile oggi”, predica calma il presidente del Consiglio. Rinviando, ancora una volta, il “nodo dei nodi”: il Mes. “Il sì o il no al fondo è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio. Se e quando si porrà il problema lo affronteremo con il Parlamento in trasparenza”, spiega il capo del governo. Le sue parole arrivano in un pomeriggio in cui, in una manciata di minuti, si alternano le dichiarazioni alla stampa di Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Del resto, se l’esito dell’Election Day ha scongiurato l’ipotesi della spallata del centrodestra non ha, di certo, rassenerato il cielo sopra Palazzo Chigi. Il Pd ora vuole dettare la linea. Iv non si tirerà certo indietro. E il M5S, alle prese con la tempestosa preparazione del congresso, corre sul filo della scissione. “Gli amici del M5S non credo che si aspettassero brillanti risultati alle Regionali ma hanno motivo di che consolarsi con il referendum”, è la carezza che, non a caso, Conte affida ai pentastellati. Poco prima del premier a parlare è Zingaretti. “Al primo Cdm utile sui dl sicurezza si può procedere, nel governo va aperta una fase nuova”, è la linea del segretario Pd. Che ricorda come, dopo le Regionali, le forze del governo siano al 48,7% e quelle del centrodestra al 46,5%.
    Pressing del Pd sulle riforme, il giorno dopo il risultato elettorale. Mentre il premier, Giuseppe Conte, sostiene che non ci sarà un rimpasto. ‘Non mi sembra che il Pd ponga questo tema – afferma – ma pone un problema di rilancio dell’azione anche alla luce della sfida del Recovery’. “Crediamo che vada aperta una fase nuova e all’insegna del fare e della concretezza”, dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti in una conferenza stampa al Nazareno, parlando della maggioranza e del governo. Sottolinea la necessità del “rilancio di una nuova agenda di governo”.
    “Come ha detto molto bene Orlando poniamo dei temi di carattere politico e di contenuto. Non abbiamo mai posto altro. Starà poi al presidente del Consiglio nella sua totale libertà valutare sia il merito dei contenuti che la squadra. Non è il Pd che pone questo tema”, ha aggiunto Zingaretti, rispondendo a una domanda sul rimpasto.”Va aperto un grande cantiere, con un patto per le riforme – secondo il segretario del Pd -. Sul superamento del bicameralismo paritario, abbiamo pronto un testo di legge che depositeremo a breve alla Camere. Il secondo punto è la legge elettorale e ci auguriamo e facciamo appello alle forze di maggioranza per andare avanti. E’ già incardinata la modifica dei regolamenti parlamentari.
     “Il nostro dovere – afferma, in una diretta su Fb, Luigi Di Maio – è dimostare di mantenere la parola e non solo con il taglio dei parlamentari ma con una legge elettorale che ci eviti distorsioni e paracudati nei collegi. E poi la riforma dei regolamenti parlamentari: non dico di abolire il vincolo di mandato ma almeno” per introdurre regole che non consentano di “cambiare sempre casacca”. 
    Per l’appuntamento elettorale del 2021, dice Di Maio a Pomigliano, “dobbiamo fare un tavolo nazionale per mettere insieme le forze della coalizione di governo”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine di un incontro elettorale a Pomigliano d’Arco (Napoli). “Questo si deciderà nel Movimento – ha aggiunto – adesso una cosa alla volta. Ora lavoriamo ai ballottaggi in tutta Italia”.
    “Noi sui territori dobbiamo essere in grado di aggregare e non di escludere. In queste ore c’è chi alle comunali ha provato a mettere insieme delle coalizioni e ora sta andando ai ballotaggi”, ha detto ancora Di Maio: “Da stasera sarò nei territori per sostente i comuni che vanno al ballotaggio”. “Non dico che chi non lo ha fatto non è stato coraggioso: ma i cittadini italiani votando hanno dato un segnale premiando chi ha provato ad aggregarsi”.
    Il premier, Giuseppe Conte, si dice contento della squadra di governo e sottolinea di non sentire affatto di un rimpasto.

       

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    Caramaschi vince fotofinish su Zanin

    (ANSA) – BOLZANO, 22 SET – A Bolzano il sindaco uscente Renzo Caramaschi, che guida una giunta Svp-centrosinistra, vince la volata al fotofinish contro il candidato del centrodestra Roberto Zanin. I due torneranno a sfidarsi tra due settimane al ballottaggio. Il 74enne Caramaschi dopo lo scrutinio di tutte le 80 sezioni registra il 33,96% dei consensi, mentre il 55enne Zanin riceve il 33,13%. Luis Walcher della Svp si ferma al 13,49%.    Per quanto riguarda invece le liste la Svp è il primo partito (14,77%), seguito da Lega (13,23%) e Pd (12,57%). In consiglio comunale Svp, Lega e Pd saranno presenti con 7 consiglieri ciascuna, Oltre Zanin e Verdi con 5, Lista Caramaschi, Fdi e Io sto con Bolzano Gennaccaro sindaco con 4 e infine il Team K con 2 consiglieri.    Restano fuori M5s, Casapound, Sinistra, Forza Italia e Italia Viva. (ANSA).   

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    Camera ardente al Congresso per Ruth Bader Ginsburg, è la prima donna

    Ruth Bader Ginsburg, morta nei giorni scorsi, avrà una camera ardente anche a Capitol Hill, un onore raro per un giudice della corte suprema e un tributo finora mai concesso ad una donna.    Lo ha annunciato la speaker della Camera Nancy Pelosi. La cerimonia è prevista per venerdì e sarà accessibile solo su invito a causa della pandemia. L’ultimo cui era stato concesso tale onore è stato William Howard Taft, l’unico a servire come presidente (1909-1913) e capo della corte suprema (1921-1930).    In passato ai giudici del massimo organo giudiziario americano, dopo la loro morte, è sempre riservata una camera ardente di un giorno nella Great Hall della corte suprema. Per la Ginsburg i giorni saranno due (mercoledì e giovedì), anche questo un privilegio raro. 

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    Dl Agosto: in Aula Senato il 5 ottobre, probabile fiducia

    “Sul decreto Agosto la commissione Bilancio (del Senato, ndr) concluderà i lavori entro il primo ottobre e il provvedimento andrà in Aula, probabilmente con la fiducia, il 5 ottobre. Su questo c’è l’impegno di tutti, votato all’unanimità”. A dirlo è il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci al termine della conferenza dei capigruppo.
    Far slittare dal 2021 al 2022 l’introduzione del canone unico, vale a dire del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria che è destinato a sostituire tra l’altro la Tosap e altri tributi minori legati alla pubblicità e alle affissioni. Lo chiede un emendamento a prima firma Alan Ferrari, fra le proposte ‘segnalate’ in vista dell’esame del dl agosto.Dietrofront su una delle misure che riguardano i licenziamenti collettivi e individuali. Il M5S con un emendamento al dl agosto a prima firma della presidente della commissione Lavoro del Senato, Susy Matrisciano, e che risulta fra le proposte ‘segnalate’ chiede di cancellare la norma che consente ai datori di lavoro che quest’anno abbiano licenziato per “giustificato motivo” di fare marcia indietro a patto che sia chiesta “contestualmente” la cig. La misura prevista dal dl, e che la proposta di modifica dei 5S vuole abrogare, prevede che il rapporto di lavoro sia “ripristinato senza soluzione di continuità, senza oneri né sanzioni per il datore di lavoro”.
       

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    Conte, non in bilico ieri e non inamovibile oggi. Voto bella prova di democrazia dell'Italia

     “I commentatori sino all’altro giorno mi descrivevano in bilico, ma io non mi sono mai sentito in biblico. Oggi mi descrivono inamovibile, ma non mi sento inamovibile”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un punto stampa a margine del Welfare Index pmi 2021. “Sono contento della squadra di governo: soddisfatto perché è coesa, tutti i ministri hanno sin qui lavorato con grande impegno e coesione. Non mi sembra che il Pd ponga il tema del rimpasto ma pone un problema di rilancio dell’azione anche alla luce della sfida del Recovery. Io non avverto assolutamente l’esigenza di un rimpasto”.”E’ stato un bell’esercizio di democrazia, c’e’ stata una grande partecipazione da parte di tutta la comunita’ nazionale”. Lo dice il premier parlando, con una tv portoghese nei pressi di Palazzo Chigi, della tornata elettorale ai tempi del Covid.”Ma tu lo vedi il numero di contagi? Eh lo devi leggere…”. Risponde cosi’ Conte a un passante che, mentre il premier fa rientro a Palazzo Chigi, gli chiede se e’ giunto il momento di levarsi la mascherina. E quando il passante gli dice che, secondo alcuni medici, il Covid non esiste, Conte replica: “ma quale non esiste?Ma guardate i numeri, ma siamo seri, pure i morti non esistono? Non diciamo stupidaggini”.

    “Per quanto riguarda i decreti sicurezza: li portiamo al più presto in Cdm. Abbiamo già concordato un testo di modifica perché vogliamo assicurare ai cittadini italiani la sicurezza, non per ragionare per slogan ‘porto aperto, porto chiuso’. Vogliamo allargare il raggio della sicurezza e della protezione dei cittadini e allargare la protezione dei migranti”.”Le risorse finanziarie sono un problema successivo. Prima bisogna elaborare un piano per rafforzare la sanità, dopodiché andremo a vedere quanto costa questo piano. Sì Mes e no Mes è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio. Se e quando si porrà il problema lo risolveremo in Parlamento in trasparenza”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un punto stampa con i cronisti.”Dobbiamo essere più ambiziosi. Le risorse del Recovery Fund ci consentiranno di reinventare una nuova normalità, e in questa condizione la sostenibilità ambientale e il tener conto delle ricadute sociali delle iniziative d’impresa deve far parte del nostro dna. Non c’è crescita che sia affidata solo al Pil senza sviluppo ambientale e sostenibile. La nostra competitività non sarà solo in termini di crescita del Pil ma di crescita del benessere esistenziale”. Lo dice il premier Giuseppe Conte.

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    Regionali, Di Battista duro: 'La più grande sconfitta per M5s'

    Tensione nel Movimento Cinque Stelle dopo l’esito del voto di domenica e lunedì. Alessandro Di Battista va all’attacco mentre il presidente della Camera Roberto Fico chiede gli stati generali permanenti del movimento.
    La critica di Dibba – “Se c’è una cosa sgradevole nelle elezioni è che poi sembra che abbiano vinto tutti. Così evidentemente non è e bisogna affrontare la realtà con onestà e lucidità”. E’ la premessa con cui Alessandro Di Battista analizza il voto di ieri definendo quello delle Regionali “la più grande sconfitta del Movimento”. Citando i dati degli scrutini (con la Campania in testa fino al Veneto dove nei prossimi anni i 5 stelle non potranno nemmeno fare opposizione) Di Battista contesta chi parla oggi – davanti a questa “debacle” – di alleanze: “Non è questo il tema – avverte – il tema è l’innegabile crisi identitaria del M5s” e di quel “sogno cui hanno creduto in tanti ma in cui oggi non credono più” facendo così “mancare le ragione per votare i 5s”, “indebolendoci” e facendo sì che “con queste percentuali, tra due anni e mezzo sarà più facile la restaurazione”. Bene il 70% dei sì al referendum – ha detto in un altro passaggio – “successo di Fraccaro e del gruppo parlamentare dei 5Stelle” oltre che del MoVimento al governo. “Tuttavia quel 70% non può essere considerato solo un successo dei 5 Stelle. Bisogna essere cauti altrimenti rischiamo di commettere un errore”. Il “risultato bellissimo” viene dal sì di tante persone che magari “non apprezzano il Movimento, che lo detestano” mossi al voto favorevole dalla voglia di “giustizia sociale”, di “risparmio” o di riforme come quella elettorale. Ma, scandisce Di Battista, “questo eccesso di esultanza è fuorviante e non giusta”.
    Fico, Stati Generali permanenti – Gli Stati Generali del M5s “non siano una giornata spot, servono stati generali permanenti”. Lo ha detto il presidente della Camera ed esponente del M5s Roberto Fico.
    “Gli stati generali prima arrivano e meglio è”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso di una diretta Fb.