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    Fondi Lega: Riesame, contabili arrestati uomini partito

    Andrea Manzoni, revisore contabile per la Lega alla Camera, “può certamente essere definito un ‘uomo di partito’ come il suo socio” Alberto Di Rubba, direttore amministrativo per il Carroccio al Senato. Lo scrive il Tribunale del Riesame di Milano nelle motivazioni dell’ordinanza, appena depositate, con cui il 2 ottobre ha confermato per i due contabili la misura degli arresti domiciliari nell’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi.
    Manzoni, si legge, “è socio di studio e di ‘affari’ di Di Rubba nonché l’allievo di Scillieri”, altro commercialista arrestato, “che ha fatto carriera in politica”.
    L’acquisto da parte di Lombardia Film Commission del capannone a Cormano, in provincia di Milano, per un prezzo per la Procura ‘gonfiato’, è stata una “messinscena” che porta a ritenere “sussistente” la “preesistenza di un accordo collusivo” in quanto appare “indubbio che le due parti contrattuali, la fondazione acquirente e la società Immobiliare Andromeda alienante (…) sono da ricondurre invece a un centro di interessi unitario”. Lo scrive il Tribunale del Riesame nel provvedimento con cui conferma gli arresti domiciliari per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due contabili legati al Carroccio, tra gli indagati, assieme, tra gli altri, al commercialista Michele Scillieri, nell’inchiesta milanese con al centro il caso Lfc e la creazione di presunti fondi neri per la Lega.
       

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    Coprifuoco e chiusura, la stretta delle Regioni

    La seconda ondata ha convinto città e regioni, soprattutto quelle dove la curva negli ultimi giorni si è impennata più che in altre, a tornare a chiudere.
    Il Governo cerca in qualche modo di coordinare gli interventi così come ha sottolineato lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “La strategia diversa” di questa seconda fase del contagio da Covid “si giova anche di un sistema di monitoraggio molto sofisticato – spiega – si stanno definendo misure restrittive ma localizzate. Dobbiamo entrare nella prospettiva che possono essere disposte a livello territoriale da presidenti di Regione e sindaci laddove la situazione critica diventi particolarmente preoccupante”.Interviene anche il Viminale – ora al centro della mediazione con gli Enti Locali – è stata inviata ai Prefetti una circolare del capo di Gabinetto, Bruno Frattasi, che fornisce alcune indicazioni sui profili attuativi del Dpcm sulle misure anti-covid. Tra queste, anche la possibilità di prevedere “una chiusura parziale delle strade o delle piazze, restringendo, cioè, l’accesso senza interdirlo totalmente, con il contingentamento degli ingressi”, ovvero accessi ‘a numero chiuso’. I sindaci dovranno informare con “adeguati mezzi comunicativi”, sia le associazioni di categoria, sia la cittadinanza interessata, della chiusura di piazze e vie a rischio assembramento. Ci saranno margini di flessibilità sul rispetto degli orari e per i controlli, se necessario, è previsto anche l’ausilio dell’esercito.
    Alcune Regioni, così come fatto già ieri dalla Lombardia, stanno chiedendo in queste ore il consenso del ministro della Salute, Roberto Speranza, per “tutelarsi” in merito ad ulteriori strette e provvedimenti di zone rosse. L’idea è quella di una concertazione e della maggiore condivisione possibile su eventuali nuove misure da prendere, anche se a livello territoriale: “per zone”. Per ora non si parla di lockdown esteso ma, grazie anche a quanto consentito dall’ultimo dpcm, di chiusure restrittive e localizzate, come ha deciso di fare la Regione Piemonte, che renderà off limits nel fine settimana i centri commerciali non alimentari. Diverse le soluzioni per ora intraprese anche da Lombardia e Campania, che hanno approvato ordinanze per proclamare il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino.
    Chiusure anche nelle grandi città, decisioni che del resto erano nell’aria da giorni: riguarderanno per ora vie e piazze della movida di Roma e Torino. Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha annunciato ai suoi corregionali lo stop di tutti i locali a mezzanotte e la chiusura dei centri commerciali durante il fine settimana, con la sola eccezione dei negozi con prodotti di prima necessità e le farmacie. Chiusura poi alle 24, in linea con quanto annunciato da Palazzo Chigi, dei locali pubblici, con il fine annunciato più volte di evitare assembramenti. La Regione introduce inoltre, dal 26 ottobre, l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado, di seguire per almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza, in alternanza con la presenza in aula.
    Anche la Regione Liguria applicherà una ordinanza analoga a quella del Piemonte sulla scuola. Il presidente della Liguria Giovanni Toti, di concerto con il ministero della Sanità, firmerà un’ordinanza che da lunedì imporrà il divieto totale di assembramento ovunque nell’intero territorio per bloccare la crescita del contagio.
    Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, dovrebbe essere in grado, visto anche il nulla osta garantito da Roma e in particolare dal ministro della Salute Roberto Speranza, di avviare il coprifuoco a partire da giovedì prossimo, vietando quindi a tutti di poter uscire di casa se non per comprovate necessità; allo stesso tempo, come accennato, chiuderà anche i centri commerciali il sabato e la domenica.
    Pare seguire la scia della Lombardia il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha annunciato anch’egli un coprifuoco – da venerdì prossimo – sempre dalle 23 alle 5. Per i dati epidemiolgici provenienti dall’area metropolitana di Napoli e in relazione al Comune di Arzano, sarà disposta l’istituzione della zona rossa nello stesso Comune di Arzano. E’ quanto si apprende da una nota dell’ Unita’ di Crisi regionale per l’emergenza Covid in Campania che anticipa i contenuti delle prossime ordinanze allo studio della Regione. “Ci prepariamo a chiedere in giornata il coprifuoco. Il blocco di tutte le attività e della mobilità da questo fine settimana in poi”, ha spiegato. “Volevamo partire dall’ultimo week end di ottobre ma partiamo ora. Alle 23 da venerdì si chiude tutto anche in Campania come si è stato chiesto di fare anche in Lombardia”, ha osservato ancora De Luca, che però da lunedì riapre le scuole elementari. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha confermato al governatore l’invio immediato di 100 militari a supporto dei controlli sul territorio e per il rispetto delle ordinanze anti-Covid.
    Molto attivi anche i sindaci. Chiusi le scuole e gli asili di Sestu, nella Città metropolitana di Cagliari così come i baby parking, le palestre, le biblioteche e le piazze attrezzate con giochi. Non solo. Sino al 29 sono state sospese anche le manifestazioni culturali e sportive e tutti gli eventi pubblici e privati. Il mini lockdown deciso dalla sindaca Paola Secci è legato all’impennata di casi di Coronavirus, passati da 15 a 37 in pochi giorni. Molto a rischio sempre nelle città, ma soprattutto nei centri minori, i mercatini rionali o – tra poche settimane – quelli dedicati alle festività natalizie. È già accaduto a Gorizia, dove quest’anno non si terranno la consueta Fiera di Sant’Andrea (sia il mercatino, sia le giostre) e non verrà allestita la pista per il pattinaggio sul ghiaccio nella centrale piazza della Vittoria. Annullati definitivamente i mercatini di Natale anche in Alto Adige, come ha fatto sapere il governatore Arno Kompatscher, che ha annunciato la chiusura dei bar alle 23 e delle sale gioco alle 18. Niente mercatini anche a Trento, ha fatto sapere il primo cittadino Franco Ianeselli. L’accelerazione dei contagi porta i municipi a compiere gesti drastici, come è successo ad Altamura (Bari), dove sono stati annullati i consigli comunali e le riunioni delle commissioni in presenza. E i lavori proseguiranno solamente online. Altamura al momento è uno dei Comuni pugliesi con più contagi da Covid: 260 persone sono in isolamento domiciliare, 7 ricoverate. Infine mini lockdown nella Penisola Sorrrentina, dove fino al 24 ottobre si effettuerà un controllo serrato per stanare possibili contagiati.

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    Puglia: Emiliano, didattica flessibile o provvediamo noi

    (ANSA) – BARI, 20 OTT – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato al ministero dell’Istruzione una lettera in cui chiede di “adottare immediatamente” forme “flessibili di attività didattica nelle scuole superiori” altrimenti saranno messi in atto a livello locale “provvedimenti emergenziali”. Il presidente evidenzia il rischio di diffusione del contagio all’aumento dell’utilizzo dei mezzi pubblici in concomitanza dell’apertura delle scuole. E fa notare che al fine di evitare dannosi affollamenti sussisterebbero le condizioni di un apposito provvedimento emergenziale. Nella lettera Emiliano spiega che “in considerazione dell’attuale andamento della situazione epidemiologica in Puglia, del particolare rischio di diffusione del contagio e delle situazioni critiche evidenziate dal dipartimento della Salute della Regione, correlate al notevole aumento dell’utilizzo dei mezzi pubblici in concomitanza con l’apertura delle scuole, segnalo l’urgenza di adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, come previsto dal dpcm 18 ottobre 2020 (rimodulazione orari ingresso e uscita, didattica integrata digitale, turni pomeridiani)”. “In ogni caso, al fine di evitare picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo e dannosi affollamenti – fa notare Emiliano – sussisterebbero condizioni oggettive per l’adozione di apposito provvedimento emergenziale, ove detti provvedimenti non fossero adottati con immediatezza dagli istituti scolastici”. La lettera è stata inviata al termine della riunione convocata oggi da Emiliano sulla questione del congestionamento del trasporto pubblico in relazione agli orari di entrata e uscita dalle scuole secondarie di secondo grado, alla luce delle disposizioni contenute nel nuovo Dpcm del 18 ottobre 2020. (ANSA).   

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    Covid: Conte, possibili prime dosi del vaccino ad inizio dicembre

     La corsa al vaccino per il Covid è entrata nella fase decisiva, con diversi candidati che sembrano molto vicini ad avere i dati preliminari dei test, necessari per le prime richieste di approvazione.
    In l’Italia è stato il premier Giuseppe Conte ad aprire alla possibilità che le prime dosi arrivino già a dicembre, e anche negli Usa si spera in una approvazione entro l’anno, mentre in Cina già si parla di produzione di massa. Le previsioni, ha ricordato lo stesso presidente del Consiglio a Bruno Vespa per il libro “Perché l’Italia amò Mussolini (e come ha resistito alla dittatura del Covid), dipendono dall’esito dei test di fase 3 in corso. “Se le ultime fasi di preparazione (il cosiddetto ‘rolling value’) del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre”.
    Il vaccino di Oxford è uno dei due in corso di valutazione da parte dell’Ema, l’autorità europea sui farmaci, insieme a quello studiato da Pfizer. Questo secondo candidato è uno di quelli su cui si appuntano le speranze anche negli Usa, con il Ceo della compagnia che ha annunciato che la prima analisi preliminare sui dati della sperimentazione, e quindi la successiva richiesta per un’approvazione di emergenza all’Fda, potrebbe arrivare nella terza settimana di novembre. La stessa timeline teorica, con l’analisi ad interim a novembre e l’eventuale approvazione a dicembre, è stata ipotizzata anche dall’amministratore delegato di Moderna, un’altra azienda che ha un vaccino in fase 3. “La prima analisi avverrà probabilmente in novembre, ma è difficile dire esattamente in che settimana perché dipende dal numero dei casi. Se invece ci vorrà di più ad ottenere i risultati il via libera potrebbe arrivare l’anno prossimo”.   

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    Italia-Spagna: Conte: 'Situazione è critica ma con le regole la vita continua'

    Il premier Giuseppe Conte ha accolto a Palazzo Chigi il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez. Al termine dell’incontro, si terrà una conferenza stampa congiunta. Poi alle 17.30 i due leader interverranno al Foro di dialogo Italia-Spagna, presso la sede della rappresentanza in Italia della Commissione europea. 

    “I nostri Paesi stanno attraversando un momento di particolare difficoltà, situazioni critiche: vogliamo dimostrare che rispettando le regole e le precauzioni prescritte la vita, anche politica, può continuare. Proseguiamo i nostri impegni ma noi per primi rispettiamo le regole”, dice Conte in conferenza stampa con Pedro Sanchez. 
    “La strategia diversa” di questa seconda fase del contagio da Covid “si giova anche di un sistema di monitoraggio molto sofisticato. Si stanno definendo misure restrittive ma localizzate. Dobbiamo entrare nella prospettiva che misure restrittive possono essere disposte a livello territoriale da presidenti di Regione e sindaci laddove la situazione critica diventi particolarmente preoccupante”.
    “Dobbiamo, come sta accadendo, mantenere un coordinamento nazionale, costante dialogo e collaborazione in particolare con il ministro della Salute”, afferma  Conte parlando delle misure restrittive decise in queste ore da presidenti di Regione e sindaci.

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    Mattarella firma legge su taglio parlamentari

    Il presidente Sergio Mattarella ha firmato la legge costituzionale che prevede la riduzione dei parlamentari e che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione. Lo si è appreso al Quirinale.
    Il testo, che è stato oggetto del quesito referendario che è appena stato votato, ha avuto il via libera definitivo da Montecitorio l’8 ottobre 2019 e prevede il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato.
    La legge di revisione costituzionale è stata approvata in doppia lettura da entrambe le Camere a maggioranza assoluta, secondo quanto previsto dall’ex articolo 138 comma 1 della Costituzione. Tuttavia, visto che in seconda deliberazione, al Senato (11 luglio 2019), il testo non è stato approvato a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, un quinto dei senatori (il numero effettivo è stato 71) ha potuto richiedere il referendum confermativo, come stabilisce l’articolo 138, comma 2, della Carta Costituzionale, depositando una richiesta in Cassazione il 10 gennaio scorso.

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    Scontro col Pd su Mes, Conte lancia patto legislatura

    Ci sarà un tavolo per un “patto di legislatura” che darà “nuova linfa all’azione del governo”. Giuseppe Conte apre così la verifica di governo. Un passaggio invocato da Matteo Renzi e sostenuto da Nicola Zingaretti. Il tavolo sarà convocato, come il premier aveva già anticipato informalmente ai leader di maggioranza, dopo gli stati generali del M5s, in programma il 7 e 8 novembre. L’annuncio arriva però in anticipo, nel giorno di massima tensione nei rapporti tra il presidente del Consiglio e il Partito democratico. Irritano profondamente i Dem le parole pronunciate domenica sera da Conte sul Mes, tanto che il leader Pd – che in genere evita di andare allo scontro – attacca la scelta del premier di liquidare il tema “con una battuta in conferenza stampa”. “Venga in Parlamento”, invocano i capigruppo Dem Graziano Delrio e Andrea Marcucci. La tensione è aggravata, spiegano fonti parlamentari e di governo Dem, anche dallo scontro che si è consumato tra sabato e domenica sulle misure dell’ultimo Dpcm anti Covid, per il quale il Pd spingeva su una linea più dura. Ma Conte cerca di smussare: chiama Zingaretti, che gli sollecita quel rilancio dell’azione di governo più volte invocato in pubblico, e poi in una nuova conferenza stampa, senza rinnegare le sue opinioni negative sul Mes, assicura che una scelta si farà al tavolo sul programma.
    E’ un equilibrio non facile, quello che il presidente del Consiglio deve tenere in queste settimane, con le fibrillazioni M5s ad agitare la maggioranza mentre fuori infuria l’impennata dei contagi da Coronavirus. Per il confronto sul programma, spiega il premier, si attenderanno “gli Stati generali M5s già fissati, che sono un momento assolutamente importante nella loro vita interna, a meno che il M5s non sia nelle condizioni di aprire da subito un confronto”. Una puntualizzazione non raccolta o commentata dal Movimento che sceglie un gelido silenzio e prosegue il suo percorso degli Stati generali con gli incontri in territoriali in programma nel fine settimana. “Meglio tardi che mai”, commentano da Iv. Mentre Ettore Rosato sottolinea la soddisfazione perché si vede accolta la proposta di Renzi. A valle del patto di legislatura, spiegano fonti parlamentari renziane, potrebbe aprirsi la via di quel rimpasto di governo finora negato da tutti ma accarezzato da molti sia nelle fila del Pd che del M5s. Di sicuro, Zingaretti sollecita un nuovo passo dell’esecutivo. E lo avrebbe ribadito, secondo alcune fonti, nel colloquio avuto con Conte dopo lo scontro a distanza sul Mes. Ha spiazzato e irritato i Dem, infatti, l’uscita in conferenza stampa del premier, che ha bocciato il prestito del fondo Salva stati con un giudizio che sembrava senza appello.
    C’è chi tra i Dem arriva a interpretare le sue parole come il sintomo di un’irritazione con il Pd che, con Dario Franceschini, ha pressato per avere subito nuove misure anti Covid, mentre Conte voleva attendere qualche giorno. Nel lungo confronto del fine settimana, dice più di una fonte di maggioranza, al tavolo di governo si sarebbe registrato più di un momento di confronto teso tra il premier e il capo delegazione Dem. “Avremmo voluto – dice un dirigente Pd – misure da subito più incisive: Conte vuole procedere passo dopo passo ma il rischio è che tra qualche giorno ne servano di nuove”. Quello che va in scena, comunque, è il primo scontro a distanza tra il premier e Zingaretti.

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    Covid: Lombardia chiede a governo coprifuoco dalle 23

    (ANSA) – MILANO, 19 OTT – Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre.    E’ la proposta che, all’unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus.    (ANSA).