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    Vitalizi: Corte Ue, irricevibile ricorso ex eurodeputati

    La Corte di giustizia dell’Ue con sede a Lussemburgo ha respinto, definendolo “irricevibile”, il ricorso presentato da alcuni ex europarlamentari italiani che avevano avuto una riduzione del loro trattamento ed interviene così sul taglio dei loro vitalizi. Con i loro ricorsi i ricorrenti, ex membri del Parlamento europeo eletti in Italia, o i loro superstiti, avevano chiesto al Tribunale di annullare le decisioni del Parlamento Ue che adeguano il calcolo della loro pensione di anzianità o di reversibilità al calcolo dell’importo delle pensioni percepite dai membri della Camera della Repubblica italiana e, se del caso, riducono l’importo della loro pensione di anzianità o di reversibilità. L’elenco dei ricorrenti non è visibile per motivi di riservatezza. La sentenza è stata emessa lo scorso 15 ottobre. “Dal tribunale UE di Lussemburgo arriva una decisione significativa sul taglio dei vitalizi. Una sentenza storica che evidenzia, nel merito e nel metodo, la bontà dell’architettura della delibera della Camera da me firmata”. Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico.

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    Al via il concorso dei prof, sindacati 'una follia'

    Mentre in Lombardia, da lunedi’ 26 ottobre, le lezioni nella scuola secondaria si svolgeranno solo con la modalità a distanza – il Piemonte e la Liguria già da ieri hanno stabilito l’obbligo per le classi dalla II alla V delle superiori di seguire per almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza, in alternanza con la presenza in aula, e la riapertura delle scuole primarie in Campania per lunedì è a forte rischio – diventano operative le misure del Dpcm per la scuola che prevedono maggiore ricorso alla didattica a distanza e apertura degli istituti dopo le 9 in situazioni di particolare rischio. Dad al 50% alle superiori con esclusione dei primi anni e al 75% all’Università con esclusione delle attività di laboratorio e delle matricole anche nel Lazio nell’ordinanza che dovrebbe essere firmata a breve.    Intanto oggi, il giorno dopo quello in cui i contagi sono balzati a quota 15.199, alle ore 8 iniziano le prove del concorso straordinario riservato agli insegnanti che hanno già almeno 36 mesi di servizio. Una procedura che mette a bando 32.000 posti e alla quale si sono iscritti 64.563 candidati.Non tutti i partecipanti svolgeranno la prova oggi: i candidati sono suddivisi per classi di concorso e su più giornate: le prove andranno avanti fino al prossimo 16 novembre, garantendo, così – assicura il ministero dell’Istruzione – un numero di partecipanti limitato al giorno e la massima sicurezza. Solo nella giornata di oggi sono attesi i primi 1.645 candidati, suddivisi in 171 aule distribuite su tutto il territorio nazionale.
    Ai candidati viene misurata la temperatura all’ingresso, c’è l’obbligo di indossare sempre la mascherina, e sarà rispettata la distanza di sicurezza.
    Il concorso è da mesi al centro di forti polemiche acutizzatesi in queste ore essendo salito il numero dei contagi. “Chi si prende la responsabilità di voler fare a tutti i costi questo concorso per la scuola, ne pagherà le conseguenze fino alla fine. Questo concorso è una follia fatto in questo momento di pandemia e il rischio è che ci siano enormi contenziosi. Nel 2017 venne sospeso il concorso per i dirigenti scolastici a causa di una emergenza maltempo: ci aspettiamo lo stesso buonsenso”, hanno tuonato Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, che hanno indetto una conferenza stampa e denunciato che “la scuola è al capolinea e la ministra deve scendere e confrontarsi”.    “Non voler rinviare il concorso, ed ostinarsi a tenerlo in una situazione di escalation della pandemia è gravissimo. La Ministra si assume una responsabilità enorme”, ha attaccato il senatore Pd Francesco Verducci, vice presidente Commissione Cultura e Istruzione. Richieste di fermare il concorso sono arrivate da giorni dalla Lega.    Per il sistema delle aggregazioni territoriali, per cui una regione gestisce le procedure concorsuali di più regioni, si registrano effettivamente casi limite di candidati che dalla Campania, la Basilicata, la Calabria, la Puglia e addirittura il Molise dovranno recarsi nelle prossime settimane in Sicilia a Gela a Caltanissetta ma anche in piccole cittadine come Mussumeli, San Cataldo o Mazzarino. Persone che dovranno organizzarsi con aerei, auto a noleggio e lunghi viaggi. Nel Marche sono state presentate 1814 domande: 861 candidati svolgeranno le prove nella regione, 953 dovranno spostarsi quasi tutti nel Lazio, alcuni in Toscana. In Sardegna, da settimane, si tengono presìdi dei docenti davanti alle prefetture: i circa 3000 mila prof che dovranno spostarsi per effettuare le prove, temono di doverlo fare in questo momento di forte rialzo dei contagi. Nella regione Lazio Cgil, Cisl e Uil del Lazio parlano di 9.600 candidati distribuiti su 70 scuole, in un momento in cui nella regione ci sono 848 positivi tra gli studenti, 149 tra i docenti e 47 collaboratori scolastici. Ad Arzano, in provincia di Napoli, dove scatterà a breve la zona rossa, e che era sede d’esame, l’Ufficio scolastico regionale della Campania ha disposto che i candidati andranno a Napoli.    Il ministero dell’Istruzione, dal canto suo, ricorda che è’ previsto un preciso e rigido Protocollo di sicurezza, gli spazi utilizzati saranno tutti igienizzati prima e dopo le prove. e la media sarà di 10 candidati per aula. La prova sarà computer based con una durata di 150 minuti. .

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    Scuola: al via concorso prof, oggi prova per 1.645

    Misurazione della temperatura all’ingresso, obbligo di indossare sempre e correttamente la mascherina, nessun assembramento, rispetto della distanza di sicurezza.    Ha preso il via alle 8.00 il concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, riservato agli insegnanti che hanno già almeno 36 mesi di servizio. Una procedura mette a bando 32.000 posti e alla quale si sono iscritti 64.563 candidate e candidati.I candidati sono suddivisi per classi di concorso e su più giornate: le prove andranno avanti fino al prossimo 16 novembre.In giornata sono attesi i primi 1.645 candidati, suddivisi in 171 aule distribuite su tutto il territorio nazionale.La prova è computer based con una durata di 150 minuti. Per i posti comuni sono previsti cinque quesiti a risposta aperta relativi a conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche sulla materia di insegnamento. Segue un quesito composto da un testo in lingua inglese, con cinque domande a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2.    Per i posti di sostegno sono previsti cinque quesiti a risposta aperta, finalizzati all’accertamento delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità e a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Segue un quesito composto da un testo in lingua inglese, con cinque domande a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2.   

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    Covid, dopo la Campania, coprifuoco anche in Lombardia e Lazio

    Dopo la Lombardia e la Campania, coprifuoco anche nel Lazio. 
    In Lombardia scatta dalle 23 alle 5 a partire da giovedì 22 ottobre, consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute, in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza e autodichiarazione per certificare gli spostamenti: sono le misure contenute nell’ordinanza emanata oggi in Lombardia e firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione, Attilio Fontana valida fino al 13 novembre 2020.
    Sono oltre 4000  i nuovi positivi registrati oggi in Lombardia, a fronte di circa 36 mila tamponi eseguiti. Sono numeri record per la regione che portano il rapporto tamponi/positivi circa all’11%, rispetto al 9,3% di ieri. Dei nuovi positivi circa 300 sono ricoverati in reparti covid e un decina in più sono i pazienti in terapia intensiva. Il precedente record di casi positivi era del 21 marzo scorso con 3251 positivi ma un numero di tamponi molto più contenuto.
    In forte crescita i contagi a Milano e, soprattutto, nella provincia di Monza e Brianza, dove i casi sono passati dai 123 di ieri ai 671 di oggi. Dei 4.125 nuovi positivi in Lombardia, con 36.416 tamponi effettuati, quasi la metà arriva dalla città metropolitana di Milano, dove ci sono 1.858 casi, di cui 753 a Milano città. Sono 20 i decessi per un totale di 17.123 morti in regione dall’inizio della pandemia. In forte crescita i ricoveri non in terapia intensiva (+253, per un totale di 1.521), in aumento anche i ricoveri in terapia intensiva (+11, 134). Oltre a Milano e Monza e Brianza, restano alti i contagi nelle province di Varese (287) e Pavia (242) e tornano a salire anche in quelle di Brescia (196) e Bergamo (112).
    “Noi siamo qua per cercare di trovare delle soluzioni, perché se la pandemia si scatena in una grande città l’effetto è dirompente”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni di Radio Deejay parlando dell’aumento dei casi in città e provincia. “Questo per dire che la situazione è oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall’altra parte, bisogna fare le cose con buonsenso”, ha concluso.
    “Le strutture sanitarie temporanee allestite nei padiglioni della Fiera di Milano e di Bergamo riaprono nei prossimi giorni e garantiranno al sistema lombardo i primi 201 posti letto aggiuntivi di cure intensive, che saranno gradualmente occupati”. Lo annuncia in una nota il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione della Giunta che ha varato uno specifico provvedimento in materia, proposto dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera.
    In Lombardia inoltre c’è “seria preoccupazione” da parte dei vertici degli uffici giudiziari milanesi per l’aumento di casi di positività al Covid nel Palazzo di Giustizia. Un altro pm e’ risultato positivo, il sesto nel giro di pochi giorni, mentre diversi altri casi si segnalano nel Palagiustizia e anche negli uffici del giudice di pace una funzionaria è risultata positiva. I vertici stanno studiando il da farsi, anche perché mancano norme di riferimento che consentano loro di intervenire in modo diretto sulla situazione.
    Nelle prossime ore dovrebbe essere firmata l’ordinanza per la Regione Lazio. Blocco della circolazione dalle 24 alle 5 da venerdì prossimo mentre le disposizione sulla dad alle superiori e all’Università scatteranno da lunedì prossimo.  L’ordinanza prevede anche un aumento di posti Covid per arrivare ad un numero di 2913 e di questi 552 da dedicare alla terapia intensiva. Inoltre è prevista una manifestazione di interesse per individuare strutture private per effettuare 5000 tamponi al giorno.
    Anche la Sardegna pronta ad interventi drastici

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    Il Papa apre alle unioni civili per le coppie gay

     “Gli omosessuali hanno il diritto di far parte di una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia”: lo afferma Papa Francesco nel documentario ‘Francesco’, presentato oggi al Festival di Roma, secondo quanto riferito dal Catholic News Agency. “Quello che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civile. In questo modo sono coperti legalmente “, ha detto il Papa aggiungendo di “difendere questo”.  La telefonata del Papa Francesco a una coppia di omosessuali, con tre figli piccoli a carico , in risposta ad una loro lettera in cui mostravano il loro grande imbarazzo nel portare i loro bambini in parrocchia. “ho letto la tua lettera è una bellissima lettera. Le persone omosessuali – dice il Papa nel documentario – hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”. Il consiglio di Papa Bergoglio a Mr. Rubera, raggiunto appunto telefonicamente, è quello di portare i bambini comunque in parrocchia al di là degli eventuali giudizi. Tutto questo è in FRANCESCO, documentario dedicato al Papa a firma di Evgeny Afineevsky passato oggi alla Festa di Roma,. Molto bella poi la testimonianza di Juan Carlos Cruz, vittima e attivista contro gli abusi sessuali oggi presente alla Festa di Roma insieme al regista. “Quando ho incontrato Papa Francesco mi ha detto quanto fosse dispiaciuto per quello che era successo. Juan, è Dio che ti ha fatto gay e comunque ti ama. Dio ti ama e anche il Papa poi ti ama”. Nel documentario si va dalla pandemia all’ecologia, dagli abusi sessuali all’omofobia, dai muri costruiti per dividere fino all’ingiustizia della povertà, dal razzismo all’emancipazione femminile. E tutto questo insieme ad interviste esclusive con Papa Francesco e grandi personaggi in giro per il mondo. Spiega Afineevsky (Cries From Syria, Winter on Fire): “Quando ho fatto il film sulla Siria e sull’Ucraina ho come avuto voglia di speranza e ho pensato al Papa che con i suoi interventi ha toccato tutti gli argomenti dolorosi del presente. Si può dire anzi che in questo senso questo documentario non è su lui, ma sui disastri del mondo”. E ancora il regista che domani riceverà in Vaticano il Kinéo Movie for Humanity Award: “Sono stato toccato da lui non come Papa, ma come persona. Lui è un vero gesuita, un uomo d’azione, ma anche un vero leader una cosa che manca molto oggi”.
    Molte le reazioni del mondo politico. ‘Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia’, con queste parole rivoluzionarie per la Chiesa cattolica, Papa Francesco apre le porte del Vaticano agli omosessuali, restituendo loro piena cittadinanza e chiedendo che vi siano leggi che consentano le unioni civili”. Lo afferma il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. “Non strumentalizziamo le parole del capo della Chiesa, ma ci auguriamo che abbiano un impatto su quei partiti e quei politici che, anche in Europa, motivano con la loro fede cattolica la loro ferrea opposizione a leggi che garantiscano una famiglia alle persone della comunità LGBT”.
    “Sono contenta che anche da Papa Francesco arrivi una posizione netta a favore delle famiglie delle persone omosessuali. Siano le sue parole da monito per una cultura diffusa di rispetto reciproco e di avanzamento del Paese”. A dirlo la sindaca di Torino Chiara Appendino a proposito delle dichiarazioni del Pontefice sui diritti delle coppie omosessuali. Per la sindaca si tratta di “parole di modernità, coraggio e lungimiranza. Noi – ricorda su Facebook – abbiamo scelto di percorrere questa strada da tempo, anche riempiendo i vuoti normativi legati al riconoscimento dei figli e delle figlie nel loro diritto ad avere entrambi i genitori. Siano le sue parole da monito per una cultura diffusa di rispetto reciproco e di avanzamento del Paese”.
    “In un documentario proiettato alla Festa del Cinema di Roma, sono contenute dichiarazioni rivoluzionarie di Papa Francesco sulla necessità di riconoscere le unioni tra persone omosessuali, per dare un quadro giuridico di tutela alla loro vita familiare: sono figli di Dio, e hanno diritto a una famiglia, queste le sue esatte parole. Parole importanti, che sono certa scalderanno il cuore di molte e molte persone omosessuali credenti. Anche per i laici, confermano però che la fratellanza, la solidarietà, la pari dignità sociale e il senso di giustizia sono universali e possono attraversare, se c’è buona volontà, i confini tra le culture e le religioni, come dimostra anche l’ultima enciclica “Fratelli tutti”: tutte e tutti, anche le persone LGBT+. Trovo molto significativo che la Festa del Cinema di Roma – da anni occasione di crescita culturale e civile per la città – ospiti un messaggio così forte. E mi auguro che le parole del Papa possano essere di ispirazione per tutti coloro che ancora pensano che per essere buoni cristiani si debba escludere qualcuno dal godimento di fondamentali diritti civili. Anche in politica”. Lo dichiara Monica Cirinnà, responsabile del Dipartimento Diritti del Partito democratico.

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    Solinas, con aumento contagi pronti a interventi drastici

    (ANSA) – CAGLIARI, 21 OTT – “Se nelle prossime ore il numero dei contagi aumenterà ancora e quello dei ricoveri continuerà a salire con il trend attuale, saremo pronti a intervenire in maniera radicale per invertire questa tendenza e tutelare al meglio la salute di tutti i sardi”. Lo dichiara il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas dopo l’ultimo bollettino diramato dall’unità di crisi regionale. “Ciò significa – spiega – d’intesa con il ministro della Salute e con l’ausilio del comitato scientifico regionale, applicare in Sardegna uno ‘Stop&Go’ di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus”. Naturalmente, annuncia poi Solinas, “appronteremo di pari passo una serie di misure economiche di supporto per sostenere le perdite derivanti dalla sospensione temporanea delle attività”.    “La progressione della curva dei contagi – sottolinea Solinas – sta registrando una accelerazione che impone ulteriori e tempestive azioni per evitare di compromettere la tenuta del sistema sanitario e la regolare erogazione delle cure”. Fino ad ora, aggiunge, “grazie all’impegno straordinario del personale ospedaliero, territoriale e amministrativo, l’emergenza è stata governata in modo ordinato ed efficace”. Ma oggi, chiarisce, “siamo dinanzi ad un fatto nuovo: le catene di contagio si moltiplicano esponenzialmente perché troppi hanno abbassato la guardia e stanno sottovalutando la portata del fenomeno, tanto che il semplice appello al buon senso e alla responsabilità nell’osservanza delle buone pratiche (distanziamento personale, divieto di assembramento, igiene delle mani ) sembrano non essere sufficienti” (ANSA).   

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    Covid, Conte al Senato: 'No a chiusure generalizzate, la scuola rimarrà in presenza'

    “Voglio sottolineare che nei mesi successivi alla fase più acuta della pandemia non abbiamo mai abbassato la guardia: l’Italia è stata la nazione che per prima con coraggio e determinazione ha deciso di chiudere e il paese più prudente anche nelle riaperture. Nonostante i tanti passi in avanti fatti non potevamo e non dovevamo considerarci in un porto sicuro, mentre il contagio nel mondo si moltiplicava”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato.
    “Siamo consapevoli che ai cittadini chiediamo sacrifici. Ancora una volta siamo costretti a compiere una sofferta operazione”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte, parlando al Senato. “I principi che muovono oggi il governo sono sempre gli stessi, quelli che ci hanno permesso di superare la situazione nel passato: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità”.
    Le scelte compiute nei mesi scorsi “ci consentono al momento, di evitare chiusure generalizzate e diffuse su tutto il territorio nazionale, di pervenire all’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, alla chiusura delle scuole e degli uffici pubblici”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato. “La strategia per contrastare la seconda ondata non può essere la stessa della primavera: l’Italia oggi è in una situazione diversa di marzo: Allora non avevamo strumenti diagnostici, oggi siamo più pronti grazie al lavoro e al sacrificio di tutti. Ringrazio in particolare le donne e gli uomini della protezione civile e il commissario Arcuri” sottoinea il premier Giuseppe Conte.
    “Le attività scolastiche continueranno in presenza: lo dobbiamo all’impegno dei dirigenti scolastici, dei docenti, delle famiglie e soprattutto ai nostri ragazzi che non vanno lasciati privi di una esperienza così importante come la scuola”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte, parlando al Senato. “Solo per le scuole secondarie sono previste misure di flessibilità di orari”. “Siamo consapevoli che ad alcune categorie, soprattutto bar e ristoranti i cui rappresentanti ho voluto incontrare all’indomani del dpcm del 13 ottobre, chiediamo ulteriori sacrifici: a loro assicuro l’impegno a misure di sostegno mirate. A tal fine con la prossima legge di bilancio 2021 il governo intende porre in essere una strategia che non trascuri misure immediate”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato. 
    “Bisogna sforzarci tutti a limitare il contagio, limitare gli spostamenti non necessari: se faremo questi sacrifici eviteremo interventi più gravosi. Sono fiducioso che avremo la serenità e impegno necessaria per superare” questo momento.
    L’intervento del premier in Senato