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    Mattarella in un cimitero nel Bresciano, applaudito dalla gente. “Basta egoismi, uniti per combattere il Covid”

    “In questi giorni dedicati al loro ricordo, sono venuto qui per rivolgere un pensiero a tutti i defunti e tra di loro alle vittime del Coronavirus, ai tanti morti in solitudine. Ho scelto di farlo in questo cimitero dove è avvenuto il furto ignobile della croce posta a memoria delle vittime della pandemia. Ricordare i nostri morti è un dovere che va affiancato a quello della responsabilità di proseguire nell’impegno per contrastare e sconfiggere questa malattia così grave, mettendo da parte partigianerie, protagonismi ed egoismi per unire le forze di tutti e di ciascuno, quale che sia il suo ruolo e le sue convinzioni, nell’obiettivo comune di difendere la salute delle persone e di assicurare la ripresa del nostro Paese”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Matarella dopo aver deposto una corona al cimitero di Castegnato, in provincia di Brescia, dove e’ stata rubata una croce in memoria dei caduti per il Covid.
    Sergio Mattarella ha dunque scelto la provincia di Brescia per onorare le vittime del Covid-19. Questa mattina si è recato nel cimitero di Castegnato, dove lo scorso 7 settembre i ladri avevano trafugato la lapide in memoria dei morti del Coronavirus, che in provincia di Brescia sono stati 2.751.    Mattarella è stato accolto da centinaia di residenti che si trovano al cimitero per rendere omaggio ai propri parenti. La visita è durata pochi minuti e all’uscita dal cimitero Mattarella è stato applaudito dalla gente e si poi soffermato con i componenti della giunta comunale.  

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    Covid: il governo accelera, valuta la stretta su scuola e zone rosse

    E’ in arrivo la nuova stretta. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato di anticipare da mercoledì a lunedì il suo intervento in Parlamento sulle misure contro la pandemia, per fare subito dopo una riunione e poi varare un nuovo dpcm. Le nuove limitazioni sono in via di definizione. Per il momento non si parla di un lockdown generalizzato, ma di chiudere per due o tre settimane le aree dove i contagi corrono di più. Si ipotizzano anche nuove limitazioni ai negozi, un freno agli spostamenti fra le regioni e un intervento sulla scuola: “La curva sta subendo un’impennata così rapida – ha ammesso Conte – che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza”.    Una delle opzioni sul tavolo è quella di garantire lezioni in classe fino alla seconda media, con didattica a distanza dalla terza media in su. L’esecutivo starebbe valutando anche di predisporre degli “hotel covid”, dove ospitare i positivi che, altrimenti, rischiano di contagiare i familiari.    Il governo va di corsa. “I numeri sono preoccupanti – ha detto Conte – e non c’è la palla di vetro”. Dopo un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, allargato agli esperti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiesto al Comitato tecnico scientifico di riunirsi per fornire al governo i dati su quei territori che stanno facendo i conti con un’impennata dei contagi: l’obiettivo è istituire nuove zone rosse o prevedere chiusure “mirate”. Nel mirino ci sono le aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova e Torino, una parte del Veneto e alcune regioni meridionali, come la Campania. Domani ci sarà un confronto fra governo e Regioni, poi nuovi vertici di maggioranza, prima con i capidelegazione e alcuni ministri e dopo con i capigruppo. Con una lettera ai presidenti di Camera e Senato, Conte è tornato a chiedere anche un tavolo con le opposizioni. E ha invitato le forse di opposizione ad aprire già domani un tavolo di confronto permanente. Ma il centrodestra ha risposto picche: “troppo tardi”. Il passaggio di lunedì in Parlamento, prima del dpcm, apre comunque una fase diversa nella “gestazione” dei provvedimenti, con il coinvolgimento del Parlamento, e quindi anche del centrodestra, prima del varo.    Che un’ulteriore stretta sia in arriva lo ha confermato indirettamente il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “Se serviranno risorse aggiuntive – ha detto – le mobiliteremo come sempre abbiamo fatto”. Le nuove misure sulla scuola potrebbero però provocare contrasti nel governo. “La scuola è futuro. Senza scuola il Paese diventa più debole”, ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. E anche Italia Viva è da sempre contraria alla didattica a distanza e, in genere, è scettica riguardo misure generalizzate. La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha chiesto di nuovo che i provvedimenti siano localizzati e tarati sulla forza della pandemia nelle varie aree. Eppure, un lockdown generalizzato non è per niente escluso. Prima di ricorrere a una misura così drastica, però, Conte intende valutare gli effetti dell’ultimo dpcm, quello del 24 ottobre, con le chiusure di teatri e palestre e lo stop alle 18 a bar e ristoranti. Per capire se il provvedimento è servito a contrarre i contagi bisognerà aspettare la seconda metà della settimana.    Per tirare un sospiro di sollievo, ci sarà da aspettare qualche mese. Si dovrà attendere che passi l’inverno. “In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante”, ha detto Conte. La via d’uscita è il vaccino. “Confidiamo di averlo a dicembre – ha spiegato – ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie”.     

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    Bonaccini: 'Bologna per ora non chiude'

    (ANSA) – BOLOGNA, 01 NOV – “Nel confronto con il governo e il comitato tecnico scientifico l’area metropolitana di Bologna finora non è mai stata presa in considerazione per chiusure così drastiche. Più in generale questo non significa che non occorra vigilare ed essere pronti alle scelte necessarie”. Lo dice il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un’intervista al Corriere di Bologna, rispondendo a una domanda sull’eventualità di un lockdown per il capoluogo emiliano.    Bonaccini ricorda come nell’ultimo aggiornamento settimanale, “l’Istituto superiore di sanità ci mette tra le Regioni a rischio moderato”. E per il momento “siamo intervenuti nella sola provincia di Piacenza, d’intesa coi sindaci, per evitare un aumento degli afflussi dalla confinante Lombardia, dove i centri commerciali erano già stati chiusi. Nei prossimi giorni valuteremo l’impatto delle misure restrittive adottate nell’ultimo Dpcm del governo e in base all’andamento del contagio faremo ciò che serve, come successo in passato, quando in Emilia-Romagna abbiamo adottato provvedimenti estesi a livello nazionale”. A preoccupare, ora c’è, comunque, “la velocità del contagio e il numero crescente di ricoveri negli ospedali, che rischia nuovamente di rallentare o bloccare il resto dell’attività sanitaria e degli interventi programmati”.    Il governatore ribadisce infine il desiderio di tenere aperte le scuole: “Abbiamo investito negli spazi e potenziato il trasporto pubblico locale come nessun’altra regione: mi sono battuto per la riapertura delle scuole e chiuderle dovrebbe essere una delle ultime misure a cui pensare”. (ANSA).   

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    Covid: Conte accelera, ipotesi nuovo dpcm lunedì

    Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, avrebbe dato un’accelerata, anticipando a lunedì l’intervento al Parlamento sulle nuove misure contro la pandemia, per poi convocare in serata una riunione per discutere e definire un nuovo dpcm. E’ quanto si apprende da fonti di maggioranza. Nella riunione di oggi, il premier avrebbe manifestato l’esigenza di coinvolgere le opposizioni
    “Per la portata di questa seconda ondata non c’è un manuale né una palla di vetro, i numeri sono molto preoccupanti in tutta Europa”, ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Festival de Il Foglio. “I criteri sono: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità. Noi siamo sempre flessibili”, ha aggiunto Conte. “Stiamo lavorando per capire se si deve intervenire ancora”.
     “Confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie”, ha spiegato Conte, al Festival de Il Foglio parlando delle prime dosi di vaccino conto il Covid. Il premier però precisa che per vedere gli effetti del vaccino “dobbiamo aspettare primavera quando prevedibilmente arriveranno per tutti” le dosi.
    “Ho chiamato i presidenti di Camera e Senato, ho chiesto loro se c’è la possibilità di trovare uno strumento o un luogo dove confrontarsi in tempi rapidi con il Parlamento”, ha aggiunto il premier parlando del confronto anche con le opposizioni “E’ una esigenza, quando ci sono da prendere misure in tempi rapidi, che ci sia un luogo di confronto”. Conte ha parlato nello specifico di “un tavolo di confronto. Il governo sarebbe ancora più sereno, prendendo decisioni e coinvolgendo tutti gli attori, è giusto che sia così”.
    “La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza – ha spiegato Conte -, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza. Ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute de tessuto economico”. 
     “Mi auguro che sia possibile evitare di chiudere le scuole e le attività, i luoghi di lavoro, assicurando la sicurezza”, ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini ospite della festa del Foglio.
    “La situazione non è fuori controllo in nessun Paese europeo, incluso il Belgio e tuttavia diversi Paesi a cominciare da Francia, Belgio, Inghilterra, Germania ed altri che sono meno sotto i riflettori, hanno preso decisioni drastiche. Credo sia abbastanza inevitabile arrivare a decisioni drastiche, con lo sforzo di salvaguardare alcuni aspetti della nostra vita, del lavoro e del sistema di istruzione soprattutto per i più giovani”, ha detto il commissario Ue, Paolo Gentiloni. Gentiloni ha parlato di “un percorso abbastanza scritto nei diversi Paesi europei” che avrà “le sue conseguenze sociali e sull’economia”.
    L’INTERVENTO DI CONTE

    “In mezzo a tante incognite, una certezza c’è – ha scritto sui social il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina -: la chiusura delle scuole non produce gli stessi effetti per tutti. La forbice sociale si allarga, il conto lo pagano i più deboli. Ci sono territori in cui la chiusura delle scuole è sinonimo di dispersione scolastica. E la dispersione scolastica – chiamiamo le cose con il loro nome – equivale all’abbandono dei ragazzi”.
    “Sicuramente sono ore di riflessione europea: Belgio e Francia e altri Paesi hanno dichiarato un lockdown. Rispetto a questa curva l’Italia non è nella parte alta dei contagi: non dobbiamo stare tranquilli ma dobbiamo capire se anticipare mosse per evitare che la curva peggiori”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervistato alla festa del quotidiano ‘Il Foglio’, sottolineando che sono in corso “riunioni incessanti per il prossimo dpcm che sarà sicuramente più restrittivo”. 
    Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio esclude che si possa “aprire una crisi di governo in questa crisi di contagi” per arrivare a un governo di unità nazionale. “Abbiamo bisogno di un governo pienamente legittimato e che sia in grado di prendere rapidamente le decisioni”. 
    Con il Mes “il guadagno è di 300 milioni rispetto a quando preleviamo i soldi sul mercato, come ha detto Gualtieri. Il nostro bilancio dello Stato non è in emergenza”, ha detto il ministro Di Maio intervistato alla festa del quotidiano ‘Il Foglio’, tornando ad escludere un ricorso al meccanismo europeo. 
    Sul dossier delle scuole il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si dice “sicuro che si troverà una sintesi nelle prossime ore ma intanto serve massimo coordinamento tra regioni e Stato centrale”. Il ministro Azzolina “sta provando a tenere le scuole aperte il più possibile dove c’è una curva minore dei contagi. Io ricordo a tutti che in Francia è stato dichiarato un lockdown ma le scuole resteranno aperte. Si crea un perimetro per cui industria, fabbriche e scuole diventano il bene essenziale da tenere aperto”.

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    Covid, card. Bassetti trasferito in ospedale

    (ANSA) – PERUGIA, 31 OTT – Questa mattina il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è stato trasferito presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, a seguito della positività al Covid-19 riscontrata nei giorni scorsi. Qui verranno verificate e monitorate le sue condizioni di salute con probabile utilizzo di accertamenti strumentali. “Continuiamo a essere vicini al cardinale presidente – afferma monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei -. Lo accompagniamo con la preghiera e l’affetto del Popolo di Dio, certi che il Signore non farà mancare la sua consolazione e il suo sostegno in questa prova”.    (ANSA).   

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    Conte vede capi delegazione su dossier scuola

    Il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende, incontrerà i capi delegazione della maggioranza alle 19. L’incontro, si apprende ancora, avrà sul tavolo il dossier scuola. “La scuola deve essere l’ultima cosa a chiudere; molti Paesi in Europa e anche fuori non chiudono le scuole. Il rischio zero non esiste ma i rischi possono essere ridotti al minimo”. Lo avrebbe detto, da quanto si apprende, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nell’incontro di stamane con i sindacati.
    “Dopo la discutibilissima decisione di chiudere le scuole, pur di non tornare sui suoi passi e garantirle aperte per tutti gli alunni pugliesi, Michele Emiliano sceglie di riaprire le “classi per bisogni educativi speciali”, esclusivamente dedicate agli alunni più fragili e con maggiori difficoltà di apprendimento. Non posso credere di doverlo dire, ma certo non è così che si garantisce la formazione per i nostri ragazzi. Che hanno bisogno, tutti, della scuola in presenza, perché questo significa crescere e acquisire gli strumenti necessari a stare nel mondo”. Lo scrive su Fb la capo delegazione di Iv Teresa Bellanova. “In questi mesi i dirigenti hanno lavorato sui protocolli necessari a far ripartire la macchina scolastica che non può subire scossoni giornalieri se non facendo pagare prezzi altissimi a tutti. Meglio una decisione avventata in meno che un danno irreparabile”, aggiunge.
    In Campania da lunedì stop a scuole infanzia – Stop alle scuole dell’infanzia in Campania a partire da lunedì. E’ quanto prevede l’ordinanza numero 86 firmata dal presidente della Regione Campania. Vincenzo De Luca, che contiene ulteriori misure di contenimento per il contagio da covid.19. Lo stop è a partire da lunedì 2 novembre e fino al 14 novembre prossimi.  L’ordinanza in corso di pubblicazione proroga la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primaria e secondaria, fatta eccezione per lo svolgimento delle attività destinate agli alunni affetti da disturbi dello spettro autistico e/o diversamente abili, il cui svolgimento in presenza è consentito previa valutazione, da parte dell’Istituto scolastico, delle specifiche condizioni di contesto; è altresì confermata la sospensione delle attività didattiche e di verifica in presenza (esami di profitto e verifiche intercorso) nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno, ove già programmate in presenza dal competente Ateneo.
    Lopalco, elementari Puglia forse tornano a scuola – “Stiamo studiando soluzioni che già dalla prossima settimana potrebbero permettere ai bambini più piccoli delle scuole elementari di riprendere” la didattica in classe: lo ha annunciato l’assessore alle Politiche per Salute della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, a Timeline su Sky TG24. “L’impatto del mondo della scuola sui nostri servizi territoriali – ha ribadito – è stato importante: richieste di certificati, richieste di tamponi, isolamenti. Migliaia di studenti forzatamente a casa perché in quarantena. Dovevamo tutelare la salute pubblica”. Lo stop alle lezioni in presenza in Puglia è da oggi al 24 novembre
    Didattica distanza in scuole secondarie Umbria – Didattica a distanza dal 3 al 14 novembre nelle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie dell’Umbria. Lo stabilisce una nuova ordinanza della Regione per contenere i contagi Covid. Le attività in presenza sono riservate esclusivamente i laboratori, dove previsti dai rispettivi ordinamenti del ciclo didattico, e la frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. La didattica a distanza per le scuole secondarie è stata decisa dalla Regione Umbria “partendo dal dato che vede nelle scuole medie inferiori e superiori una media di contagio ogni mille abitanti ormai doppia rispetto a quella regionale, e anche nella considerazione che il numero dei casi rilevati in ambito scolastico rappresenta altrettanti potenziali cluster familiari o comunitari”
    Piemonte verso Dad al 100% alle Superiori – Didattica a distanza al 100% alle Superiori, per tutte le classi. E’ il provvedimento su cui sta lavorando in queste ore la Regione Piemonte, che potrebbe adottare una nuova ordinanza al riguardo. In mattinata è previsto un confronto finale con l’Ufficio scolastico regionale, che è già informato della intenzione della Regione. Il provvedimento dovrebbe essere in vigore da lunedì.

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    Conte: 'Blocco licenziamenti prolungato a fine marzo'. Sindacati soddisfatti

    “Il blocco dei licenziamenti viene prolungato alla fine di marzo”. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte incontrando i sindacati. “Stiamo vivendo una situazione complessa, con tanta preoccupazione e sofferenza. Per questo il governo ritiene di dover fare uno sforzo finanziario ulteriore e dare un messaggio a tutto il mondo lavorativo di certezza e sicurezza”, spiega il capo del governo. 
    La “Cassa covid – ha detto ancora – sarà gratuita per i datori di lavoro”.
    “I licenziamenti resteranno bloccati fino a fine marzo e tutte le imprese potranno accedere alla cassa integrazione Covid-19 gratuita per lo stesso periodo, cioè ulteriori 12 settimane nel 2021. È un segnale importante per lavoratori e aziende in un momento delicato come quello che l’Italia sta attraversando”. Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, al termine dell’incontro con Cgil, Cisl e Uil. “Già dalla prossima settimana avvierò il confronto con le parti sociali per la riforma degli ammortizzatori sociali e il rafforzamento delle politiche attive del lavoro”, aggiunge Catalfo.
    “Nell’interlocuzione diretta avuta oggi con il Presidente del Consiglio, Conte ci ha illustrato l’intenzione del governo di confermare fino a marzo il doppio regime di estensione Cig e blocco licenziamenti”, dice Confindustria. “Gli abbiamo confermato quanto detto ieri nell’incontro con il Mef, il Mise e il Ministero del Lavoro. Per Confindustria la proroga per ragioni di emergenza è giustificata se per le imprese che utilizzano la cassa Covid l’accesso non prevede alcuna contribuzione, e il premier ha convenuto che così sarà”.
    “Abbiamo fatto un buon lavoro insieme. Avevamo bisogno di dare un messaggio e lo abbiamo dato”: così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo il confronto con il governo sulla proroga del blocco dei licenziamenti fino a fine marzo, insieme alle altre 12 settimane di cig Covid che andranno in manovra.

       

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    Mattarella: 'Crisi profonda, il risparmio aiuti la ripartenza'

    “Questa Giornata si tiene durante una crisi profonda, che richiede misure urgenti per salvaguardare il presente e, soprattutto, il futuro della nostra società. Il risparmio, tradizionale patrimonio del nostro Paese – la cui tutela è sancita dalla Costituzione – può concorrere alla ripartenza”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, in un messaggio inviato al Presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio S.p.A., Francesco Profumo.    “La grave situazione economica e le preoccupazioni per la diffusione dei contagi – sostiene il Capo dello Stato – hanno indotto un sensibile aumento del tasso di risparmio di famiglie e imprese. Queste risorse, se adeguatamente utilizzate, potranno contribuire a sostenere una rapida ripresa di consumi e investimenti, una volta domata la pandemia e ridotta l’incertezza sulle prospettive future.    È indispensabile creare le condizioni utili a ristabilire un clima di fiducia”.