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    Biden vince in paesino Dixville e scherza, Casa Bianca mia

    Joe Biden ha scherzato con i giornalisti dopo aver detto ad alcuni supporter a Scranton, Pennsylvania, che aveva vinto all’unanimità a Dixville Notch, New Hampshire, il primo villaggio Usa a contare i voti: “in base alla nozione di Trump, dichiarerò la vittoria stanotte”, ha ironizzato, riferendosi all’ intenzione del presidente di proclamarsi vincitore se risulterà in testa nella notte elettorale.    

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    Vescovi umbri, catena di preghiera per card, Bassetti

    (ANSA) – PERUGIA, 03 NOV – Il presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo, insieme con i vescovi della regione, invita “la comunità cristiana a formare una intensa catena di preghiera per chiedere il conforto e l’assistenza divina per il cardinale Gualtiero Bassetti, invocando l’intercessione di Santa Teresa di Gesù Bambino, particolarmente cara” al porporato.    “La preghiera – afferma monsignor Boccardo – raggiunga anche tutti i malati, le loro famiglie e gli operatori sanitari e chieda che la situazione difficile che stiamo affrontando non esasperi gli animi e generi manifestazioni violente di protesta, salvaguardi il lavoro, garanzia necessaria per la vita delle famiglie, e susciti cammini di solidarietà, di giustizia e di pacificazione”. (ANSA).   

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    Morto don Angelo Maria Fanucci

    (ANSA) – GUBBIO (PERUGIA), 03 NOV – “Oggi è un giorno di grande dolore, mio e di tutta la città, che con don Angelo perde un riferimento per intere generazioni. L’esperienza di San Girolamo ha cambiato tutti coloro che ne hanno fatto parte, e ha consegnato a ciascuno di noi una visione altra del mondo, del cristianesimo, della politica e del modo di guardare agli ultimi della terra”: il sindaco di Gubbio Filippo Stirati ricorda così don Angelo Fanucci, scomparso questa mattina. “Era portatore di un messaggio dirompente – afferma – che includeva in nome degli ultimi, dei diversi, dei segregati: il suo pensiero e il suo vissuto sull’integrazione e sull’inclusione sono stati davvero sconvolgenti, così forti e rivoluzionari da non lasciare indifferenti neanche i più lontani”.    “Come guida della Comunità di San Girolamo era al massimo della forza – ricorda il sindaco – e non potrò mai dimenticare la sua lettura in classe della ‘Lettera a una professoressa’ di don Milani, così appassionata, dirompente, capace di mostrare a tutti noi angolazioni e prospettive diverse, nonché la possibilità di trovare alternative concrete alla vecchia idea tradizionalista e classista di scuola”.    Stirati, nel ricordare don Angelo Fanucci, sottolinea anche come l’esperienza di San Girolamo abbia letteralmente “trasformato la città di Gubbio, che negli anni ’70 fu un crocevia, un laboratorio di idee e di progetti fondati sull’idea della difesa degli ultimi e degli emarginati”. (ANSA).   

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    Casellati e Fico domani da Mattarella

    I presidenti delle camere Elisabetta Casellati e Roberto Fico si recheranno domani, nel pomeriggio, al Quirinale per incontrare il Capo dello Stato. Lo si apprende in ambienti parlamentari. Negli stessi ambienti, si individua tra i temi dell’incontro anche la questione della collaborazione tra maggioranza e opposizione per l’emergenza coronavirus.

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    Toti: “Anziani non indispensabili”. Scoppia la bufera. Poi spiega: “Sono stato frainteso”

     “Il Paese non può permettersi un nuovo lockdown”, dice il presidente della Regione Liguria Giovanni TotI il quale in una nota sui social suggerisce che bisogna intervenire sulla categoria più fragile, gli anziani. Ma scoppia la bufera perché Toti scrive anche, parlando degli anziani: “Si tratta di persone che sono per fortuna per lo più in pensione, non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo più fragili vanno tutelate in ogni modo”.

    Il senso di questo tweet, che appartiene a un ragionamento più ampio, è stato frainteso. I nostri anziani sono i più colpiti dal virus, sono persone spesso in pensione che possono restare di più a casa e essere tutelate di più.Lo staffLeggi➡️ https://t.co/BMvml0JVdl
    — Giovanni Toti (@GiovanniToti) November 1, 2020
      “Proteggendo i nostri anziani di più e davvero, la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori. Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero. Speriamo ci sia saggezza stavolta e non demagogia” scrive.
     Toti, dopo le polemiche, è stato costretto ad un nuovo tweet: “Il senso di questo tweet, che appartiene a un ragionamento più ampio, è stato frainteso. I nostri anziani sono i più colpiti dal virus, sono persone spesso in pensione che possono restare di più a casa e essere tutelate di più”. 
        Toti aveva scritto, tra l’altro, parlando degli anziani: “Si tratta di persone che sono per fortuna per lo più in pensione, non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo più fragili vanno tutelate in ogni modo”.   

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    Il Palazzo della Rai s'illumina con nomi giornalisti uccisi

    (ANSA) – ROMA, 01 NOV – Rai aderisce alla Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, che ricorre il 2 novembre. E lo fa con un’iniziativa suggestiva: dalle 17.30 di domenica 1 novembre e fino alla mattina del 3 novembre, sulla facciata della sede Rai di viale Mazzini, a Roma, scorreranno i nomi di 77 tra giornaliste e giornalisti caduti nella quotidiana battaglia per un’informazione completa e veritiera. Dai dati del Rapporto Unesco al 30 ottobre 2019 sono più di mille i giornalisti uccisi dall’istituzione della Giornata mondiale, indetta dall’ONU nel 2013 in memoria dell’omicidio di due giornalisti francesi uccisi nel Mali nello stesso anno. La maggior parte dei cronisti viene assassinata in contesti non di guerra, 9 casi su 10 restano impuniti. (ANSA).   

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    Polmonite bilaterale per card. Bassetti

    (ANSA) – PERUGIA, 01 NOV – Una “polmonite bilaterale con insufficienza respiratoria che richiede elevati flussi di ossigeno” è stata riscontrata al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ricoverato all’ospedale del capoluogo umbro dopo essere risultato positivo al Covid. Lo riferisce l’Azienda ospedaliera spiegando che “il quadro clinico è rimasto stabile in queste prime ore” di degenza.    “Il cardinale è vigile – si sottolinea nel bollettino medico del primo novembre – ed in respiro spontaneo. È stata iniziata tutta la terapia specifica possibile ed indicata sulla base del quadro clinico e dei riscontri di laboratorio”. (ANSA).   

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    Covid, Zingaretti: 'Imperativo è abbassare la curva'. Salvini: 'Non vogliamo task force, c'è il Parlamento'

    “Non vogliamo poltrone, task force, il luogo per discutere e proporre c’è, è il Parlamento. Avete istituito 618 task force e al primo di novembre siamo alla ri-chiusura. Evidentemente qualcosa non ha funzionato”, ha detto Matteo Salvini in una diretta Instagram. “Un decreto a settimana, non si può andare avanti così”. 
    “Serve un governo che pianifichi, non si può improvvisare di settimana in settimana di decreto in decreto, apri e chiudi, apri e chiudi”. “Hanno perso sei mesi a parlare di nulla, e mentre aprivano i confini agli altri, sono costretti a richiedere gli italiani in casa”.
    “Invece di rinchiudere e punire 60 milioni di italiani, si intervenga sui soggetti più a rischio” perché un nuovo lockdown “sarebbe un disastro. Farò di tutto per evitare una nuova chiusura generale”, ha aggiunto Salvini.
     “In questa settimana attendiamo” nuove misure “chiederò a voi cosa pensate del divieto di spostamento fra Regioni, della chiusura delle scuole, anche delle medie, che cosa ne pensate? Non mi sembra che sia la soluzione”.
    “Ieri è arrivata la telefonata del sabato sera alle 8 del presidente Conte, ma collaborazione, per quello che mi riguarda, non è telefonarti il sabato sera per annunciarti che lunedì sera farai un decreto, di cui verrai informato”. “Conte – ha detto ancora Salvii – verrà domani in Parlamento a informarci di quello che ci sarà nel dpcm. Questa non è collaborazione, collaborazione è ragionare e lavorare insieme di temi concreti, terapie, medici e tamponi a domicilio. Questa non è collaborazione, ma presa in giro, un colpo di telefono per dire: guarda che sto per chiudere tutto. Amico mio, non funziona così”.
    “La situazione è allarmante, ma sono amareggiato. Sono stato massacrato per aver detto che non volevo pubblico agli internazionale di tennis. Ora combattiamo ma in un clima nuovo in cui non chiedo a nessuno di fare il capro espiatorio ma il nemico è il virus, non le regole”. Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti a “Mezz’ora in più” su Rai 3. “In moltissimi – prosegue – hanno fatto retorica, non solo in politica, penso a chi diceva la mia attività è sicura. Il virus può colpire tutti”. “Ha ragione Mattarella, ora basta con le polemiche. L’imperativo è abbassare la curva”. 
    “Le regole sono importanti, bisogna abbassare i contatti tra le persone. Quelle stabilite in estate non sono bastate. Ora accanto alle regole serve responsabilità: stanotte sono state interrotte feste con centinaia di persone”, ha aggiunto Zingaretti a “Mezz’ora in più”. “Serve chiarezza sulle regole, ma quello che ci ha salvato sono le responsabilità delle persone”.  “Stiamo tutti lavorando per evitare la misura estrema del lockdown, ma per farlo bisogna rispettare le regole. Dobbiamo salvaguardare le scuole, soprattutto le elementari e medie. ma credo che fare la dad per un mese può salvare l’anno scolastico”.  
    “Abbiamo bisogno di un clima diverso su Recovery Fund, non solo sul Covid. Non possiamo tornare alla situazione pre-Covid: era un Italia troppo ingiusta che cresceva poco. Ora pensare a un paese diverso totalmente. Su punti strategici sulla vita umana e sugli investimenti Ue dovremmo cercare un confronto con l’opposizione. A me dispiace che si sia rifiutata la cabina di regia,va bene, niente cabina di regia, ma rimanga la sostanza. E’ un tentativo da portare avanti”. “La vedo difficile, creare un luogo di confronto permanente – ha spiegato il segretario del Pd -, ma almeno un cambio di clima”, aggiunge. “Credo che presto sia possibile arrivare a un tavolo”, conclude.
    “Se il premier dovesse convocare un tavolo con i leader delle forze di maggioranza, ditemi l’ora e il giorno, sono pronto”.  Un tavolo di maggioranza che sgombri il campo “da polemiche e nodi politici”, perchè “c’è stata troppa fatica. Credo sia il tempo di dare seguito a diversi temi”.