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    Zingaretti: 'Campo democratico unito, alternativi a Lega'

    Il segretario del Pd Nicola Zingaretti su Facebook scrive che “l’esito positivo della crisi è stato possibile grazie al sostegno dell’insieme delle forze che hanno sostenuto il precedente governo. L’aver mantenuto l’asse unitario tra il Pd i 5 Stelle e Leu, ha permesso di portare attorno a Draghi l’insieme del campo democratico. E altrimenti lo stesso Pd, in un quadro di divisione, sarebbe rimasto isolato”. “Il Pd rimane nettamente alternativo alla Lega e all’insieme della destra, non solo politicamente ma per valori e visione del mondo. Per questo farà valere in Parlamento la propria forza e quella dell’insieme del campo democratico”. “L’Italia è in buone mani – prosegue -. Il governo Draghi rappresenta una grande scommessa. Il Pd lo sosterrà con impegno e lealtà, con i suoi contenuti programmatici e con i suoi ideali e valori. Le priorità del Pd le abbiamo individuate chiaramente. Fermare la pandemia. Vaccinare il maggior numero possibile di cittadini. Creare lavoro, spendere presto e bene le risorse europee, aprendo una nuova stagione di investimenti, garantire politiche attive nel campo dell’occupazione, evitando che la fine del blocco dei licenziamenti diventi una tragedia sociale non più gestibile. Promuovere un piano per l’occupazione femminile”.  
    Per Matteo Renzi la nascita dell’intergruppo al Senato con Pd-Leu e M5s “è la continuazione della strategia che hanno avuto durante la crisi”. “Nei prossimi due anni – ha detto Renzi – avrai la riorganizzare della politica attraverso l’europeizzazione dei partiti, con la destra spendibile in Europa, che io non voto, e una sinistra che in Europa sceglie una casa, Leu, Pd e M5s. Al centro c’è un’area liberal democratica riformista con Macron, Vestager… La rappresenta Iv? È più ampia ed è uno spazio politico molto interessante. Iv si può fare aggregatrice e promotrice”.
    “La forza del governo Draghi e il suo successo saranno misurati sui risultati concreti. Per questo motivo” il Pd “farà valere in Parlamento la propria forza e quella dell’insieme del campo democratico, che dovrebbe rimanere responsabilmente unito, nel confronto parlamentare. Con l’obiettivo di far rispettare gli impegni assunti con il presidente Draghi”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti in un intervento su la Repubblica in cui parla anche della necessità di “circoscrivere il più chiaramente possibile la missione dei prossimi mesi”; il che significa “da una parte non risparmiarsi” dall’altra “la consapevolezza che tuttavia nella società italiana il Partito Democratico rimane per il futuro nettamente alternativo alla Lega e all’insieme della destra”. Le priorità del Pd: “fermare la pandemia”, vaccinazioni, creazione di lavoro, spesa giusta delle risorse europee, evitare che “la fine del blocco dei licenziamenti diventi una tragedia sociale”, promuovere un piano per l’occupazione femminile. “L’Italia è in buone mani – osserva – il governo Draghi rappresenta una grande scommessa. Il Pd lo sosterrà con impegno e lealtà. È stata la risposta di una crisi improvvisa, non giustificata. L’aver mantenuto l’asse unitario tra il Pd i 5 Stelle e LeU, che fino all’ultimo ha tentato di dare basi più ampie e solide al Conte II, ha permesso con più facilità, convinzione e naturalezza di portare attorno a Draghi l’insieme del campo democratico”. Questa unità “ha impedito che essa scivolasse verso la destra o forme di sovranismo e populismo”. “Noi dunque ci siamo – dice – non ci tiriamo indietro, anzi ci impegneremo con tutte le nostre energie. Già negli eccessi polemici di queste prime ore si conferma la necessità assoluta, in una nuova maggioranza così variegata, di sopire le asprezze inutili, il ping-pong delle dichiarazioni, la miseria delle ‘visibilità’. Avremmo preferito una coalizione a sostegno di Draghi più coesa. Per questo occorre definire un programma essenziale di cose da fare per immediatamente mettersi al lavoro sui drammatici problemi delle persone”. “Dobbiamo far compiere un passo in avanti al sistema democratico, al rinnovamento dei partiti, al valore insostituibile della politica – rileva – il Pd si muoverà con un doppio passo: stare senza riserve e con l’ansia del fare a sostegno del lavoro di Draghi, proponendo nello stesso tempo un confronto parlamentare costituente. Per lavorare insieme a quelle riforme istituzionali ed elettorali necessarie”. Inoltre dovrà essere “il tempo di un rinnovamento”: dalle città per lo sviluppo sostenibile e inclusive alle strategie chiare sulle alleanze. Il nodo delle donne al governo: “c’è stato una brutta battuta d’arresto. Su questo, insieme, dobbiamo riflettere”. “Ora il Pd ha davanti la prova importante delle amministrative in tantissime città italiane – rileva – decideremo insieme; verificando l’unità del campo democratico e aprendoci ad ogni contributo politico e civico”, soprattutto ai ballottaggi. “Ripeto: il Pd è vivo – conclude – ora il 13 e 14 marzo avremo l’assemblea nazionale. È il momento di una ripartenza” per “impostare il rilancio dell’iniziativa in questo nuovo scenario, e aprire una fase nuova. L’importante è che tutto ciò non sia una povera contesa interna”.

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    Editoria: Open sbarca su Twitch

    Dopo aver appena festeggiato i due anni dal lancio, Open, il giornale online fondato da Enrico Mentana e diretto da Umberto La Rocca, arriva anche su Twitch.    Giovedì 18 febbraio alle ore 21 andrà in onda il primo di una serie di appuntamenti settimanali, che inaugurano lo sbarco delle testate generaliste italiane sulla piattaforma di livestreaming più popolare tra Millennials e Gen Z.    Un esperimento non casuale, pianificato da tempo e frutto di una scelta precisa: sperimentare nuovi linguaggi per avvicinare i più giovani all’informazione, nello stesso spirito che nel dicembre 2018 ha convinto Enrico Mentana a creare e finanziare Open, l’impresa sociale senza scopo di lucro che fa capo all’omonimo giornale e che dà lavoro a 30 giovani giornalisti.    Ambientalismo, comicità, scienza, musica, Esport, fumetti, queerness. Sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati nel ricco palinsesto del nuovo canale Twitch di Open, che aprirà la prima puntata con due ospiti d’eccezione: il suo fondatore, Enrico Mentana, e lo youtuber Dario Moccia.   

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    Il discorso di Draghi convince tutti, plauso dai big

    Positivi i commenti delle forze politiche al discorso programmatico di Mario Draghi al Senato. Un discorso durato 53 minuti che ha ricevuto 21 applausi. 
       LA LEGA E SALVINI – “Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome dell’efficienza, della trasparenza e del cambiamento. La Lega c’è!”, è il commento del leader della Lega, Matteo Salvini che aggiunge: “Vedremo di essere la parte concreta di questa maggioranza: le liti le lascio agli altri”. Draghi sui vaccini dimostra di essere “una persona di buon senso”, dice il governatore del Veneto Luca Zaia.
       ITALIA VIVA E RENZI – Draghi “ha dato una visione, puoi amarla o non amarla, apprezzarla o non apprezzarla, ma ha dato una visione”, dice Matteo Renzi parlando con i giornalisti in Transatlantico in Senato. “L’unico commento è questo”, ha poi aggiunto abbassando la mascherina e mostrando un sorriso. Quello illustrato da Draghi è un programma da tre anni? “Anche più a lungo” , ha risposto Renzi. “Se qualcuno avesse avuto dei dubbi, ascolti Draghi e dica: ne valeva la pena di aprire la crisi? Sì. Il discorso di Draghi è straordinario”.
      FRATELLI D’ITALIA E MELONI – “Dopo aver ascoltato da Draghi un intervento di generica visione politica, che evita però di calarsi nelle scelte concrete da effettuare, confermiamo il nostro ‘no’ a questo Governo. Non si può chiedere agli italiani un supplemento di fiducia al buio nei confronti del nuovo esecutivo. Entreremo nel merito delle singole questioni evidenziate da Draghi durante il dibattito in Aula e valuteremo i singoli provvedimenti che saranno votati, senza ‘cessioni di sovranità’ che non ci appartengono”,  scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Siamo una forza patriottica che tifa sempre per l’Italia e non ci auguriamo il suo fallimento”, dice il senatore di FdI, Luca De Carlo, che garantisce comunque “la lealtà” al governo.
       ALESSANDRO DI BATTISTA – “Reputo che la pandemia abbia acutizzato ancor di più quel divario tra ricchissimi (pochi e sempre più facoltosi) e disgraziati (sempre di più e sempre più disagiati). La forbice si è allargata negli ultimi 30 anni per via delle scelte iper-liberiste adottate dalla politica. La classe media, il motore economico e sociale italiano, è stata indebolita. Molte scelte passate di Draghi (se poi si sia convertito staremo a vedere) sono state strumento di tale indebolimento. Oppormi a questo governo e dunque prendere le distanze dal Movimento che ha deciso di sostenerlo è stata per me una decisione naturale. Come naturale fu, nel 2013, candidarmi al Parlamento con il Movimento stesso”, scrive su Fb Alessandro Di Battista.
       PD E ZINGARETTI – “Bene il presidente Draghi. Dalle sue parole una conferma: l’Italia è in buone mani. Il Pd farà la sua parte in questa sfida”, afferma il segretario Pd Nicola Zingaretti. “Un ottimo inizio. (Mi scuso per non aver consultato l’intergruppo prima di dirlo)”, scrive su twitter Matteo Orfini.  “Quello di Draghi è un discorso eccellente e inclusivo”, dichiara Ermete Realacci, già presidente della commissione Ambiente della Camera ora presidente di Symbola.
       LEU – “La casa come primo luogo di cura e la sanità del territorio come pilastro della riforma del Servizio Sanitario Nazionale. Dal Presidente Draghi le parole giuste sul futuro del nostro bene più prezioso”, sottolinea su Fb il ministro della Salute, Roberto Speranza.
       FORZA ITALIA – “Ho ritrovato grande Draghi, siamo fortunati. Un ottimo discorso, ossuto, essenziale, come quelli che faceva in Bankitalia e in Bce, ma qua in Parlamento ha una valenza straordinaria, senza retorica o captatio benevolentiae” , dce il ministro per la P.A, Renato Brunetta parlando con i giornalisti al Senato. “Da Draghi una vera svolta ambientalista”, afferma la deputata Michela Brambilla. “Il presidente Draghi ha pronunciato un discorso dettagliato e di alto profilo, che guarda al futuro – ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi -, che delinea un’Italia capace di rialzarsi e di ripartire. E’ quanto gli avevamo chiesto nell’indicare per primi la necessità di una formula di governo che riunisse l’Italia per una grande risposta di fronte all’emergenza. Quello delineato oggi non è il programma di una maggioranza politica, è un ‘comune denominatore’ nel quale si possono ritrovare forze politiche diverse e alternative fra loro”. “La conferma della vocazione europea e atlantica come orizzonte del nostro Paese, l’impegno a una riforma del fisco che comprende la riduzione del carico fiscale e a una riforma burocratica che favorisca l’attività di impresa, gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, sono tutti argomenti che rafforzano le ragioni del nostro sostegno al governo”, ha aggiunto Berlusconi che ha rimarcato, apprezzandolo, “l’impegno a sostenere meglio le categorie fin qui non garantite, come il lavoro autonomo – cui aggiungerei il commercio, l’artigianato e il turismo – e considero essenziale il rilancio di una campagna vaccinale che non è ancora decollata e che deve vedere il concorso di tutte le strutture disponibili, pubbliche e private, prima che le varianti del virus scatenino una nuova e più grave ondata di contagi”. Quindi ha concluso: “L’amore per l’Italia e il senso del dovere cui ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio sono la stella polare che ha orientato il nostro impegno responsabile dall’inizio della pandemia, è la ragione per la quale abbiamo chiesto la nascita di questo governo e per la quale lo sosterremo con impegno e dedizione totale all’interesse del Paese”. 
       UDC – “Dal presidente Draghi è giunta un’indicazione forte e chiara”, commenta il senatore dell’Udc Antonio De Poli.
       MISTO – “Avevamo assicurato a Draghi una ‘fiducia preventiva’. Il discorso programmatico di oggi conferma che abbiamo fatto bene. Ci riconosciamo pienamente nelle sue parole: sull’Europa e l’Euro, su un piano vaccinale immediato che coinvolga tutte le risorse disponibili pubbliche e private, sulla sostenibilità ambientale e l’innovazione per rilanciare l’economia, sulla necessità di evitare sprechi di risorse pubbliche, sulla concorrenza come elemento essenziale per la crescita economica, sulla coesione territoriale come su ricerca e scuola. Così come sulla strategia per il Next Generation Eu”. Lo dichiara il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. “E’ una felice circostanza avere un uomo di questa qualità alla guida del governo”, commenta l’ex premier Mario Monti.
       I VERDI – “Quelle del Premier Draghi sono dichiarazioni programmatiche incoraggianti, che mettono insieme la lotta alla pandemia e quella alla crisi climatica”, dichiara Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi ed esponente di Europa Verde.
       CONFINDUSTRIA – Confindustria rivolge “un appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi: non vorremmo di nuovo, tra poche settimane – dice il presidente Carlo Bonomi -, assistere a una nuova protrazione del blocco generale dei licenziamenti al fine di prendere ancora tempo. Sarebbe l’invito alle imprese a rinviare ulteriormente riorganizzazioni, investimenti e assunzioni: un segnale decisamente sbagliato”. E’ invece “il momento di agire, per rendere davvero concreto l’impegno a non lasciare indietro nessuno”, dice il leader degli industriali, con le riforme su ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro.

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    Dibattito fiume, fiducia notturna a Draghi – TEMPO REALE

    Tra sanificazioni varie, il grandissimo spazio dato alla discussione generale, la replica prevista per le 21 e le successive dichiarazioni di voto, il governo Draghi “di emergenza” e nato “in spirito repubblicano” avrà la fiducia del Senato solo dopo le 23. Quanto robusta, dato per scontato il no di Fdi, dipende dai cinque stelle contrari.
    “Tra i 260 e i 270 voti”, prevede comunque Maurizio Gasparri, quindi ben sopra i 161 necessari per la maggioranza assoluta. Emma Bonino, dal suo scranno di palazzo madama, veste i panni di Cassandra sebbene con il sorriso: “Signor presidente, la sua navigazione non sarà facile, non sarà sempre come oggi, non ci prenda gusto! Ci saranno divisioni, incomprensioni e occorrerà tutta la sua autorevolezza e bisognerà scontentare qualcuno”. Ma non è solo la senatrice di +Europa a mettere in guardia il premier sulle insidie.
    “Draghi ha ragione: l’unità oggi non è un’opzione, ma un dovere. Ma è nostro dovere anche controllare l’azione del governo in Parlamento e vincolare il nostro appoggio all’interesse dei cittadini”, detta la linea per i 5stelle il repsidente della Commissione Affari Costituzionali Brescia. Così come la presidente del gruppo misto e senatrice di Leu Loredana De Petris promette di vigilare sulla “emergenza ambientale” messa al centro da Draghi, insieme all’emergenza sanitaria. Di fatto però, nell’Aula del Senato risuona solo plauso per Draghi e Silvio Berlusconi chiosa. “Quello delineato oggi non è il programma di una maggioranza politica, è un ‘comune denominatore’ nel quale si possono ritrovare forze politiche diverse e alternative fra loro”. Intanto arriva il via libera definitivo da parte degli iscritti su Rousseau alla nuova governance collegiale del M5S: quasi 80% favorevoli. Con il sì di Rousseau cambia lo Statuto del M5S.

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    Roma Capitale, Raggi, 'la base M5S voti mia candidatura su Rousseau'

    “E’ il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma. Basta ambiguità e giochi di palazzo. Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi in un post su Facebook. 
    “Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo… Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo -aggiunge Raggi nel post- Lo ripeto: basta ambiguità. Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente. Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone. #AvantiConcoRAGGIo”.

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    M5S: arriva ok Rousseau, via a governance a 5 membri

    Via libera definitivo da parte degli iscritti su Rousseau alla nuova governance collegiale del M5S. La votazione, conclusasi alle 12, vede la netta prevalenza dei favorevoli, con una percentuale attorno all’80%. Sui 6 quesiti in media sono state espresse 11.514 preferenze. Il picco dei click ha visto votare 11.947 attivisti su un parco iscritti di 119.721 membri. Con il sì di Rousseau cambia lo Statuto del M5S.
    “In questa fase di transizione delicata lavoreremo, come Associazione Rousseau per consentire agli iscritti di poter eleggere il prima possibile questo organo collegiale e definire così una guida politica legittimata dal basso che possa assumere le decisioni politiche e associative necessarie nell’immediato e fondamentali per consentire al MoVimento di poter costruire la sua strada per il futuro”. E’ quanto si legge in un post dell’Associazione Rousseau secondo il quale, tra i requisiti per entrare nel Comitato direttico, i candidati “dovranno essere in regola con le rendicontazioni al mese indicato sul sito

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    Draghi emozionato ringrazia Mattarella, 21 gli applausi

     “Nel ringraziare, ancora una volta il presidente della Repubblica per l’onore dell’incarico che mi è stato assegnato, vorrei dirvi che non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia”. Lo dice il premier Mario Draghi in Aula al Senato.
    Ringraziamenti anche  al predecessore Giuseppe Conte che “ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall’Unità d’Italia”.
    Un applauso più lungo, sicuramente il più fragoroso del suo intervento, è stato rivolto dai senatori al premier Mario Draghi nell’ultimo passaggio del discorso quando ha detto: “Oggi l’unità non è un’opzione ma un dovere” ed è così in nome dell'”amore per l’Italia”. I senatori si sono alzati. Subito dopo l’aula è stata sospesa per consentire al premier di depositare le sue comunicazioni a Montecitorio e riprenderà alle 12.30. Prima di lasciare l’aula a Draghi si sono avvicinati per un breve saluto la senatrice di +Europa Emma Bonino e il senatore a vita Mario Monti.
    Sono stati 21 in tutto gli applausi che hanno contrassegnato i 53 minuti di durata delle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio nell’Aula del Senato. 
    LE CITAZIONI – “Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour:’à le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”.
    “Come ha detto papa Francesco ‘Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore’. Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori , biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”.

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    Nasce il coordinamento Pd-5s-LeU, sfida al centrodestra

        Una maggioranza nella maggioranza. Nasce in Parlamento l’intergruppo Pd, M5s e Leu per promuovere iniziative comuni. Parte al Senato, dove oggi si vota la fiducia al governo Draghi e dove il dissenso nei cinquestelle è più forte. L’operazione vuole gettare le basi per un’alleanza più strutturata e per molti rappresenta anche una sfida a Lega e FI, che siedono allo stesso tavolo nel Consiglio dei Ministri, e che per tutta risposta, nelle stesse ore, riuniscono i loro vertici.   
       Salvini rivendica l’unità con gli azzurri e con Fratelli d’Italia e continua a mostrare un doppio registro. Mentre organizza incontri con tutti i leader, a partire da Nicola Zingaretti, e si mostra collaborativo, riesce anche ad attaccare l’euro: “Solo la morte è irreversibile”, dice il segretario della Lega a chi gli chiede se abbia archiviato le posizioni contro la moneta unica ora che è al governo con l’ex presidente della Bce. E, ancora, dice di aspettarsi che Draghi “rilanci” il Ponte sullo Stretto.
        Nicola Zingaretti risponde affermando che l’importanza di una politica monetaria unitaria dovrebbe essere cosa “superflua” da ricordare. Il segretario Dem promette però di voler dare seguito alle richieste del nuovo presidente del Consiglio e di non voler ingaggiare “guerriglie quotidiane”. Anche se le distanze con la Lega restano tutte, non si stanca di ripetere. Vuole guardare ai contenuti, osserva, e per questo, aggiunge, può essere utile anche un’alleanza parlamentare come quella con 5S e LeU.    I tre gruppi rivendicano l’esperienza del governo Conte II e si preparano a coordinare l’attività parlamentare per cominciare: Dem, cinquestelle di LeU si incontreranno prima di ogni Conferenza dei Capigruppo per trovare un’intesa sul calendario dei lavori e anche a cercare una sintesi al momento della presentazione degli emendamenti ai vari testi. “Un’ottima notizia”, commenta il ministro della Salute e esponente di LeU Roberto Speranza. Allo studio anche un documento programmatico: potrebbe essere un testo abbastanza breve di un paio di pagine nel quale ribadire le priorità per combattere l’emergenza sanitaria, economica e sociale e per concretizzare la transizione ecologica e l’innovazione digitale.
        Plaude Giuseppe Conte, che parla di un’iniziativa “giusta e opportuna” per rilanciare “l’esperienza positiva di governo che si è appena conclusa”. Ma lo sguardo più che essere rivolto al passato deve essere proiettato avanti e – spiega chi ha lavorato all’operazione – punta a delineare un perimetro identitario ad una futura alleanza. Fuori le destre dunque e fuori anche Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi non sembra intimorito, al contrario: si tratta di una scelta che “apre una prateria per chi vuole costruire la casa dei riformisti. Italia Viva c’è e ci sarà. Per il riformismo, contro il populismo”, avverte Ettore Rosato.   
       Anche dentro il Pd c’è chi non apprezza la mossa. La minoranza, che spinge per il congresso del partito, mette in guardia da quelle che gli appaiono come “fughe in avanti”. Non è il momento, scrivono in una nota Vincenzo D’Arienzo, Tommaso Nannicini e Francesco Verducci, di fare “forzature”, quello che serve è “una discussione vera su come il Pd voglia svolgere la propria funzione e definire la propria identità”. Tranchant Matteo Orfini: “intergruppi che guardano al passato hanno davvero poco senso”, twitta. Avverte invece del rischio di aumentare le difficoltà per il neopremier il deputato Dem e costituzionalista Stefano Ceccanti: il dibattito sulla fiducia servirà al “Pd per marcare soprattutto la propria particolare sintonia col Presidente del Consiglio. Qualsiasi ulteriore esigenza viene ovviamente dopo questo orientamento politico”.   
       Il centrodestra sorpreso dall’iniziativa rivendica di avere da tempo dato vita a un coordinamento: l’ipotesi di creare una cabina di regia strutturata fra Lega e Fi, lasciando fuori FdI, complicherebbe la costruzione del puzzle delle alleanze alle amministrative, si rileva nei due partiti.