More stories

  • in

    Migranti: in Italia quasi 6Mln stranieri

    (ANSA) – MILANO, 23 FEB – In Italia al primo gennaio 2020 gli stranieri presenti erano quasi 6 milioni, 5.923.000, su una popolazione di 59.641.488 residenti (poco meno di uno straniero ogni 10 abitanti). Il dato è del XXVI Rapporto sulle migrazioni 2020, elaborato da Fondazione Ismu e presentato online.    Tra i presenti, i residenti sono circa 5 milioni (l’85%), i regolari non iscritti in anagrafe sono 366 mila, mentre gli irregolari sono poco più di mezzo milione (517mila). Rispetto alla stessa data del 2019, la variazione degli stranieri presenti è stata del -0,7%. Tra i residenti stranieri i maschi rappresentano il 48,2% del totale e le femmine il 51,8% (tra la popolazione italiana le donne sono il 51,2% del totale), i minorenni il 20,2% (sono il 14,8% di quelli di cittadinanza italiana) e gli ultrasessantacinquenni sono il 4,9% (contro il 24,9% tra gli italiani). Nel 2020 è stato registrato un calo degli irregolari: se al primo gennaio 2019 le persone prive di un valido titolo di soggiorno stimate da Ismu erano 562 mila, al primo gennaio 2020 queste sono scese a 517 mila (-8%). “Un cambiamento che si è verificato prima del provvedimento di regolarizzazione del 2020 e seppur in presenza di una nuova normativa sull’asilo che ha accresciuto la platea degli esclusi”, si legge nel Rapporto. (ANSA).   

  • in

    Siena, sospensione cautelativa per Gozzini. Aveva insultato Meloni sui social

    “L’Università di Siena sospende cautelativamente dalle attività didattiche il professor Giovanni Gozzini, in attesa della pronuncia del Collegio di disciplina dell’Ateneo, che si riunirà nei prossimi giorni”. Così una nota dell’Ateneo in merito al caso dello storico, docente all’Università senese, dopo le offese contro la leader di Fdi Giorgia Meloni.    Il rettore di Siena Francesco Frati ha proposto al Consiglio di disciplina la sanzione della sospensione dal servizio per tre mesi per il professor Giovanni Gozzini, dopo il caso delle offese pronunciate dal docente contro Giorgia Meloni nel corso di una trasmissione in radio venerdì scorso. Lo rende noto lo stesso Ateneo che ha intanto sospeso “cautelativamente dalle attività didattiche” Gozzini “in attesa della pronuncia del Collegio di disciplina dell’Ateneo, che si riunirà nei prossimi giorni”. Il rettore, spiega ancora l’Ateneo, “dopo aver pubblicamente condannato l’inaccettabile aggressione verbale” di Gozzini nei confronti della leader di Fdi, “alla quale ha espresso personalmente la propria vicinanza e solidarietà, ha convocato questa mattina l’Ufficio legale di Ateneo per valutare le misure da adottare nei confronti del docente”. “Seguendo le procedure dettate dallo Statuto – spiega Frati -, ho inviato al Collegio di disciplina la documentazione da esaminare, proponendo per il docente la sospensione dal servizio per tre mesi. In attesa della pronuncia del Collegio di disciplina dell’Ateneo, che si riunirà nei prossimi giorni, il professor Gozzini è stato sospeso cautelativamente dall’attività didattica”. “Gli attacchi volgari e sessisti rivolti all’onorevole Meloni – conclude il rettore – pongono a noi tutti una seria riflessione su quanto questi comportamenti, rivolti spesso alle donne, siano gravi, inaccettabili e da stigmatizzare senza riserve. Abbiamo la necessità di difendere l’onore dell’Ateneo e far sì che l’Università di Siena, a sua volta vittima delle dichiarazioni del professore, sia difesa nella sua dignità”.

  • in

    M5s, senatori contro espulsione. Di Battista lascia il MoVimento

    Un gruppo di 5 senatori M5s avvierà una raccolta di deleghe per avviare un ricorso collettivo in Tribunale e chiedere una sospensiva dei provvedimenti di espulsione dal Movimento. A quanto apprende l’ANSA a presentare l’istanza sarà l’avvocato genovese Daniele Granieri che sarà a Roma nelle prossime ore per raccogliere le deleghe e presentare la richiesta ex articolo 700 del codice civile. Al gruppo iniziale di senatori che hanno contattato l’avvocato genovese dovrebbero aggiungersi a breve altri parlamentari anche della Camera. Altri senatori dovrebbero invece fare un ricorso parallelo con un altro avvocato.
    Intanto  Alessandro Di Battista è formalmente fuori dal Movimento 5 Stelle. A quanto risulta l’ex deputato si è formalmente disiscritto dal M5s. Non essendo più nel Movimento Di Battista non risulta più neppure tra gli iscritti che compaiono sulla pagina della piattaforma Rousseau.   

  • in

    Decreto Covid, ok dal Cdm. Stop agli spostamenti fino al 27 marzo

    Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge Covid. Il provvedimento proroga il divieto di spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo. Confermata la regola che limita gli spostamenti verso le abitazioni private a due adulti con in più solo i figli minori di 14 anni.
    Stop agli spostamenti in zona rossa verso abitazioni private. E’ la novità che compare nel nuovo decreto legge Covid.
    Resta nelle zone gialle e arancioni la possibilità, una sola volta al giorno, di spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, in massimo due persone, con i figli minori di 14 anni. Questa possibilità non varrà più nelle aree rosse.
    Il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha illustrato in Consiglio dei ministri le proposte messa a punto dalle regioni per la gestione dell’emergenza Covid. Le richieste sono state poi inviate dagli uffici del ministro a tutti i ministeri.
    IL PROVVEDIMENTO – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica, il decreto dispone la prosecuzione, fino al 27 marzo 2021, su tutto il territorio nazionale, del divieto di spostarsi tra diverse Regioni o Province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
    Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. Gli spostamenti verso abitazioni private abitate restano invece consentiti, tra le 5.00 e le 22.00, in zona gialla all’interno della stessa Regione e in zona arancione all’interno dello stesso Comune, fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti. Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.

  • in

    Covid, Salvini: 'Aprire i ristoranti la sera dove possibile'

     “Sono d’accordo con i sindaci e con l’Anci: dove la situazione sanitaria è sotto controllo e rispettando i protocolli di sicurezza, i ristoranti devono poter lavorare anche la sera. Se la legge permette di pranzare in tranquillità e sicurezza alle 13, deve permetterlo anche alle 20”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
    Salvini, intervenendo alla trasmissione ‘Aria Pulita’, chiede la riapertura di palestre, piscine, teatri e oratori, “altrimenti i danni anche mentali oltre che economici rischiano di essere devastanti”, e annuncia che il ministro per lo Sviluppo Economico Giorgetti “inviterà domani le aziende farmaceutiche per ipotizzare una produzione in Italia dei vaccini”.

  • in

    Milleproroghe: FdI ritira emendamenti, solo gli indispensabili

    In Aula alla Camera l’esame del decreto Milleproroghe
    “Fratelli d’Italia ha presentato 350 emendamenti al decreto Milleproroghe ma non intendiamo fare alcun ostruzionismo e ci concentreremo nel merito del provvedimento. Vista la prossima scadenza del decreto ritireremo la maggior parte degli emendamenti, limitandoci a quelli che riteniamo indispensabile discutere. Auspichiamo ci si possa confrontare nei prossimi provvedimenti su tutti gli altri argomenti. Verificheremo l’atteggiamento della maggioranza con serenità e senza pregiudizi. Speriamo di avere analogo riscontro”. Lo comunica in una nota il Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera. 

  • in

    Le Regioni: 'Vaccini, ripresa economica, nuove norme'

    Accelerare la campagna vaccinale, rivedere la tempistica dei provvedimenti e la revisione dei parametri che regolamentano le zone, prevedere indennizzi anche per le chiusure locali e coniugare la sicurezza sanitaria con la ripresa economica. Sono queste le richieste che la Conferenza delle Regioni ha inoltrato al Governo e che saranno portate in Consiglio dei ministri.    VACCINI Le Regioni ritengono priorità assoluta la campagna vaccinale.    “Il meccanismo sta andando troppo a rilento – si legge nel documento – il problema adesso risiede nell’approvvigionamento delle dosi, che dipende dal Governo”. “Sarebbe auspicabile e urgente – scrivono le Regioni – una valutazione circa il diretto coinvolgimento delle nostre aziende nel processo produttivo, tenendo presente che vi sono aziende e filiere nazionali in grado di realizzare alcune fasi della produzione”.    TEMPISTICA DEI PROVVEDIMENTI Le Regioni chiedono di conoscere “con congruo anticipo” le misure anti Covid. “Occorre, altresì, poter procedere ad una programmazione delle attività anche attraverso una diversa organizzazione dell’esame dei dati della cabina regia, delle ordinanze e della relativa decorrenza”, scrivono.    REVISIONE PARAMETRI Le Regioni chiedono “una revisione dei parametri e la contestuale revisione del sistema delle zone, nel senso della semplificazione, che passi funzionalmente anche da una revisione dei protocolli per la regolazione delle riaperture”. Chiedono “un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali”.    MECCANISMI PIU’ SNELLI “Il presupposto per assumere decisioni valide è individuare una strategia che si fondi su elaborazioni oggettive tecnico scientifiche sulla base delle quali la politica si assumerà la responsabilità della decisione”, scrivono le Regioni che chiedono “nuovi e più snelli meccanismi che vedano una definizione più chiara da parte di Cts e dell’Iss” riguardo le limitazioni e le attività da chiudere.    RISTORI “In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento”. Questa la richiesta delle Regioni che chiedono anche “l’ampliamento della cabina di regia ai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e degli Affari regionali”.    SCUOLA Per le Regioni “sarebbe necessario qualificare l’attività scolastica ed universitaria (al pari delle altre attività) con un’apposita numerazione di rischio, anche tenendo conto dei dati oggettivi del contagio nelle istituzioni scolastiche e nel contesto territoriale di riferimento”. I territori chiedono anche “forme di congedo parentale e ulteriori risorse economiche a sostegno dei genitori, nel caso di chiusura delle scuole”.    Inoltre chiedono venga garantita la vaccinazione a tutti i docenti “indipendentemente dalla Regione in cui prestano servizio”.

  • in

    Ecuador: elezioni,Arauz e Lasso a ballottaggio presidenziale

    (ANSA) – QUITO, 21 FEB – Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) dell’Ecuador ha ufficializzato la notte scorsa che, sulla base dei risultati delle elezioni del 7 febbraio, il candidato progressista Andrés Arauz (Unes), con il 32,72% dei voti, e quello conservatore Guillermo Lasso (Creo-Psc) con il 19,74%, parteciperanno ad un ballottaggio l’11 aprile per stabilire chi dei due sarà il successore del presidente Lenin Moreno.    Si apre ora una fase in cui secondo la legge elettorale i candidati esclusi potranno presentare ricorsi. Ed è quello che quasi certamente intende fare il candidato ambientalista indigeno Yaku Pérez, del partito Pachakutik che, terzo con il 19,38% dei suffragi, è convinto che la sua esclusione dal ballottaggio sia “frutto di brogli”.    Per questo ha organizzato con l’appoggio di varie organizzazioni indigene una marcia di quasi 700 chilometri che, partita da Loja, arriverà a Quito martedì prossimo. Le sue richieste riguardano un nuovo conteggio del 100% dei voti della popolosa provincia di Guayas e del 50% di quelli di molte altre province.    Per il momento il Cne ha accolto parzialmente soltanto un suo ricorso per un nuovo scrutinio di voti in una trentina di seggi delle province di Guayas e Los Rios. Le decisioni del Cne possono però ora essere impugnate davanti al Tribunale del contenzioso elettorale (Tce) per un nuovo esame dei ricorsi, Arauz è un economista di 35 anni che fra il 2015 ed il 2015 è stato ministro dell’ex presidente Rafael Correa, attualmente esule in Belgio.    Lasso invece è un uomo d’affari e imprenditore di 65 anni, già governatore di Guayas, e al terzo tentativo di conquista della massima carica dello Stato. (ANSA).