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    Vaccini: riunione Gelmini-Speranza con tecnici sul piano

     Il nuovo piano vaccini è stato al centro di una riunione questo pomeriggio tra i ministri degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e della Salute Roberto Speranza con il Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.    All’incontro, nel corso del quale non si è parlato di eventuali nuove misure, ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.    

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    8 Marzo, Dadone: 'Tanto da fare sulla parità'

    “In questa giornata tanto evocativa e tanto attenta al politically correct, vorrei dire con molta onestà che sul fronte della parità di genere c’è ancora molta strada da fare. Una strada in salita e piena di ostacoli culturali che dobbiamo avere la forza di affrontare con tutta la tenacia che abbiamo nel cuore. Buon 8 Marzo a tutte!”. Lo scrive si Facebook la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, che allega una sua foto con tacchi rossi e piedi sulla scrivania.

    Ho 37 anni e sono una “ragazzina” (per questo Paese) ma faccio il Ministro, non sono sposata ma scelgo ogni giorno di…
    Pubblicato da Fabiana Dadone su Lunedì 8 marzo 2021

        “Ho 37 anni e sono una ‘ragazzina’ (per questo Paese) ma faccio il Ministro, non sono sposata ma scelgo ogni giorno di stare col mio compagno, ho due figli bellissimi che portano il mio cognome pur non essendo ragazza madre, amo la musica rock pesante ma non mi vesto in maniera alternativa, guardo film strappalacrime ma sono emotivamente fredda come il ghiaccio – scrive – Sono un ammasso di stereotipi e nel corso della vita mi è stato fatto notare molte volte. Cara Fabiana, sei così giovane come puoi essere un Ministro? La politica non si addice di più agli uomini? Chi si occupa dei tuoi figli quando sei a Roma? Non sei troppo bassa rispetto a come la TV ti fa apparire? Non sei troppo graziosa per essere presa seriamente? Non sei troppo trascurata nell’abbigliamento per ricoprire ruoli istituzionali?”. 

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    8 marzo, a Firenze giardino Tina Anselmi su lungarno

    (ANSA) – FIRENZE, 08 MAR – E’ stato intitolato oggi a Firenze, sul lungarno Colombo, in occasione della giornata internazionale della donna, un giardino a Tina Anselmi (1927-2016) prima donna ministro della Repubblica e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2.    Alla cerimonia di intitolazione era presente il sindaco Dario Nardella che si è detto “orgoglioso” di questa iniziativa, affermando poi che “Anselmi ha incarnato tutti i valori della Repubblica, legati anche alla Resistenza, alla lotta per la libertà. Una donna che ha vissuto tante vite: quella di partigiana, di politica impegnata nelle grandi battaglie, di prima ministra della Repubblica e poi alla presidenza della commissione di indagine sulla P2. Tutta la sua vita è stata rivolta a quel difficile e ancora non terminato percorso di riconoscimento di una piena parità di genere nel nostro Paese.    Anselmi si è battuta per la donna in modo molto concreto con proposte innovative, nel campo del lavoro, della vita sociale dell’Italia”. Nardella ha aggiunto che “Firenze trova un modo per dirle grazie, forse il più efficace e significativo”.    (ANSA).   

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    8 marzo: Casellati, parità è legislativa, ma non di fatto

    “Negli ultimi decenni, la condizione femminile ha registrato importanti progressi nel nostro Paese. La parità di genere è ormai una realtà a livello legislativo. Tante sono le azioni normative a sostegno dell’eguaglianza sostanziale, tanti i traguardi raggiunti dalle donne. Eppure, ancora molto resta da fare sul terreno della parità di fatto. E per questo non basta una legge”. E’ il messaggio del presidente del Senato Elisabetta Casellati pubblicato sul blog della Fondazione Marisa Bellisario, in occasione della Festa della Donna.    “Tanti sono gli ostacoli che le donne incontrano sul loro cammino – è scritto nel messaggio – nell’affermazione individuale come nella gestione della famiglia, nel lavoro come nelle Istituzioni. Ostacoli che hanno radici culturali profonde, alimentate dal pregiudizio causato da un sistema di aspettative, visioni, valori e costumi resistenti al cambiamento. Il mondo femminile è avanti per competenze, capacità, sensibilità.    Eppure, nella società, nella politica e nell’economia, non sempre questo si traduce in realizzazione, successo, affermazione”.    “Come Lella Golfo continua a testimoniare, le donne hanno bisogno di due condizioni essenziali: condivisione e qualità – aggiunge – Condivisione nella gestione delle responsabilità nella società e nella gestione familiare.    Qualità nei ruoli, nelle occupazioni, negli incarichi. Stimolare le idee su tali prospettive, rendere le donne protagoniste del dibattito, della cultura, delle riflessioni individuali, orientare in modo strutturale e non intermittente le politiche pubbliche è il compito che spetta a chi vuole fare della parità di genere l’architrave di una società e di una economia migliori per tutti”.    “Questa – conclude – è anche la sfida che attende ‘Avanti Donne’, un contenitore di voci e storie al femminile che vuole essere il racconto di un cambiamento culturale possibile. Nei suoi trentadue anni di attività, la Fondazione Marisa Bellisario ha molto lottato in questa direzione. Nel rivolgere i migliori auguri di buon lavoro a questa nuova iniziativa editoriale, vi è un auspicio che, alla vigilia dell’8 marzo, desidero condividere con tutte voi: che questa festa non si celebri più, perché ciò significherebbe che la parità è stata davvero raggiunta”.

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    Zingaretti: 'Ci sarà forza e autorevolezza per fare chiarezza'

    “Basta polemiche. C’è stato in questi mesi un gruppo dirigente vicino a me a cominciare da Orlando, Franceschini, D’elia, Cuperlo, Zanda, Cuppi, Bettini, De Micheli, Oddati e Chiara Braga e tanti altri e tanti Sindaci amministratori e dirigenti nei territori. L’ho già’ detto ieri”. Lo ha detto il segretario uscente del Pd e presidente della Regione, Nicola Zingaretti, a margine dell’inaugurazione del treno sanitario a Termini. “Ho fiducia che ci sarà la forza e l’autorevolezza per fare chiarezza dove io non sono riuscito e a rilanciare insieme un progetto per l’Italia” ha aggiunto.
    “Il coordinamento dei sindaci del Pd, all’unanimità, esprime grande preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare con le dimissioni di Zingaretti. Chiediamo ora responsabilità e unità a tutto il gruppo dirigente, come la nostra gente ci chiede ovunque. Le divisioni interne hanno troppo spesso portato alle dimissioni del segretario del nostro partito (in 14 anni ben 7 segretari), e nei giorni scorsi più volte abbiamo chiesto a Zingaretti di ripensarci”. Questa la posizione dei primi cittadini Dem riuniti ieri dal coordinatore dei sindaci Pd Matteo Ricci. “Ora occorre fare presto e ripartire subito confermando lo svolgimento dell’assemblea di domenica”, affermano i primi cittadini del Pd. “I sindaci – proseguono – sono un’energia straordinaria per il Pd e spesso hanno retto il partito, e l’intero Centrosinistra, nei territori. Abbiamo sempre vissuto con sofferenza un partito troppo basato sulle correnti interne e vogliamo essere protagonisti anche in questo passaggio così delicato, con responsabilità e nell’interesse della nostra comunità. C’è e c’è stata, sottolineata anche da Zingaretti, una difficoltà culturale prima ancora che politica a costruire e a viversi in una cultura politica davvero democratica”. “Troppi – rilevano ancora i sindaci del – si vivono ancora dentro le fazioni e gli schemi del passato. In questi anni i sindaci invece hanno cambiato pelle, hanno assunto la vocazione maggioritaria per aprirsi e vincere perché chiudendosi avrebbero perso. Al Pd serve una guida autorevole che ci consenta di preparare con forza le prossime elezioni amministrative e che rimetta subito al centro l’Italia, affrontando immediatamente i temi centrali e imprescindibili: la campagna di vaccinazione e la lotta al Covid, la crisi economica e sociale, il piano nazionale di ripresa e resilienza con il Recovery Plan. Occorre, inoltre, ridefinire presto il nostro profilo politico, la nostra identità, la nostra missione nel governo Draghi, così come il sistema di alleanze in vista delle amministrative. È altresì evidente – concludono i sindaci del Pd – che è fondamentale svolgere un congresso vero di rilancio strategico appena ci saranno le condizioni politiche e di sicurezza sanitaria”.   

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    Pd: Zingaretti, dopo caduta Conte sono rimasto solo

     “Quello che mi ha dato fastidio è che tutti insieme abbiamo voluto il governo Conte, tutti abbiamo voluto che andasse avanti, tutto il partito ha deciso insieme e io ci ho messo la faccia. Poi quando non è andato in porto ci siamo girati e non c’era nessuno, e ci hanno accusato di avere detto “o Conte o morte”, cosa che io non ho mai detto”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a Non è la D’Urso live su Canale 5, a proposito dei motivi che lo hanno spinto alle dimissioni da segretario del Pd. 
    Confermo dimissioni ma non scompaio – “Ma si, il Pd non è un partito del leader ma con un leader. Noi siamo tanti, domani rinnovvo la tessera del Pd, non scompaio con le mie idee. Noi resteremo a fare politica con le nostre idee”. Così Nicola Zingaretti ha risposto alla domanda di Barbara D’Urso se conferma le dimissioni da segretario del Pd. Zingaretti è ospite a “Non è la D’Urso live” su Canale 5.
    Pluralismo idee non diventi furbizia – “Credo nel pluralismo del confronto ma lo si è scambiato con la polemica. Allora ho detto se io sono il problema allora mi faccio di lato, perché serve un chiarimento; lo faccia il gruppo dirigente, state tranquilli che non scompaio. Ma non si deve confondere il confronto delle idee con la furbizia. Ora però guardiamo al futuro”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a Non è la D’Urso live su Canale 5 a proposito dei motivi che lo hanno spinto a dimettersi dalla segreteria del Pd.   
    Io sindaco? Cosa bellissima ma faccio governatore –  “Io sono presidente della Regione, in questi mesi ho difeso la mia terra, la mia gente dalla Covid. Noi siamo stati i primi ad aver vaccinato gli over 80. Abbiamo costruito gli hub per i vaccini, de ora c’è la battaglia per lavoro e sviluppo. Quindi ho tantissime cose da fare. Io faccio il Presidente della Regione”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a Non è la D’Urso live su Canale 5, rispondendo ad una domanda sull’ipotesi che si candidi a sindaco di Roma. “Guarda, fare il sindaco Roma – ha aggiunto – sarà la cosa più bella del mondo. Ma io faccio il Presidente e credo sia questo il mio compito. Ci sono tante energie in giro, non è il mio pensiero fare il sindaco”.
    Populismo non si combatte con puzza sotto naso – “Tu sei stata messa in mezzo da un modo sbagliato di fare politica. Ho detto una cosa che confermo: questa è una bella trasmissione e molto popolare, qualcuno preferisce i salotti. Il populismo si combatte con una politica popolare, non con la puzza sotto il naso”. Così Nicola Zingaretti difende Barbara D’Urso tornando nel suo programma serale su Canale 5 dopo la polemica sui social dopo che il segretario Pd aveva difeso la trasmissione contro l’ipotesi di chiusura della trasmissione.

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    Pd: Sardine al Nazareno, aprire fase costituente

     Una ventina di esponenti del movimento delle sardine ha manifestato sotto la sede nazionale del Partito Democratico, guidati da Mattia Santori e Jasmine Cristallo. I manifestanti hanno con sé dei sacchi a pelo per dimostrare simbolicamente la volontà di non abbandonare la loro richiesta finché non avranno una risposta dai vertici del Pd. Alle 13 saranno ricevuti dalla presidente Valentina Cuppi.
    “Ci siamo stancati- ha detto Santoro- di una politica fatta sugli schermi e con decine di comunicati. Noi ci mettiamo il corpo e la faccia. Noi facciamo parte di un campo progressista e chiediamo che si apra una fase Costituente, non per il Pd o per le sardine, ma per migliaia di persone che da anni aspettano. Noi tutti in 15 anni, i partiti, le associazioni, i cittadini, non siamo riusciti a costruire una alternativa, e questo perché siamo tutti innamorati delle nostre etichette e delle nostre sigle. L’alternativa ci sarà comunque, spetta al Pd decidere se esserci o no. Serve una proposta politica credibile, e non spetta a noi farla, ma spetta ai partiti politici. Abbiamo con noi i sacchi a pelo perché non ci basta essere ascoltati, chiediamo una iniziativa politica e siamo disposti ad accamparsi finché non la avremo”