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    Migranti: Trump critica Biden, andrò a confine Usa-Messico

    (ANSA) – NEW YORK, 27 MAR – Donald Trump andrà al confine fra
    Stati Uniti e Messico nelle prossime settimane. “Molti vogliono
    che lo visiti”, ha detto l’ex presidente in un’intervista a Fox
    criticando Joe Biden per la gestione dell’emergenza migranti e
    per aver smantellato la politica ‘Remain in Mexico’: “E’ stata
    una decisione molto negativa”, ha precisato Trump. (ANSA).   

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    Letta: 'Pd mai il partito del capo, un mese fa abbiamo toccato il fondo'

    “Abbiamo toccato il fondo, un mese fa abbiamo avuto la percezione che questa storia potesse finire, io sono tornato per questo, sono tronato perché ho capito che poteva finire tutto, e ho detto se ho la possibilità di evitare che tutto questo finisca devo farlo. Eravamo in una situazione per cui stava finendo tutto”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, incontrando in streaming i segretari fiorentini di circolo.
    “Salvini e Radio Padania troppe volte li ridicolizziamo, ma serve il leader politico che ascolta, anche cose su cui non concorda. Se questa parte di ascolto non c’è, non c’è nemmeno la legittimazione sulla proposta. Ci deve essere un meccanismo di ascolto. Se invece hai creato un partito solo del capo, allora può funzionare, ma noi non saremo mai quella cosa là. Ora ci sono almeno 5 partiti che sono di una persona, poi c’è il M5s, che è un’altra cosa, e poi ci siamo noi. Noi vorrei che fossimo il partito che sposa l’idea dell’intelligenza collettiva”. “Vedo la Lega in difficoltà, gli atteggiamenti di Salvini sono quelli di chi non sa come prendere questa situazione. E Draghi gli sta rispondendo con una precisione che rafforza la nostra idea di sostegno al governo”.
    “Dopo sette anni mi sento come la mamma di ‘Good Bye, Lenin!’ Qualcuno mi ha detto: la base e i circoli non esistono più. Me lo hanno detto in quattro o cinque e io ho detto che un partito che non esiste sui territori non fa parte del modello di politica in cui sono cresciuto. Voglio testare e sentire il polso vero della situazione, non mi fido di chi mi ha detto che non c’è più niente che avevamo migliaia di circoli e ora ce ne sono meno”.

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    Pd, Madia: 'Alla Camera cooptazione mascherata'

    Alla Camera “quello che poteva essere un confronto sano tra persone che si stimano si è subito trasformato in altro. Immediatamente si è ripiombati nel tradizionale gioco di accordi trasversali più o meno espliciti con il capogruppo uscente, da arbitro di una competizione da lui proposta, che si è fatto attivo promotore di una delle due candidate, trasformando ai miei occhi il confronto libero e trasparente che aveva indetto in una cooptazione mascherata”. Lo ha scritto la deputata Marianna Madia in una lettera ai parlamentari Pd. Madia è candidata con Debora Serracchiani per diventare nuova capogruppo del Pd alla Camera.  “Sarebbe assolutamente legittimo farlo alla luce del sole. Debora è una persona autorevole. Ma, ripeto, di cooptazione mascherata si tratta. Questa distanza tra forma e sostanza non è sana: non far seguire a ciò che diciamo il nostro comportamento penso sia una delle cause del perché non riusciamo più a esprimere la vocazione espansiva del nostro partito. Non posso negare il dispiacere umano per quello che si è verificato”. “Non è un problema solo di questo passaggio, ma più in generale di come si fa politica: grazie al segretario Enrico Letta ne discutiamo proprio in questi giorni nei circoli, dove i militanti si stanno confrontando con grande vitalità, sperando che il loro contributo non sia vanificato da una mancanza di radicalità nei comportamenti della classe dirigente”.  “Vorrei raccontarvi – prosegue Madia – come nasce la mia candidatura. Con Graziano Delrio, che ho sempre considerato persona di valore, ci legano anni di lavoro comune prima al Governo e poi in questa legislatura così complicata. E’ stato proprio lui, dopo aver accettato l’invito del nuovo segretario a fare un passo indietro, a chiedermi di mettermi in gioco con la mia candidatura insieme a quella della mia amica stimata Debora Serracchiani. Sceglieva una via diversa da quella presa al Senato dove il capogruppo uscente Marcucci ha invitato senatrici e senatori a sottoscrivere unitariamente la candidatura di Simona Malpezzi”. 
    “Marianna, confrontiamoci senza retropensieri”. Lo scrive in una lettera Debora Serracchiani che, “per quanto a malincuore”, non può “evitare” di esprimersi sulla lettera inviata da Madia, “almeno per la parte che mi tocca e coinvolge personalmente”. “Tralasciando “le condivisibili considerazioni sul lavoro difficile che ci attende”, scrive Serracchiani, “non posso credere che Marianna intenda riferirsi a me come a una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l’autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica”.

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    Il ministero revoca l'incarico a Vespa Azzolina: 'Era il mio stalker'

    Il ministro dell’Istruzione Bianchi ha dato mandato all’amministrazione di revocare l’incarico assegnato al professor Vespa, consulente del sottosegretario leghista Sasso. Il ministro ha anche espresso la ‘massima stima’ nei confronti dell’ex ministra Azzolina, del M5s, che aveva denunciato Vespa come suo stalker per aver condotto ‘una guerra contro di me con post sessisti e minacce, da cui poi scaturivano commenti volgari e di cattivo gusto’.
    “Ringrazio il ministro Bianchi per la decisione di revocare l’incarico a Pasquale Vespa. Ha fatto la cosa giusta. Permettere al sottosegretario Sasso, con delega al cyberbullismo, di assumere al Ministero dell’Istruzione la persona che mi ha minacciato per anni – e che per questo è a processo – sarebbe stato un segnale terribile per la stessa comunità scolastica. Non è solo con le norme ma anche con gli esempi e i comportamenti che si può aiutare la scuola a formare i giovani nel rispetto e nella tolleranza. In queste ore ho ricevuto affetto e solidarietà da tutto il M5s, ma anche da Pd e Leu, che ringrazio. Dispiace invece che il sottosegretario Sasso non abbia compreso la gravità della cosa e si ostini a difendere l’indifendibile”. Così l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, deputata m5s

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    Draghi in Vaticano, visita anche alla Cappella Sistina

    Una mattinata in Vaticano per il premier Mario Draghi che ha presenziato all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Al termine della cerimonia ha salutato Papa Francesco, primo incontro con il Pontefice da premier, in attesa dell’udienza che potrebbe esserci dopo Pasqua. Draghi ha partecipato alla Messa presieduta dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e ha anche visitato la Cappella Sistina. 

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    Covid: tampone per chi viaggia da Francia a Spagna via terra

    (ANSA) – MADRID, 27 MAR – La Spagna richiederà un tampone
    anti-covid a chi arriva da zone a rischio della Francia per via
    terrestre: lo stabilisce un ordine del ministero della Sanità
    pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il test eseguito sarà
    molecolare e realizzato entro le 72 ore precedenti all’arrivo in
    Spagna.   
    Saranno esclusi da quest’obbligo gli autotrasportatori, i
    transfrontalieri e i residenti della zona di frontiera. La
    misura sarà valida da martedì.   
    Per zone a rischio si intendono quelle indicate dal Centro
    europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (in
    questo momento, tutto il territorio francese europeo). I tamponi
    obbligatori sono già richiesti a chi arriva per via aerea o
    marittima. (ANSA).   

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    Lavoratori spettacolo e studenti occupano Piccolo teatro

    (ANSA) – MILANO, 27 MAR – Una cinquantina di persone, tra
    lavoratori del coordinamento spettacolo della Lombardia e
    studenti, questa mattina ha occupato il cortile del Teatro
    Grassi di via Rovello, in pieno centro a Milano.   
    Per l’azione di protesta contro la chiusura delle istituzioni
    culturali hanno scelto – spiegano – una data non casuale: oggi è
    infatti la giornata mondiale del teatro. (ANSA).   

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    Pd, Letta: 'Vedrò Renzi, parleremo del futuro della sinistra'

    Enrico Letta preannuncia di voler incontrare Matteo Renzi, dedica due ore di tempo ad un faccia a faccia con le Sardine e ribadisce l’obiettivo di un’alleanza con M5s per vincere le prossime elezioni: una quadratura del cerchio per realizzare la quale il segretario del Pd si dichiara “determinato” . Sul versante interno il segretario Dem sdrammatizza la corsa a due per la guida del gruppo della Camera tra Debora Serracchiani e Marianna Madia, anche se dietro ad esse si delinea una faglia tra correnti, meccanismo che Letta intende spezzare aprendo il partito con le Agorà Democratiche, da lanciare nella seconda metà dell’anno. In mattinata Letta, assieme al suo vice Peppe Provenzano, ha avuto un incontro on line con alcuni dei leader delle Sardine. Un faccia a faccia che su Twitter ha definito “utile e costruttivo. Abbiamo scambiato riflessioni e messo sul tavolo idee. Ottime prospettive. Avanti”. Va detto che tra i follower molti non hanno apprezzato il tempo dedicato al Movimento, ma a Letta le due ore sono servite per chiarire ai primi interlocutori civici la sua idea delle Agorà democratiche, da svolgere nella seconda metà dell’anno e pensate non solo per mobilitare i militanti ma per aprire “porte e finestre” del Pd alle tante esperienze civiche che si sentono parte del campo progressista, che finora hanno trovato le porte chiuse, anche nei circoli. Ma che possono portare idee ed energie. Queste Agorà Democratiche, ha sottolineato Letta alle Sardine, si svolgeranno in concomitanza con la consultazione pubblica che l’Ue lancerà tra i cittadini europei in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa. Una consultazione in cui – secondo Letta – il nuovo Pd deve promuovere “una grandissima mobilitazione per rilanciare la democrazia europea. L’Europa dei diritti è il nostro tratto distintivo”. Concetto ripetuto anche nel pomeriggio quando ha partecipato, da semplice iscritto, all’Assemblea del Circolo del Pd di Testaccio-San Saba che, come i circoli di tutta Italia, si è confrontato sul vademecum di 21 punti proposto nei giorni scorsi dallo stesso Letta.
    LE SUE PAROLE – “Incontrerò Renzi e parleremo di che tipo di futuro costruire per la sinistra. Non è l’ultimo, devo fare ancora diversi incontri. Noi vogliamo costruire un’alleanza di centrosinistra con i 5 Stelle. Quello che ho chiaro è che la destra fa il gioco di fare l’opposizione con la Meloni e di stare al governo con la Lega. E la svolta europeista di Salvini, fatta con Giorgetti davanti a un caffè, è da mettere alla prova”: così il segretario del PD Enrico Letta, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Ritengo molto importante – ha detto Letta – quello che ha detto oggi il presidente Draghi sulle riaperture che dipendono dai dati, ha detto semplicemente la verità e chiarisce che se la Lega vuole stare in questo governo deve smetterla con il linguaggio doppio, cioè con il dire una cosa e farne un’altra”. “Se sono cattivo o no dipende da cosa si intende per cattiveria. Oggi sono più determinato: ho imparato tante cose. Se sono tornato non è per vivacchiare, non voglio guidare la coalizione verso la sconfitta. Devo sistemare le cose e cercare di vincere le prossime elezioni”. “Io sono stato fuori in questi anni e ho vissuto in un ambiente dove la parità di genere non è una battaglia ma una precondizione. Quando sono tornato ho detto, fate un segretario donna, perché ho visto la prima linea del PD era fatta da tre ministri tutti uomini, due capigruppo uomini, 5 presidenti di governo uomini e il segretario uomo. Non va bene, questo punto deve essere una precondizione. Sui capigruppo non è vero che siamo in alto mare, c’è una sana competizione tra Madia e Serracchiani ed è un bene che nei prossimi giorni si parlerà di queste due donne del PD”.