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    Terminato corteo Val Susa, No Tav 'forte risposta popolare'

    (ANSA) – SAN DIDERO (TORINO), 17 APR – È terminato
    nell’abitato di San Giorio, dopo essere partito da San Didero e
    avere attraversato Bruzolo, il corteo organizzato dai No Tav
    nella Bassa Valle di Susa per protestare contro l’avvio dei
    lavori del nuovo autoporto, opera accessoria alla realizzazione
    della ferrovia ad Alta Velocità Torino-Lione.   
    Secondo gli organizzatori vi hanno preso parte non meno di
    3.000 persone. “Una fortissima risposta popolare”, hanno detto,
    sottolineando che nel presidio No Tav di San Didero allestito da
    tempo nell’area interessata dal futuro cantiere sono ancora
    presenti sei attivisti. Il lungo corteo ha seguito un percorso
    che non lo ha portato a contatto con lo schieramento delle forze
    dell’ordine. (ANSA).   

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    Iran, a Vienna verso nuova intesa su accordo nucleare

    “Sembra che si stia formando una nuova intesa ai colloqui di Vienna sul rilancio dell’accordo nucleare”, ha dichiarato il viceministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi dopo una riunione della commissione congiunta sull’accordo nucleare nella capitale austriaca. “Le parti coinvolte nei negoziati possono iniziare a lavorare su un testo comune e la delegazione iraniana ha presentato il proprio testo”, ha aggiunto Araghchi.
    “Oggi, dopo tre giorni di colloqui sull’accordo nucleare e la revoca delle sanzioni statunitensi, abbiamo tenuto ‘buone’ discussioni poiché tutte le parti condividono un obiettivo finale e il percorso è stato riconosciuto”, ha aggiunto il capo della delegazione iraniana a Vienna”. Il percorso non sarà facile, perché le differenze non si sono risolte completamente. Alcune sono profonde e dovrebbero essere rimosse nel prossimo round di colloqui” ha aggiunto Araghchi.
    “Non siamo disposti ad avere una trattativa erosiva e prolungata”, ha detto il diplomatico iraniano aggiungendo, che Teheran ritiene che ” è ora che i negoziatori inizino a scrivere i loro testi che possono costruire la base per l’accordo finale”. Gli incontri della commissione congiunta sull’accordo nucleare nel formato ‘4 + 1’ per salvare l’accordo continueranno a Vienna nei prossimi giorni. (ANSA).   

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    Zaki: Della Vedova, governo avvia verifiche per cittadinanza

    “Il governo darà seguito all’impegno preso in Parlamento con un ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza, e a cui il governo ha dato parere favorevole, avviando le verifiche necessarie per il conferimento della cittadinanza a Patrick Zaki”. Così il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, interpellato dall’ANSA, che aggiunge: “per altro ci stiamo adoperando perché sia mantenuto con altri Paesi dell’ Ue il ‘trial monitoring’, affinché a Zaki siano pienamente garantiti i diritti della difesa”.
    Quanto ai tempi , “la prossima settimana cominciamo a lavorare sulle verifiche necessarie”, assicura Della Vedova.   

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    Milano: Sala presenta sua lista, logo richiama Olimpiadi

    (ANSA) – MILANO, 17 APR – Il sindaco di Milano, Giuseppe
    Sala, che si è ricandidato per un secondo mandato ha presentato
    la sua lista civica, ‘Beppe Sala sindaco’, che nel logo, un
    cerchio, richiama i colori delle Olimpiadi invernali che Milano
    ospiterà nel 2026.   
    “Il richiamo alle Olimpiadi c’è perché saranno alla fine del
    mandato del futuro sindaco, a febbraio del 2026”, ha spiegato.   
    Sala ha poi aggiunto che spera “di essere rieletto e, se dovesse
    succedere, mi sentirei in dovere di formare la futura classe
    dirigente della città, per questo abbiamo scelto di avere una
    lista giovane. Una lista che non è improvvisata, non ci sono
    candidati acchiappavoti, i capolista erano con me anche nel
    2016, sono persone con una storia di impegno”.   
    In lista ci sono due assessori che arrivano dall’esperienza in
    giunta, Roberta Guaineri, allo Sport e Turismo, e Gabriele
    Rabaiotti, alle Politiche sociali e abitative. I capilista sono
    Martina Riva, che è stata candidata della lista civica di Sala
    anche nel 2016 ed è consigliera di Municipio , ed Emmanuel
    Conte, attuale consigliere comunale. In lista ci sono poi la
    capogruppo di Milano Progressista Anita Pirovano, l’ex
    presidente delle Acli di Milano, Monza e Brianza, Paolo
    Petracca, la consigliera comunale eletta nelle file della lista
    Sala Marzia Pontone e infine il presidente del Municipio 8
    Simone Zambelli.   
    Tra i punti del programma elettorale c’è quello di realizzare
    la ‘città a 15 minuti’, con servizi e presidi sanitari
    territoriali per ogni quartiere. “Al di là delle polemiche
    sulla gestione della sanità lombarda in pandemia – ha detto Sala
    – oggi la cosa che contesto è che, se non stai bene, o sei a
    casa o sei all’ospedale e questo è un problema enorme.   
    Proporremo qualcosa nell’interesse dei cittadini, il tema è di
    presidio anche dei medici di base. Può un sindaco chiedere e
    avere un ruolo attivo? Io penso di sì che sia legittimo
    chiederlo”. (ANSA).   

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    Milano: Sala, Albertini candidato non sarebbe sorpresa

    (ANSA) – ROMA, 17 APR – “Se ci fosse una candidatura di
    Gabriele Albertini non sarebbe una sorpresa, si è candidato già
    nel 2016 come capolista di Parisi, non sarebbe una sorpresa”.   
    Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato la
    possibilità che il suo sfidante alle comunali per il
    centrodestra possa essere l’ex sindaco, Gabriele Albertini, a
    margine della presentazione della sua lista civica.   
    “Ho grande rispetto nei confronti di Albertini e di coloro
    che si sono presi sulle spalle la fatica di fare il sindaco di
    Milano, nulla da dire sulla persona”, ha concluso. (ANSA).   

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    Covid:sit-in sindaci davanti ospedale Cosenza, 'intervenire'

    (ANSA) – COSENZA, 17 APR – “Siamo qui per smuovere
    l’immobilismo che regna sulla sanità calabrese e cosentina in
    particolare. Abbiamo chiesto da tempo al commissario di
    provvedere ad alcuni atti, ma ad oggi ancora nulla”. Lo ha detto
    il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che stamane ha chiamato a
    raccolta i colleghi sindaci della provincia in un sit-in davanti
    il Pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata.   
    All’appello hanno risposto numerosi primi cittadini, tra i
    quali il sindaco di Diamante Ernesto Magorno, il sindaco di
    Corigliano-Rossano Flavio Stasi, Filomena Greco di Cariati e il
    sindaco di Trebisacce Franco Mundo, tutti rigorosamente hanno
    indossato la fascia tricolore. I sindaci chiedono lo sblocco del
    turnover e l’assunzione di personale, la riconversione del
    centro vaccinale dell’Esercito in ospedale da campo, considerato
    l’alto numero di accessi in ospedale di queste settimane, e
    l’apertura dei posti letto Covid e i posti di terapia intensiva
    come previsto. Infine, viene sollecitata un’accelerazione della
    campagna vaccinale (ANSA).   

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    Covid: riaperture dal 26/4. Si torna a viaggiare, arriva pass

    L’Italia comincia il suo percorso verso la normalità dal 26 aprile: è l’inizio della road map che porterà gradualmente alla ripartenza di ristoranti, teatri, palestre, stabilimenti e fiere, lungo un percorso che terminerà a luglio. Tra gli elementi chiave della ripartenza ci sarà un pass, che permetterà di spostarsi ovunque, anche tra regioni di colore diverso, oltre alla possibilità di accedere a stadi, concerti e altri eventi.
    Il decreto – che arriverà in Cdm martedì o mercoledì prossimo – reintrodurrà la zona gialla, sospesa da oltre un mese. Ma ci sono cambiamenti rispetto al passato: dalla possibilità di spostarsi liberamente tra regioni classificate gialle alla ripresa di diverse attività, soprattutto all’aperto. A beneficiarne potrebbe esserne ben presto gran parte del Paese, visto il miglioramento del quadro epidemiologico in diverse regioni: anche la Campania si aggiunge al gruppo delle arancioni mentre in zona rossa per ora ci sono soltanto Puglia, Sardegna e Valle Aosta. Con i nuovi provvedimenti annunciati, il premier Mario Draghi sa di mettere in conto “un rischio ragionato”, alla luce di una campagna di vaccinazione che “va bene, con tante sorprese positive e qualcuna negativa. E questo – spiega – è stato fondamentale per prendere le decisioni”.
    Le riaperture – precisa il presidente del Consiglio – “sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza”. Tra i primi a farlo saranno i ristoratori: in zona gialla, dal 26 aprile a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei locali che hanno tavoli all’aperto e dal primo giugno si mangia nei ristoranti al chiuso solo a pranzo. Contemporaneamente – sempre in area gialla – riapriranno a cielo aperto teatri, cinema e spettacoli mentre per i musei sarà possibile accogliere i visitatori anche al chiuso, così come per gli spettacoli che avranno i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, spiega che “nei luoghi all’aperto si riscontra una difficoltà significativa nella diffusione del contagio”.
    E dal 15 maggio sarà consentita l’attività nelle piscine scoperte e probabilmente negli stabilimenti balneari. Anche se fin dall’entrata in vigore del decreto saranno possibili gli sport all’aria aperta, sarà permesso frequentare le palestre al chiuso soltanto dal primo giugno. A luglio sarà la volta delle fiere, delle terme e dei parchi tematici. Parallelamente, i ragazzi tornano in classe. Fin dal 26 aprile in zona gialla e arancione tutte le scuole saranno in presenza e in quella rossa sarà così fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% tra i banchi. L’autocertificazione resta necessaria, laddove è già prevista, ma adesso gli italiani potranno girare più liberamente avendo in tasca un ‘pass’: un documento che dovrà attestare la vaccinazione, l’esecuzione di un tampone negativo (forse nell’arco temporale delle ultime 48 ore) o l’avvenuta guarigione dal Covid. Chi avrà il pass potrà anche accedere “a determinati eventi – culturali e sportivi – riservati ai soggetti che ne sono muniti”, viene fatto sapere da chi lavora al decreto.
    Non è ancora chiaro, però, se si tratterà di un certificato che sarà rilasciato da Asl, Regione o un altro ente sanitario, visto che i territori al momento non sembrano tutti organizzati allo stesso modo, in particolare sul rilascio del patentino vaccinale. Quel che è certo è che l’allentamento delle misure prevede il rispetto rigoroso delle regole. Lo stesso premier, annunciando le misure, si appella ad “una premessa: i comportamenti siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamenti”. Ed auspica per questo l’attenzione delle istituzioni e forze dell’ordine: “in questo modo il rischio si trasforma in opportunità”. Un’occasione per la quale esultano i governatori: “è stata recepita la nostra proposta”, dice Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, che aveva lanciato nelle ultime ore delle linee guida per regolare le attività in sicurezza, ma che dovranno ancora essere vagliate dal Cts. Il Trentino intanto anticipa le decisioni dell’Esecutivo. Da lunedì 19 aprile riaprono bar e ristoranti all’aperto dalle 5 alle 18: “è una prima sperimentazione”. Prove teniche di in cambiamento dal quale tutti sperano di non tornare indietro.

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    Il Pd di Roma proporrà il 20 giugno come data per le primarie

    Il Pd di Roma convocherà per martedì prossimo il tavolo di coalizione per la corsa al Campidoglio e proporrà il 20 giugno come data per le primarie. “Il futuro di Roma è il futuro dell’Italia – dichiarano i segretari di Roma e Lazio Andrea Casu e Bruno Astorre – e le prossime elezioni amministrative sono un appuntamento fondamentale”.
    “Anche tutti i nuovi sondaggi realizzati ci consegnano una consapevolezza: il Pd è saldamente il primo partito della capitale e il centrosinistra unito può vincere ogni sifda. Con un monito: chi deciderà di sottrarsi a questo percorso favorisce unicamente ed irresponsabilmente le destre verso la corsa al Campidoglio”, affermano.