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    Recovery: Torino senza più I3A, Appendino 'intervenga Cdm'

    (ANSA) – TORINO, 24 APR – “Ci aspettiamo che il Consiglio
    dei Ministri fughi ogni dubbio emerso con la diffusione delle
    bozze relative ai progetti del Pnrr e che, già nel prossimo
    passaggio in CdM dedicato al piano nazionale per le opere e le
    progettualità da finanziare attraverso le risorse europee del
    Recovery fund, confermi la scelta di Torino come sede di I3A,
    l’Istituto di intelligenza artificiale”. Così la sindaca di
    Torino, Chiara Appendino, sull’assenza dell’I3A nella bozza che
    riporta i progetti del Pnrr.   
    Nel chiedere che Torino venga confermata come sede
    dell’Istituto di intelligenza artificiale (I3A), la sindaca
    Appendino invita a “rispettare l’impegno e di mantenere
    l’indirizzo prima stabilito nel Cdm dello scorso 4 settembre e
    poi ancora confermato nelle passate settimane con il parere sul
    Pnrr espresso in sede di commissione parlamentare”. (ANSA).   

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    Dl aperture: salta il riavvio dei centri commerciali nei weekend

    Niente riapertura dei centri commerciali nei fine settimana. Nel testo finale, arrivato in Gazzetta Ufficiale, del decreto aperture non c’è più il riferimento previsto dalle bozze che prevedeva la possibilità di aprire i centri commerciali, i parchi commerciali e le strutture analoghe nei fine settimana a partire dal 15 maggio.
    L’indicazione arriva all’ANSA dal presidente di Federdistribuzione, Alberto Frausin. “E’ una scelta inaspettata e senza alcuna spiegazione”, afferma.
    I centri commerciali hanno preso tutte le misure per garantire la sicurezza contro il Covid ma hanno bisogno di certezza sulla data di riapertura. E’ quanto afferma il presidente di Federdistribuzione Alberto Frausin all’ANSA. “Prendiamo atto che la riapertura dei centri commerciali durante il fine settimana è stata cancellata, senza alcuna spiegazione – afferma Frausin – Non possiamo accettare che le aziende del commercio, che hanno sempre risposto con responsabilità durante tutte le fasi dell’emergenza pandemica, non abbiano una prospettiva certa sulla data di riapertura dei punti vendita, a differenza di tutti gli altri settori”.
     “E’ un fatto inspiegabile e altamente preoccupante il dietrofront di cui abbiamo avuto notizia nottetempo a proposito della mancata riapertura dei centri commerciali”. È quanto dichiara all’ANSA il presidente di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) e Coop Italia, Marco Pedroni. “Non conosciamo le ragioni che sottendono a tale decisione”, osserva il presidente.”I centri commerciali sono luoghi sicuri dove sono state attivate tutte le misure precauzionali richieste, in qualsiasi giorno della settimana inclusi i week end. Chiediamo con forza – conclude Pedroni – la correzione del testo del Decreto che permetta così la riapertura dei centri commerciali”.   

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    Da Lampedusa a oggi, la tragedia dei migranti

    Una lunghissima strage che ha trasformato il fondale del Mediterraneo in un cimitero. Sono decine di migliaia i migranti annegati mentre cercavano di raggiungere l’Europa, da quel 3 ottobre 2013 quando il naufragio a Lampedusa lasciò un segno indelebile con 368 bare allineate in un hangar, fino a oggi, con gli oltre 100 morti al largo della Libia.
    Ecco i principali precedenti:
    * 3 ottobre 2013 – La tragedia di Lampedusa. A perdere la vita su un barcone naufragato al largo dell’isola sono 368 persone, tra le quali tante donne e tanti bambini; 155 i superstiti.
    * 2 luglio 2014 – Affonda un gommone con 101 persone a bordo. Un mercantile ne salva 27, altre 74 sono disperse.
    * 22 agosto 2014 – Oltre 200 vittime in un naufragio davanti alle coste libiche. Molti i cadaveri recuperati sulla spiaggia.
    * 14 aprile 2015 – Naufragio al largo della Libia: circa 300 i morti, secondo le testimonianze dei sopravvissuti.
    * 18 aprile 2015 – Il sovraffollamento e le manovre errate sono le cause del naufragio nel canale di Sicilia costato la vita ad almeno 700 persone (ma alcuni testimoni parlano di 900, la tragedia più grave di tutte). Solo 28 i superstiti.
    * 5 agosto 2015 – Peschereccio si capovolge vicino alla Libia. A bordo 600 persone, 300 in salvo, recuperati solo 25 cadaveri.
    * 18 aprile 2016 – Naufraga barcone con circa 500 migranti a bordo, quasi tutti dispersi nel Mediterraneo, partito dalla Libia e diretto verso l’Italia.
    * 3 giugno 2016 – In Libia, nella città costiera di Zuwara, la spiaggia si ricopre di corpi di migranti lungo ben 25 chilometri. Sono almeno 117 i corpi ritrovati.
    * 3 novembre 2016 – 239 migranti muoiono in due naufragi al largo della Libia.
    * 23 marzo 2017 – Si temono almeno 240 morti in un doppio naufragio, sulla rotta tra Africa e Spagna.
    * 13 aprile 2017 – Quasi 100 dispersi nell’affondamento di un barcone con 120 migrati a bordo al largo delle coste libiche.
    * 7 maggio 2017 – Almeno 113 persone disperse in mare dopo l’affondamento di un gommone al largo di Al Zawiyah. Guardia costiera libica ed alcuni pescatori riescono a salvare solo 7 persone.
    * 1 settembre 2018 – Più di 100 morti, tra cui 20 bambini, nel naufragio di due gommoni partiti dalle coste libiche.
    * 27 agosto 2019 – Al largo di al Khums, ad est di Tripoli, sono 5 i cadaveri recuperati ma il bilancio dei dispersi è di 40 persone.
    * 19 agosto 2020 – Almeno 45 migranti perdono la vita in un naufragio al largo delle coste della Libia. E’ il peggiore episodio dopo che la pandemia aveva rallentato le partenze.
    * 12 novembre 2020 – Almeno 74 migranti annegano nello stesso tratto di mare al largo delle coste libiche. L’imbarcazione trasportava oltre 120 persone, tra cui donne e bambini.
    * 20 febbraio 2020 – In un naufragio al largo della Tunisia, muoiono 41 persone, tra cui almeno un bambino.
       

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    Torino: Giuntoli disponibile correre per il centrosinistra

    (ANSA) – ROMA, 23 APR – Spunta la candidatura a sindaco di
    Massimo Giuntoli, presidente dimissionario dell’ordine degli
    architetti di Torino appena eletto nel Consiglio nazionale, per
    il centrosinistra nel capoluogo piemontese. In un incontro con
    Francesco Boccia, questa mattina a Roma, Giuntoli ha confermato
    la disponibilità a correre in una coalizione civica allargata al
    Pd, al M5S e a tutta la sinistra, qualora non dovesse esserci il
    rettore del Politecnico Guido Saracco, a cui è legato da un
    rapporto di stima e di amicizia.   
    Secondo quanto si apprende, nel corso dell’incontro al
    Nazareno Giuntoli ha consegnato a Boccia il dossier Torino, 200
    slide. Si tratta del programma costruito attraverso l’ascolto
    della cittadinanza e in giro per i quartieri, e un sondaggio sul
    sentiment Torino, diviso per circoscrizioni, temi e intenzioni
    di voto, fatto su 9 mila persone utilizzando intelligenza
    artificiale ed open data. (ANSA).   

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    Boldrini dimessa dall'ospedale: 'Esco trasformata'

    “Esco dall’ospedale Rizzoli di Bologna trasformata rispetto alla donna che vi è entrata due settimane fa. Indubbiamente sono stati i giorni più difficili della mia vita, che hanno lasciato segni indelebili nel corpo e nella mente”. Lo scrive in un post, Laura Boldrini, ex presidente della Camera.
    “La malattia che si impone e mette tutto il resto in secondo piano, la malattia che tira fuori le fragilità nascoste sotto corazze sapientemente costruite nel corso di una vita. Non si è mai pronti, specialmente quando ad abbattersi è uno tsunami inaspettato. Eppure bisogna far fronte con le forze di cui si dispone, con quel che ne resta – afferma -. La mia più profonda gratitudine va a chi mi ha operata, a chi mi ha curata e assistita in questi giorni. Con competenza e umanità. Volti che, sia pur nascosti sotto la mascherina, rimarranno per sempre impressi nei miei ricordi. Mi sono ritrovata inserita in un contesto ospedaliero con ritmi serrati: ogni giorno interventi chirurgici lunghi e complessi, con persone che giungono qui da tutto il Paese, ognuna con il proprio bagaglio di angoscia e di speranza. Anche tanti bambini e tante bambine, adolescenti che devono, troppo presto, convivere con il dolore e i cui genitori si sentono impotenti. Una realtà che insegna tanto a chiunque sia disposto a recepire.Sono successe tante cose nel paese e nel mondo in questi giorni – aggiunge Boldrini -. Ho seguito per quanto mi era possibile il dibattito, perché la passione civile e politica sono irrinunciabili e fanno parte di me. Sono sicura che proprio queste passioni, insieme all’affetto delle persone che mi vogliono bene, mi daranno una mano a superare le settimane difficili di riabilitazione che mi aspettano. Ora infatti torno a Roma, ma non ancora nella mia abitazione, per poter affrontare questa nuova e faticosa fase, questo percorso ad ostacoli che ho davanti e che voglio superare per ritornare alla normalità, all’impegno politico e sociale di sempre. Sapendo che nulla sarà più come prima”

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    M5s: Rousseau, cambiamo strada, scelta dolorosa ma inevitabile. La replica: 'Rousseau non neutrale, democrazia diretta resterà'

    Divorzio tra L’Associazione Rousseau ed M5s. “‘Associazione Rousseau cambia strada. La scelta è dolorosa, ma inevitabile. In questi 15 mesi – scrive l’associazione sul Blog delle Stelle – abbiamo sollecitato costantemente la risoluzione delle criticità. Per otto lunghi mesi abbiamo richiesto più volte di condividere un progetto comune con responsabilità e perimetri ben definiti dei ruoli reciproci e abbiamo proposto concretamente un accordo di partnership per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento”. Ma stare insieme deve essere una scelta reciproca” e “questo, purtroppo, non si è verificato”.
     “La democrazia diretta, la partecipazione, il coinvolgimento degli iscritti nelle decisioni – scrive M5s su Facebook – non dipendono dal singolo strumento utilizzato ma dalla volontà del M5S di affidarsi alla democrazia diretta avvalendosi prioritariamente di strumenti digitali. Questa volontà rimane invariata, il nostro cuore pulsante è la democrazia diretta, qualunque sia lo strumento utilizzato”. “Le scelte dell’associazione Rousseau evidenziano la volontà di quest’ultima di svolgere una parte attiva e diretta nell’attività politica. Questa volontà è incompatibile con una gestione “neutrale” degli strumenti”, aggiunge.
     “Il Movimento 5 Stelle, nell’ambito del nuovo progetto politico in corso di definizione, ha pertanto avviato tutte le procedure necessarie per dotarsi degli strumenti digitali necessari ad assicurare la partecipazione degli iscritti al Movimento 5 Stelle ai processi decisionali.”    

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    Il piano Draghi da 221 miliardi. Dal superbonus alla banda larga

    Mario Draghi porta in Consiglio dei ministri un Piano nazionale di ripresa e resilienza da 221,5 miliardi totali, di cui 191,5 riferibili al Recovery fund e 30 miliardi per finanziare le opere “extra Recovery”. La quota più alta dei 30 miliardi del fondo ‘extra’ Recovery andrebbero a rimpinguare la missione “Rivoluzione green e transizione ecologica”: al green , secondo quanto si legge nella bozza, andrebbero quasi 12 miliardi, (11,65) di cui 8,25 per il Superbonus. Le cifre sono ancora oggetto di limature. Altri 6,13 miliardi spetterebbero rispettivamente a digitale e mobilità (dalla banda larga e il 5G che prendono 1,4 miliardi a un sistema di monitoraggio da remoto di ponti, tunnel e viadotti che guadagna 1,15 miliardi), 3,25 miliardi andrebbero a progetti legati alla missione “Inclusione e Coesione” e 2,89 alla sanità.La spinta complessiva stimata alla crescita è di 3 punti di Pil nel 2026. L’obiettivo, secondo le slide inviate dal ministro Daniele Franco ai colleghi ministri, è non solo “riparare i danni della pandemia” ma affrontare anche “debolezze strutturali” dell’economia italiana. Il grosso del piano è definito, con 135 linee di investimento. E “non cambierà”, sottolineano dal governo, di fronte alla mole di richieste che emerge in queste ore dai partiti. Il M5s annuncia battaglia sul Superbonus, il Pd vuole vederci chiaro sulla Rete unica, FI chiede welfare per le famiglie, la Lega annuncia che presenterà in Cdm “altri progetti da aggiungere” al Pnrr. E resta da sciogliere il nodo della governance del piano, che agita i ministri. Tutto ciò in un clima sempre più teso in maggioranza, dopo l’astensione della Lega sul decreto per le aperture. All’indomani del netto stop al tentativo di Matteo Salvini di modificare l’accordo raggiunto nel governo sulle aperture, Draghi – che descrivono seccato per quanto accaduto – registra un clima costruttivo nella riunione della cabina di regia sul Recovery che in mattinata vede al tavolo tutti i capi delegazione. Non si parla del tema aperture, che vede forte il pressing delle Regioni sulla scuola, ma è chiaro a tutti che il premier non intende tornare indietro: il decreto è quello deciso in Cdm, poi ogni quindici giorni si faranno verifiche sui dati per decidere eventuali ulteriori aperture e dunque il coprifuoco fino alle 22 non durerà fino al 31 luglio. Ma che ci sia un problema, è opinione unanime tra gli alleati di governo. La tensione è altissima. Dal Pd trapela irritazione per il metodo leghista, di lotta e di governo: “O dentro o fuori”, è il messaggio di Enrico Letta, che rilancia la proposta di un patto modello Ciampi per la corresponsabilizzazione degli alleati di governo, per cogliere l’occasione storica del Recovery.Come si possa andare avanti con continui strappi, però, ci si interroga a vari livelli nel governo. Il precedente è “grave”, ha annotato Draghi. Il rischio è che lo strappo che si ripeta presto. Perché alla vigilia dell’approdo in Cdm del Recovery plan, la Lega fa trapelare irritazione per la consegna dei documenti a ridosso dell’esame e fa sapere, dopo un vertice di Salvini con i ministri, che intende aggiungere alcuni progetti al piano, raccogliendo “richieste dai territori” in particolare sulle infrastrutture. Se si fa il paio con i toni battaglieri del M5s sulla necessità di prorogare il Superbonus fino al 2023, fino a definire l’intervento “essenziale” per sostenere il Pnrr, si concretizza il rischio di un dibattito burrascoso da qui all’invio del Pnrr in Europa il 30 aprile.Draghi nelle prossime ore farà la sua informativa in Cdm sul Pnrr e ascolterà le proposte che verranno messe sul tavolo, ma il Piano – viene sottolineato da Palazzo Chigi – nell’impianto non è destinato a cambiare. Il via libera arriverà solo dopo un secondo Consiglio dei ministri, che si svolgerà a metà della prossima settimana, dopo l’informativa che il premier svolgerà lunedì e martedì alle Camere.

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    Romano, da 2 mesi mio figlio senza sepoltura a Roma, vergogna

    “Oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. 2 mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande”. E’ lo sfogo su twitter del deputato Pd Andrea Romano che attacca la sindaca di Roma Virginia Raggi. 
    Ama, vicini a famiglia Romano e a chi ha perso suoi cari – “Ama è vicina alla famiglia Romano e a tutte le famiglie che in questo periodo hanno perso un proprio parente, un proprio caro. Il giovane figlio della cui prematura scomparsa ha dato notizia oggi il deputato Andrea Romano, è stato cremato il 15 marzo scorso con autorizzazione pervenuta ad AMA il 9 marzo. La salma era giunta al cimitero di Prima Porta il 23 febbraio e la domanda, a cura dell’agenzia funebre incaricata dalla famiglia, è stata presentata entro 5 giorni dal decesso”. Lo comunica l’Ama in nota in merito alla denuncia del deputato Pd, Andrea Romano. “La circolare dell’11 gennaio 2021 del Ministero della Salute – spiega l’Ama- relativa alla situazione connessa all’epidemia da Covid-19 e riguardante il settore funebre-cimiteriale, dispone che in questa fase emergenziale venga data la priorità alle prime sepolture rinviando operazioni cimiteriali non urgenti. E’ quanto anche AMA Cimiteri Capitolini in questa fase straordinaria sta facendo. Nel caso specifico, l’operazione primaria di cremazione è stata effettuata nei tempi previsti da contratto di servizio, come la gran parte. Anche a fronte di oltre 5mila decessi in più da ottobre ad oggi e con un numero che resta purtroppo tuttora elevato è ferma volontà di AMA, di intesa con Roma Capitale, di riprendere anche le “seconde” sepolture (operazioni cimiteriali non urgenti, come la tumulazione dell’urna cineraria di questo caso), a partire dal prossimo mese di maggio”.”Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro. Posso solo immaginare lo strazio e il terribile dolore che stanno vivendo. Ho convocato Ama che mi ha assicurato di stare lavorando ad una soluzione per dare risposte ai cittadini in questo momento di emergenza coronavirus”. Così in una nota la Sindaca di Roma Virginia Raggi.