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    Giomi: 'Ben vengano le quote di genere, ddl giusto ed efficace'

     “Questo ddl che mira a riequilibrare in termini di genere la composizione delle componenti di organi costituzionali, società controllate e non e di authority indipendenti si iscrive in una logica di quote. In molte sostengono che le quote potrebbero minare il talento e il merito delle donne che dovrebbero essere reclutate per merito e non per l’appartenenza di genere. Ma questa critica è assolutamente infondata perchè le quote hanno proprio la funzione di riequilibrare ex post barriere e penalizzazioni che si generano ex ante”. Lo ha detto la Commissaria Agcom Elisa Giomi, Docente di Sociologia dei media, in Audizione al Senato – Commissione Affari Costituzionali sul Disegno di Legge ‘Equilibrio di genere nelle cariche pubbliche’.
    “Cito dei dati – ha aggiunto – In Italia il 64,5% delle donne, anno 2020, ha il diploma, 5 punti percentuali in più degli uomini; le donne sono laureate inoltre nel 22,6% dei casi contro il 16% degli uomini. A fronte di questa asimmetria a favore delle donne nel mercato del lavoro il tasso di occupazione del lavoro femminile in Italia, ancora dati 2020, è del 48,4% contro il 66,6% maschile. Quindi il mondo del lavoro non risponde agli uomini e alle donne allo stesso modo nonostante la preparazione femminile. Le differenze salariali ci raccontano ulteriormente questo gap: in Italia nel settore privato c’è una sperequazione retributiva del 12%, 3000 euro annui, e ha a che vedere anche con la mancanza di progressione di carriera delle donne. Nei Paesi europei che hanno introdotto una politica di quote si ha una equa rappresentanza femminile nelle istituzioni e nelle aziende”. Per Giomi questo ddl “non risponde solo a un principio di giustizia ma ha anche un’efficacia da un punto di vista operativo”.   

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    Mattarella: 'Nuova stagione di sviluppo se c'è alleanza di tutti'

    “La vitalità dei corpi sociali e delle formazioni intermedie è decisiva per la qualità del nostro modello sociale e della stessa democrazia. Siamo fin d’ora consapevoli che la ripresa dei pieni ritmi della vita dell’Italia produrrà una nuova stagione di sviluppo, più equo e sostenibile, se ci sarà un ampio concorso di forze e una significativa alleanza tra istituzioni ed espressioni della società”. Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio per il LXIX Congresso della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. 
    “La Fuci può vantare nella propria storia testimoni di straordinario valore che hanno contribuito alla liberazione del Paese, alla Costituzione e alla ricostruzione nella libertà. Anche oggi siamo chiamati a porre in campo la necessaria innovazione con il rispetto della pluralità, delle differenze, dei diritti della persona”. Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio per il LXIX Congresso della Federazione Universitaria Cattolica Italiana.   

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    Omofobia: si sblocca ddl Zan, calendarizzato al Senato

     Si sblocca il disegno di legge contro l’omotransfobia al Senato: è stato incardinato nella commissione Giustizia dopo settimane di polemiche, rimpalli pressing e resistenze. Messa ai voti la calendarizzazione, è passata con 13 sì e 11 no. A chiedere da tempo l’avvio della discussione sono Pd, M5s, Leu e Italia viva. Contrario il centrodestra. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020.   

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    Draghi: 'Soddisfazione del governo'. Le reazioni politiche agli arresti

    “Il governo esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste da parte italiana, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo, che hanno lasciato una ferita ancora aperta. La memoria di quegli atti barbarici- afferma il premier Mario Draghi – è viva nella coscienza degli italiani”. “A nome mio e del governo, rinnovo la partecipazione al dolore dei familiari nel ricordo commosso del sacrificio delle vittime”, conclude. 
    “Ha una portata storica la decisione della Francia, di rimuovere ogni ostacolo al giusto corso della Giustizia per una vicenda che è stata una ferita profonda nella storia italiana, per l’alto tributo di sangue versato e per l’attacco alle Istituzioni della Repubblica”. Lo afferma la ministra della Giustizia Marta Cartabia. “Il mio pensiero oggi va innanzitutto alle vittime degli anni di piombo e ai loro familiari, rimasti per così tanti anni in attesa di risposte”, aggiunge. “Ringrazio le autorità francesi e in particolare il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, che fin dal nostro primo incontro ha mostrato una particolare sensibilità verso questa pagina drammatica del nostro Paese e una determinata volontà di collaborazione. In queste ultime settimane, c’è stato un intenso scambio di contatti a vari livelli delle Istituzioni, che hanno permesso di raggiungere questo storico risultato”.
    L’operazione “ha visto la collaborazione delle autorità francesi e italiane, con il coinvolgimento dell’esperto di sicurezza della nostra Ambasciata a Parigi. Questi ex brigatisti erano stati accusati e condannati in Italia per atti di terrorismo connessi a fatti di sangue tra gli anni ’70 e ’80. Massimo impegno per contrastare criminalità e terrorismo. Non si può fuggire dalle proprie responsabilità, dal dolore causato, dal male generato”. Lo scrive su Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
     “Sette brigatisti ricercati dall’Italia, catturati grazie alla collaborazione tra le due polizie italiana e francese, il Servizio di cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol e l’Esperto per la sicurezza della Polizia di Stato, cui va un plauso corale per lo storico risultato”. E’ quanto scrive su Twitter il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia dopo l’arresto degli ex terroristi in Francia.
    “Sette ex brigatisti arrestati in Francia su richiesta dell’Italia. Dopo aver sollevato il problema con la Lega al governo – tanto da aver dato la caccia a Cesare Battisti fino in Bolivia – ora la ritrovata autorevolezza del nostro Paese ci consente di festeggiare un altro successo. Grazie al governo e in primis al Presidente Mario Draghi, bene la collaborazione della Francia”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
    “Guardiamo alle notizie della fine della protezione della Francia ai terroristi italiani come un risultato importante e da tanto atteso della collaborazione tra Italia e Francia. La giustizia faccia il suo corso nel rispetto della memoria delle vittime innocenti di stagioni buie del nostro paese”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, su Twitter. 
    “Benché tardiva la notizia dell’arresto in Francia di protagonisti della stagione del terrorismo comunista italiano rappresenta un atto di giustizia. Ci sono persone che hanno approfittato di ingiuste e immeritate protezioni grazie alle quali si sono sottratte alle loro responsabilità. La pagina degli anni di piombo non si può chiudere con la impunità di chi ha seminato morte. Gli assassini del commissario Calabresi e i protagonisti di tante altre vicende che costellarono la storia prima di Lotta Continua e poi delle Brigate Rosse vanno puniti. Da certe colpe non si può mai essere esentati. La Francia nel passato ha sbagliato con la sua tolleranza nei confronti di tanti protagonisti del terrorismo italiano. Oggi con un atto chiaro ed esemplare pone fine ad un regime di impunità”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri, membro del Consiglio di Presidenza di Forza Italia.
    “Un plauso al coraggio di Emmanuel Macron che ha fatto ciò che nessuno dei suoi predecessori aveva avuto la forza e il coraggio di fare”. Commenta così Sandro Gozi la notizia dell’arresto in Francia dei sette ex brigatisti italiani. “La decisione del presidente Macron, attesa dall’Italia da molti anni – continua l’eurodeputato italiano eletto in Francia con la lista Renaissance -, dimostra ancora una volta l’amicizia e la volontà del governo francese di cooperare e collaborare con il nostro Paese su tutti i fronti. Per noi italiani si tratta di una storia dolorosa, una lunga scia di fatti di sangue che hanno colpito la nostra anima e le nostre coscienze, una vicenda che ha segnato il dibattito per decenni e divide ancora oggi l’opinione pubblica”. 
    “Finalmente la Francia arresta terroristi rossi latitanti da anni grazie all’iniziativa del Governo Draghi. Anche qui c’è un cambio di passo: l’unità nazionale da credibilità all’Italia”. Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia. 
    “La decisione di Macron di autorizzare l’arresto delle persone ricercate dall’Italia scrive una pagina nuova nella storia della collaborazione europea. Grazie Presidente, Merci Monsieur le President”. Lo scrive su Twitter il leader di Iv, Matteo Renzi.

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    Sud Sudan: agguato al padre Carlassare. Tra gli arrestati anche 3 preti della diocesi

    Dodici persone sono stati arrestate a Rumbek, in Sud Sudan, accusate di essere coinvolte nell’agguato al vescovo Christian Carlassare. Lo ha riferito l’agenzia d’informazione Aci Africa, secondo quanto rilanciato da Nigrizia, la rivista dei Comboniani. “Tre di loro, tra cui spicca il nome del coordinatore diocesano John Mathiang, sono preti della Diocesi di Rumbek mentre gli altri sono laici con diverse responsabilità a livello della Chiesa locale”, riferisce il portale dei missionari di cui fa parte lo steso padre Carlassare. 
    La Chiesa sudsudanese sarebbe dunque in qualche modo coinvolta. Scrive Nigrizia, il portale dei Comboniani, facendo parlare una fonte anonima ma ‘sicura’ : “Le cose erano chiare da subito ma ora sono evidenti e possiamo dire con certezza che la responsabilità è di una porzione di Chiesa dinka (l’etnia del presidente Slava Kirr), che chiamo ‘clan’, all’interno delle autorità ecclesiali locali. John Mathiang è solo una pedina di questo clan. Il vero mandante è più lontano ancora ed è collettivo. Si tratta di una frazione della comunità ecclesiale di origine dinka che vuole avere il suo peso nella Chiesa e nel Paese per mettere mano sulle sue ricchezze”.
    Aci Africa rivela che gli arresti sono stati possibili grazie al ritrovamento del telefonino che sarebbe caduto ad uno dei due assalitori durante l’agguato e che padre Christian, colpito alle gambe, avrebbe involontariamente nascosto cadendovi sopra. Dai tabulati sarebbe così stato possibile per le autorità, che investigavano sulla vicenda, di risalire ai responsabili. Ma l’operazione tempestiva della polizia locale è realmente stata possibile soltanto grazie al comunicato del presidente Salva Kirr che ieri, in un’apposita nota, chiedeva investigazioni rapide dopo l’accaduto. “Quello del presidente è stato un segnale preciso – dice la fonte citata da Nigrizia – che si doveva agire perché si erano oltrepassati i limiti. Lui, che si definisce cattolico, sognava da tempo un vescovo dinka ma con questa vicenda a livello internazionale il Sud Sudan ne esce distrutto e stavolta Salva Kirr non può permetterselo”.    

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    Tar, “congrua e logica” scelta Csm su Cantone procuratore

    (ANSA) – PERUGIA, 27 APR – La motivazione con la quale il Csm
    “ha fondato la propria scelta” in favore della scelta di
    Raffaele Cantone quale nuovo procuratore della Repubblica di
    Perugia è stata “congrua e logica oltre che conforme ai criteri
    di valutazione in materia”. Lo sostiene il Tar del Lazio in
    entrambi i provvedimenti con i quali ha respinto i ricorsi del
    procuratore aggiunto di Salerno Luca Masini e di quello di
    Reggio Calabria Gaetano Paci contro la decisione dell’Organo di
    autogoverno della magistratura.   
    I giudici amministrativi hanno motivato la loro decisione con
    articolati provvedimenti a carattere tecnico. Paci e Masini
    avevano chiesto l’annullamento della delibera del plenum del Csm
    del 17 giugno 2020 che, accogliendo una delle proposte della
    quinta commissione, ha disposto la nomina di Cantone a
    procuratore di Perugia.   
    Nel provvedimento si sottolinea tra l’altro che “il Csm ha
    ritenuto particolarmente pregnanti, ai fini del giudizio
    sull’attitudine direttiva, le qualità dimostrate dal dottor
    Cantone nell’esercizio delle funzioni di presidente
    dell’Autorità” nazionale anticorruzione. “Le competenze
    acquisite dal dottor Cantone nel corso dell’incarico – scrive
    ancora il Tar nella motivazione con cui ha respinto i ricorsi -,
    e in particolare quelle afferenti all’attività di contrasto dei
    reati contro la pubblica amministrazione, che comportano anche
    una collaborazione tra l’Anac e gli organi requirenti dell’Ago,
    sono state pertanto ritenute dal Csm significative per il
    conferimento dell’incarico direttivo e precipuamente valorizzate
    alla luce dei risultati conseguiti e della ‘eccellente capacità
    organizzativa’ dimostrata”. (ANSA).   

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    Brexit: l'Europarlamento vota oggi l'accordo Ue-Regno Unito

        Il Parlamento europeo si esprimerà oggi per dare il suo consenso all’accordo che stabilisce le regole per le relazioni future tra l’Ue e il Regno Unito.    Gli eurodeputati discuteranno e voteranno anche una risoluzione di valutazione dell’accordo, in cui insistono sulla sua piena attuazione insieme all’accordo di recesso, e sottolineare il ruolo che il Parlamento avrà nel controllare l’applicazione concreta degli accordi.    Il 24 dicembre 2020, i negoziatori dell’Ue e del Regno Unito hanno concordato l’accordo commerciale e di cooperazione che stabilisce i termini della futura cooperazione tra Bruxelles e Londra sul libero scambio, senza quote e tariffe in settori quali la pesca, l’energia e la sicurezza interna, e le norme sulla concorrenza leale. L’accordo è stato applicato provvisoriamente dal 1° gennaio 2021 e scadrà il 30 aprile 2021.    L’approvazione in Parlamento è necessaria per l’entrata in vigore permanente del testo.    Nel progetto di risoluzione che accompagna il voto, redatto dal gruppo di coordinamento del Regno Unito e dalla Conferenza dei Presidenti, la Brexit viene definita un “errore storico”. Viene inoltre accolto con favore l’accordo commerciale e di cooperazione, ma si condannano le recenti azioni unilaterali del Regno Unito in violazione dell’accordo di recesso e si chiede che i termini concordati siano pienamente rispettati e applicati.    I risultati delle votazioni saranno annunciati domani mattina alle 9.00 Con il consenso del Parlamento, l’accordo entrerà in vigore dopo il voto del Consiglio. 
       L’accordo Ue-Regno Unito “che voterete oggi è qualcosa di enorme, rappresenta l’unità e la solidarietà Ue per proteggere gli interessi dei nostri cittadini”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al Parlamento europeo al dibattito sull’accordo post Brexit Ue-Regno Unito. “Questo accordo protegge i cittadini europei e i loro diritti, aiuta ad evitare problemi significativi per i lavoratori ed i viaggiatori, dai pescatori fino alle aziende, protegge gli interessi europei e mantiene l’integrità del mercato interno e garantisce una parità di condizioni di partenza”, ha aggiunto. “Sono lieta nel riferire i progressi nel lavoro portati avanti dal vicepresidente Sefcovic” sull’Irlanda del nord, “nelle ultime settimane si è creata una dinamica costruttiva, continueremo a lavorare strettamente con il Regno Unito per trovare soluzioni costruttive che rispettino quanto è stato pattuito”, ha proseguito Ursula von der Leyen. “Il prossimo passo è concordare un cammino di conformità e di rispetto con scadenze concrete per sostenere questo processo. Sefcovic continuerà ad impegnarsi con tutte le parti in Irlanda del nord. Abbiamo bisogno di soluzioni e non di clamore per far funzionare il protocollo”, ha sottolineato. “L’accordo tra l’Ue ed il Regno Unito è un accordo incisivo con un meccanismo di risoluzione delle controversie vincolante e la possibilità di misure unilaterali laddove necessario. Voglio essere chiara, non vogliamo dover utilizzare questo strumento ma non esiteremo ad utilizzarlo se sarà necessario”. 

       La Francia minaccia ‘misure di ritorsione’ contro il Regno Unito se l’accordo sulla pesca, previsto dalle intese sul dopo-Brexit, non verrà attuato. “Chiediamo tutto l’accordo, niente più che l’accordo, e se non sarà attuato… prenderemo misure di ritorsione in altri settori, se necessario”, ha dichiarato il ministro agli Affari europei Clement Beaune all’emittente Bfm Business.

      “Passo dopo passo ci si è resi conto che, il premier britannico, Boris Johnson non è capace di rispettare le sue promesse, mentre noi abbiamo fatto del nostro meglio per arrivare al miglior risultato possibile”. Così Manfred Weber, presidente del gruppo del Ppe al Parlamento europeo durante il dibattito sull’accordo post Brexit Ue-Regno Unito. “Dobbiamo dire ai cittadini che la Brexit porta tutti a essere sconfitti e crea molte vittime come ad esempio sull’Erasmus. Dobbiamo anche essere chiari sul fatto che le conseguenze della Brexit, come la violenza in Irlanda del nord, sono colpa dei ‘brexiteers’, dei sostenitori di Johnson”. Il presidente del Ppe ha poi ringraziato l’ex capo negoziatore della Commissione europea Michel Barnier per i suoi sforzi nel aver “creato un quadro chiaro sulle future relazioni tra la Gran Bretagna e l’Europa, un quadro sicure e prevedibile per le imprese”.