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    Covid: governo-regioni mercoledì su modifica rt. Sileri: 'Vaccini a quota 24 milioni'

    Domani alle 11:30 è prevista a Palazzo Chigi la cabina di regia con il presidente del Consiglio Mario Draghi e i capidelegazione delle forze di maggioranza per fare il punto sulla situazione Covid. E’ quanto si apprende da diverse fonti di governo secondo le quali sul tavolo della riunione di domani potrebbero esserci anche le misure da inserire nel decreto sostegni bis.
    E un incontro tra Governo e Regioni è in programma mercoledì per verificare la possibilità di una modifica dei parametri che determinano il cambio di colore e in particolare dell’Rt. L’incontro, secondo quanto si apprende da fonti regionali, sarà preceduto da una riunione dei tecnici delle regioni per mettere a punto delle proposte. L’obiettivo dei presidenti è quello di considerare non più l’indice di diffusione del contagio per l’attribuzione dei colori ma l’Rt ospedaliero. Per il governo ci saranno il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e quello della Salute Roberto Speranza.
    Il piano vaccinale italiano, intanto, procede spedito, con le somministrazioni che hanno superato le 24 milioni di dosi e le Regioni che hanno aperto ufficialmente agli over 50. Gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose sono, ad oggi, il 28,08% (16.747.147) dell’intera popolazione. Un nuovo, ennesimo step, verso quella che potrebbe essere la fine di un incubo.
    “Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a 24 Mattino su Radio 24.

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    A Bolzano un ponte per il 'costruttore di ponti' Alex Langer

    (ANSA) – BOLZANO, 10 MAG – Il ‘costruttore di ponti’ Alex
    Langer avrà ora anche ufficialmente un suo ponte a Bolzano. Il
    fondatore del movimento verde italiano è scomparso nel 1995. La
    giunta comunale di Bolzano ha approvato la delibera di
    attribuzione ufficiale dell’odonimo: “Ponte Alexander Langer” al
    ponte che collega viale Trento alla ciclabile retrostante il
    Lido di viale Trieste. Tale denominazione è entrata nell’uso
    comune della cittadinanza a seguito di un’iniziativa promossa
    nel 1996 da un gruppo di studenti ed insegnanti della scuola
    professionale di via Santa Geltrude che simbolicamente si
    trovava su quel ponte che chiamavano “Langer” per discutere di
    temi pacifisti. (ANSA).   

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    Barbara Berlusconi in dolce attesa del quinto figlio

    Barbara Berlusconi è di nuovo in dolce attesa. È prevista per metà novembre, a quanto apprende l’Ansa, la nascita del suo quinto figlio (se maschio o femmina non si sa ancora), il terzo con il compagno Lorenzo Guerrieri, imprenditore nel settore immobiliare. Al quarto mese di gravidanza, la figlia di Veronica Lario e del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha già dato alla luce Alessandro (nel 2007), Edoardo (2009), Leone (2016) e Francesco (2018).
    In questi anni l’ex ad del Milan è rimasta attiva su più fronti: è amministratore delegato della Holding 14, la società, di cui sono soci anche i fratelli Luigi ed Eleonora, che controlla il 21,42% di Fininvest e investe in particolare nelle start up e nel digitale; è impegnata nella cultura attraverso la galleria d’arte contemporanea Cardi Gallery e nel sociale con progetti educativi a sostegno di studenti con disturbi specifici dell’ apprendimento.    

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    Meloni: 'Sì a Draghi patriota, no se garantisce altri interessi'

    “Mario Draghi è il capitano patriota che issa alta la bandiera tricolore e difende la nave Italia, i suoi interessi e la sua solidità, o è piuttosto il capitano imposto da altri affinché la nave Italia sia riðmessa sulla rotta reputata giusta in qualche altra capitale europea, o extraeuropea? Non è una differenza da poco. Non per noi”. Lo afferma Giorgia Meloni nel suo libro “Io sono Giorgia”, in cui si domanda: “L’autorevole ex governatore della Banca d’Italia ha assunto il compito di guidare il nostro Paese nella crisi per difenderne gli interessi, o per garantire altro?”
    “Un Draghi patriota – rileva la leader di Fdi – potrà sempre contare su Fratelli d’Italia, anche dall’opposizione. Un Draghi garante di interessi diversi da quelli dell’Italia invece troverà FDI a sbarrargli la strada. L’ho detto anche a lui, quando l’ho conosciuto in occasione delle consultazioni che hanno preceduto la nascita del suo governo. Mi è parso che, in cuor suo, apprezzasse la nostra genuina franchezza”, conclude. 
       

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    Sileri, con 30 milioni di vaccinati niente mascherina

    “Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a 24 Mattino su Radio 24. Secondo Sileri “per la quota di persone che non vuole vaccinarsi serviranno campagne di informazione. Ma attenzione, la presenza di un Green Pass, che ti consente la mobilità, di muoverti, sarà un ulteriore stimolo alla vaccinazione”.  

    “Capisco le persone e il bisogno di ricominciare a fare una vita normale, serve ancora pazienza per 2-3 settimane, aspettare che si concludano le vaccinazioni di tutti gli over 80 e che si arrivi a 30 milioni di italiani coperti con almeno la prima dose di vaccino”. Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, su ‘Il Corriere della sera’, dove si richiama alla prudenza e all’attenzione perché “in giugno anche noi saremo come la Gran Bretagna”.
    E su ‘Il Messaggero’ si spinge a dire che per metà giugno l’Italia si aspetta che ci siano 30 milioni di persone già con prima dose e il Paese possa essere in bianco. Nel frattempo – osserva – bisogna “continuare a rispettare le regole: mantenere la mascherina; rispettare il distanziamento; pulire sempre le mani; non assembrarsi”.    “L’unica cosa che temo davvero è che vaccinati anche i trentenni, si penserà che il virus sia scomparso e in pochi sotto i 30 anni si vaccineranno”, fa presente dicendo che per la vaccinazione ai più piccoli “dipende dal lavoro di ricerca delle aziende farmaceutiche, ma forse per settembre potrebbe far partire la vaccinazione anche dei 12-16enni”.    Su ‘Il Messaggero’ chiede di “riaprire anche se i contagi dei giovani cresceranno” e sul coprifuoco dice che “tra due settimane il limite delle 22.00 si potrà spostare” ribadendo che “l’indice Rt deve pesare di meno”. Ecco cosa si aspetta: “Entro due settimane tutte le Regioni in fascia gialla e il coprifuoco alle mezzanotte. E i ristoranti potranno lavorare anche al chiuso. A metà giugno, quando 30 milioni di italiani avranno ricevuto la prima dose, allora vedremo anche Regioni in fascia bianca”. Poi fa presente che i contagi “con le riaperture aumenteranno, nelle prossime settimane, i nuovi positivi, ma solo per le fasce di età più giovani, come avvenuto nel Regno Unito e in Israele”. Dobbiamo “comunque vigilare e a questo, lo ripeto, serve il sistema dei colori. E soprattutto questa estate dovremo fare di tutto per convincere anche i più giovani a vaccinarsi”. Sul green pass anche a chi ha ricevuto una dose: “sono favorevole, ma a una condizione. Bisognerà comunque verificare, con il test sierologico, se la persona che ha ricevuto la prima dose abbia effettivamente sviluppato gli anticorpi in modo consistente. A quel punto, è giusto rilasciare il green pass”.    

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    Migranti: Salvini, a Draghi porteremo modelli altri paesi

    “2.148 sbarchi in 24 ore non sono compatibili con un paese che vuole ripartire. Ne parleremo con Draghi”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, in un incontro con i giornalisti fuori dalla sede di Regione Lombardia. “Noi a Draghi porteremo i modelli degli altri paesi europei – ha aggiunto -. Siccome giustamente si parla di un governo europeista e di quello che ci chiede l’Europa, chiederemo che l’Italia si comporti come si comporta la Spagna, la Grecia e la Francia. In nessun altro Paese ci sono i numeri, le dimensioni e i problemi che abbiamo in Italia” ha aggiunto.
     “Non do promozioni o bocciature – ha proseguito Salvini – I numeri dicono che sono arrivati ieri, in una domenica di maggio, il doppio dei clandestini che sbarcarono in tutto il mese di maggio quando ero ministro. Con in più che c’è il Covid. Sicuramente così non si può andare avanti. Volere è potere. Io venerdì sono a Catania in un’aula di tribunale per rispondere di quello che ho fatto e ne vado fiero”. Salvini ha inoltre confermato di essersi confrontato con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Con Lamorgese ci siamo messaggiati ieri, però se si aspetta la solidarietà europea penso che andrà a finire come sui vaccini: il nulla – ha aggiunto -. Gli altri paesi non stanno aspettando l’Europa, ma stanno difendendo i loro territori per conto loro con pieno diritto. Il presidente Draghi dice che noi meritiamo rispetto e anche sul fronte dell’immigrazione meritiamo rispetto. Non possiamo invitare i turisti da mezzo mondo su un’isola che ogni giorno vede migliaia di sbarchi. Non è serio”.
       

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    Comunali, Letta: 'Zingaretti era un ottimo candidato ma fa altro'

    “Zingaretti sarebbe stato un ottimo candidato a Roma, ma sta facendo un’altra cosa e la sta facendo molto bene gestendo la sanità del Lazio”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a Forrest su Radio1.”La sua candidatura andava gestita e verificata rispetto alla gestione della campagna vaccinale. Da settimane Gualtieri aveva fatto capire che era interessato a candidarsi al Campidoglio. Mettiamo in campo il ministro dell’ Economia che ha lanciato la prima versione del Recovery e farà benissimo al Campidoglio”, ha concluso. 
    “Sul Copasir ha ragione la Meloni. Per legge va presieduto dalla minoranza. Siccome l’unica minoranza oggi è quella di Fdi, è giusto a Fdi tocchi la presidenza del Copasir. Per quanto la legge non sia scritta benissimo sul principio non ho dubbi”, h aggiunto il segretario del Pd.
    “Avevamo chiesto a Virginia Raggi di avere coraggio e mettersi in discussione. La sindaca sa che a Roma ci sono emergenze irrisolte in molti settori: buche, rifiuti, periferie, trasporti. A differenza dell’emergenza sanitaria nel Lazio risolta da Zingaretti. Conte ha fatto una scelta di campo decidendo di sostenere la Raggi, scegliendo la strada del confronto davanti agli elettori, ma Gualtieri andrà al ballottaggio e Virginia Raggi ci aiuterà in quell’occasione”. Così il responsabile Enti Locali del Pd e ex ministro Francesco Boccia sulla partita delle comunali a Roma.
    “Roberto Gualtieri è una candidatura forte e credibile e la sua scelta di candidarsi aiuterà questo progetto di una rinascita”. Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a margine dell’inaugurazione del playground di Tiburtino III, del murales e di un parco dedicato ad Anna Magnani. “Roma non può continuare a vivere solo di emergenze: emergenza rifiuti, emergenza trasporti, emergenza lavoro, emergenza buche, emergenza periferie. Emergenza disuguaglianze perché in questi anni sono cresciute in maniera intollerabile le ingiustizie. Le persone sono stremate e non ne possono più perché i problemi vengono addirittura ignorati”, osserva. “Hanno privato Roma di un’idea di futuro. Non è normale – aggiunge -. Bisogna e si può voltare pagina. Ridare a Roma il ruolo che gli spetta nel mondo e ridare tranquillità e felicità ai cittadini. Solo l’alleanza del centrosinistra può garantire questo e riaccendere la speranza. A Roma l’alleanza c’è e chi se ne tira fuori sbaglia. Bisogna prima di tutto pensare a Roma e non a sé stessi”. “Facciamo delle primarie una grande opportunità di mobilitazione popolare. Ci sono tante persone autorevoli e radicate che arricchiranno il confronto”, conclude.

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    Roma: Conte, M5s con Raggi. Gualtieri correrà alle primarie del Pd

    Dopo una riflessione lunga un mese in casa Pd, si torna al punto di partenza: sarà l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri il candidato in quota dem per il Campidoglio. Alla fine è stato il M5s mettere la parola fine al pressing serrato da parte del partito su Nicola Zingaretti. La condizione posta dal governatore per la corsa al Campidoglio era la tenuta dell’asse giallorosso in Regione, una circostanza che il Movimento non ha assicurato in alcun modo, prospettando anzi una crisi imminente. Insomma, la trattativa serrata degli ultimi giorni tra Nazareno e 5 stelle non è andata a buon fine e l’ultima parola è spettata al leader in pectore dei pentastellati, Giuseppe Conte: “Virginia Raggi è un ottimo candidato. Ci auguriamo che la decisione del Pd non metta in discussione il lavoro comune che da qualche mese è stato avviato a livello di governo regionale”. La candidatura di Gualtieri a sindaco di Roma era nell’aria da tempo, congelata nell’ultimo periodo per dare spazio all’ipotesi Zingaretti, considerato un nome più forte. L’ex ministro dell’Economia, come raccontano fonti a lui vicine, è stato spettatore fino a ieri restando a disposizione del partito, poi, venute meno le condizioni per la corsa dell’ex segretario dem, si è fatto avanti “con umiltà e orgoglio. Partecipo alle primarie del 20 giugno”, ha annunciato.
    A stretto giro è arrivato il sostegno via twitter del segretario Enrico Letta che, a fine giornata, viene descritto da chi gli è vicino “consapevole delle difficoltà del Movimento”. Carlo Calenda, da tempo in pista per Palazzo Senatorio, lo punge: “Il candidato del Pd lo ha scelto sostanzialmente i 5s minacciando di far cadere la Regione. Alleati sinceri e affidabili…”. Da domani “il prof Gualtieri”, come qualcuno lo ha ribattezzato, sarà il primo grosso ostacolo per il bis di Virginia Raggi, in attesa delle scelte del centrodestra. La sindaca grillina, da parte sua, incassa l’endorsement di Conte, ringrazia e rilancia: “Avanti uniti”.
    “Avanti uniti. Grazie del sostegno a Giuseppe Conte, al MoVimento 5 Stelle, a tutti coloro che si impegnano e si impegneranno per Roma. Grazie a tutti voi! #AvantiConCoRaggio”. Così su twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.
    “E’ innegabile il forte imbarazzo che una eventuale candidatura di Nicola Zingaretti per le Comunali di Roma porterebbe nella neonata alleanza regionale”. Così le due assessore a 5s della giunta di Nicola Zingaretti, Roberta Lombardi e Valentina Corrado. “La situazione che si verrebbe a creare (uniti in Regione e avversari a Roma con Zingaretti come candidato e presidente) sfiorerebbe il paradosso”, dicono le pentastellate augurandosi che le scelte del Pd su Roma “non contemplino soluzioni che avrebbero, inevitabilmente, ripercussioni sulla tenuta dell’attuale maggioranza regionale e su scenari di future alleanze nel Lazio”.
    “Il candidato del Pd a Roma lo hanno scelto sostanzialmente i 5S, con il sostegno di Conte alla Raggi e minacciando di far cadere la regione in caso di candidatura di Zingaretti. Alleati sinceri e affidabili. Benvenuto a @gualtierieurope. Dopo le primarie ci confronteremo”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione e candidato al Campidoglio.