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    Guerini inaugura piazza Aude Pacchioni nel Modenese

    (ANSA) – BOLOGNA, 22 MAG – Uno spazio dedicato ad Aude
    Pacchioni, la partigiana ‘Mimma’, amministratrice, realizzato
    davanti al memoriale della Buca di Susano, località in frazione
    di Palagano (Modena) dove nel 1944 furono assassinate dai
    nazisti sei persone – una donna, tre bambini, una coppia di
    coniugi anziani – nell’ambito della più vasta rappresaglia nota
    come strage di Monchio con 136 vittime. La piazza ‘Aude
    Pacchioni’ è stata inaugurata questa mattina dal ministro della
    Difesa, Lorenzo Guerini, insieme al presidente
    emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini, ad amministratori locali e
    rappresentanti istituzionali e dell’Anpi.   
    Alla commemorazione per il 77esimo anniversario della strage
    di Monchio il ministro Guerini si è impegnato a farsi portavoce
    della richiesta di Palagano del riconoscimento della medaglia al
    valor civile, testimonianza “del ricordo di una strage che è
    stata davvero efferata, anche nelle dimensioni”, ha detto a
    margine.   
    Bonaccini ha sottolineato il significato della dedica della
    piazza alla partigiana Aude: “Testimonia l’importanza della
    memoria e dell’impegno per costruire una società più giusta,
    inclusiva e solidale, unita nella lotta contro la violenza, il
    razzismo, l’intolleranza”.   
    Modenese, Aude ‘Mimma’ Pacchioni è morta lo scorso gennaio a
    94 anni. Dopo aver preso parte attivamente alla Resistenza, è
    stata prima consigliera comunale e poi assessora, contribuendo a
    costruire il modello emiliano di welfare, nonché presidente
    dell’Udi e presidente provinciale dell’Anpi. (ANSA).   

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    Semplificazioni, multe per chi frena la digitalizzazione della P.a

    I dirigenti pubblici diventano responsabili della transizione digitale della P.a e chi frena sarà sanzionato secondo la gravità delle violazioni, da tagli alla retribuzione fino alla perdita dell’incarico. Lo prevede la bozza del decreto Semplificazioni, ancora oggetto di confronto.
    Sarà l’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, a vigilare, verificare e segnalare le “violazioni degli obblighi di transizione digitale” alla presidenza del Consiglio per l’eventuale esercizio di “poteri sostitutivi”. Sono previste anche multe da 10mila a 100mila euro per chi non fornirà dati e documenti richiesti dall’Agid per il monitoraggio delle attività. 
    Si prevede anche un subappalto senza soglia. L’attuale limite del 40% – introdotto come deroga al Codice degli appalti e in vigore per tutto il 2021 – scompare per lasciare spazio ad una dicitura più generica sulla cessione totale dei lavori: “il contratto non può essere ceduto”, recita la norma ricalcando fin qui il vecchio codice e “non può essere affidata a terzi – questa la novità – l’integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto”. La soglia è abrogata anche per gli appalti specialistici “di notevole contenuto tecnologico”.
    Torna invece nella bozza il cosiddetto ‘appalto integrato’, in cui progettazione ed esecuzione dei lavori possono essere oggetto della stessa gara e quindi affidati allo stesso aggiudicatario. Per le opere del Recovery viene infatti abrogato il divieto di affidamento congiunto previsto dal Codice degli appalti. “L’aggiudicazione – si legge inoltre – può avvenire sulla base del criterio del prezzo più basso”.
    Un’altra novità riguarda l’edilizia scolastica. Il ministero dell’Istruzione adotterà linee guida tecniche generali e avrà poteri sostitutivi degli enti locali nella progettazione e esecuzione dei lavori di costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole: in caso di inerzia potrà diffidare gli enti ad adempiere entro 30 giorni e poi sostituirsi. Fino al 31 dicembre 2026, inoltre, sindaci e presidenti di provincia avranno i poteri di commissari per riqualificazione edilizia delle scuole. È anche previsto che le autorizzazioni siano rese entro 30 giorni, dopo i quali si intendono approvate.

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    Vaccini: sindacati Puglia, poche dosi per fragili e disabili

    (ANSA) – BARI, 21 MAG – “Se non ci sono vaccini per
    completare la vaccinazione delle categorie maggiormente a
    rischio, 8Oenni a domicilio, disabili e fragili, lo si dica
    chiaramente e pubblicamente e si metta fine alla insulsa
    propaganda che tutto va bene. ln ogni caso la partecipazione dei
    medici di famiglia finisce qui”: è quanto scrivono i sindacati
    medici della Puglia, Cgil, Smi, Snami, Simet e Ugs, in un
    documento inviato al presidente della Regione Puglia, Michele
    Emiliano, all’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco e ai
    direttori generali delle Asl pugliesi.   
    “L’intersindacale medici – è scritto – denuncia pubblicamente
    l’impossibilità di continuare la campagna vaccinale, vista la
    scarsa distribuzione dei vaccini, e chiede ai direttori generali
    delle Asl pubbliche comunicazioni volte a far conoscere ai
    cittadini, finalmente, la verità e cioè che non vengono
    consegnati ai medici di medicina generali adeguati dosi di
    vaccini per adempiere a quanto previsto nell’accordo del
    05-03-21, cioè vaccinare gli ultraottantenni a domicilio, i
    pazienti disabili e quelli fragili”.   
    Secondo i sindacati, “pur tra mille difficoltà e un vero e
    proprio ostruzionismo, i medici di famiglia hanno vaccinato
    oltre 500mila pazienti, i più impegnativi come è facile
    comprendere, a cui è stata assicurata, sino ad ora, la
    vaccinazione da parte del medico di famiglia. La carente
    distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale ha
    imposto tempi lunghi nel completare la vaccinazione di queste
    categorie, individuate come prioritarie, a tal punto da
    determinare uno stato di conflitto con deterioramento del
    rapporto di fiducia medico-paziente”. “Riteniamo assolutamente
    vergognoso – concludono – il pressapochismo sul piano
    organizzativo. Ancora non ci è dato sapere chi vaccinerà i
    caregiver e familiari dei disabili e con quale vaccino”. (ANSA).   

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    Israele: lavoratori porto Ravenna, 'Non imbarcheremo armi'

    (ANSA) – BOLOGNA, 21 MAG – “I lavoratori del porto di Ravenna
    si rifiuteranno di caricare armi, esplosivi o altro materiale
    bellico che possano alimentare il conflitto tra Israele e
    Hamas”. Lo annunciano Cgil, Cisl e Uil e le loro categoria dei
    trasporti, Filt, Fit e Uiltrasporti. I sindacati spiegano di
    essere venuti a conoscenza che nei prossimi giorni una nave
    ormeggerà al porto di Ravenna per imbarcare alcuni container
    contenenti materiali bellici. Il carico dovrebbe essere sbarcato
    in un porto israeliano. Se la nave si presentasse le
    organizzazioni sindacali di categorie dichiareranno sciopero
    impedendo l’operazione. (ANSA).   

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    Mattarella, il Paese va modernizzato garantendo la coesione

    “Guidare i processi economici e civili, cercando di rendere più moderno il Paese, con le sue imprese e la sua pubblica amministrazione e, al tempo stesso, di garantire inclusione e coesione, resta un traguardo verso il quale orientare l’azione delle istituzioni, dei corpi sociali, dei cittadini”. Lo dice Sergio Mattarella in un messaggio in occasione dell’anniversario della scomparsa di Massimo D’Antona, il giurista assassinato dalle Nuove Brigate Rosse il 20 maggio del 1999. “Per onorare – aggiunge – gli uomini che hanno pagato con la vita il loro impegno per migliorare le condizioni di lavoro e per costruire politiche pubbliche capaci di ridurre le diseguaglianze”, con servizi efficienti e più facile accesso all’occupazione. 
    D’Antona, sottolinea Mattarella, era “un riformatore, un uomo del dialogo che ha posto la propria passione civile a servizio del progresso del Paese: per questo è stato ucciso da terroristi sconfitti, ridotti ormai a una banda di killer sanguinari. Nella follia e disumanità brigatista D’Antona è stato individuato come obiettivo da eliminare, al pari di altri intellettuali”: Tarantelli, Ruffilli, Biagi, accomunati dalla “opera di cucitura tra interessi potenzialmente contrastanti e tra le necessarie innovazioni e la tutela dei diritti a cui la Costituzione dà carattere di universalità”.

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    Tesei, non è momento di inasprire pressione fiscale

    (ANSA) – PERUGIA, 20 MAG – “Non mi sembra questo il momento
    di inasprire la pressione fiscale nazionale”: la presidente
    della Regione Umbria Donatella Tesei, Lega, interviene così
    sulla proposta del segretario del Pd Enrico Letta in materia
    fiscale. Lo fa rispondendo all’ANSA.   
    “Ritengo che il rigore di bilancio sia un valore importante”
    ha sottolineato Tesei. “E lo è proprio – ha aggiunto – perché
    nei momenti di difficoltà consente di attuare politiche
    espansive, investendo per rilanciare l’economia, rimettere in
    modo la fiducia, salvare ricreandoli posti di lavoro. È questo
    ciò che il presidente Mario Draghi definisce ‘debito buono'”.   
    Per Tesei “il Covid è stato ed è paragonabile economicamente
    ad una guerra”. “Durante e dopo una guerra – ha affermato – non
    si aumenta il livello di tassazione, peraltro tassando spesso
    ciò che è già stato tassato, ma si allenta la pressione fiscale
    e si investe denaro pubblico per far ripartire vita ed economia,
    anche se questo genera debito, perché se ben utilizzato sarà
    certamente debito buono. Non mi sembra questo – ha ribadito
    Tesei – il momento di inasprire la pressione fiscale nazionale”.   
    (ANSA).   

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    Sostegni bis, via libera al decreto. Draghi: 'Siamo pronti ad accogliere turisti da tutto il mondo'

    Via libera al Decreto Sostegni bis dal Consiglio dei ministri. Oltre al pacchetto si ristori per le attività economiche c’è anche la norma  “anti licenziamenti”. Per le aziende che chiedono la cassa Covid entro fine giugno, il blocco dei licenziamenti è prorogato al 28 agosto. Inoltre dal primo luglio le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali a condizioni che non licenzino.
    “Oggi il Cdm ha approvato il decrerto imprese, lavoro, sanità, giovani: è un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre ma allo stesso tempo non lascia indietro nessuno. Assiste, aiuta”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa. Il decreto Sostegni bis vale “circa 40 miliardi, di cui 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito, 4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà”. 
    SOSTEGNI- Quattro miliardi del dl Sostegni bis andranno “ai lavoratori e alle fasce in difficoltà in parte per supplire alla situazione di emergenza, sia per accompagnare i lavoratori in un processo che sarà complicato. Bisognava attrezzarsi ad affrontare questa congiuntura che è positiva ma difficile”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Per la prima volta accanto al criterio del fatturato si usa anche l’utile che è molto più giusto ma ovviamente ci vorrà più tempo, la seconda novità è l’arco temporale che ora abbraccia 370mila nuove partite Iva che vengono incluse”.  “Per la prima volta c’è un fondo per la ricerca di base, si chiamerà Fondo italiano per la scienza, con 50 milioni e 150 per ogni anno a venire. E’ un investimento molto significativo per richiamare giovani e meno giovani che sono andati via” dice il presidente del Consiglio. “Sul Pnrr non c’è stato alcun rallentamento il tempo passato” è stato “necessario per affrontare la complessità dei temi”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Noi per la fine di questo mese abbiamo l’attrezzatura per cominciare a partire, ma ci sono ancora tanti altri provvedimenti da prendere”. Guardando alle cose da fare “ho detto ‘accidenti quante cose nel mese di maggio’, ora ci stiamo arrivando ma le abbiamo fatte tutte”.
    “Se la situazione pandemica continua a migliorare come vediamo attualmente, mi auguro che non ci sarà bisogno di decreti di questo tipo nel corso di quest’anno”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo a una domanda su eventuali nuovi scostamenti e altri decreti Sostegni. “Il miglior sostegno è la riapertura”, ha aggiunto.
    TURISMO- “Per il turismo c’è molto nel decreto attuale ma la miglior misura per il turismo sono le riaperture. Da domenica 16 maggio non è più necessaria la quarantena, ma solo un tampone negativo. Abbiamo anche rafforzato i voli Covid tested, raggiungendo Venezia e Napoli, ampliando i Paesi di provenienza. L’Italia è pronta ad accogliere i turisti da tutto il mondo”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa.
    AIUTI AI GIOVANI -“Per i giovani c’è un ampia parte del decreto, in particolare la possibilità di comprare una casa: imposta di registro e mutuo sono state cancellate e questo vale per tutti i giovani, per i meno abbienti, con Isee credo fino a 40mila euro, c’è anche la garanzia dello stato sull’80%” del mutuo. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa, sottolineando che sarà “più facile per tutti i giovani comprare casa e costruirsi una famiglia e dare quell’elemento di sicurezza che manca oggi”.
    PROPOSTA LETTA – “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo a chi gli chiede di commentare la proposta di Enrico Letta di tassare i più ricchi per pagare uan dote ai giovani.
    LOTTA AL COVID -“Voglio esprimere la mia soddisfazione per la decisione di lunedì scorso sulle riaperture graduali con il rischio calcolato, per procedere un po’ alla riapertura del paese e che è gran parte frutto della campagna vaccinale seguita dal governo”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “C’è una decisione di cui fiero, la sterzata che si è data sulle classi di età per le vaccinazioni, circa due mesi fa si è data priorità ai soggetti più fragili, due mesi fa la classe tra 70-79 anni era la categoria meno vaccinata tra tute le categorie, oggi siamo all’80% questo che vuol dire che è la terza coorte dopo ultra novantenni e ottantetnni”. 
    FISCO –  Sulla riforma fiscale “quello che ho detto è che il principio di progressività va preservato e la riforma fiscale deve contribuire alla crescita. Non è tempo di politiche fiscali restrittive” Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa sottolienando tuttavia che, sul dossier, se ne occuperà in futuro una commissione ad hoc. 
    ALITALIA- “E’ un dossier che si trascina da un po’ di tempo, ci stiamo avvicinando a una soluzione, un accordo con la commissione Ue per l’avvio della nuova Ita, la questione importante da parte della commissione è che vi sia discontinuità per la questione degli aiuti di Stato, a breve dovremo trovare questa soluzione e consentire a Ita di partire”. Così il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa dopo l’ok al decreto Sostegni bis rispondendo a una domanda su Alitalia. “Subito dopo” la partenza di Ita “si porrà la questione di eventuali partner, sappiamo che vi sono partner interessati ma è qualcosa che affronteremo nella fase successiva. Penso che si riconosca il valore del brand Alitalia e verrà comunque mantenuto”. Così il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa dopo l’ok al decreto Sostegni rispondendo a una domanda su Alitalia.

       

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    Draghi stoppa Letta sulla tassa di successione

    La proposta del segretario del Pd, Enrico Letta, di finanziare una “dote per i diciottenni” con una tassa di successione viene è stata stoppata a stretto giro dal premier, Mario Draghi. 
    “Su 7 del Corriere lancio la proposta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del paese di pagarla con la tassa di successione”, ha scritto su Twitter Letta che per ottenere quell’obiettivo – come si legge in un passo dell’intervista anticipata da Corriere.it – si dice “disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale”. 
    “Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent’anni – è la tesi del segretario del Pd -. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie”. 
    Nella conferenza stampa di presentazione del Dl Sostegni bis, Draghi ha liquidato così la proposta: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”. 
    “Anche in questa circostanza c’è piena sintonia con il premier Draghi, se c’è una cosa di cui l’Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino”, ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini su twitter. Contro l’idea di Letta si schiera anche Forza Italia. “Fintanto che al governo ci saranno Fi e il centrodestra, Letta si scordi qualsiasi irricevibile aumento di tasse – afferma Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera -. Il segretario dem vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani? Lo dica ai cittadini in campagna elettorale e proponga al Paese un esecutivo di sinistra con al primo punto l’aumento della pressione fiscale. Per quanto ci riguarda quella di Letta è un’idea non percorribile da questo governo di unità nazionale che ha come obiettivi il superamento dell’emergenza sanitaria ed economica”.