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    Emiliano, inevitabile stop Ilva a caldo

    (ANSA) – MANDURIA (TARANTO), 07 GIU – Per il governatore
    pugliese Michele Emiliano, “la chiusura dei reparti a caldo”
    dell’ex Ilva “è ormai inevitabile”. “Ora – ha aggiunto – la
    partita più importante è capire cosa fare nei prossimi giorni,
    perché pretendere che dopo una sentenza del genere la
    magistratura non sequestri l’impianto che tecnologicamente non è
    diverso da quello che ha causato il reato, è impossibile”.   
    Emiliano ne ha parlato a ‘Forum in Masseria’ a Manduria
    (Taranto), anche in riferimento alla attesa sentenza del
    Consiglio di Stato sullo stop dell’area a caldo del Siderurgico.   
    “L’acciaieria – ha proseguito il presidente della Regione –
    potrebbe operare nel frattempo con gli impianti a freddo. E
    immediatamente cominciare la costruzione dei gruppi elettrici,
    per ora credo che la tecnologia più avanzata sia a gas, che ci
    possa portare a brevissimo anche ai forni a idrogeno”. “Noi – ha
    concluso – abbiamo già candidato Taranto a diventare un polo
    nazionale dell’idrogeno che si può fare o con l’energia
    elettrica, o con il gas naturale, e questi due elementi ci
    consentirebbero di pretendere dall’Ue la protezione della nostra
    produzione green dell’acciaio”. (ANSA).   

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    Landini, non prorogare il blocco dei licenziamenti sarebbe grave

    Il blocco dei licenziamenti è uno “dei temi che andrebbe affrontato perché pensare che dai primi di luglio in pandemia ancora aperta si possa tranquillamente andare a licenziare e non proteggere ancora il nostro sistema o trovare soluzioni più intelligenti sarebbe un errore grave”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale Cgil, alla presentazione online di ‘Law’, osservatorio Cgil Emilia-Romagna contro le attività della criminalità organizzata in regione a proposito degli incontri con le forze politiche in Parlamento, cominciati questa mattina col Movimento 5 Stelle e oggi pomeriggio col Pd. 
    “Uno degli elementi di discussione che abbiamo posto – aggiunge – è anche quello della governance, come si gestisce questo processo che tipo di lavoro si crea, quali filiere produttive si sviluppano, come si investe su innovazione su digitale, su cambiamento climatico, su scuola, conoscenza come diritti fondamentali. Oggi l’Italia ha davanti un’occasione non ripetibile – sottolinea Landini – quella di cambiare il Paese e di fare quelle riforme che da anni non siamo riusciti a fare. Ma il problema è che tipo di strada si prende”. La via per Landini è quella della legalità, dietro la quale devono esserci le parole “Costituzione” e “lavoro”.   

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    Decreto riaperture, il Governo chiede il voto di fiducia

     Il governo pone la questione di fiducia nell’Aula della Camera sul Dl riaperture. Lo comunica all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. 
    E la votazione partirà domani nell’Aula della Camera dalle 13.00. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il vicepresidente Ettore Rosato dando conto di un’intesa raggiunta tra i gruppi parlamentari. Le dichiarazioni di voto avranno inizio, invece, dalle 11.25. 

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    Oggi pomeriggio Letta vede i segretari di Cgil, Cisl e Uil

        Il segretario del Pd Enrico Letta incontrerà domani alle 15 i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri.    L’incontro si terrà al Nazareno.    Per il Pd partecipano, oltre a Letta, i vicesegretari Giuseppe Provenzano e Irene Tinagli, le capogruppo al Senato e alla Camera Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, i componenti della segreteria nazionale Marco Meloni e Antonio Misiani.      

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    Gerusalemme, annullata la Marcia nazionalista ebraica di giovedì

      La Marcia delle bandiere, la manifestazione nazionalista ebraica in programma giovedì prossimo a Gerusalemme, è stata annullata. Lo hanno fatto sapere, citati dai media, gli organizzatori dopo che la polizia non ha concesso il passaggio della Marcia nel quartiere musulmano della Città Vecchia.
      La manifestazione è al suo secondo stop: la prima volta doveva svolgersi il 10 maggio scorso ma fu annullata dopo le proteste sulla Spianata delle Moschee e il conseguente scoppio della guerra tra israeliani e palestinesi. La decisione è legata a motivi di ordine pubblico e a possibili nuove violenze in città. Lo stesso ministro della Difesa Benny Gantz ne aveva chiesto lo stop.
       Proteste arrivano dalla destra nazionalista: Bezalel Smootrich, del partito sionista religioso, ha definito la decisione “una resa vergognosa al terrorismo e alle minacce di Hamas”. Hamas aveva annunciato ritorsioni se la Marcia si fosse svolta e l’Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva messo in guardia Israele da possibili nuove violenze.   

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    Conte, disorientano alcune decisioni del Governo ma sostegno leale

      “Alcune decisioni del governo ci hanno disorientato ma continueremo a sostenerlo”. E’ quanto afferma l’ex premier Giuseppe Conte in un’intervista al “Corriere della sera” nella quale illustra come sarà il nuovo M5s: “Questo periodo non ha giovato al M5s, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese”.    Conte sottolinea che “alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità. Ma noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza. Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai nostri valori e alle nostre battaglie”. Sul nuovo M5s, spiega che “avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese.    Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi. E non ci saranno più ‘no’ pregiudiziali”.    L’ex premier nega con decisione il dualismo con Di Maio: “Sono tre anni che questo presunto dualismo scompare e riappare sui giornali, in realtà abbiamo sempre lavorato proficuamente fianco a fianco; Luigi darà il suo contributo fondamentale anche al nuovo Movimento”. E sulla sostituzione di Arcuri con Figliuolo commenta: “Sono situazioni incomparabili. Arcuri ha fatto un lavoro straordinario nonostante critiche ingenerose e spesso strumentali”.    Poi parla di sé e del M5s: sarò “eletto democraticamente e chiamato a operare la sintesi in modo da orientare la rotta e tenere la barra dritta. Non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi. Ho assunto con grande entusiasmo l’impegno a elaborare il nuovo progetto e portare il nuovo statuto, che sarà votato prima delle cariche elettive”.    Gli iscritti “li consulteremo ancor più di prima, attraverso una piattaforma telematica che rimarrà lo strumento principale”. La questione del secondo mandato “non è nel nuovo statuto, sarà risolta in seguito con il nuovo codice etico e la discussione sarà fatta in modo trasparente. Nel nuovo Movimento la figura del garante non può non essere Grillo, presenza insostituibile”.    Con Casaleggio “le strade si sono divise, ma io e tutto il Movimento abbiamo grande rispetto per Casaleggio, padre e figlio”. E sui fuoriusciti osserva: “L’appoggio a Draghi è stato una scelta difficile e io ho rispetto per chi si è allontanato.    Ma non potevamo volgere le spalle alla sofferenza degli italiani, quella scelta andava compiuta”.    Sulle suppletive alla Camera, chiarisce di non avere “mai pensato di correre per il seggio di Roma” e sull’alleanza con il Pd alle amministrative spiega: “Non do affatto un giudizio negativo del dialogo che stiamo coltivando col Pd e le altre forze di sinistra. La direzione di marcia è chiara e la nostra identità sarà così forte che ci consentirà di dialogare anche con l’elettorato moderato”. (ANSA).   

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    Lavoro: Provenzano, su blocco licenziamenti 'girandola Lega'

      Sul tema del blocco dei licenziamenti “c’è una continua girandola da parte della Lega, la posizione del Pd invece è stata chiara. Direi che quello della Lega è un attegiamento irresponsabile, ogni giorno cambiano posizione, Giogetti non è un opinionista, è il ministro dello Sviluppo Economico, è lui che deve indicare i settori che vanno protetti. Il Pd non vuole bloccare i licenziamenti in eterno ma accompagnare con la riforma degli ammortizzatori”. Così il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano, a Studio 24 su Rainews, alla vigilia dell’incontro dei vertici Pd con i leader di Cgil,Cisl e Uil. 
       “Conte è un uomo di equilibrio – aggiunge – è un uomo anche moderato e credo che voglia fare un percorso che tenga in M5s istanze diverse. Che M5s sia distinto dal Pd è un fatto di chiarezza che auspico, è bene che le forze politiche definiscano meglio la propria identità”. “Considero molto positivo – sostiene Provenzano – il divorzio tra il movimento e Rousseau. E’ stata un’anomalia molto grave che il potere di un partito sfosse in mano ad una società privata e ha determinato un vulnus democratico che è stato risolto. Ora con Conte il M5S prende una strada nuova sicuramente più vicina alle nostre posizioni e ho visto un’evoluzione posizitiva durante il governo con noi”.   “Spero che Letta entri in Parlamento perché così può svolgere meglio il proprio lavoro ma nel Pd le candidature le decisono i territori”, osserva Provenzano commentando l’ipotesi che il leader dem si candidi alle suppletive nel seggio di Siena.

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    Recovery, Giovannini, in arrivo il decreto per Fondo complementare

      Un nuovo elenco di opere da commissariare “lo presenteremo” nei “prossimi giorni”. Arriveranno “un decreto che consentirà di utilizzare il Fondo complementare” e “una legge delega prima dell’estate” sulla modifica del Codice degli appalti. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, intervistato da ‘Il Messaggero’ e aggiunge: “Aiuteremo i commissari con una specifica unità di contatto del ministero che darà supporto per la preparazione dei bandi di gara, il dialogo con i territori, proponendo le pratiche migliori, nel rispetto dei principi della sostenibilità”.    “Nei prossimi giorni arriverà un decreto che consentirà di utilizzare il Fondo complementare – spiega – visto che in alcuni casi i fondi vanno a progetti mai attuati nel nostro Paese e quindi privi di norme attuative, come quello per l’elettrificazione delle banchine dei porti. Quasi 2 miliardi andranno invece alla riqualificazione residenziale pubblica per finanziare progetti validi già presentati nell’ambito del bando per la qualità dell’abitare, che però aveva una copertura limitata”.    “La trilogia (Pnrr, decreto Semplificazioni e reclutamento) è un passo avanti fondamentale – dice – perché i tre provvedimenti sono costruiti per stare insieme, dare una nuova visione integrata. Il tutto sperimentando un nuovo modo per realizzare i progetti, rispettare maggiormente l’ambiente, ridurre i tempi, aumentare il confronto con tutte le parti in causa, a cominciare dai cittadini”.    “Ci sono 62 miliardi da impiegare tra i fondi europei e il fondo complementare – rileva – la cura del ferro da 25 miliardi prevede, ad esempio, l’elettrificazione di linee che ne erano prive, non solo l’alta velocità per il Sud. Così come ci sono le risorse per il trasporto pubblico locale, per rinnovare il parco bus e le metro, per circa 8,4 miliardi. E i fondi per la riqualificazione dell’edilizia urbana, per mettere in sicurezza la rete idrica, per il territorio”.    “I tecnici che assumeremo al ministero – prosegue Giovannini – saranno impegnati non solo a monitorare le opere ma anche ad aiutare gli enti locali, le stazioni appaltanti, le amministrazioni ad agire in maniera rapida, efficiente e innovativa, anche per ciò che concerne l’uso dell’economia circolare. Abbiamo reingegnerizzato i processi, non solo semplificato”.
      Le nuove opere, spiega il ministro, “in totale saranno 40 per un valore complessivo di circa 13 miliardi. Si tratta di alcuni interventi legati alle Olimpiadi Milano-Cortina, le tranvie della Capitale, interventi ferroviari in Lombardia, l’Aurelia bis in Liguria, alcuni presidi della pubblica sicurezza”. Il Codice degli appalti sarà oggetto di “una legge delega prima dell’estate. Il tema è delicato ma abbiamo già migliorato il quadro generale; stiamo studiando con Inail e ministero del Lavoro per ridurre i rischi di incidenti.    E poi sono stati introdotti elementi di premialità per le imprese che assumeranno giovani e donne”. I lavori del Pnrr, per la parte di competenza del ministero, daranno da qui al 2026 “circa 600mila” posti di lavoro, “cioè mediamente 120mila all’anno”.