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    Camera: Dialoghi sul referendum del 2 giugno del 1946

    Si tiene oggi il primo di una serie di incontri che il Comitato per la documentazione della Camera dei deputati promuove a settantacinque anni dal 2 giugno 1946 e dedicati alla consultazione referendaria che sancì la vittoria della Repubblica, all’estensione del voto alle donne e all’elezione dell’Assemblea Costituente.
    Nella Sala della Lupa, dove proprio nel pomeriggio del 10 giugno del 1946 vennero proclamati i risultati ufficiali, lo storico Maurizio Ridolfi, professore ordinario di Storia contemporanea all’università della Tuscia e docente anche a Roma Tre e la giornalista Alessandra Sardoni dialogheranno sul tema del referendum istituzionale. Interverrà il Presidente della Camera, Roberto Fico. Introdurrà i lavori il Vicepresidente Ettore Rosato.
    LA DIRETTA

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    Botta e risposta Letta-Meloni sui magistrati candidati

    “Ho visto le candidature” del centrodestra “a Napoli e il ticket a Roma. Il centrodestra è molto attento alla giustizia: hanno candidato due magistrati, a Napoli come sindaco e come vicesindaco a Roma, peccato che siano in funzione nel posto dove si candideranno. Hanno preso decisioni delicatissime e hanno accesso a dati sensibili della terra dove si candidano. La legge italiana ha un buco e non lo impedisce. Ed è un errore”. Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, a ‘L’Aria che tira’, su La 7.
    Ieri la notizia dell’accordo nel centrodestra sui candidati alle Comunali che vede tra l’altro il ticket Michetti-Matone a Roma.
    “E non se ne è accorto quando si è candidato Emiliano, o de Magistris o Ingroia. E’ è il classico due pesi e due misure della sinistra. Se è consentito è consentito. Se ne può parlare ma se si può fare si fa. Credo che ci fosse anche lui quando fu candidato Emiliano…”, così la leader di Fdi Giorgia Meloni a L’aria che tira su La7, a proposito della critica di Enrico Letta al centrodestra che ha candidato due magistrati a Roma e Napoli (Matone e Maresca). “Un errore” per il segretario del Pd.
    In mattinata c’è stato un colloquio di un’ora tra Matteo salvini ed Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma, per parlare del futuro della città. I temi affrontati per il “futuro della città”: sicurezza, decoro, trasporto,periferie, rifiuti.”La lega e tutto il centrodestra ci sono”, scrive ancora.
    In una nota Salvini ha rilanciato la federazione del centrodestra. “Avanti tutta con la federazione del centrodestra al governo e grande ottimismo in vista delle elezioni amministrative, soprattutto dopo le decisioni ufficiali su Roma e Torino. Matteo Salvini ha presieduto il consiglio federale del partito, questa mattina, e ha fatto il punto sulla situazione politica”. Così una nota della Lega, per la quale Salvini ha detto: “Ora servono unità e concretezza”.

       

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    Sindaca Crema: Sala,no tweet ma riforme

    (ANSA) – MILANO, 10 GIU – “Mi rivolgo ai segretari dei
    partiti: credo che dei tweet di solidarietà a noi interessi il
    giusto. Noi vogliamo invece vedere le riforme che ci facilitano
    la vita e quindi facilitano la vita alla città”. Lo ha
    sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tornando a
    parlare della vicenda della sindaca di Crema, Stefania Bonaldi,
    che ha ricevuto un avviso di chiusura indagini dopo che un
    bambino si è schiacciato le dita in una porta taglia fuoco
    all’asilo.
    “Prendo il caso di Crema come la classica goccia che fa
    traboccare il vaso: – ha aggiunto a margine della posa della
    prima pietra del nuovo edificio dell’Università di Milano
    Bicocca – prima è toccato alla sindaca Appendino, poi a un’altra
    serie di sindaci. Oggi si rischia troppo. E non vorrei che
    questo dibattito sul fatto che non si trovano candidati sindaci
    sia caldo oggi, ma poi ce ne si dimentica. Bisogna invece capire
    le ragioni per cui c’è così difficoltà a trovare persone che
    vogliono candidarsi”.
    “Un punto centrale” secondo Sala ” è la riforma delle
    regole, l’abuso d’atto d’ufficio è facile da prendersi, come
    una denuncia per omissione d’atto d’ufficio – ha concluso -.   
    Quindi a volte quando devi firmare non sai dove rischi di più”.   
    (ANSA).   

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    Vaccini:Fontana,pronti a farli a turisti

    (ANSA) – MILANO, 10 GIU – “Noi fin dal primo momento abbiamo
    detto che se ci danno una disponibilità aggiuntiva di dosi da
    destinare ai turisti, siamo pronti ad offrire il servizio”: il
    presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha ribadito a
    Pavia a margine dell’inaugurazione dell’elisoccorso del
    Policlinico San Matteo.   
    “E’ chiaro che è una cosa complessa, ma la macchina
    organizzativa che abbiamo in campo – ha assicurato – può
    gestirla. Si tratta di far comunicare tra loro le anagrafi
    vaccinali delle regioni, la nostra è già informatizzata e
    pronta”. (ANSA).   

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    Alto Adige: Kompatscher, violenza non è mai la soluzione

    (ANSA) – BOLZANO, 10 GIU – In occasione dei 60 anni della
    Notte dei fuochi, il presidente della Provincia di Bolzano Arno
    Kompatscher ricorda la difficile situazione dell’Alto Adige
    negli anni ’60 e i successivi sviluppi positivi. “Spetta agli
    storici – commenta – giudicare se l’Alto Adige, senza la Notte
    dei fuochi avrebbe ottenuto o meno lo Statuto di autonomia che
    oggi conosciamo. Ciò che è certo, però, è che sia prima che dopo
    questi fatti, vi fu bisogno di lunghe e complicate trattative
    politiche per portare l’autonomia dell’Alto Adige ad essere
    quella che conosciamo oggi”.   
    Secondo il presidente Kompatscher, “la violenza non può mai
    rappresentare la soluzione, ma non bisogna dimenticare ciò che
    ha portato ad azioni così drastiche. La Notte dei fuochi va
    inserita nel contesto dei conflitti dell’epoca. Molte persone
    erano deluse e non si sentivano prese sul serio: lo Stato non
    manteneva le promesse fatte, vi erano tentativi di repressione e
    il nostro territorio viveva ulteriori ondate di immigrazione a
    fronte di una contemporanea emigrazione di giovani sudtirolesi
    in cerca di lavoro”. Il governatore sottolinea inoltre che
    “l’autonomia conquistata nel 1972 dopo un duro confronto
    dall’allora presidente Silvius Magnago, grazie anche al
    significativo sostegno austriaco, rappresentò l’inizio di una
    nuova era, che fece seguito all’annessione, alla politica di
    italianizzazione portata avanti dallo Stato e alla soppressione
    della lingua e della cultura tedesca e ladina. Da quel momento
    in avanti, l’Alto Adige ha ripreso in mano le sorti del proprio
    destino e ha iniziato a costruire una propria autonomia
    amministrativa e legislativa, saldamente ancorata non solo ai
    principi della Costituzione, ma anche – grazie all’Accordo di
    Parigi e al coinvolgimento dell’Onu – al diritto
    internazionale”. (ANSA).   

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    A settembre si torna a scuola con la mascherina

    All’inizio del prossimo anno scolastico sarà necessario ancora utilizzare la mascherina insieme ad ulteriori misure per mitigare il rischio contagio: la notizia – insieme a quella di un possibile via libera in tempi brevi per vaccinare anche i bambini più piccoli – arriva direttamente dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, e gela le speranze di quanti auspicavano – tra docenti e studenti – di tornare in classe a settembre senza le mascherine che certamente non rendono semplice la socialità tra i ragazzi e anche lo scambio con i loro docenti.    “Ora abbiamo la possibilità di vaccinare i ragazzi dai 12 anni in su, quindi gran parte degli studenti. E non è detto che non arrivino ulteriori autorizzazioni per arrivare ai 6 anni.  Quindi l’architrave del discorso scuola, per riaprirla in massima sicurezza in presenza, è quello della vaccinazione, ma continueremo anche con il tracciamento e il diradamento”, spiega il commissario, che qualche giorno fa ha espresso il proprio pensiero anche riguardo a chi non vorrà vaccinare i propri figli o, maggiorenne, sceglierà di non vaccinarsi. I presidi dovranno “rendere sicura la permanenza” a scuola dei bambini e dei ragazzi che sceglieranno di non vaccinarsi”, ammonisce Figliuolo. “Il vaccino è uno dei pilastri della lotta al virus – chiarisce – ma per me nessuno mai deve essere discriminato: finchè ci sono le leggi che permettono la non obbligatorietà, chi organizza l’attività scolastica deve mettere in campo tutto quello che è possibile” per garantire a “coloro i quali, per scelta personale o dei propri genitori, abbiano pensato legittimamente di non vaccinarsi, di rendere sicura la loro permanenza negli istituti scolastici”. Un tema, questo, che certamente si riporrà con la ripresa dell’anno scolastico.
    Intanto i sindacati non sembrano felici all’idea di un ritorno a scuola con le mascherine. “E’ una notizia non piacevole: molti genitori quest’anno hanno denunciato i dirigenti scolastici perchè non volevano che i figli tenessero questi dispositivi in classe. Ci auguriamo che venga ridefinito o puntualizzato un piano anche perchè le mascherine assegnate dall’ex commissario Arcuri erano spesso di basso livello qualitativo, con odori forti e grandi, tanto che sono state definite ‘mutande’”, commenta la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dice di “contare molto sul tema della vaccinazione dei ragazzi” mentre la sottosegretaria Barbara Floridia ricorda che si sta lavorando per diminuire il numero di studenti per classe e che sono state prorogate le misure per dare anche l’anno prossimo spazi aggiuntivi alle scuole affinchè a settembre le lezioni si possano svolgere con il distanziamento previsto “e col tempo speriamo si possa tornare alla normalità in spazi più ravvicinati”. Intanto sono iniziati in diverse regioni gli esami di terza media e dal 16 giugno partiranno quelli di maturità: il protocollo siglato tra Ministero e sindacati prevede che sia necessario mantenere due metri di distanza fra candidato e commissione, studentesse e studenti possono avere un solo accompagnatore, si deve indossare la mascherina. E oggi sono scesi i maggiori sindacati della scuola in piazza: chiedono di rivedere il Dl sostegni anche per assicurare i docenti in classe a settembre, il rischio è di 200 mila cattedre scoperte.    

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    Nasce un'agenzia nazionale per la cybersecurity, bozza da 19 articoli

    Arriva un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), organismo pubblico con autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa. E’ quanto prevede una bozza di 19 articoli, con ancora dettagli incompleti e suscettibile di modifiche, del decreto legge sulla cybersecurity atteso in Cdm. Il premier ha “l’alta direzione e responsabilità generale delle politiche di cybersicurezza, anche per la tutela della sicurezza nazionale” e nomina il direttore generale dell’Acn. Viene anche istituito un Comitato interministeriale per la cybersicurezza e un Nucleo per la cybersecurity presso l’Agenzia e a supporto del premier.
    Il governo stringe sull’Agenzia ad hoc per la cybersecurity, oggetto della cabina di regia a Palazzo Chigi alla quale hanno partecipato, oltre al sottosegretario ai Servizi Franco Gabrielli, i ministri Lorenzo Guerini, Stefano Patuanelli, Maria Stella Gelmini, Giancarlo Giorgetti e Roberto Speranza. La proposta dell’Agenzia per la cybersecurity è stata consegnata nelle ore scorse al Copasir. Il Comitato parlamentare per la sicurezza pubblica, a quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe chiesto informalmente al governo un po’ di tempo per esaminare la proposta. Una volta arrivato il parere del Copasir sarebbe pronto il decreto che istituisce l’agenzia. Il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera si terrà nei prossimi giorni.
    Intanto è in programma alle 8.45 di domani l’audizione al Copasir dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli. All’esame il decreto che istituirà la nuova Agenzia per la cybersecurity, a breve atteso in Cdm. Il Comitato, chiamato ad esprimere un parere sul testo, potrà chiedere chiarimenti al sottosegretario sul nuovo organo che ridisegna l’architettura della difesa italiana dalla minaccia cyber. Il Paese, per Gabrielli, ha una fragilità “per mancanza dei consapevolezza dei rischi, per un deficit di cultura su questi temi: purtroppo siamo molto in ritardo e dobbiamo camminare a passi molto svelti”.
    “Domani approfondiremo nei dettagli il testo” sull’agenzia per la cybersecurity, “pronti a dare il nostro contributo, anche attraverso i 4 seminari che abbiamo organizzato nel mese di giugno e che saranno conclusi direttamente dal segretario nazionale Letta. L’esigenza di una moderna normativa nel campo cyber si pone sia per adempiere agli obblighi europei, sia soprattutto per mettere in sicurezza le infrastrutture connesse con la realizzazione degli investimenti innescati e garantiti dal Recovery Plan. Il fatto che il governo preveda una struttura interamente pubblica in grado di coordinare e realizzare progetti anche in partnership pubblico-privata rappresenta una proposta del Pd che è stata recepita, e costituisce per noi un elemento di valutazione positiva. Per gli altri aspetti rimandiamo ogni ulteriore valutazione all’esame più compiuto del testo”. Lo dichiara Enrico Borghi, deputato del Pd e membro della segreteria Dem, interpellato al telefono. 

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    Roma: accordo a vertice centrodestra su Michetti

    Enrico Michetti sarà il candidato sindaco del centrodestra a Roma. E’ l’accordo chiuso al vertice del centrodestra. Il magistrato Matone dovrebbe essere candidato vicesindaco.
    “Piena sintonia nel centrodestra che ha scelto Enrico Michetti candidato sindaco per Roma Capitale, in ticket con Simonetta Matone che sarà prosindaco. Paolo Damilano è il candidato sindaco a Torino. Entro la settimana sarà ufficializzata la candidatura per la Regione Calabria”, ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. “Ci siamo riconvocati per mercoledì prossimo e chiuderemo su Milano e Bologna”. 
    Enrico Michetti e Simonetta Matone “sono due professionisti straordinari, con curriculum straordinari” ma “anche capaci di parlare coi cittadini”. Lo ha detto la leader di Fdi Giorgia Meloni al termine del vertice del centrodestra a proposito del candidato sindaco e della candidata vicesindaco a Roma.  “Il ticket Michetti-Matone è la soluzione migliore che offriamo ai romani per vincere le elezioni e guidare la città”. Lo ha detto il vicepresidente di Fi Antonio Tajani al termine del vertice del centrodestra commentando il candidato sindaco scelto per Roma. “Combatteremo – ha proseguito – per vincere e governare bene la città dopo i disastri della Raggi”. Tajani ha ricordato anche la proposta di legge sui poteri speciali per Roma Capitale presentata da Fi e in discussione alla Camera, con l'”azzurra” Annagrazia Calabria come relatrice: “Pensiamo Roma come a una capitale europea, come il vero biglietto da visita dell’Italia, con i poteri adeguati a quelli delle altre grandi capitali. Per Fi è una sfida da vincere”.
    “Sono assolutamente lusingato e ringrazio per questo tutti i partiti della coalizione di centrodestra. Sono contentissimo del ticket con la dottoressa Matone insigne magistrato. Roma è la mia città e il mio sogno. Ora iniziamo insieme questa grande avventura per restituire insieme alla Città Eterna il ruolo di Caput Mundi”. Lo dichiara in una nota il candidato di centrodestra per la corsa al Campidoglio Enrico Michetti.