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    Papa, chi cerca in Chiesa posti e promozioni non è cristiano

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 15 MAR – “Fuggiamo dalla vanità,
    dalla vanità dei posti” perché essere apostoli significa
    mettersi al servizio, “qui non c’è una promozione”. Lo ha detto
    il Papa nell’udienza generale proseguendo le catechesi sulla
    evangelizzazione. “Quando tu concepisci la vita cristiana come
    una promozione” perché c’è “qualcuno che è riuscito ad
    arrampicarsi” questo “non è cristianesimo, è paganesimo puro”.   
    Il Papa ha ricordato che tutti i battezzati sono chiamati ad
    essere apostoli e in questo “siamo tutti uguali”, non c’è il
    vescovo più importante della suora o del laico. “Chi si crede
    più importante degli altri e alza il naso così – ha detto Papa
    Francesco mimando il gesto – sbaglia” perché il cristianesimo è
    “servire gli altri” e quindi se qualcuno si vanta è un
    “poveretto, prega per lui”, ha invitato il Papa.   
    Quindi Francesco ha chiesto ai fedeli in Piazza San Pietro:
    “Siamo consapevoli del fatto che con le nostre parole possiamo
    ledere la dignità delle persone, rovinando così le relazioni
    dentro la Chiesa? Mentre cerchiamo di dialogare con il mondo,
    sappiamo anche dialogare tra noi credenti o nella parrocchia uno
    va contro l’altro e sparla dell’altro per arrampicarsi di più?
    Il nostro parlare è trasparente, sincero e positivo, oppure è
    opaco, equivoco e negativo? C’è la volontà di dialogare
    direttamente, faccia a faccia, oppure mandiamo messaggi per
    interposta persona? Sappiamo ascoltare per comprendere le
    ragioni dell’altro, oppure ci imponiamo, magari anche con parole
    felpate?”. (ANSA).   

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    Figli di coppie omosessuali, centrodestra dice no al regolamento Ue

    I diritti dei figli di genitori dello stesso sesso finiscono al centro del dibattito politico. Dopo che il Comune di Milano è stato costretto ad interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia in base a una circolare del ministero dell’Interno attraverso il prefetto, ad accendere la polemica è stato il no del centrodestra al certificato europeo di filiazione che prevede che la genitorialità stabilita in uno Stato membro venga riconosciuta in ogni altro Stato membro, senza alcuna procedura speciale, che si tratti di figli di coppie eterosessuali, omogenitoriali, figli adottati o avuti con la maternità surrogata dove è consentita.
    La commissione Politiche europee del Senato ha infatti approvato con 11 voti a favore su 18 una risoluzione della maggioranza (presentata dal relatore, l’ex ministro degli Esteri Giulio Santagata) contraria alla proposta di regolamento Compatte sul no invece tutte le opposizioni ma questo non è bastato per far passare la proposta. Il testo della risoluzione – presentata da Terzi – sostiene che l’obbligo di riconoscimento del certificato Ue di filiazione non rispetta i principi di sussidiarietà e proporzionalità, per cui se venisse adottato sarebbe un’invasione del diritto europeo su quello nazionale. In particolare sulla maternità surrogata, forma di procreazione assistita a cui ricorrono coppie gay ed eterosessuali attualmente vietata in Italia e che si teme venga aggirata con l’ok alla proposta di regolamento.
    “Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà. Ormai siamo alla destra ungherese”, commenta il deputato del Pd Alessandro Zan sui social dopo la bocciatura. Un concetto rafforzato dalla capogruppo del partito al Senato, Simona Malpezzi, secondo cui il “regolamento proposto dall’Unione europea non andava a intaccare per nulla ordinamenti e leggi italiane ma semplicemente faceva in modo che i figli, con uno status di figli in un determinato Paese della Ue, potessero avere lo stesso status di figli nel Paese europeo dove si spostano con i loro genitori, quindi mettendo al primo posto sempre il diritto prioritario dei minori”.
    Con questa decisione “Giorgia Meloni e i suoi adepti si assumono una responsabilità clamorosa – commentano i senatori del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua e Pietro Lorefice -, portare un Paese come l’Italia sull’asse di Orban e della Polonia sulla materia di diritti”.
    Parlando dello stop alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali a cui è stato costretto il Comune di Milano, il sindaco Sala lo definisce “un passo indietro politico e sociale” rimarcando ancora una volta il vuoto legislativo a cui i sindaci hanno dovuto sopperire e chiede una legge nazionale per consentire, come avviene in altri Paesi europei, la registrazione del figlio di una coppia dello stesso sesso.

    Agenzia ANSA

    Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala interviene sul tema dello stop alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali imposto al Comune.”È un passo indietro dal punto di vista politico e sociale, porterò avanti questa battaglia, serve una legge” (ANSA)

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    Grosseto e la pacificazione, vie per Almirante e Berlinguer

    (ANSA) – GROSSETO, 14 MAR – A Grosseto la via della
    Pacificazione Nazionale. Si chiamerà così infatti la strada da
    cui si snoderanno via Almirante, a destra, e via Berlinguer, a
    sinistra. Con la toponomastica bipartisan il capoluogo toscano
    celebra la volontà di “portare avanti un serio dialogo politico”
    dicendo stop “all’odio ideologico”. Le vie sorgeranno nel nuovo
    complesso residenziale Borgo Nuovo, alla periferia della città.   
    Ad annunciare l’iniziativa l’assessore comunale alla
    toponomastica, deputato e coordinatore regionale di Fratelli
    d’Italia, Fabrizio Rossi, dopo che la giunta comunale ha
    ratificato il verbale della commissione sulle nuove strade.   
    Decisione che a suo tempo aveva registrato ampie polemiche
    soprattutto per via Almirante.   
    “La strada che collegherà largo delle Nazioni agli edifici in
    costruzione – spiega Rossi – prenderà il nome di via della
    Pacificazione nazionale. La stessa strada si ramificherà poi in
    due tratti: il primo, via Giorgio Almirante, sulla destra,
    l’altro, via Enrico Berlinguer, sulla sinistra”. “Questo
    argomento per noi è molto sentito. La pacificazione nazionale è
    sempre stata una priorità del vecchio leader del Msi. Tra
    l’altro, i rapporti con gli avversari politici erano certezza,
    lo testimonia la presenza dello stesso Giorgio Almirante alla
    camera ardente prima dei funerali di Enrico Berlinguer.   
    Circostanza ricambiata alla morte di Giorgio Almirante, dal
    partigiano Giancarlo Pajetta”, spiega Rossi. Numerose le
    polemiche seguite all’annuncio dell’intitolazione ad Almirante
    da parte, tra gli altri, di Pd, Anpi, e Cgil. (ANSA).   

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    Via della Pacificazione a Grosseto, strade a Almirante-Berlinguer

     Ci sarà via della Pacificazione Nazionale da cui partiranno due strade: a destra Giorgio Almirante, a sinistra via Enrico Berlinguer. Così Grosseto celebra la volontà di “portare avanti un serio dialogo politico” dicendo stop “all’odio ideologico”. Le vie sorgeranno nel nuovo complesso residenziale Borgo Nuovo, alla periferia della città.    Ad annunciare l’iniziativa di toponomastica bipartisan l’assessore comunale, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi, dopo che la Giunta comunale ha ratificato il verbale della commissione sulle nuove strade.    Decisione che a suo tempo aveva registrato ampie polemiche per quanto riguarda via Almirante.    “La strada che collegherà largo delle Nazioni agli edifici in costruzione – spiega Rossi – prenderà il nome di via della Pacificazione nazionale. La stessa strada si ramificherà poi in due tratti: il primo, via Giorgio Almirante sulla destra, l’altro, via Enrico Berlinguer sulla sinistra”. Per Rossi “questo argomento, da sempre è stato per noi molto sentito. La pacificazione nazionale è sempre stata una priorità del vecchio leader del Msi. Tra l’altro, i rapporti con gli avversari politici erano certezza, lo testimonia la presenza dello stesso Giorgio Almirante alla camera ardente prima dei funerali di Enrico Berlinguer. Circostanza ricambiata alla morte di Giorgio Almirante, dal partigiano Giancarlo Pajetta”.    “Questa è la differenza che c’è tra Fratelli d’Italia, che da sempre prova a portare avanti un serio dialogo politico, con chi invece continua fare dell’odio ideologico e politico il proprio cavallo di battaglia”, conclude Rossi.    

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    Meloni riceve i familiari delle vittime di Cutro giovedì

    Continua a restituire cadaveri il mare di Cutro, 16 giorni dopo il naufragio: sono stati recuperati altri corpi, di due uomini adulti. Il conto sale così a 81.
    La premier Giorgia Meloni, intanto, giovedì mattina riceverà a Palazzo Chigi i familiari delle vittime del naufragio di Cutro. L’incontro è previsto in mattinata.
    Fonti di governo, obiettivo missione Ue in AfricaUna missione di stabilizzazione da parte degli Stati europei nei Paesi dell’Africa particolarmente interessati dal notevole aumento del fenomeno migratorio, da affrontare a livello Ue e senza escludere che il tema possa presto essere rappresentato anche in sede Nato. E’ quanto si apprende da fonti di governo in merito agli obiettivi che riguardano la questione migratoria posta dall’Italia in Europa. Tra gli esempi passati, c’è la missione di stabilizzazione in Albania avviata nel ’97, dove le forze armate italiane insieme a quelle di altri Paesi contribuirono alla costituzione della Forza multinazionale di proiezione.

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    Mattarella a Nairobi: 'Serve lucida e sistemica azione Ue sui migranti'

    “Il livello di collaborazione con il Kenya è esemplare e può essere un modello replicato ovunque. I problemi comuni sono affrontabili in maniera efficace con un modulo di cooperazione. Cerchiamo un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine dei flussi ma sappiamo che la dimensione epocale e crescente del fenomeno migratorio non è affrontabile da un solo Paese, ma solo con una lucida e ben organizzata azione europea che affronti il problema con una azione sistemica”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Nairobi.

       

       
    “L’Italia cerca un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi, ma sappiamo che la dimensione epocale di questo fenomeno, crescente in ogni parte del mondo, non è affrontabile a livello bilaterale, è affrontabile soltanto con una congiunta, lucida, ben organizzata azione europea, che affronti in maniera sistemica questo grande problema epocale, che si presenta attraverso il Mediterraneo, ma non soltanto attraverso il Mediterraneo, anche attraverso la rotta balcanica”, ha spiegato il presidente Sergio Mattarella in una breve conferenza stampa.
    “Si tratta di due aspetti che si intersecano i buoni rapporti collaborativi bilaterali e un’azione consapevole, organica che l’Unione europea possa svolgere su tutti i tavoli, compreso quello delle migrazioni”. “Noi siamo accanto al Kenya, un pilastro di stabilità nel continente africano” e vogliamo che sia “intensificata la cooperazione dell’Ue con il Kenia”, ha detto Mattarella dopo l’incontro alla State House di Nairobi con il Presidente della Repubblica del Kenya, William Ruto.
    “L’Italia considera il Kenya un esempio virtuoso di democrazia e di modello di crescita virtuosa e sostenibile. I rapporti tra i nostri due Paesi sono eccellenti”, ha aggiunto il Capo dello Stato. Vediamo segnali “allarmanti” di cambiamento climatico. Vediamo “sintomi gravi” come la siccità che porta “gravi conseguenze”. Per questo “esortiamo a procedere con decisione sulla strada dei provvedimenti” da prendere per contrastare i cambiamenti climatici, ha detto inoltre Mattarella. “Questo è un tema, quello della siccità, che deriva dai cambiamenti climatici e che sta creando difficoltà enormi. La siccità crea una crisi alimentari che spinge ulteriormente i fenomeni migratori. Il tema è centrale. La siccità la avvertiamo anche in Europa. Vi è una condizione generale nel mondo che porta a una consapevolezza reale. E’ nel programma del governo di impegnarsi contro il cambiamento climatico e l’Italia avverte da tempo l’esigenza di un impegno serio e concreto. Ci duole che alcuni Paesi vogliano rinviare il problema a un secondo tempo che non c’è”, ha aggiunto Mattarella.
    Il presidente della Repubblica è a Nairobi per una visita di Stato in Kenya di tre giorni. Si tratta dell’ennesima missione del capo dello Stato in un Paese dell’Africa sub-sahariana a testimonianza dell’attenzione che l’Italia da qualche anno sta dedicando al Continente. Il presidente ha iniziato stamane la sua visita in Kenya incontrando a Nairobi il presidente Ruto.

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    Manager cita Mussolini, Anastasio lascia: 'Le mie dimissioni doverose'

    Il presidente della società 3-I, Claudio Anastasio, si è dimesso. Secondo La Repubblica, Anastasio aveva inviato ai componenti del Cda della società pubblica che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat, una mail con una citazione esplicita del discorso di Benito Mussolini del gennaio del 1925, con cui il capo del fascismo rivendicava la responsabilità politica del delitto Matteotti.
    “Doverose le mie dimissioni, più concrete ed immediate di ogni mio commento”. Lo ha dichiarato all’ANSA Claudio Anastasio, senza aggiungere altro sulle dimissioni da presidente di 3-I, dopo le polemiche per la sua mail, inviata al cda della società pubblica che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat.
    “Alla vigilia di una serie di cruciali nomine governative negli enti pubblici suscita profonda inquietudine un caso come quello di Claudio Anastasio. La questione che si pone, e che non è eludibile, è se si intenda procedere all’occupazione di tutte le caselle di potere disponibili con leggerezza ed eccessi di disinvoltura, collocando in posizioni delicate personaggi improbabili e non all’altezza. La nostra vigilanza sarà massima”. Così il senatore Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.
    “Le dimissioni di Claudio Anastasio sono una buona notizia. Ancora una volta le scelte di Meloni risultano inadeguate”. Così su Twitter Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe.
    Anastasio, il manager nominato da Meloni a dicembre – “Stiamo sperimentando piattaforma in cybersecurity a livello nazionale”, scriveva dieci giorni fa Claudio Anastasio, in uno degli ultimi post su Facebook in veste di presidente di 3-I Spa. Ruolo da cui si è dimesso oggi dopo le polemiche per la sua mail con la citazione di Benito Mussolini indirizzata ai componenti del cda della la società a capitale e partecipazione interamente pubblica nata con il compito di sviluppare, manutenere e gestire le soluzioni software e i servizi informatici di Inps, Istat, Inail, della Presidenza del Consiglio, del Ministero del lavoro e delle altre Pubbliche amministrazioni centrali. Prima della nomina, arrivata a fine novembre con un dpcm della premier Giorgia Meloni, Claudio Anastasio era noto soprattutto come il fondatore di tNotice, società specializzata in raccomandate elettroniche. In passato, il suo nome aveva fatto notizia in quanto presidente esecutivo della Mussolini Internet, annunciando il 13 giugno 1997 – all’indomani della morte di Vittorio, secondogenito del Duce – l’inaugurazione del sito internet ufficiale Mussolini. La 3-I Spa è stata annunciata il 14 aprile 2022, sotto il governo Draghi, da parte del Ministero del lavoro, che la definiva la “prima software house pubblica a servizio del welfare”, prevista dal Decreto Legge per le misure urgenti di attuazione del Pnrr. Inizialmente avrebbe dovuto essere guidata da Roberto Lancellotti, ma con l’avvento del nuovo esecutivo si è optato per una soluzione diversa, puntando appunto sull’imprenditore del settore informatico, Anastasio. La nomina è arrivata il primo dicembre 2022 pochi giorni prima della nascita effettiva della società, annunciata il 12 dicembre dal sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti, dal ministro per la P.a Paolo Zangrillo. La società, in sostanza, si dedicata allo sviluppo di software a supporto della trasfor

    Agenzia ANSA

    È discorso dopo il delitto Matteotti, 3-I al posto di “fascismo” (ANSA)

    mazione digitale della Pubblica amministrazione, milestone prevista dalla missione “M1C1-Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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    Migranti: Salvini, 'disgustoso pensare che la Guardia costiera li lasci morire'

    “Solo pensare che i 10.200 marinai e marinaie della Guardia costiera possano deliberatamente scegliere di non salvare qualcuno mentre stanno facendo un lavoro straordinario è qualcosa di disgustoso”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a 24 Mattino su Radio 24.
    “Spero che la politica ritrovi una sua dimensione e anche un suo limite nelle accuse e nella polemica”, ha sottolineato. E”pensare che qualcuno pensi a Salvini che chiama di notte l’Ammiraglio Carlone, comandante della guardia costiera: ‘no mi raccomando è partito un barcone, lasciali affondare, è una roba da deficienti”.
    “Non ho elementi per sapere se dietro queste partenze ci sia la manina anche di qualche potenza straniera che vuole destabilizzare il continente, ma se così fosse, se fosse un atto di guerra deliberato è chiaro che non può essere l’Italia, Lampedusa, Pozzallo, Gioia Tauro, Cutro da sola ad affrontare questa situazione” ha aggiunto Salvini sottolineando quindi che con la “Tunisia che è nel caos e la Libia che non trova pace”, la comunità internazionale se ne deve “fare carico” ma “penso anche alla Nato”.
    IL PONTE SULLO STRETTO”Se tutti danno gli elementi utili a chiudere il dossier, il decreto Ponte potrebbe arrivare anche questa settimana”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a 24 Mattino su Radio 24, spiegando che stiamo “analizzando quante persone lo userebbero, quanto costerebbe, chi lo cofinanzierebbe, quanto farebbe risparmiare in termini di tempi, solo in treno un’ora e mezza, e in termini di riduzione di impatto ambientale”.