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    Zan, su maternità surrogata dalla destra linguaggio abominevole

    (ANSA) – ROMA, 20 MAR – “C’è la volontà della destra di
    criminalizzare le famiglie arcobaleno e la comunità lgbtqia+,
    una vera e propria campagna d’odio per inquinare il dibattito
    con fake news vergognose. Prima il vice-presidente della Camera
    Rampelli che ha accusato le coppie omosessuali di “spacciare
    bambini” e la ministra Roccella che ha parlato di “mercato”, ora
    il presidente della commissione Cultura di Montecitorio
    Mollicone che ha definito la maternità surrogata più grave della
    pedofilia, con un accostamento pericoloso e criminale. Frasi
    abominevoli da cui Giorgia Meloni deve prendere le distanze e
    che deve condannare”. Lo dice il deputato del Pd Alessandro Zan.   
    “La gestazione per altri in Italia è vietata, la destra e il
    governo strumentalizzano questo tema per negare ogni straccio di
    riconoscimento a più di 150mila bambine e bambini che oggi sono
    discriminati e hanno meno diritti dei figli di Meloni e Salvini.   
    Siamo di fronte a un linguaggio d’odio che parte dalle
    istituzioni e può avere effetti devastanti nella società”,
    aggiunge. (ANSA).   

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    Conte, scuola pubblica è sotto attacco, ci mobiliteremo

    (ANSA) – ROMA, 20 MAR – “La scuola pubblica è sotto attacco.   
    Oggi parte un percorso che ci porterà a una giornata di
    mobilitazione e confronto per difendere la scuola come “bene
    comune e indivisibile”. Quella del Governo è una inversione a U
    rispetto alle nostre politiche di investimento sull’istruzione e
    soprattutto rispetto all’impegno che tutti hanno preso, in
    pandemia, per rimettere al centro la scuola pubblica italiana.   
    Ci troviamo ora a dover contrastare un progetto che apre alla
    prospettiva di un taglio di istituti scolastici, non fornisce
    rassicurazioni sul contrasto del precariato. Nessuna garanzia al
    momento neppure di un intervento consistente contro gli stipendi
    troppo bassi di docenti e personale scolastico”. A scriverlo su
    Fb è il leader del M5S Giuseppe Conte.   
    “Oggi – racconta – abbiamo ascoltato i sindacati e la voce di
    chi a scuola lavora ogni giorno: c’è grande preoccupazione per
    tutti questi aspetti e per un progetto di autonomia che finisce
    per aumentare le disuguaglianze e le carenze per i nostri
    studenti. Resteremo al fianco di professori, del personale della
    scuola e degli studenti per contrastare in tutte le sedi questo
    scellerato progetto”. (ANSA).   

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    Mollicone, maternità surrogata è reato più grave della pedofilia

    (ANSA) – ROMA, 20 MAR – “E’ un reato grave, più grave della
    pedofilia”: lo ha affermato Federico Mollicone, presidente della
    commissione Cultura della Camera ed esponente di FdI, questa
    mattina a Omnibus su La7 parlando della maternità surrogata e
    commentando un’intervista dell’ex senatore Pillon.   
    “Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio
    come la tinta di casa”, aggiunge. (ANSA).   

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    Rampelli, coppie gay spacciano i bimbi per figli. Il Pd attacca

    “Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l’iscrizione all’anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio significa che questa maternità surrogata l’hanno fatta fuori dai confini nazionali”. Così Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e esponente di FdI, nel corso della trasmissione In Onda su La7 ieri sera.
    Parole a cui replica l’esponente del Pd Pina Picierno su Facebook: “Una frase cattiva, non soltanto nei confronti delle coppie che scelgono di accogliere con amore un figlio, ma soprattutto nei confronti dei figli stessi, che nemmeno possono difendersi da questa violenza. Si spacciano per politici degni del governo del Paese – scrive l’esponente Dem – sono solo reazionari violenti”.

    E, in occasione della festa del papà, Rampelli scrive su Fb: “Auguri a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma”.  “Affermazione – aggiunge – tutt’altro che banale di questi tempi perché c’è chi ha scambiato le persone per oggetti o animali o specie arboree e i bambini per puffi, a proposito di peluche…”. “Auguri – scrive ancora – a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma, a coloro che impossibilitati ad avere figli perché amano un altro uomo tengono per sè il loro desiderio e non compiono scelte egoistiche a danno delle donne di cui acquistano l’ovocita e affittano l’utero per nove mesi e dei bambini, destinati a crescere in una vita tormentata, semplicemente perché desidererebbero avere una mamma come natura prevede”.
    “Un uomo – dice ancora l’esponente di FdI – che sa stare al suo posto, che insegna la gioia spensierata e l’amara rinuncia, che sbarra la strada alle scorciatoie quando contrastano con il bene comune, che difende sempre i bambini e il loro diritto a un’infanzia serena e naturale, è già padre. Perché da padre si comporta”. “Auguri – conclude – a tutti i padri del mondo e a tutti gli uomini che si comportano da padri”.

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    Per i militari ucraini l'addestramento in Italia

    Una quota di circa una ventina di militari ucraini ha concluso una fase di addestramento in Italia, confermano all’ANSA fonti qualificate. Il Fatto oggi ha riportato che l’attività di formazione si sarebbe svolta a Sabaudia (Latina) presso il Comando artiglieria dell’Esercito e avrebbe riguardato il sistema missilistico Samp-T, che l’Italia, insieme alla Francia, si è impegnata a fornire a Kiev per difendere le città dagli attacchi aerei russi.   

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    Mattarella al Papa, ha indicato la strada per un orizzonte di pace

    “La Comunità Internazionale guarda con vivo interesse al Suo operato e alle Sue parole, che tracciano la strada maestra per assicurare all’umanità un orizzonte di pace e di autentico sviluppo. Il Suo magistero, teso all’eliminazione delle disuguaglianze e al sostegno alle frange più vulnerabili delle nostre società, ha segnato profondamente questo decennio e sono certo che continuerà a rappresentare un punto di riferimento per i governi, per le organizzazioni internazionali e per moltitudini di credenti e non credenti”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio a Sua Santità Papa Francesco.”La lieta ricorrenza del decennale del Pontificato mi offre la graditissima opportunità di formulare, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, sentiti voti augurali – scrive Mattarella – uniti a sentimenti di riconoscenza per la fondamentale opera della Santità Vostra al servizio della Chiesa cattolica in Italia e nel mondo. La Sua azione pastorale ha ribadito la centralità della persona – con i suoi inalienabili diritti e i suoi altrettanto ineludibili doveri e responsabilità – per la salvaguardia del pianeta, casa comune dell’umanità tutta. Le encicliche ‘Laudato sì’ e ‘Fratelli tutti’ rappresentano pietre miliari di un cammino che nel ‘Documento sulla fratellanza umana’ trova nuove, concrete e promettenti prospettive di comprensione reciproca e feconda collaborazione”. “La Sua costante sollecitudine nei confronti dell’Italia e di quanti vivono nel nostro Paese è altamente apprezzata dalla nostra comunità nazionale, che guarda con speranza al Primate d’Italia e ai Suoi numerosi viaggi in grandi città e in realtà più piccole ma non per questo meno importanti. Di questo impegno Le sono personalmente molto grato. Con tali sentimenti mi unisco a tutti gli italiani che in questo fausto giorno desiderano unirsi alla Santità Vostra per augurarLe ancora molti anni di fecondo magistero”, conclude il capo dello Stato.

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    Serbia-Kosovo: Michel, 'bene intesa, avanti con l'attuazione'

    “Congratulazioni per l’accordo raggiunto ieri sera a Ohrid nel dialogo facilitato dall’Ue.  L’accordo sulla via della normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia e il suo allegato sono importanti per la pace, la stabilità e la prosperità per l’intera regione dei Balcani Occidentali. L’implementazione è ora fondamentale”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, salutando l’intesa raggiunta ieri in tarda serata a Ohrid, in Macedonia del Nord, tra il presidente serbo, Aleksandar Vucic, e il premier del Kosovo, Albin Kurti, con la mediazione dell’alto rappresentante Ue, Josep Borrell. 

    Agenzia ANSA

    Aleksandar VucicDodici ore di negoziati per trovare un bandolo della matassa lunga quasi un quarto di secolo e per arrivare, annunciato dall’Ue in nottata, ad una faticosissima intesa. (ANSA)

    “Speriamo che il diavolo non si nasconda nei dettagli e che l’intesa concordata ma non firmata non sia un altro inganno balcanico! Diversamente si tratterebbe di un traguardo storico che annuncerebbe una tanto attesa primavera nei rapporti tra le due maggiori nazioni balcaniche, Albania e Serbia”. Lo scrive in un tweet il premier albanese, Edi Rama, salutando l’accordo raggiunto ieri sera a Ohrid sulla normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina. Rama si congratula “sinceramente con i quattro protagonisti al tavolo di Ohrid”, auspicando che presto “l’accordo non firmato si trasformi in una nuova realtà irreversibile tra Kosovo e Serbia, albanesi e serbi, Balcani occidentali e Ue”.
    Vucic, non firmo accordi con la cosiddetta Repubblica del Kosovo – Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto che nell’incontro di ieri a Ohrid con il premier kosovaro Albin Kurti, così come in qualsiasi altro luogo, ha ribadito le linee rosse della Serbia che riguardano il no al riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo e alla sua ammissione all’Onu. “Lo dico anche oggi, che nessuno può imporre un obbligo legale alla Serbia. Per questo non abbiamo firmato nè quello che la Ue definisce un accordo nè l’allegato. La Serbia è pronta a lavorare all’attuazione fino alle linee rosse”, ha detto Vucic in una conferenza stampa a Belgrado all’indomani della maratona negoziale di ieri nella cittadina macedone, conclusasi in tarda serata.
    La Serbia, ha osservato Vucic, è uno stato legalmente riconosciuto a livello internazionale, e per questo non intende concludere accordi legali internazionali con la cosiddetta Repubblica del Kosovo. “Non ho firmato poichè non voglio approvare accordi legali internazionali con il Kosovo. Sto attento a ogni parola che pronuncio. E’ difficile dimostrare l’esistenza di un accordo senza alcuna firma, ma io ovunque sottolineo inequivocabilmente le linee rosse della Serbia che si riferiscono in tutta chiarezza al non riconoscimento del Kosovo”, ha affermato il presidente.
    I colloqui di ieri, ha detto, come in tutte le altre occasioni, non sono stati facili poichè le due parti hanno quasi sempre interessi opposti. Le parti tuttavia, ha aggiunto, hanno constatato che l’accordo e il suo allegato diventeranno parte costitutiva del processo di adesione alla Ue. “Noi non dipenderemo più dalla buona volontà di Pristina, e questo è un cambiamento positivo nel quadro negoziale, bensì da quello che saremo in grado di fare”, ha affermato Vucic sottolineando come la parte kosovara si sia impegnata ad attivarsi concretamente per la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo. Nel suo intervento Vucic ha letto il testo dell’allegato, osservando come Serbia e Kosovo si impegnino con esso ad attuare tutti gli obblighi previsti. Nei prossimi giorni, ha aggiunto, avrà consultazioni con i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari per concordare la linea d’azione. “Ora sappiamo che da quello che riusciremo fare dipenderà il nostro percorso europeo”, ha detto Vucic, 

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    Cpi, Putin può essere processato come i nazisti

    All’indomani dalla clamorosa decisione di spiccare un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin e per la commissaria Maria Alekseyevna Lvova-Belova con l’accusa di deportazione illegale di bimbi ucraini, è il procuratore capo della Corte penale internazionale in persona, Karim Khan, a precisare quello che in molti in queste ore si sono chiesti, ovvero se quella decisione può davvero concretizzarsi in qualcosa di più che un ‘segnale’ pur forte ma astratto: ebbene Khan ha ricordato i processi storici contro i criminali di guerra nazisti, l’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic e l’ex leader liberiano Charles Taylor, portandoli come esempi di figure apparentemente intoccabili che hanno dovuto affrontare la giustizia. Il procuratore ha argomentato così, parlando con la Cnn, la sua convinzione che Putin possa essere effettivamente processato nonostante Mosca sostenga di non essere soggetta alle decisioni della Corte dell’Aja.    Parole, quelle di Khan, che hanno fatto reagire Mosca con una pesante accusa: la portavoce del ministero russo degli Esteri, Maria Zakharova, si è infatti scagliata contro il procuratore del Cpi rievocando, sul suo canale Telegram, una vicenda che riguarda il fratello di Khan, Imran Ahmad Khan, un ex deputato conservatore che è stato rilasciato lo scorso 23 febbraio da una prigione in Gran Bretagna dopo avere scontato, sostiene Mosca, solo la metà di una condanna a 18 mesi di reclusione per avere molestato un ragazzo minorenne. “Il 17 marzo, tre settimane dopo il rilascio del fratello pedofilo – afferma Zakharova – Karim Khan emette un ordine d’arresto non solo per Putin, ma anche Maria Llova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini in Russia, cioè una persona che protegge i bambini da gente come il fratello del procuratore. Non si vergognano più di niente”.    Però non basta, o non basta più: le reazioni all’annuncio del Tribunale dell’Aja arrivano a valanga sui social e continuano anche quelle ufficiali. Il presidente Usa Joe Biden sostiene che Putin ha chiaramente commesso dei crimini di guerra e che quindi il mandato di arresto della Corte penale internazionale nei suoi confronti è giustificato. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accolto con favore la decisione: nel corso di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro giapponese Fumio Kishida a Tokyo, ha dichiarato che la decisione della Corte penale internazionale ha dimostrato che “nessuno è al di sopra della legge”. “La Corte penale internazionale è l’istituzione giusta per indagare sui crimini di guerra. Il fatto è che nessuno è al di sopra della legge ed è quello che sta diventando chiaro in questo momento”, ha affermato il cancelliere tedesco. Un ‘fatto storico’ appunto, perchè pur essendo la Russia tra le principali nazioni a non aver firmato il trattato che ha istituito la Cpi, il presidente russo è però adesso il primo capo di Stato di un membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il quale è stato spiccato un mandato d’arresto, come ha sottolineato lo stesso Khan.    Intanto da Kiev -che plaude alla decisione del Cpi – arriva il fermo appello della vice primo ministro alla consegna immediata da parte di Mosca della lista dei minori ucraini deportati: “di tutti gli orfani e i bambini privati ;;;;delle cure parentali che il 24 febbraio 2022 erano cittadini ucraini, fino all’età di 18 anni inclusi; di quelli che si trovano ora nel territorio temporaneamente occupato territori dell’Ucraina; di quelli che sono stati temporaneamente portati via dal territorio occupato dell’Ucraina verso il territorio russo”, scrive sul suo profilo Facebook la vicepremier ucraina e ministra per il reinserimento dei territori temporaneamente occupati, Iryna Vereshchuk, fornendo anche l’indirizzo mail ufficiale del governo al quale inviare gli elenchi. (ANSA).