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    Meloni alla Camera: 'Non lasciamo morire i bambini'. Approvata la risoluzione di maggioranza

    Giorgia Meloni vola a Bruxelles per fare il punto sull’Ucraina con gli altri leader europei. Niente spazio, durante il Consiglio Ue, al delicato tema dei migranti, dopo le aperture di Von der Leyen anche alle aspettative di Roma, perché si entrerà nel merito solo in estate. Ma la premier si lascia alle spalle per qualche ora sia lo scontro, a tratti ruvido, ingaggiato con le opposizioni in Aula alla Camera sulla gestione degli sbarchi, sia le tensioni con l’alleato leghista sulla questione delle armi a Kiev.

    Ucraina, Meloni contro M5s: ‘Da irresponsabili fare propaganda sulla pace’

    Intanto, nella replica al termine del dibattitto a Montecitorio sul prossimo vertice europeo, il capo del governo scalda il clima proprio sul tema dei migranti perché dice di aver sentito, di nuovo, “calunnie e falsità” nei confronti dell’Esecutivo, “dello Stato italiano” e della Guardia costiera. E difende la scelta di coinvolgere l’Europa, di pensare a un piano Mattei per prevenire le partenze, ribadendo che la prima delle cose da fare è tendere una mano alla Tunisia per evitare “flussi che nessuno saprebbe governare”. Accanto a lei Raffale Fitto, vuoti gli scranni dei ministri leghisti. Matteo Salvini è impegnato in varie riunioni al ministero, come non manca di fare sapere. Giancarlo Giorgetti non c’è, ma sarà poi al pranzo al Quirinale nel corso del quale, raccontano, Meloni avrebbe preso atto dell’allungamento dei tempi sui migranti ed elencato a Sergio Mattarella i dossier su cui si registrano distanze, a partire da quelle con la Germania sugli aiuti di Stato. Solo a un’ora dall’inizio del dibattito (interviene anche, dal gruppo misto, Aboubakar Soumahoro) arriva Giuseppe Valditara. “Mancavano i ministri della Lega” fanno notare i cronisti, “eh l’ho sentito dire” scherza lui uscito dall’Aula per qualche minuto insieme alla premier. Dopo Valditara si presenteranno anche Roberto Calderoli e Alessandra Locatelli ma la miccia è innescata. Carlo Calenda non perde tempo e su Twitter vede un governo “già in crisi e per le motivazioni sbagliate”. Mentre il dem Andrea Orlando non esclude che i “toni più alti” dell’intervento della premier, rivolti in apparenza al M5S, fossero invece il classico esempio di chi “parla a nuora perché suocera intenda.
    Nell’assenza della Lega – nota – c’era una tensione di carattere generale”. Nessun conflitto, nessuna tensione, è la linea ufficiale. Nell’intervento alla Camera passa in secondo piano la guerra in Ucraina, di cui la premier parla in una telefonata con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Meloni si concentra sul tema dei migranti su cui l’Italia finora è stata “lasciata sola”, rilancia l’idea del blocco navale in chiave missione europea in collaborazione con la Libia. E difende ancora una volta l’azione in mare e il governo dalle “insinuazioni senza prove” per il naufragio di Cutro. E’ falso, dice, che il governo “lasci morire i bambini”, che non faccia la sua parte fino in fondo. Anzi, incalza, il suo è l’esecutivo che ha salvato più vite, se confrontate coi numeri degli arrivi. “Le cose false – dice composta in premessa – le considero una buona notizia” perché significa che “non si ha molto da dire su quello che vero è”. Il tono si fa ironico (“non sono mica Mosé”) quando risponde al verde Angelo Bonelli, che aveva portato in Aula dei sassi dell’Adige in secca per l’emergenza siccità. Un passaggio lo dedica alle politiche green, alla battaglia italiana in Europa per difendere il comparto auto guardando anche ai “biocarburanti”. E lancia l’ennesima stoccata al M5S sul Superbonus perché il governo, sottolinea, ha “messo le pezze a un buco di 40 miliardi” che è servito solo “a fare lucrare le banche”.
    Poi tocca al Mes che l’Italia ancora non ratifica. Meloni non si esprime direttamente sul punto ma chiarisce che si tratta di uno “strumento” e come tale non si può trasformare in un “totem indiscutibile”. L’idea dell’Italia è che vada “adeguato” perché diventi uno “strumento utile”. E la ratifica potrebbe diventare strumento negoziale a Bruxelles nella partita sulla revisione del Patto di Stabilità. Mentre in caso di crisi bancarie è “la Bce” a dover intervenire, come hanno fatto in queste settimane la Fed e la banca svizzera, non tanto il Mes che nemmeno avrebbe le risorse necessarie. Una questione che la premier non affronta, ma che potrebbe spuntare invece tra gli incontri a latere del Consiglio, a Bruxelles, è quella dei balneari, su cui si sarebbe tenuta lunedì scorso una riunione con gli esponenti di Fdi che seguono il dossier.

    IMMIGRAZIONE”Dal 2013 al 2023 secondo i dati Unhcr – ha ricordato Meloni – nel Mediterraneo sono morte complessivamente 25.692 persone: sappiamo che il rischio che qualcosa vada storto è insito nelle partenze in sé e infatti è accaduto con tutti i governi. Sono andata a guardare quale era la percentuale di quanti non si è riusciti a salvare rispetto alle partenze e i dati di questo governo sono i più bassi. Noi siamo quelli che in rapporto agli sbarchi sono riusciti potenzialmente a salvare più persone. I dati smontano una certa propaganda. Raccontare al cospetto del mondo, di fronte a questo enorme sforzo, che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo ma nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine, del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle forze dell’ordine che non vogliono salvare i bambini per indicazioni del governo?. Siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali. Ho sempre configurato il blocco navale – ha proseguito – come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica. Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso? Gli atti lo confermeranno. Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo”.
    “Abbiamo già risposto mille volte, se si continuano a dire cose false è difficile. Scusate colleghi, cerchiamo di essere all’altezza del compito. Ho sentito dire, mi pare da Bonelli, che abbiamo negato che Frontex avesse fatto una segnalazione sulla presenza dei migranti. Non l’abbiamo mai negato, il governo ha detto che la segnalazione di Frontex era di polizia, della presenza della nave ma non della situazione di difficoltà. È la vostra versione che non torna, non la nostra. Spero si possa andare avanti per cercare insieme delle soluzioni.  Il regolamento di Dublino va rivisto – dice acora Meloni – ma continuo a segnalare sommessamente che non è una soluzione per l’Italia. Immagino che sappiate che si riferisce a chi ha ragionevolmente la possibilità di avere una protezione internazionale, ma la percentuale che arriva da noi è una minoranza. Anche quando dovessimo arrivare ad ottenere di più su Dublino il tema del 70-80% di chi arriva da noi e rimane senza risposte e soluzioni rimane. Credo che serva un approccio più globale che non possa prescindere dal dialogo con i paesi africani”.

    BANDO UE AI MOTORI TERMICIPassando alla questione mobilità, Angelo Bonelli (Avs) ha contestato a Meloni “l’attacco al regolamento sull’auto è sul perché danneggerà l’economia. È una bugia in primis perché dopo il 2035 le auto a motore endotermiche potranno continuare a circolare, ma comunico alla presidente, che tutte le industrie automobilistiche del mondo hanno deciso di produrre solo elettrico: chi nel 2030 e chi nel 2035. Stellantis 2030, Volvo 2030. Se fosse per questo governo ci sposteremmo ancora con il calesse trainato dai cavalli”. “Dite che volete la neutralità tecnologica – ha proseguito – e proponete l’uso dei biocarburanti e dei carburanti sintetici. Ma sapete di cosa state parlando ? Per incrementare la produzione di biocarburanti Eni ha avviato progetti agricoli in sei Paesi dell’Africa subsahariana: Kenya, Congo, Angola, Costa d’Avorio, Mozambico e Ruanda.” “Stiamo parlando di paesi africani che vivono problemi drammatici per l’accesso al cibo. Nel Congo ci sono 7 milioni di persone che soffrono la fame con l’indice di malnutrizione più basso nel mondo, idem in Ruanda. Cosa fa il governo italiano attraverso la sua azienda di stato Eni? Prende i terreni in Africa, li sottrae alla coltivazione di cibo per garantire a noi l’uso dei biocarburanti mentre le popolazioni continuano a morire di fame, più di prima”. “Questo a me provoca disgusto, a voi? Cara Presidente Meloni e maggioranza questo non è il piano Mattei per l’Africa, questo si chiama colonialismo” ha concluso.
    “Quello che ha prodotto un certo approccio ideologico è una situazione che sul piano ambientale non sta benissimo e soprattutto dopo quello che ci ha insegnato l’aggressione russa all’Ucraina il rischio di passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dall’elettrico cinese: non mi sembra una cosa intelligente, credo che l’Europa debba lavorare sulla propria sovranità tecnologica”: così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in sede di replica alla Camera dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.SUPERBONUSLa premier Giorgia Meloni torna ad attaccare il superbonus rispondendo, in sede di replica nell’Aula della Camera, a chi, come i deputati del M5S puntavano il dito contro il governo anche sulla direttiva europea per le “case green”. “Dite che noi siamo ‘il governo dell’austerità’ anche se io sono molto distante dall’austerità – dichiara Meloni alzando il tono della voce – ma se questo significa mettere delle pezze a un provvedimento che ha creato un buco da 40 miliardi per non efficientare davvero gli edifici e ristrutturare per lo più seconde case, creando un debito di 2000 euro a persona anche a chi non ha una casa solo per aiutare le banche a lucrarci sopra, allora si, io sono a favore dell’austerità”, conclude tra gli applausi della maggioranza. MES E PATTO DI STABILITA'”Dobbiamo provare ad adeguare – ha detto Meloni – gli strumenti di cui disponiamo. Non sono mai dei totem, si valutano di fronte alla loro utilità. Registro che nel nostro dibattito quelli che sono strumenti diventano spesso dei totem indiscutibili. Il governo prende seriamente in considerazione la proposta di Confindustria. Oggi è uno strumento non particolarmente utilizzato, credo che possa diventare uno strumento reale di sviluppo industriale e finanziario europeo. Sul Patto di stabilità la proposta della Commissione non è esattamente il nostro desiderata. Ma allo stato attuale, rispetto a quella proposta, si rischia di tornare indietro e faremo del nostro meglio per migliorarla”. Replicando ai rumorii dai banchi delle opposizioni, la premier  ha aggiunto: “Mi corre l’obbligo di ricordare che quella proposta è formulata da realtà politiche più vicine a voi che alla sottoscritta. I parametri di governance – ha concluso – devono maggiormente tenere in conto il tema della crescita rispetto a quello della stabilità”. 

    Mattarella riceve al Quirinale la premier Meloni e altri membri del governo

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    Sindaco Padova, continuo a registrare i figli delle coppie gay

    (ANSA) – PADOVA, MAR 22 – Sulla registrazione in anagrafe dei
    figli delle coppie omosessuali “intendo confermare le modalità e
    le procedure che fin dal 2017 sono state applicate da me e dal
    Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle
    Autorità competenti”. Lo afferma in una nota il sindaco di
    Padova, Sergio Giordani, dopo un incontro “molto cordiale” con
    il Prefetto, Raffaele Grassi.   
    “Come sindaco – prosegue Giordani – ben lontano dal farne
    una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare
    anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini”.   
    (ANSA).   

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    Bernini: 'Indagine interna per bando impiego gratuito'

    Sul bando per la selezione di 15 esperti a titolo gratuito al Mur, ritirato ieri, “non so ancora” cosa sia successo, “ma è una cosa gravissima, un errore inaccettabile. Ho avviato un’indagine interna proprio oggi per accertare le responsabilità e chi ha sbagliato pagherà”. Lo ha detto all’ANSA la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini a margine del forum economico-scientifico italoserbo a Belgrado.
    Ieri il Ministero dell’Università e della Ricerca, anche attraverso i suoi canali social, aveva comunicato che “l’Avviso pubblico per la selezione di 15 esperti da inserire nel Nucleo di Coordinamento delle attività di analisi, di studio e di ricerca del MUR” era stato ritirato “a causa di un errore tecnico nella sua stesura”. “Il contenuto e i termini dell’avviso pubblico non rispecchiano la volontà e il modo di procedere del Ministero, che considera il lavoro comunque configurato un valore cui deve corrispondere sempre un’adeguata retribuzione”, sottolineava l’avviso del Mur.

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    Madia a Meloni, anche io sono donna, madre, cristiana

    “FdI ha fatto la sua fortuna alimentando sentimenti di paura e diffidenza, per anni, forti di una bugia, lo dico alla premier, che l’interesse nazionale non si tutela con un rapporto conflittuale con l’Ue. Oggi chiediamo a Meloni di rappresentare in Europa storia, cultura, identità dell’Italia. Io questo avrei voluto chiederlo a Meloni anche a nome di molte donne, madri cristiane, anche io fra loro, che credono al valore della solidarietà e dell’europeismo come unica via per tutelare l’interesse nazionale”. Lo ha detto nella sua dichiarazione di voto sulle comunicazioni della presidente del consiglio in aula alla Camera la deputata democratica Marianna Madia. 

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    Meloni replica alle accuse sulla siccità, io non sono Mosé

    Scambio polemico fra il deputato dei Verdi-Si, Angelo Bonelli, e la presidente del consiglio, Giorgia meloni. Nella sua replica alla Camera, Meloni ha richiamato un passaggio dell’intervento di Bonelli: “Presumo che lei non voglia dire che in 5 mesi ho prosciugato l’Adige, nemmeno Mosè…io non sono Mosè, caro Bonelli, la ringrazio che mi riconosca questi poteri ma non ce li ho”. 

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    Donini (Regioni): la sanità non è una priorità del governo

    (ANSA) – BOLOGNA, 22 MAR – “A due settimane dalla consegna
    del documento che chiedeva almeno un tavolo su cui misurarci non
    abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Quindi evidentemente
    per il governo l’appello di tutte le regioni per salvare il
    servizio sanitario nazionale non è una priorità”. Lo dice
    Raffaele Donini, assessore alla sanità dell’Emilia-Romagna e
    coordinatore della commissione salute della Conferenza delle
    Regioni, due settimane dopo l’allarme lanciato in un incontro
    con i ministri dell’economia e della sanità, Giorgetti e
    Schillaci.   
    “Chiediamo – dice che il Governo anziché occuparsi di
    chiamare le Regioni in audizione al Senato a parlare di sistema
    assicurativo privato integrativo per la sanità, il Governo
    chiami le Regioni al tavolo per garantire loro la sostenibilità
    del Sistema sanitario nazionale. Bisogna – prosegue – difendere
    il Sistema sanitario nazionale. Noi due settimane fa abbiamo
    incontrato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il
    ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, insieme ai
    governatori Massimiliano Fedriga e Michele Emiliano per la
    conferenza delle Regioni, oltre ad una delegazione guidata da me
    per la commissione nazionale Salute che comprendeva anche
    Piemonte, Veneto, Umbria e Campania e abbiamo consegnato un
    documento con un grido d’allarme sulla sostenibilità finanziaria
    del Sistema sanitario nazionale. Noi comunque non demordiamo
    perché continueremo a insistere” (ANSA).   

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    Renzi, chi vandalizza l'arte non va ascoltato ma punito

    (ANSA) – ROMA, 22 MAR – “Elly Schlein ha detto che chi
    protesta anche imbrattando i palazzi delle istituzioni va
    ascoltato perché chiede di ascoltare la scienza. Io non sono per
    niente d’accordo. Chi ha imbrattato Palazzo Vecchio non è un
    seguace della scienza: è un vandalo che fa del male alla
    cultura, alla bellezza, all’identità di un popolo. Chi
    vandalizza l’arte non merita di essere ascoltato: merita di
    essere punito”. Lo afferma sulla propria E-News il leader di Iv,
    Matteo Renzi. (ANSA).   

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    Meloni, il Mes non è una banca centrale, sarei prudente

    (ANSA) – ROMA, 22 MAR – “Sul tema del Mes, che non è
    all’ordine del giorno del Consiglio europeo ma è stato citato in
    più occasioni, anche in rapporto alla clausola di backstop che
    servirebbe a far fronte alla crisi bancaria. Quando è fallita la
    banca della Silicon Valley è intervenuta la Federal Reserve,
    quando è fallita Credit Suisse la banca centrale svizzera. Se ci
    fosse una crisi bancaria in seno alla Ue anche la Bce farebbe la
    sua parte. Il Mes non è una banca centrale, ha una disponibilità
    importante ma limitata. Di fronte a una crisi, se gli interventi
    dovessero essere più importanti della sua dotazione il risultato
    sarebbe che il Mes si troverebbe a chiamare gli Stati a
    rifondere per queste crisi. Sarei prudente”. Lo ha detto la
    premier Giorgia Meloni alla Camera, nella sua replica nel
    dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.   
    (ANSA).