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    Molinari,invece di spendere male soldi Pnrr meglio non spenderli

    (ANSA) – ROMA, 04 APR – “Io ho detto una cosa assolutamente
    in linea con quello che dicono Meloni e Fitto. E’ un
    ragionamento logico. Proviamo a seguire. Allora Fitto dice:
    entro il 2026 alcuni progetti non riusciamo a finirli, meglio
    parlarne subito che aspettare. Ok?. Come si risolve il problema?
    Ci sono due vie. O si ricontratta in Europa il Pnrr, e quindi si
    destinano quei fondi ad altro oppure se non si riesce piuttosto
    che spenderli male meglio non spenderli. E’ un ragionamento
    assolutamente logico. Se la Meloni dice: riusciremo a spenderli
    e riusciremo a ricontrattare, evviva. Stappiamo lo spumante”. Lo
    afferma Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, ad Agorà su
    RaiTre, parlando di Pnrr. (ANSA).   

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    Mattarella, la guerra di aggressione è fuori dalla storia

    (ANSA) – BOLOGNA, 04 APR – “In tutto il mondo le Università
    sono chiamate a elaborare riflessioni adeguate alle condizioni
    che abbiamo, ai mutamenti che vi sono, agli scenari nuovi.   
    Scenari che fanno comprendere come sono fuori dal tempo e dalla
    storia comportamenti da potenza del secolo scorso, che conducono
    ad una guerra di aggressione, ad annettere territori o a
    competizioni accanite su aspetti marginali”. Lo ha detto il
    presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a
    Ferrara all’apertura dell’anno accademico di Unife e parlando
    anche del conflitto in Ucraina. (ANSA).   

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    Sala, a Milano non farei un referendum sui monopattini

    (ANSA) – MILANO, 04 APR – Il sindaco di Milano, Giuseppe
    Sala, non vorrebbe realizzare a Milano un referendum sulla
    circolazione dei monopattini come quello di Parigi, dove i
    cittadini hanno bocciato i mezzi di micro mobilità.   
    “Sono perplesso – ha spiegato -. La settimana scorsa ho
    visto la sindaca Anne Hidalgo a Parigi e mi ha raccontato di
    questo referendum. Sono perplesso solo su una cosa: se vota solo
    l’8% dei cittadini è meglio che a decidere siano i cittadini o
    l’amministrazione del sindaco? Tendo a pensare che è un tema che
    dobbiamo affrontare noi”.   
    “Se fosse un referendum molto partecipato allora cambierebbe
    – ha aggiunto -. Non so se è giusto per tutti i cittadini dare
    la decisione al meno del 10%, però è evidente che il dibattito
    sul tema dei monopattini c’è, ci penseremo nelle prossime
    settimane” a come affrontarlo.   
    Un referendum a Milano “non lo farei a meno che non avessi
    contezza che vadano in tantissimi a votare”, ha concluso.   
    (ANSA).   

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    Fvg: risultati definitivi, Lega primo partito davanti a FdI

    (ANSA) – TRIESTE, 04 APR – Anche in questa tornata
    elettorale, alla pari di cinque anni fa, la Lega si conferma
    primo partito alle regionali del Friuli Venezia Giulia con il
    19,02% delle preferenze (34,91% nel 2018). Al secondo posto c’è
    FdI con il 18,13% (5,49% nel 2018), al terzo una new entry, la
    Lista Fedriga, con il 17,74%. Crolla il M5S, mentre il Pd tiene
    ma, fatte salve Trieste e Gorizia, l’effetto Schlein non c’è
    stato. La galassia No vax di Insieme Liberi supera il Terzo
    Polo. E’ quanto emerge dai dati diffusi dal servizio elettorale
    regionale a scrutinio concluso.   
    Il Pd è il quarto partito con il 16,49% (18,11% nel 2018);
    seguono FI 6,67% (12,06%); Patto per l’Autonomia 6,29% (4,09%);
    Insieme Liberi 3,98%; Azione, +Europa, Italia Viva 2,75%; M5S
    2,4% (7,06%); Alleanza verdi sinistra 2,03%; Autonomia
    Responsabile 1,97% (3,97%); Open Sinistra Fvg 1,51% (2,78%);
    Slovenska Skupnost 1,02% (1,16%).   
    Nel dettaglio, nella circoscrizione di Udine i primi tre
    partiti sono Lega 21,23%, FdI 17,53%, Lista Fedriga 17,38%. A
    Trieste è invece il Pd il primo partito con il 20,45%, seguono
    FdI 17,55% e Lista Fedriga 14,46%. A Pordenone nell’ordine si
    collocano FdI 21,82%, Lista Fedriga 18,91%, Lega 18,23%. A
    Gorizia: Pd 19,19%, Lista Fedriga 17,15% e Lega 15,93%. Infine a
    Tolmezzo: Lega 28,59%, Lista Fedriga 24,29% e FdI 16,6%.   
    Secondo i dati definitivi, Massimiliano Fedriga
    (centrodestra) viene eletto presidente con il 64,24% delle
    preferenze. Massimo Moretuzzo (centrosinistra) ottiene il
    28,37%. Giorgia Tripoli (Insieme Liberi) il 4,66%, mentre
    Alessandro Maran (Terzo Polo) il 2,73%.   
    Dei 48 seggi disponibili in Consiglio regionale, due saranno
    occupati da Fedriga e Moretuzzo. Gli altri verranno assegnati in
    maniera proporzionale rispetto ai risultati di lista: la
    distribuzione non è stata ancora ufficializzata. La lista
    Insieme Liberi, a differenza della candidata presidente, non ha
    superato la soglia di sbarramento del 4% per l’accesso in
    Consiglio. Ieri sera Tripoli ha annunciato che chiederà il
    riconteggio delle schede. (ANSA).   

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    Codice Appalti: Castellone, si rischia 'amicopoli'

    (ANSA) – ROMA, 04 APR – “Con il nuovo codice appalti si
    rischia di creare una vera e propria “amicopoli”, a discapito di
    trasparenza, controllabilità e libera concorrenza. Saranno
    favorite le aziende “amiche” e non quelle che lavorano meglio e
    in modo più trasparente. Un altro passo indietro di questo
    Governo”. Lo scrive su Facebook la vicepresidente del Senato
    Maria Domenica Castellone, M5s. (ANSA).   

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    Comunali: Udine va al ballottaggio,sfida tra Fontanini e De Toni

    (ANSA) – UDINE, 04 APR – Udine va al ballottaggio. Il 16 e il
    17 aprile gli elettori del capoluogo friulano saranno richiamati
    alle urne per scegliere il sindaco. La sfida sarà tra il
    sindaco uscente Pietro Fontanini e Alberto Felice De Toni.   
    A scrutinio ultimato – secondo i dati diffusi dal servizio
    elettorale regionale – Fontanini ha ottenuto 19.524 preferenze,
    pari al 46,25% dei voti validi. De Toni ha ottenuto 16.762 voti,
    pari al 39,7%.   
    Pietro Fontanini è appoggiato dalle liste Fontanini sindaco,
    Identità civica, Lega Fvg per Salvini premier, Fratelli d’Italia
    con Giorgia Meloni, Unione di Centro; Alberto Felice De Toni è
    invece sostenuto dalle liste Partito Democratico, Azione-Italia
    Viva, Renew Europe, De Toni sindaco e Alleanza Verdi e Sinistra.   
    A Udine la corsa alla carica di primo cittadino era a 4:
    Ivano Marchiol – sostenuto dalle liste Spazio Udine – Ivano
    Marchiol sindaco, Movimento 5 stelle, Udine Città Futura – ha
    ottenuto 3.903 voti pari al 9,24% delle preferenze e Stefano
    Salmè – appoggiato dalla lista Liberi Elettori Io amo Udine –
    2.029 voti, pari al 4,81%. (ANSA).   

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    Meloni,complimenti Fedriga,premiato buongoverno centrodestra

    (ANSA) – ROMA, 03 APR – “Congratulazioni a Massimiliano
    Fedriga, riconfermato presidente della Regione Friuli Venezia
    Giulia. Ha lavorato molto bene in questi anni, insieme a tutta
    la coalizione, e sono certa continuerà a farlo. Una vittoria che
    premia il modello amministrativo e il buongoverno del
    centrodestra e che ci sprona a fare sempre meglio”. Così la
    presidente del Consiglio Giorgia Meloni su Fb commentando
    l’esito delle elezioni in Friuli Venezia Giulia. (ANSA).   

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    Meloni: Su via Rasella 'sgrammaticatura istituzionale che La Russa ha risolto da solo'

    Quella su Via Rasella “è stata una sgrammaticatura istituzionale che La Russa ha risolto da solo”: così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al Vinitaly a Verona. “Ha chiesto scusa – ha aggiunto, riferendosi alle precisazioni fatte dal presidente del Senato – mi pare che la polemica sia chiusa. L’ha risolta lui”.  
    Sulla partecipazione dei ministri alle celebrazioni del 25 aprile “non credo di doverglielo chiedere io”: così la premier ha risposto alle domande dei cronisti. “Queste – ha aggiunto – sono tutte valutazioni un po’ curiose, che fate voi”.
    “La Russa io penso si debba dimettere: non ha le caratteristiche per fare il Presidente del Senato”, ha detto a Vicenza Carlo Calenda, leader di Azione, nel corso di un evento elettorale a sostegno del candidato sindaco del Pd, Giacomo Possamai. “Esiste il merito delle questioni – ha precisato Calenda – e si può fare opposizione con civiltà: si capirà questa cosa prima o poi nel Paese dei guelfi e dei ghibellini?”, ha concluso.

    Via Rasella, uno studente risponde in versi alle parole di La Russa

    Anpi, La Russa mette davanti a istituzioni la fiamma MsiIl presidente del Senato per le sue dichiarazioni su via Rasella “non ha chiesto scusa. Lo ha fatto in modo pretestuoso, accusando chi ha commentato in malafede. La verità è che La Russa ha mantenuto la mentalità del dirigente di partito, non è adeguato nel ruolo di rappresentante delle istituzioni”. Così il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, in un’intervista a La Stampa, commenta le dichiarazioni del presidente del Senato sui fatti di via Rasella. Il fatto che fin dall’inizio del suo incarico, La Russa ha chiarito che non avrebbe smesso di dire quello che pensa “vuol dire che non è il presidente di tutti gli italiani, mette davanti alle istituzioni la fiamma eterna del Msi il cui segretario aderì alla Repubblica di Salò”, sottolinea Pagliarulo. E in merito alla decisione di non invitare La Russa alla manifestazione del 25 aprile a Milano, precisa: “A Milano quest’anno il comitato antifascista ha deciso di non invitare i rappresentanti delle istituzioni. È una scelta effettuata dal comitato permanente antifascista di Milano prima delle dichiarazioni di La Russa. Immagino che abbia contato anche questo elemento. Dopo le dichiarazioni, però, si è rivelata la scelta giusta: la presenza del presidente del Senato sarebbe stata del tutto inopportuna”. Quello di quest’anno, spiega il presidente dell’Anpi, “sarà un 25 aprile di lotta e di festa. Il nostro obiettivo è l’opposto di quello del presidente del Senato. Con le sue parole lui ha cercato di dividere gli italiani. Quelle che pronuncerò io tenderanno a unire”.

    Via Rasella, il partigiano: ‘La Russa ha offeso chi diede la vita per l’Italia’