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    La compagna di Schlein sulle foto rubate: 'Coming out è una scelta personale'

     “Carə giornalistə di Diva e Donna comunicare a mezzo stampa l’intimità affettiva di una persona è un atto ingiusto e si chiama outing. Io ne son stata travolta, ma per fortuna non annichilita”. Lo scrive sul suo profilo Instagram Paola Belloni, compagna di Elly Schlein, in merito alla pubblicazione sul settimanale della foto che la ritrae insieme alla segretaria del Partito Democratico. Il lungo post comincia con una citazione della leader Dem: “”Non mi hanno vista arrivare” e quindi hanno tirato fuori i teleobiettivi”.    Belloni spiega poi di non essere stata “annichilita” dall’atto che considera “ingiusto” grazie al sostegno di “una rete amicale e familiare”. E aggiunge: “mi chiedo solo cosa sarebbe successo se io questa rete non l’avessi avuta”. Quindi prosegue: “in Italia non abbiamo il matrimonio egualitario, non abbiamo tutele per i figli e le figlie di famiglie omogenitoriali, non abbiamo una legge contro l’omolesbobitransfobia”. “Siamo – scrive – un Paese dove migliaia di “Spatriati”, per dirla con Desiati, vivono o lasciano le proprie province pieni di graffi e di segreti”.    Infine, Belloni chiarisce la sua posizione: “il coming out – spiega – è una scelta personale, che deriva anche da un’analisi della propria rete sociale. Ma mi rendo conto che essere la compagna di una figura pubblica vi abbia fatto pensare di avere il diritto di esporre me quanto è esposta lei”. Nelle ultime righe del post, Belloni fa ironia sulla posa in cui è stata ritratta dalla foto pubblicata. E conclude: “detto tutto questo, ora torno alla mia vita privata che spero resti sempre la stessa”.    

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    Silvestri: “Veleni politici, difendo mio figlio”

     “Sono stata costretta a fare il test di paternità per mio figlio di soli tre mesi. E il padre è proprio Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi. Perché, quindi, l’ho fatto?. E, soprattutto, perché chiedo che venga riportata la notizia sui giornali? Se la fantasia (o la curiosità) vi sta portando chissà dove, leggete, e poi, mi auguro, vi indignerete insieme a me. Perché, delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia”. Lo scrive Rachele Silvestri, deputata di FdI, ex M5S, in una lettera inviata al Corriere della Sera. “Nel 2019 sono uscita dal Movimento e, dopo un periodo nel gruppo Misto, ho aderito a Fratelli d’Italia. È stata una scelta di cuore e di ragione, perché col partito di Giorgia Meloni condividevo da tempo le idee e il coraggio – ricorda Silvestri -. Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato. Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura”, racconta la deputata. “Riuscite soltanto a immaginare come mi sono sentita? Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione”, aggiunge Silvestri. “Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato? Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato? Non so chi sia stato. Molti, però, hanno scelto di condividere una evidente calunnia, di telefono in telefono, di chat in chat, rendendosi complici di questo schifo – afferma -. E anche chi sa ma ha deciso di non parlare lo è”. “Ho scelto di rendere pubblica questa storia per tutelare mio figlio e Fabio, legittimo papà e mio amato compagno.Il mio augurio è che nessuno sia indulgente con l’autore della calunnia e con chi contribuisce a diffonderla”, conclude nella lettera.

    Agenzia ANSA

    Una lettera al Corriere della Sera per mettere fine alle “voci su di me e un politico di Fratelli d’Italia”, che l’ha spinta a sottoporsi al test del Dna “per tutelare mio figlio”. (ANSA)

    Solidarietà è stata espressa a Silvestri da molti colleghi parlamentari.
    La deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, su Twitter. “Vorrei dire a Rachele Silvestri, deputata di Fratelli d’Italia che oggi sul Corriere della Sera racconta la sua storia, che sì, ci siamo indignate con lei. Tutta la mia solidarietà”. 
    Solidarietà anche  dalla deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli. “Solidarietà alla collega e deputata Rachele Silvestri vittima di un danno esistenziale enorme che l’ha colpita come donna, madre e politica in modo vergognoso. Si parla bene di difesa delle donne ma l’8 marzo regnava ovunque lo spettegolezzo, il chiacchiericcio, la diffamazione, l’infamia, come io stessa ho dovuto denunciare nel mio intervento in aula contro accuse sessiste peraltro prive di fondamento. Oggi dalle pagine del Corriere, Rachele è stata costretta a difendersi da quella spazzatura, inchiodando i professionisti della menzogna ma nessuno potrà restituire a lei e alle persone colpite il torto subito. Ciò nonostante c’è chi non si ferma e continua nell’opera di fango e denigrazione. Frustrati autori della disinformazione che inventano fake news probabilmente perché ciò che è finto nelle nostre vite è vero nelle loro, tanto da fargli dimenticare la linea di demarcazione. Qualcuno li avvisi che a forza di guardare dal buco della serratura si rimane piegati per sempre”. 
    “Oggi sul patibolo della gogna è toccato salire a Rachele Silvestri, deputata di Fratelli d’Italia. La sua storia rappresenta l’ennesimo capitolo di una vergogna non nuova nel parlamento italiano. All’onorevole Silvestri è toccato subire una violenza non meno dolorosa, ma anzi ancor più devastante, di quella fisica. Aver avuto la forza di raccontare questa storia con tutti i contorni della miseria umana e politica che la connotano, dovrebbe spingere chiunque a riflettere prima di esercitarsi e sguazzare con vigliaccheria in quel putrido stagno fatto di pettegolezzi anonimi”. Lo afferma con una nota, il vicepresidente della Camera e parlamentare di Forza Italia, Giorgio Mulè 
          

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    Chi è Rachele Silvestri, la parlamentare di Fratelli d'Italia ex M5s

    Una lettera al Corriere della Sera per mettere fine alle “voci su di me e un politico di Fratelli d’Italia”, che l’ha spinta a sottoporsi al test del Dna “per tutelare mio figlio”. Un lungo intervento, quello della deputata meloniana Rachele Silvestri sulle colonne del Corsera che ha l’obiettivo di mettere a tacere le voci secondo cui il suo bimbo di tre mesi sarebbe figlio di un politico “molto influente” di Fdi.    Nata ad Ascoli Piceno, classe 1986, Diplomata all’istituto tecnico commerciale, Silvestri è alla seconda legislatura.    Cassiera in un supermercato, entra in Parlamento nel 2018 con il Movimento Cinque Stelle dopo aver vinto le “parlamentarie”. Dopo due anni lascia i pentastellati ed approda al gruppo Misto e nel 2021 aderisce a Fratelli d’Italia. Ad accoglierla nel marzo 2021 fu Giorgia Meloni: “Continuiamo a crescere, anche in Parlamento.    Diamo il benvenuto a Rachele Silvestri”, disse allora la leader di Fdi. Candidata in Abruzzo, viene eletta di nuovo alla Camera nelle fila di Fratelli d’Italia e diventa un componente della commissione Ambiente. Ed è proprio alla sua rielezione che Silvestri lega le voci – che smentisce con forza – secondo cui il bimbo non sarebbe del suo compagno ma – scrive nella lettera al Corriere – “sarebbe nato da una relazione clandestina grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura”. La deputata spiega di aver deciso di rendere nota la sua vicenda per tutelare il suo bambino “legittimo papà ed amatissimo compagno”. Silvestri si affida alle parole del nobel per la pace Elie Wiesel: “Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni”.       

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    Dal cuore al Covid, i guai di salute di Berlusconi

    Era il maggio 1997 quando Silvio Berlusconi venne operato per un tumore alla prostata all’ospedale San Raffaele, che lui stesso ha contribuito a realizzare, alle porte di Milano non lontano dagli studi Mediaset e da Milano 2. Un problema di salute del quale il presidente di Forza Italia ha parlato solo alcuni anni dopo con i ragazzi di una comunità di recupero in Veneto.    Da quell’intervento, molti sono stati i ricoveri e gli interventi a cui l’ex premier si è sottoposto. Nel 2006 ad Anversa è stato operato per l’asportazione di un frammento al menisco. A fine novembre dello stesso anno, è stato ricoverato per un malore a una kermesse di Forza Italia a Montecatini e il mese successivo è volato a Cleveland, in Ohio, gli è stato impiantato un pacemaker.    Al San Raffaele è stato ricoverato anche il 13 dicembre 2009, dopo che a una manifestazione elettorale in piazza Duomo il presidente di Forza Italia era stato colpito sul viso da una statuetta della cattedrale scagliata da Massimo Tartaglia, poi processato per lesioni pluriaggravate e ritenuto incapace di intendere e volere. Più volte in seguito, a causa dei danni dell’aggressione, Berlusconi si è dovuto sottoporre a cure e interventi, incluso uno alla mandibola nel 2011.    E’ del 2010 un intervento all’Humanitas di Rozzano per una tendinite alla mano sinistra, Nel 2013 è l’uveite, una patologia dell’occhio, a costringerlo a un ricovero al San Raffaele, nell’aprile 2014 una infiammazione al ginocchio e nel dicembre dello stesso un acuirsi dell’uveite.    Nel dicembre 2015 Berlusconi è stata necessaria la sostituzione del pacemaker, eseguita sempre al San Raffaele. Nel 2016 l’ex presidente del Consiglio si è sottoposto a un intervento di cataratta e poi a un’intervento per la sostituzione della valvola aortica a giugno. Nel 2019 è stato operato per una occlusione intestinale. Nel settembre del 2020 a costringerlo a uno stop e al ricovero di nuovo al San Raffaele è stato il Covid, come lo ha chiamato lui stesso una “infernale malattia”. Dimesso dopo una decina di giorni ha dovuto fare a lungo i conti con gli strascichi della malattia, che lo hanno portato ad altri brevi ricoveri. Nel gennaio 2021 è anche stato ricoverato per alcuni giorni a Montecarlo, al centro cardiotoracico di Monaco.    L’ultimo ricovero al San Raffaele è stato quello di fine marzo, quattro giorni di degenza.   

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    Meloni, sosteniamo Kiev, pace nel rispetto della sua integrità

    (ANSA) – ROMA, 05 APR – “Abbiamo parlato della guerra in
    Ucraina, confermo il pieno sostegno, continueremo a 360 gradi il
    nostro sostegno al presidente Zelensky e al popolo ucraino
    finché necessario; auspichiamo anche passi per favorire una pace
    giusta e rispettosa dell’integrità territoriale”.   
    Lo ha detto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla
    stampa al termine dell’incontro con il presidente del Governo
    spagnolo Pedro Sanchez. (ANSA).   

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    Conte, firme per referendum contro armi? Siamo conseguenti

    (ANSA) – ROMA, 05 APR – “Sono intervenuto ad ascoltare perché
    è molto importante che soprattutto i giovani si occupino di
    percorsi di pace, percorsi per riscoprire il valore e
    l’importanza della pace”. Lo ha detto il presidente del
    Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte al margine della conferenza
    stampa a Montecitorio di presentazione della campagna
    “Riscoprire la pace: l’umanità e il dialogo come risorsa”,
    promossa dai Giovani delle Acli.   
    Sosterrà la raccolta firme contro l’invio di armamenti? “Noi
    abbiamo già assunto una posizione molto chiara sul conflitto
    russo-ucraino. Abbiamo visto che perseguendo questa strategia
    militare c’è solo un escalation. Noi vogliamo un percorso di
    dialogo politico, crediamo che sia l’unico che possa offrire un
    prospettiva di composizione del conflitto. Altrimenti la strada
    è un escalation incontrollabile, sempre più vasta”, ha spiegato
    aggiungendo sul merito del referendum che “noi siamo
    conseguenti, ovviamente”. (ANSA).   

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    Casellati, entro luglio abrogheremo 20mila decreti regi

    (ANSA) – ROMA, 05 APR – “Entro luglio, prevedo di abrogare
    circa altri 20.000 dei Regi Decreti”. Così il ministro per le
    Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Elisabetta
    Casellati nel corso dell’audizione in commissione Affari
    costituzionali del Senato sulle linee programmatiche del
    dicastero.   
    “L’analisi sui decreti regi in vigore procede “a ritmo
    serrato”, ha ricordato il ministro e ha aggiunto, in riferimento
    alla semplificazione normativa, “il miglioramento della qualità
    della regolazione costituisce un obiettivo prioritario per
    garantire la certezza del diritto”. (ANSA).