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    Recovery Fund: De Raho, meno rischio mafie con intervento Ue

    (ANSA) – ROMA, 21 LUG – “Credo che la notizia dei fondi europei sia importante perché l’economia ha bisogno di sostegno, di rilancio”: così Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale Antimafia, commenta ai microfoni de ‘Il mattino di Radio 1’ la notizia dell’accordo raggiunto dall’Unione Europea sul Recovery Fund. “Il primo rischio che abbiamo evidenziato – spiega poi De Raho parlando della possibilità di infiltrazioni mafiose a causa della crisi economica generata dalla pandemia – è quello delle mafie che approfittano della sofferenza dell’economia e quindi delle imprese per potersi infiltrare e per potersene addirittura appropriare. Il primo rischio è proprio quello che deriva dall’esigenza delle mafie di collocare i propri fondi. Le mafie, diversamente dalle imprese sane, non hanno bisogno di liquidità ma piuttosto hanno l’esigenza di collocarle. Laddove lo Stato, l’Europa, intervengono per aiutare la ripresa dell’economia, già si esclude in parte il rischio che le mafie intervengano con i propri fondi per appropriarsi da dentro delle imprese e quindi di infiltrarsi. D’altro canto vi è anche l’ulteriore finalità delle mafie, quella di intercettare i flussi finanziari che provengono dallo Stato e dagli altri enti pubblici”. (ANSA).   

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    Lite Lega-5s su Castelli. Crimi, attacchi nauseanti

    Continuano gli attacchi via social alla viceministra dell’Economia Laura Castelli dopo le sue parole sui ristoratori che hanno destato polemiche e una lettera di diversi operatori del settore tra cui lo chef stellato Vissani. Fake news, si è difesa, rivelando di aver ricevuto insulti e offese sui social e mostrandone alcuni. “Un attacco senza precedenti – denuncia su Facebook – alimentato da una campagna di disinformazione montata ad arte da quella parte di opposizione che racconta di voler collaborare, ma preferisce falsificare le mie parole”. “Attacchi nauseanti di una “politica becera”, li definisce seccamente il capo politico Vito Crimi. Resta la protesta dei ristoratori: “Non abbiamo bisogno di aiuti per cambiare modo di fare le nostre attività”, scrivono piccati nella loro lettera. Chiedono invece “aiuti concreti e sufficienti a salvaguardare le nostre attività, disposti a fare ulteriori indebitamenti”. E rifiutano gli incentivi al lavoro agile: “Senza lavoratori, studenti e turisti migliaia di alberghi, musei e pubblici esercizi a breve abbasseranno le serrande per non rialzarle più”. 
    E anche oggi Matteo Salvini va all’attacco: “C’è un ministro che a fine luglio non ha ancora spiegato agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie come, quanto, per quante ore e per quanti giorni riapre la scuola e c’è un viceministro indegno che dice ai ristoratori e ai baristi in difficoltà che non sono più capaci di fare il loro lavoro e di cambiare mestiere. In qualsiasi Paese europeo a queste due signore, non in quanto donne, ma in quanto incapaci, sarebbero già state licenziate in tronco”. Così il leader della Lega Matteo Salvini ha replicato ai 5 Stelle che lo accusano di attaccare il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e il vice-ministro dell’Economia Laura Castelli per distogliere l’attenzione sull’indagine che coinvolge tre commercialisti ritenuti vicini al suo partito.
    Attorno alla grillina che contribuì a scrivere il contratto di governo con i leghisti, fa muro il Movimento. Che a quel punto accusa Salvini di alzare la voce contro di lei mentre tace sull’inchiesta sui fondi della Lega che coinvolgerebbe tre commercialisti vicini al partito. “Noi siamo fieri della nostra squadra di governo, immagino che Salvini lo sarà altrettanto della squadra di commercialisti”, gli ricorda provocatoriamente il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi. Più diretto l’ex ministro Danilo Toninelli: “Salvini cerca disperatamente di distogliere l’attenzione, mentre continuano a emergere particolari agghiaccianti sull’indagine”.

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    Coronavirus:arriva nuovo documento Pontificia Accademia Vita

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 20 LUG – Si intitola “L’Humana Communitas nell’era della Pandemia. Riflessioni inattuali sulla rinascita della vita” ed è il secondo documento – il primo è del 30 marzo 2020 – che la Pontificia Accademia per la Vita dedica alle conseguenze della crisi sanitaria mondiale e al suo significato.    La Nota della Pontificia Accademia si basa sul primo documento del 30 marzo, offre una meditazione sulla famiglia umana al tempo della pandemia. “L’intenzione del documento non è quella di dare ricette economiche – spiega la stessa Pav -, ma di riconoscere che insieme, come famiglia umana, dobbiamo tornare alle lezioni che abbiamo imparato. È la vita stessa che ci insegna, ma dobbiamo essere consapevoli e attenti”.    Perché “riflessioni inattuali”? Risponde mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita: “In un momento in cui la vita sembra sospesa e siamo colpiti dalla morte di persone care e dalla perdita di punti di riferimento per la nostra società, non possiamo limitarci a discutere il prezzo delle mascherine o la data di riapertura delle scuole.    Dovremo cogliere l’occasione per trovare il coraggio di discutere condizioni migliori per orientare il mercato e l’educazione, piuttosto. Ci sembra una pretesa esagerata? Ecco, proprio questo vuol dire ‘inattuale'”.    Il testo verrà pubblicato mercoledì 22 luglio. (ANSA).   

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    Vertice Ue, i punti della discordia

    L’ammontare degli aiuti a fondo perduto, le procedure della relativa ‘governance’, l’entità dei rimborsi ad alcuni Paesi, il legame tra erogazione dei fondi europei e il rispetto dello stato di diritto, l’ampiezza del bilancio Ue 2021-2027. Sono questi i principali nodi su cui i leader Ue si confrontano da tre giorni a Bruxelles senza riuscire a trovare un accordo.
        * Aiuti a fondo perduto – I 500 miliardi proposti dalla Commissione Ue sono troppi per i Paesi ‘frugali’. Olanda, Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia vorrebbero scendere ben sotto la soglia dei 400 miliardi ampliando la quota dei prestiti, fissata inizialmente a 250 miliardi, per mantenere l’importo complessivo di 750 miliardi indicato per il Recovery Fund.
        * Governance aiuti – I frugali, Olanda in testa, vogliono un meccanismo che consenta loro di porre un veto all’approvazione dei piani che dovranno essere presentati dai singoli Paesi e che saranno esaminati dalla Commissione. Stessa cosa per quanto riguarda lo stop all’erogazione dei fondi nel caso in cui il Paese interessato non rispetti gli impegni indicati nel piano.  Il compromesso potrebbe essere il cosiddetto ‘super freno d’emergenza’ proposto dal Consiglio.
        * Rimborsi (rebates) – Un’ampia maggioranza di Paesi vorrebbe abolire, profittando dell’uscita dalla Ue del Regno Unito, questo meccanismo introdotto in seguito alla battaglia condotta all’epoca da Margaret Thatcher al grido ‘I want my money back’ (voglio indietro i miei soldi). Ma Olanda, Austria, Svezia e Danimarca, ovvero sempre i soliti frugali, vogliono mantenere e anzi ampliare l’entità dei rimborsi che gli vengono dati, in base a complicatissimi calcoli, per compensare i loro versamenti alle casse del bilancio Ue.
        * Stato di diritto – Moltissimi Paesi Ue sarebbero d’accordo a introdurre una procedura che possa bloccare l’erogazione dei fondi Ue a quei Paesi – oggi Ungheria e Polonia – finiti sotto esame per il sospetto di non rispettare i principi dello stato di diritto. Budapest e Varsavia non vogliono sentirne parlare.
        * Bilancio Ue 2021-2027 – Molti Paesi nordici ritengono che la proposta sul tavolo (stanziamento di 1.074 miliardi per sette anni) sia eccessiva e vorrebbero un ulteriore taglio.    

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    Da Mattarella Gran Croce a Sami Modiano

     Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Sami Modiano, testimone diretto degli orrori di Auschwitz, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica.    In occasione del suo 90º compleanno, che cade oggi, il presidente Mattarella ha fatto pervenire a Sami Modiano i suoi auguri più sentiti. Lo ha reso noto il Quirinale.    

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    Palamara: 'Non lascio la magistratura'

    “Il mio obiettivo prioritario è difendermi nel processo e non lasciare la magistratura”: così Luca Palamara in un’intervista a Radio Radicale ha risposto se fosse pronto a scendere in politica. Alla domanda se abbia paura dei propri giudici nel procedimento disciplinare che si terrà la prossima settimana, Palamara ha invece risposto: “Ho fiducia nel sistema e credo sia interesse di tutti, non solo mio che mi trovo dall’altra parte, che il giudizio si esplichi” secondo le regole dello stato di diritto”; si tratta di “come esplicare al meglio il diritto di difesa”.
     “Penso che questo sistema, con le vicende che sono emerse che vedo con dolore legate al mio nome, hanno segnato un punto di non ritorno”, ha detto Luca Palamara con riferimento alle correnti della magistratura.    Palamara ha anche sottolineato che “il carrierismo sfrenato fa perdere la bussola, probabilmente anche a me”. “Che le correnti siano state al centro, il motore, della vita interna della magistratura….nulla si muove all’interno della magistratura se la corrente non lo vuole. E’ il momento di guardare a chi è rimasto fuori da questo meccanismo?”, si chiede Palamara.
    Palamara davanti al procedimento disciplinare vuole “contestare che le interferenze” a lui attribuite “non sono tali avendo parte fatto parte di un sistema, quello delle correnti, che a torto a ragione caratterizza l’organizzazione interna alla magistratura”. Lo ha detto lo stesso Palamara in un’intervista a Radio Radicale aggiungendo: “Non è mio intendimento fare ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’ ma piuttosto un ragionamento serio e approfondito di come il potere delle correnti abbia influenzato non solo la vita interna della magistratura ma la vita politica del Paese”.
    “Sono determinato a chiarire tutto”: lo sottolinea Luca Palamara riferendosi al procedimento disciplinare a suo carico e per il quale ha chiamato 133 testi.
        “Prendere le distanze” dalle correnti? Qualcuno potrebbe dire: “Prima hai mangiato in quel piatto e ora, non voglio dire una cosa volgare, fai lo schizzinoso. Chiunque mi ha conosciuto negli anni sa che ho sempre sviluppato uno spirito critico, sono sempre stato fortemente convinto che quel sistema doveva cambiare”, ha detto a Radio Radicale riferendosi al sistema delle correnti.
        Ci sono “due anime interne alla magistratura: la prima, e maggioritaria, pensa che tutto sia possibile risolvere con l’autoriforma e chi invece ritiene che l’autoriforma non può risolvere tutto e debba entrare la politica”. “Io penso che il meccanismo dell’autoriforma non sia la strada risolutiva di tutti i problemi” fermo restando che “la riforma debba mettere al centro il grande tema dell’indipendenza della magistratura”.
    “C’è un sistema di proprietà all’interno della magistratura – afferma Palamara -, le correnti sono proprietarie della magistratura. E’ un sistema superato? Penso che bisogna attentamente fare una riflessione” pensando anche che “indubbiamente penalizza chi è esterno” a questo sistema. 
    Era stato deciso di “accentuare i poteri di una sola persona, pensando che si potessero risolvere i problemi” è invece è sorta “una serie di ulteriori problematiche” e questo “ha aumentato l’incidenza e l’influenza del Procuratore della Repubblica nella vita politica del Paese.    Occorre una seria e approfondita riflessione”: lo ha detto il magistrato con riferimento al ruolo dei procuratori capo.

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    'Ndrangheta, scarcerato colonnello Cc

    (ANSA) – CATANZARO, 18 LUG – La Corte di Cassazione ha dichiarato l’annullamento senza rinvio dei reati per i quali era stato arrestato il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli, ex comandante del Reparto operativo di Catanzaro, disponendone l’immediata liberazione. Naselli, difeso dagli avvocati Giuseppe Fonte e Gennaro Lettieri, era stato arrestato nel dicembre scorso nell’ambito dell’operazione ‘Rinascita Scott’, con l’accusa di violazione di segreto d’ufficio. “Termina qui la vicenda cautelare e probabilmente anche processuale – commenta l’avvocato Fonte in una nota – del colonnello Naselli. La decisione di annullamento senza rinvio, anche in assenza di deposito della motivazione, è indicativa della insussistenza giuridica dei fatti contestati al Naselli. E’ molto triste la presa d’atto che, per avere ragione sulla illegittima privazione della libertà di un uomo, si sia dovuto ricorrere alla Corte di Cassazione”.   

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    Fase 3: Salvini, proroga emergenza? Lega farà barricate

    “Se il Governo pensa di prorogare lo stato di emergenza a fronte di un’emergenza sanitaria ormai inesistente, la Lega farà le barricate dentro e fuori il Parlamento”. Lo ha detto a Matera il leader della Lega, Matteo Salvini, inaugurando la nuova sede provinciale del partito.
    Secondo Salvini, la proroga dello stato di emergenza rappresenterebbe “un danno economico enorme per tutta l’Italia: solo annunciare che potremmo ritornare a chiudere significa essere in malafede”.