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    ++ NOTA AGLI UTENTI: ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI DELL'ANSA ++

    (ANSA) – ROMA, 24 LUG – Informiamo gli utenti che è in corso un’assemblea dei giornalisti dell’ANSA. Il notiziario subirà rallentamenti o interruzioni e gli orari e la disponibilità dei servizi annunciati saranno condizionati dai tempi dell’assemblea. Il sito Ansa.it non sarà aggiornato, LE NOTIZIE DEL GIORNO e la nota su SERVIZI, FOTO INFOGRAFICA non saranno trasmessi fino al termine dell’assemblea. (ANSA).   

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    Regionali: Crimi, in Puglia M5S correrà da solo

     “Non ci siamo mai sottratti al confronto ma lo facciamo se ci sono i presupposti. Lo so che c’è un dibattito sula Puglia, so che tanti stanno spingendo ma voglio confermare, senza ombra di dubbio che in Puglia corriamo da soli. Ci abbiamo ragionato ,ma le politiche fatte da Emiliano noi le abbiamo contrastate, non possiamo archiviare questo”. Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi ai microfoni di Radio anch’io, su RadioUno, sottolineando che dalle Regionali “non ci sarà nessun impatto sul governo”.
    Intanto Bonetti diffida Emiliano sulla doppia preferenza di genere. “Per quanto riguarda la politica bisogna introdurre principi di parità. Mi duole dire che abbiamo delle regioni che non hanno ancora adeguato la loro legge regionale con la doppia preferenza di genere. Una tra tutte, la Puglia, e come governo siamo stati costretti a mandare una diffida al Consiglio regionale perché si adegui a quella norma. Non si capisce perché non ci si debba adeguare, a meno che non si voglia escludere un pezzo di cittadinanza, quello femminile, da un diritto fondamentale, l’accesso alle cariche elettive. Il presidente Emiliano si assuma la responsabilità d avere ricevuto una diffida dal governo, vada in Consiglio regionale e si voti, a viso aperto, non con voto segreto, una norma di diritto fondamentale”. Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Italia Viva Sicilia live.   

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    Conte 'assediato' su task force e Mes. Strappo 5s-Pd in Ue

    Pd e M5S si sono divisi a Bruxelles sul Mes. I due partiti hanno votato in modo diverso sull’emendamento presentato dalla Lega e dal gruppo Identità e democrazia alla risoluzione sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario. L’emendamento, poi bocciato e a favore del quale si sono schierati Lega, Fdi e M5s, chiedeva di respingere un utilizzo del Mes finalizzato a stimolare l’economia in seguito alla crisi della Covid-19. Posizioni distanti nella maggioranza su scuola e fisco. Il ministro Speranza chiede 20 miliardi per la sanità, mentre il Pd avanza l’ipotesi di una Bicamerale per la regia della spesa. Italia Viva si è schierata con il centrodestra, contro i Dem, per evitare che si esaminasse la riforma della legge elettorale entro l’estate anche in Commissione. 
    Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte terrà nell’Aula della Camera il prossimo 29 luglio alle 9.30 comunicazioni sulla situazione del contrasto dell’emergenza Covid e sullo stato di emergenza. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Sulla questione dello Stato d’emergenza torna con nettezza Matteo Salvini: “Non c’è un’ emergenza sanitaria in corso, chi vuole prorogare lo stato di emergenza è un nemico dell’Italia. Noi non li facciamo uscire dall’Aula, ci stanno loro chiusi, gli italiani meritano respiro e libertà. Ieri non hanno deciso in Cdm, se vogliono questo non esiste, non c’è motivo”.
    “Siamo già in ritardo – dice dal suo canto il governatore campano De Luca – rispetto all’assoluta necessità di prorogare lo stato di emergenza. Se il clima del Paese rimane quello che abbiamo oggi, di totale rilassamento e deresponsabilizzazione noi non arriviamo neanche a settembre”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania. “Dovremo governare un periodo transitorio – ha detto De Luca – di qui alla primavera finché non avremo la disponibilità del vaccino, il presupposto per governare questa transizione è responsabilità dei cittadini e controllo rigoroso delle frontiere. A oggi non abbiamo né l’una né l’altra condizione e dobbiamo rendere in qualche misura obbligatorio l’uso delle mascherine. “.
       

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    Salvini-Meloni-Fi, i paletti per il voto sullo scostamento di bilancio

    “L’eventuale appoggio della Lega allo scostamento di bilancio dipende dal fatto che governo e maggioranza accolgano le nostre proposte. Due in particolare: l’anno bianco fiscale. Visto che Conte ha trovato millemila miliardi, una parte di questi vada a coprire l’anno bianco fiscale. Il secondo grande filone è scuola-disabilità. Non stiamo chiedendo miliardi ma spicci, se ci diranno sì è possibile che l’atteggiamento della Lega sia di un certo tipo, altrimentri in Aula i numeri se li trovano da soli”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera.
    “L’Italia – prosegue il leader della Lega – riconosca la lingua dei segni, visto che al governo c’è gente che grida ‘viva l’Europa’ si riconosca appunto la lingua dei segni. Io propongo che diventi un emendamento di sei righe allo scostamento di bilancio che sarà in votazione la prossima settimana. Si parla di alcuni milioni di euro, non di miliardi. Oltre a questo il riconoscimento della sordocecità”.
    Sulla stessa linea Giorgia Meloni. “O il governo mette nero su bianco cosa vuole fare con queste risorse o io non voto proprio niente: i soldi degli italiani, soprattutto quando si tratta di debiti fatti sulle spalle dei nostri figli, non si buttano per pagare le consulenze dei ministri mentre si rischia una ecatombe occupazionale. Chi lo fa se ne assume la responsabilità. Dicano cosa vogliono fare e poi dirò loro se voto o no lo scostamento di bilancio”. Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni a Radio Anch’io. “Finora – ha ricordato – noi siamo stati responsabili e abbiamo votato gli scostamenti di bilancio per 80 miliardi di euro totali. Ci siamo trovati di fronte a un esecutivo di irresponsabili che ha in gran parte dilapidato questi soldi in cose che non c’entravano assolutamente niente con l’emergenza Covid. Oggi è il governo a dover dimostrare responsabilità ed è quello che chiedo”.
    “Se il governo non avrà i numeri in Senato per il nuovo scostamento di bilancio, questa volta non conti sul sostegno a scatola chiusa di Forza Italia. Il soccorso azzurro durante l’emergenza è sempre arrivato solo nell’interesse del Paese, mai del governo, e uno scostamento che ingrossa il debito pubblico, senza precise garanzie su come e dove saranno impiegati questi soldi, per noi è inaccettabile. Ci aspettiamo dunque una rapida inversione di rotta dalla logica dell’assistenzialismo improduttivo a quella degli investimenti e dello sviluppo”. Lo dichiara in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. 

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    Regeni: Fico, situazione intollerabile, cambiare strategia

    Se non ci sono risultati, occorre un cambio di passo, di strategia. Il presidente della Camera Fico interviene così dopo gli ultimi sviluppi sul caso Regeni: ‘Abbiamo ricevuto uno schiaffo – riflette – e non capisco come l’Italia non abbia una reazione forte e immediata per arrivare alla verità. E’ una situazione intollerabile’. Alla cerimonia del Ventaglio, Fico affronta numerosi argomenti, e dopo l’accordo europeo sottolinea il ruolo centrale del Parlamento che, spiega, deve dare un atto di indirizzo che dica come spendere i fondi del Recovery fund, indicando quali priorità. Sul caso Regeni, sottolinea Fico, “sono state provate tante strategie che non hanno funzionato. Vanno ripensate dal governo. Spero che ci siano passi in avanti ma fino ad ora non ci sono stati. Non posso io indicare quale sia la strategia, ho delle idee ma vedre.
    Il presidente della Camera durante la cerimonia ha parlato anche del Recovery Fund: “Il Parlamento deve dare un atto di indirizzo che dica come spendere i fondi del Recovery fund, indicando quali priorità. Il Parlamento ha il ruolo centrale e prioritario. Troveremo gli strumenti migliori ed adeguati per un atto di indirizzo importante. Qui ci giochiamo il futuro dell’Italia”. “Il risultato raggiunto dall’Italia a Bruxelles – sostiene Fico – è un momento di svolta: ora come Paese dobbiamo avere la capacità di progettare, di saper spendere fino in fondo e di avere una visione di quello che l’Italia dovrà essere da ora ai prossimi 20 anni. Sono convinto che abbiamo davanti una sfida epocale e dobbiamo saperla cogliere, governo e Parlamento”.
    “Noi siamo ad un bivio e possiamo avere o un’ Italia che cresce e diventa florida o un’Italia che ha solo fatto più debito e non ha sfruttato l’opportunità che aveva. Quindi occorre grande responsabilità e tutta la classe politica deve essere all’altezza per raccogliere la sfida”.   

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    Pd, Cdm impugna riparti Piemonte

    (ANSA) – TORINO, 23 LUG – “Nel corso della discussione sul Riparti Piemonte il nostro Gruppo ha, più volte, evidenziato che nel testo erano presenti profili di illegittimità, ma le nostre parole sono rimaste inascoltate. Nella notte il Consiglio dei Ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge piemontese, avanzando rilievi su cinque articoli in tema di turismo, commercio, semplificazione e edilizia”. Lo rende noto il presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale del Piemonte, Raffaele Gallo.    “Avevo affermato – prosegue Gallo – che il Riparti Piemonte sarebbe stato un fuoco di paglia che avrebbe lasciato i piemontesi nel buio di una crisi lunga e profonda, oggi si certifica che era anche una legge sbagliata e contro le norme nazionali! Le tanto sbandierate semplificazioni che dovrebbero rilanciare l’edilizia sono una deregulation totale e rischiano di rovinare l’ambiente e il paesaggio e lo Stato ha evidenziato come entrino in conflitto con le norme nazionali poste alla base della tutela del paesaggio”.    “Ora perderemo altro tempo per correggere, ancora una volta, errori che si sarebbero potuti evitare e che dimostrano l’incapacità di governare del centrodestra! A tutto questo si aggiunge il pasticcio del bonus per i dipendenti della Sanità che speriamo possa essere risolto in tempi rapidi dal ministro Speranza”, conclude Gallo. (ANSA).   

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    Coronavirus: De Luca, chiusura per negozi che non usano le mascherine

    “È pronta una nuova ordinanza per la chiusura dei negozi dove non solo gli addetti, ma anche i clienti, non usano le mascherine di protezione”. Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Non sono preoccupato, sono preoccupatissimo – ha aggiunto De Luca – a settembre, con la ripresa delle scuole, si rischia la ripresa del contagio e a quel punto si dovrà chiudere tutto”.
    Alla consegna del primo treno “Rock” di Trenitalia, Vincenzo De Luca dedica quasi metà del suo intervento alle mascherine anti-Covid-19 ed ai rischi di una ripresa dell”epidemia. “EAV e le altre aziende di trasporto regionale – ha detto il presidente della Campani a- debbono seguire l’esempio di Trenitalia, e bloccare i mezzi dove ci sono passeggeri senza mascherina.Bisogna indicarli all’Indignazione pubblica – ha aggiunto De Luca – sono cafoni incivili, che mettono a rischio la salute degli altri “. “Se il Governo apre, com’è giusto, alla mobilità interregionale dobbiamo prevedere comportamenti responsabili da parte dei cittadini. Altrimenti avremo un ritorno del contagio a settembre”.   

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    Recovery Fund, non c'è diritto di veto dei paesi membri

     Sull’applicazione della procedura dell’accordo sul Recovery Fund non c’è diritto di veto dei Paesi membri. E’ quanto viene di fatto sottolineato nel parere legale del servizio giuridico del Consiglio Ue che, a quanto si apprende, la delegazione italiana ai negoziati di Bruxelles ha chiesto che venisse allegato al testo dell’accordo.    “La delegazione italiana aveva acquisito parere legale del servizio giuridico del consiglio e ha preteso venisse allegato.    Il documento conferma piena competenza delle prerogative della Commissione. Questo significa nessuna possibilità di veto in nessuna fase della procedura”, spiegano infatti fonti italiane.    Nel documento si sottolinea che la commissione Ue ha il potere di “dare esecuzione al bilancio e ai programmi di gestione”, “sotto la propria responsabilità” e “in conformità ai principi della buona gestione finanziaria”. E, si spiega nel testo, le conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 17-20 luglio “non toccano i poteri che i Trattati conferiscono alla commissione”.