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    La gente tra le macerie per ripulire Beirut

    Si vedono a malapena nella Beirut devastata dall’esplosione di martedì gli uomini dell’esercito e della protezione civile libanese, mentre i quartieri più colpiti sono invasi da un esercito di volontari, per lo più giovani, armati di scope, pale e badili per sgomberare le macerie, rimuovere una quantità mai vista di vetri e lamiere precipitati dai palazzi danneggiati sulle auto, sui marciapiedi, sugli alberi abbattuti.Questi giovani, gli stessi che la sera affollavano i bar e i locali del centro di Beirut ora distrutti, vogliono proseguire la “rivoluzione” contro il sistema politico. Sono infatti gli stessi manifestanti da ottobre scorso in piazza per chiedere “la fine del sistema regime” clientelare al potere in Libano da decenni. Si sono riversati sin dalle prime ore dopo il disastro per sostenere chi è rimasto in vita e ha bisogno di tornare a una sembianza di normalità. Una donna anziana affacciata al balcone di un palazzo disastrato nella zona di Mar Mikhail chiede ai ragazzi di salire da lei per essere aiutata: “Sono da sola, tutte le finestre sono distrutte. Ho vetri dappertutto ma non posso usare il braccio”.Lungo la scalinata del Vendome – così chiamata in ricordo di un omonimo vecchio cinema della Beirut degli anni d’oro – tra i più affollati di Beirut, il ministro dell’economia Raoul Nehme, membro del partito del presidente della Repubblica, si aggira con la scorta per rassicurare le famiglie dei palazzi più danneggiati. Un signore anziano, in pantaloncini e canottiera si rivolge al ministro in maniera polemica: “Io la aspetto qui, fino a quando non realizza le promesse!”.Più rabbiosa la reazione dei manifestanti nel vicino quartiere di Gemmayze contro un altro ministro, quello della giustizia Marie-Claude Najem, impegnata in un tour nelle zone del disastro: le persone assiepate in strada hanno bloccato il suo passaggio con cori esplicitamente offensivi. In cima alla collina di Ashrafiye, vicino all’ospedale San Giorgio, di fatto reso inagibile.   

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    Zavoli: funerali a Roma, poi camera ardente a Rimini

    (ANSA) – ROMA, 06 AGO – Domani, Venerdì 7 agosto alle ore 10, nella Chiesa di San Salvatore in Lauro l’ultimo saluto di Roma al grande giornalista e scrittore Sergio Zavoli. La sua Rimini lo aspetta per accoglierlo per sempre al Teatro Galli in Piazza Cavour dalle ore 17 alle ore 21 e Sabato 8 agosto dalle ore 10 alle ore 12. Il maestro del giornalismo italiano riposerà accanto all’amico di una vita Federico Fellini nel Cimitero Monumentale della città dove avrà luogo una cerimonia strettamente riservata ai familiari. (ANSA).   

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    Mascherine tutto agosto. Ancora stop discoteche

    C’e’ l’ipotesi della proroga al 31 agosto dell’obbligo di indossare le mascherine di protezione personale. Sarebbe, secondo quanto si apprende, questo l’orientamento del governo che sta mettendo a punto il nuovo dpcm sulle misure anti-Covid. La decisione potrebbe arrivare già domani o comunque in contemporanea al prossimo Cdm, chiamato anche ad approvare il dl agosto. Il nuovo provvedimento dovrebbe confermare molte delle restrizioni attuali, tra cui il no alla riapertura dell discoteche. 
    “La dialettica democratica anche se aspra rende il paese piu forte nell’affrontare una passaggio cosi difficile”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa al Senato sulle misure adottate dal governo per affrontare l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus
    “Il contesto è tutt’altro che semplice perché nel mondo è sicuramente il momento più difficile con oltre 700mila decessi, e anche in Ue la situazione è tutt’altro che tranquilla”.
    Per Ecd in Italia ci sono 5,2 casi per 100mila abitanti, il più basso in Europa.  “L’Italia – ha aggiunto – è messa meglio per la situazione epidemica e questo è un risultato di tutto il Servizio sanitario nazionale e sono stati resi possibili dal comportamento dei nostri concittadini. Nessuno aveva un manuale di istruzioni eppure le istituzioni repubblicane hanno retto. Eppure i dati ci dicono che stiamo molto meglio ma non credo che battaglia sia vinta e non possiamo ancora ritenerci al sicuro e dobbiamo tenere alta la guardia”.
    “Altre attivita riapriranno con il prossimo Dpcm, l’idea è far ripartire attivita fieristiche e navi da crociera”, ha aggiunto il ministro. 
    “Iss e ministero della Salute – ha reso noto Speranza – hanno completato un lungo lavoro sulle linee guida generali per la ripresa di ottobre. Ieri sono state trasmesse al Comitato tecnico scientifico e poi il documento sarà inviato alle Regioni e costituirà l’orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa. Era una richiesta arrivata dal Parlamento e mi fa piacere oggi qui darne riscontro”, ha aggiunto.

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    Dl agosto: intesa sul testo del decreto. Gualtieri: 'Domani il Cdm'

    E’ stata trovata l”intesa nel governo sulla proroga del blocco dei licenziamenti introdotto per l’emergenza Coronavirus. 
    “Chiuso” l’accordo sul testo del decreto agosto: il provvedimento sarà “domani in Consiglio dei ministri”. Lo dice il ministro dell’economia Roberto Gualtieri uscendo da Palazzo Chigi al termine del vertice di governo.”Il nodo è stato sciolto, c’è condivisione. Abbiamo fatto una sintesi”. Così risponde il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a chi lo interpella all’uscita da Palazzo Chigi sul nodo della proroga del blocco dei licenziamenti, che divideva la maggioranza.

    Il blocco proseguirà ma sarà “variabile” in base alle scelte delle aziende sull’utilizzo di Cig Covid e sgravi per fare rientrare i dipendenti al lavoro, e durerà al minimo fino a metà novembre, deadline entro la quale sono a disposizione in modo continuativo le nuove settimane di ammortizzatori di emergenza. E’ questa, secondo quanto si apprende, la sintesi raggiunta in maggioranza per inserire le norme nel decreto agosto. Il meccanismo prevede 9+9 settimane aggiuntive a partire dal 13 luglio, che finirebbero appunto al 15 novembre se utilizzate per intero. Quindi, viene spiegato, anche chi non usa la Cig non potrà comunque licenziare per tutto il periodo in cui è possibile usufruire delle 18 settimane che ha potenzialmente a disposizione. 
    Il blocco sarà legato a disponibilità e utilizzo della cig o all’utilizzo delle decontribuzioni legate a chi non prosegue l’utilizzo della Cig. E’ questo, a quanto si apprende da diverse fonti, l’accordo raggiunto nel governo sulla norma da inserire nel decreto di agosto. In sostanza, se le aziende accederanno agli sgravi o useranno la cassa integrazione Covid non potranno licenziare.
    “Il confronto è stato lungo e approfondito, ma il via libera di Iv è condizionato alla presenza di alcune misure che servono all’economia italiana e che abbiamo chiesto con forza, in primis lo slittamento delle tasse di novembre per i lavoratori autonomi, iva e forfettari”. Lo dichiara Luigi Marattin, di Iv, presidente della commissione Finanze della Camera, sul decreto agosto. 
    Nel decreto agosto entreranno anche norme per introdurre una fiscalità di vantaggio al Sud. E’ quanto si apprende da fonti di governo al termine della riunione a Palazzo Chigi. Sui dettagli e sull’entità della misura, proposta dal ministro Peppe Provenzano, si starebbe ancora discutendo. 

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    Regionali Puglia: ok alla doppia preferenza. Polemiche su frasi Calderoli

    Via libera definitivo del Senato al decreto legge sulla doppia preferenza in Puglia per garantire la parità di genere nelle consultazioni elettorali regionali. Il testo con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale diventerà legge. I sì sono stati 149, gli astenuti 98, nessun contrario.

    Polemiche per le frasi di Calderoli –  “Qualcuno dice che questo è fatto per favorire la parità di accesso. Ve lo dice un umile e modesto conoscitore della materia elettorale: chi la conosce sa che in collegi che hanno a disposizione un numero di candidature che va da due a sette, quindi piuttosto piccolo, la doppia preferenza di genere danneggia il sesso femminile, perché normalmente il maschio è maggiormente infedele della femmina, per cui accanto a una candidatura maschile…”. Così il senatore della Lega Roberto Calderoli intervenendo in Aula al Senato durante la discussione generale sul dl per la doppia preferenza in Puglia.    “Il maschio solitamente si accoppia con quattro o cinque rappresentanti del gentil sesso, cosa che la donna solitamente non fa – dice ancora – Il risultato è che il maschio si porta i voti di quattro o cinque signore e le signore non vengono elette”.    “Signor Presidente, concludo con un appello e poi mi taccio.    Se si aumenta la platea dell’elettorato passivo, frammentando l’espressione delle preferenze, si riduce la possibilità che la donna venga eletta. Le donne si mettano in lista, come abbiamo fatto noi in Umbria eleggendo una donna, così come abbiamo eletto un presidente della Camera e un presidente del Senato donna e in Toscana candidiamo – vivaddio – una donna”, conclude.